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Autore: LoveChild    18/03/2011    4 recensioni
Si tratta di una raccolta di tre One Shot. La prima, il cui protagonista è Theodore Nott, è incentrata sul suo amore segreto. La seconda, dove il personaggio centrale è Astoria Greengrass, riguarda il suo amore adolescenziale per un fantomatico cugino con tanto di finale apparizione del Furetto. La terza, con Pansy Parkinson come protagonista, si colloca molto avanti nella linea temporale, più precisamente vent’anni dopo la prima guerra magica ed è la mia personalissima vendetta contro l’epilogo della Row. So che non ho detto molto, ma pur essendo One Shot sono così corte e dense che se avessi detto di più avrei dovuto svelare ogni cosa.
Questa storia si è classificata Prima al Valentine Day Contest indetto da Valentine e giudicato da Fabi
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Nuovo personaggio, Padma Patil, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin' Pride'
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III
In the end you are the one 









 
Pansy fu svegliata da un piccolo gufo che picchiava contro il vetro della finestra.
Si alzò pigramente e con disappunto si rese conto di che giorno fosse, strisciò i piedi sul pavimento e aprì la finestra per permettere al gufetto di entrare. Questi volò fino al suo scrittoio e vi depositò la lettera accomodandosi poi sulla spalliera della sua sedia, cosa che fece comprendere a Pansy che si aspettava una risposta.
La ragazza si sedette e tentò di acquistare un minimo di lucidità, strappò un lato della busta ed estrasse la pergamena. La filigrana della carta non lasciava dubbi su chi fosse il mittente e la firma tondeggiante di Draco a piè pagina confermò la sua intuizione.
Non credeva sarebbe arrivata mai più quella lettera… non credeva sarebbero arrivate mai più sue lettere.
Con un sospiro che sembrava quasi un gemito, prese un foglio e scarabocchiò una risposta telegrafica che poi affidò al gufetto.
Una volta congedato il volatile si diresse con passo pesante verso il bagno e osservò rassegnata la sua immagine allo specchio.
Non aveva mai voluto dormire con Draco e con nessun altro uomo per un motivo preciso: al mattino era impresentabile.
Aveva la bocca impastata dal sonno, la treccia morbida che faceva prima di andare a dormire scombinata, il viso attraversato dalle linee del pigiama e del cuscino e gli occhi gonfi e cisposi, soprattutto però il suo problema era il trucco impiastricciato su tutta la faccia, visto che struccarsi per lei era una maledizione divina.
Recuperò spazzolino, dentifricio, colluttorio e si lavò i denti, poi passò a pulire il viso da ciò che era rimasto del trucco della sera precedente, quindi riempì la vasca da bagno con un colpo di bacchetta.
Mentre era a mollo si chiese perché, di tanti giorni, Draco avesse scelto proprio San Valentino per chiederle di vedersi, d’altronde sapeva benissimo che i suoi sentimenti nei confronti di quella festa erano tutt’altro che positivi…
Si chiedeva poi cosa mai potesse volere da lei visto che era ormai sposato da tredici anni e che loro due non si sentivano più tanto spesso.
Non che le dispiacesse, era sempre stata innamorata di lui, se non continuativamente lo era stata a fasi alterne dai tredici anni in su e lo era tutt’ora.
Ripensava a lui ogni volta che una sua relazione andava a rotoli, era inevitabile.
Inevitabile ripensare a lui e che le sue relazioni andassero a rotoli.
Con l’ennesimo sospiro della giornata riemerse dalla vasca e si asciugò corpo e capelli con l’immancabile colpo di bacchetta.
Non aveva nessuna intenzione di far credere a Draco che erano anni che aspettava che lui si facesse vivo – cosa che effettivamente era vera ma da quando una serpe diceva la verità? – decise quindi di indossare un semplice abito nero, linea H, un paio di cap-toe dello stesso colore e acconciò i capelli in uno chignon basso e laterale.
Si osservò nuovamente con sguardo critico nello specchio e, dopo aver messo un velo di trucco, indossato il mantello e afferrato la borsetta, si Smaterializzò.
Trovò Draco ad aspettarla davanti all’ingresso del pub Testa di Porco.
 

