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Autore: Annavi    19/03/2011    1 recensioni
Dicono che le date non contino e io credo molto in ciò che la gente pensa.
Perciò, non mi ricordo nè l'ora, nè il giorno in cui ho conosciuto Nicholas Jerry Jonas.
Tuttavia, conservo viva la mia prima impressione: quel ragazzo era uno stronzo.
Con la sua vocina sdolcinata, il suo essere narcisista e le milioni di ragazzine urlanti dietro di lui.
Non posso dire di non averlo considerato attraente, è impossibile.
A mio malgrado, però, non era esattamente uno di quei personaggi da me definiti 'interessanti' e, anzi, era alquanto fastidioso.
Ma dopotutto: non è per questo che è tanto amato?
Nick Jonas - Miley Cyrus
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far creder al mondo di esser già famoso.

- Giacomo Leopardi.


Dicono che le date non contino e io credo molto in ciò che la gente pensa.
Perciò, non mi ricordo nè l'ora, nè il giorno in cui ho conosciuto Nicholas Jerry Jonas.
Tuttavia, conservo viva la mia prima impressione: quel ragazzo era uno stronzo.
Con la sua vocina sdolcinata, il suo essere narcisista e le milioni di ragazzine urlanti dietro di lui.
Non posso dire di non averlo considerato attraente, è impossibile.
A mio malgrado, però, non era esattamente uno di quei personaggi da me definiti 'interessanti' e, anzi, era alquanto fastidioso.
Ma dopotutto: non è per questo che è tanto amato?


- Nick. Nick Jonas.-
Riemergo dai miei pensieri, alzando a malapena gli occhi.
Molti dicono che l'estate sia il momento per le vacanze, il momento in cui tutti noi ci rilassiamo.
Beh, per Miley Cyrus, non è affatto così.
In estate il clima è favorevole, le luci adatte: periodo perfetto per girare nuovi video musicali, nuovi film, insomma: lavoro.
Ho ben chiaro chi è il ragazzo di fronte a me, come lui sa benissimo chi sono io.
Anche senza che io tenda la mia mano e pronunci il mio nome, lui ne sarà lo stesso a conoscenza.
- Miley Cyrus, piacere.- sorrido lievemente, come piace al mio manager.
Ha detto che questa cosa dello 'Smiley Miley' mi si sta attaccando troppo e che i tempi per la Miley 'con i denti tutti in mostra' - come l'ha chiamata lui - sono finiti.
Sento lo sguardo di Nicholas penetrarmi il corpo, cosa che mi crea alquanto fastidio e disagio.
- Mi fissi?- chiedo fingendo un atteggiamento indifferente.
- Può darsi.- risponde lui, senza distogliere lo sguardo, ma facendolo scivolare velocemente dalle mie gambe al mio viso, per poi concentrarsi apparentemente sui miei occhi.
Rimango in silenzio: impertinente che non è altro.
Intorno a noi la situazione è calma. I nostri manager stanno chiacchierando amabilmente.
Il motivo dell'incontro?
A quanto pare, alla Disney è venuta l'idea di farmi fare un duetto con Nick Jonas, l'idolo delle teenager.
Essendo io l'oggetto dei film porno dei teenager, tutto combinava perfettamente. Un orgasmo di canzone.
Devo ammettere di essere arrivata prevenuta.
Non riesco a sopportare la sua voce.
Sembra una femminuccia, piena di urletti, strillii e smielosità varie.
Non sopportavo di mischiarmici.
Ma: benvenuta nello show business, Miley.
Ed è così che vanno le cose, qui.
- Ragazzi, io e Eleanor dovremmo ancora discutere un po' di affari, nulla che vi interessi, ovviamente. Magari vi va' di fare conoscenza, un giro, un gelato, insomma: non state lì imbambolati, muovetevi!- il manager di Nick pronuncia queste parole.
Io e Nick accogliamo con gioia questa proposta, l'aria comincia a diventare pesante in questa stanza.
- Mostrale lo studio di registrazione.- propone nuovamente il suo manager:
Nicholas risponde con un cenno del capo ed entrambi spariamo dietro la porta.
Appena usciti, percorriamo i corridoi, finchè non arriviamo ad una stanza in cui lui mi fa entrare.
- Questo è lo studio in cui ho registrato tutte le mie canzoni e in cui dovremmo registrare la nostra, se tutto va bene.- mi lancia uno sguardo furtivo e si mette a sedere su una poltroncina in pelle.
Indica il divano accanto e mi invita a sedermi.
Una volta seduta, avverto un risolino sommesso e noto che Nicholas si porta una mano alla bocca, per coprire il sorriso.
Inarco un sopracciglio seccata: ride di me?
- Che c'è?- chiedo senza mostrarmi troppo impaziente.
- Sei fredda come l'interno di un frigorifero.- mi risponde lui, evidentemente senza peli sulla lingua.
- Come scusa?- chiedo, leggermente incredula.
- Hai capito benissimo.- porta lo sguardo verso un altro punto della stanza, inesistente.
- Evidentemente.- distolgo anche io lo sguardo, mantenendo una calma che sì, è famosa per essere mia.
Nicholas si sporge leggermente e appoggia i gomiti sulle ginocchia, puntando gli occhi su di me.
- Se vuoi una mia foto puoi cercarla su internet.- annuncio, senza nemmeno guardarlo negli occhi.
- Hai fatto un servizio fotografico da nuda per caso?- è impertinente, irrispettoso.
- Come no.- questa volta sono io a risultare senza pudore, ma l'ironia è ovvia.
Ridacchia, sembra divertirsi molto.
- E tu? Tu cosa pensi di me?- riprende la conversazione, come se non riuscisse a smettere.
Rifletto.
- Montato, stronzo, convinto di essere un Dio, vanitoso, impertinente, egoista, playboy, irrispettoso, brutto taglio di capelli, finta sensibilità mielosa, affatto diplomatico, narcisista.- mi fermo per dare un'occhiata veloce a lui:
è fermo, con un ghigno inviso, quasi fossero complimenti.
- Devo continuare?- chiedo fissandolo.
- No, ma non ti ho chiesto nemmeno di smettere.- si tocca i capelli velocemente.
E in quell'attimo capisco tutto.
Nicholas Jerry Jonas è bello.
Molto bello.
- Sei bello.- commento io, senza blocchi o problemi.
E' un dato di fatto e ciò non toglie che a lui non appartengano tutti i difetti da me prima elencati.
Inarca un sopracciglio divertito.
- E tu sei sexy, mi ti farei anche