***

 
Draco osservava Pansy sorseggiare silenziosa il suo Whiskey Incendiario.
Era molto diversa dagli anni di Hogwarts. I trentasette anni le donavano molto più dei diciassette ed era l’immagine perfetta di una donna di classe; eppure, fin dal primo sguardo che si erano scambiati, aveva scorto sul fondo delle sue iridi scure la stessa puerilità della loro adolescenza.
– Non sono una persona paziente, Draco, lo sai.– disse lei d’un tratto.
– Non ho mai fatto l’errore di pensarlo.– le rispose pacato.
– Eppure pare che tu ti diverta a tirare la corda con me.– osservò con aria di rimprovero – Mi hai chiesto di vederci e ora mi osservi in silenzio, sarebbe quantomeno carino da parte tua, se non spiegarmi l’invito, dire qualcosa.
– Volevo vederti, Pansy.– rispose cautamente Draco.
– Tutto qui?– chiese scettica – Mi vuoi dire che di tanti giorni e di tanti luoghi tu hai scelto San Valentino alla Testa di Porco soltanto per vedermi. Ammetterai che la cosa è poco lineare, spero.
Draco sospirò: – Hai ragione. Volevo parlarti, in effetti.
– Ti ascolto.– disse Pansy continuando a sorseggiare il suo whiskey.
– Ho la vita perfetta che ho sempre voluto. Ho una moglie, un figlio, nonostante i problemi che ho avuto in passato ho un lavoro che mi frutta molto danaro e sono una persona rispettata…
– Fermati un attimo!– Pansy gli si rivolse irata – Mi hai per caso invitata qui per uno dei tuoi panegirici? Per essere più precisi uno sulla tua meravigliosa famiglia? Sei davvero galante, Draco! È meraviglioso che tu sia così contento! Mi racconti tutto questo per sentirti superiore a me? Me che a trentasette anni sono single e senza famiglia?
– Fammi finire Pansy!– sbraitò lui – Quando ti toglierai quella brutta abitudine di interrompere la gente quando parla?– lei lo squadrò incerta, ma tacque – Ho tutto quello che un uomo può desiderare, ma non sono felice.
– E cosa posso mai farci io?– chiese astiosa Pansy.
Draco la ignorò e proseguì: – Mi chiedo spesso come sarebbe la mia vita adesso se avessi sposato te.
Il bicchiere di whiskey sfuggì dalle mani di Pansy e si infranse sul tavolino.
Il viso della donna era contratto in un’espressione tesa.
– Io… Che cosa stai tentando di dirmi?
– Molte cose…- mormorò Draco – Sto tentando di dirti che mi dispiace, che ho sbagliato a lasciarti, sto tentando di dirti che forse la soluzione più semplice è anche la più giusta.
– E quale sarebbe la soluzione più semplice?– chiese Pansy con voce roca.
– Tu. Io credo di amarti ancora, Pan.
Quel nomignolo.Erano vent’anni che non lo sentiva.
Fece un respiro profondo e tentò di snebbiare la mente, solo dopo qualche minuto si rivolse nuovamente a Draco: – Non è facile, sai? Io non ti ho mai dimenticato e probabilmente la mia vita si è impantanata proprio perché, inconsciamente, stavo ancora aspettando te. Ma ora, che cosa dovrei dirti?  Se seguissi il mio cuore probabilmente cadrei di nuovo fra le tue braccia, ma il mio istinto mi dice che non è giusto. E’ vero, non ho la vita che vorrei ma non credo che essere la tua amante mi renderebbe più felice…
– E se lasciassi Astoria?– le chiese lui a bruciapelo.
Pansy sgranò gli occhi, poi sospirò profondamente: – Tu hai chiesto prima a me per non rimanere solo, vero? E’ proprio da te…– sgraffignò il bicchiere di whiskey di Draco e poi concluse – Se tu lasciassi Astoria io potrei accettare di cominciare una storia con te.
– Sei sleale.– mugugnò Draco – Chi mi assicura che accetterai?
– Nessuno.– rispose Pansy con un sorrisetto stampato sul bel viso – Ma questa volta si gioca secondo le mie regole.
Pansy si alzò, raccolse mantello e borsetta e si avviò verso l’uscita: – Fatti vivo quando avrai deciso. Ah, Draco, portami le copie dei documenti di divorzio.
– Credo che questo tuo essere così Serpeverde sia una delle cose che mi è mancata di più.– ghignò lui seguendola dopo aver lasciato una manciata di falci sul tavolo.
– Il guaio di aver sposato una Corvonero.– gli sorrise lei voltandosi.
Draco l’attirò a sé e la baciò.
– Sai ancora di cioccolata, come quando eravamo piccoli.
– E tu di mela verde… Ma ora lasciami andare, fedifrago, non otterrai null’altro da me.– gli disse Pansy ironica mentre si voltava e usciva nel gelo di quel giorno inaspettato.
Lui la trattenne per un polso e le baciò la base della nuca.
Lei si voltò e gli baciò una tempia: – Torna presto.
– Lo farò.– mormorò lui mentre Pansy si Smaterializzava.
Fu, per entrambi, il San Valentino più felice dopo molto tempo.



*Fine*
















Giudizio:

Prima classificata: LoveChild - Be my Valentine 
-


- Grammatica: 8.5/10 
- Stile e Lessico 8.5/10 
- Originalità: 15/15 
- IC: 14.5/15 
- Sviluppo del prompt: 10/10
- Giudizio personale: 9.5/10
Totale: 66 

Qualche problema di punteggiatura anche qui, questo ha influito sullo stile e sulla sintassi. Mi rendo conto che le virgole siano soggettive ma trovo che in alcuni punti manchino proprio. “la Olive Hornby dei novanta’, qui hai aperto la frase con le virgolette e l'hai chiusa con un apice, inoltre i termini Smaterializzazione e Burrobirra richiedono la maiuscola. 'Con un sospiro che sembrava quasi un gemito prese un foglio e scarabocchiò una risposta', qui ad esempio secondo me stava bene una virgola dopo 'gemito'. 
Un breve commentino per le tre storie: 
Who is P.P. 
In particolare ho apprezzato la parte iniziale della storia, nella sua semplicità l'ho trovata molto interessante, sarà che il personaggio di Theodore è uno dei miei preferiti tra i Serpeverde, con la sua calma molto inglese e con la sua compostezza. Trovo che tu l'abbia caratterizzato bene, nonstante la coppia improbabile.
PS: anche gli inglesi bevono il té con il limone, dipende dal tipo di té - me l'ha detto una mia amica inglese - Quindi Theodeore non è poi così strano XD
Bittersweet Valentine 
Anche questa è una storia molto originale, che delinea Astoria in modo credibile e interessante. Mi è piaciuta molto.
In the end, you are the one 
Questa è senza dubbio la mia preferita, un po' perché sono affezionata al personaggio di Pansy, un po' perché l'ho trovata una storia davvero molto bella, hai scelto un contesto interessante e certamente la tua Pansy è IC, riesce a tenere testa a Draco, ottenendo alla fine ciò che desidera: almeno che lui si esponga. 
I miei complimenti per la tua raccolta.





 

Note:
Eccoci dunque all'ultima shot. *Sigh*
Dispiace anche a me... ç.ç 
Dunque chiariamo subito una cosa: Draco lascia Astoria. Anche perché immaginate cosa gli farebbe la nostra Pan se non lo facesse? Brrr non ci voglio neppure pensare...
Ammetto che forse è eccessiva la passionalità di Dracuccio ma si cambia nella vita. Sopratutto quando hai rischiato il c**o numerose volte. 
E' il carpe diem dei Serpeverde: un attimo che dura dieci anni! X°D
Bando alle cazzate. u.u
Spero di aver soddisfatto la vostra sete di vendetta contro l'epilogo di Madama Row che ci aveva tolto Pansy... 
Ringrazio ancora una volta tutte per le bellissime recensioni! :D
E ringrazio anche chi ha inserito la raccolta fra le seguite! ;)
Bisous bisous,
      Yaya/Wooshina/LC

   
 
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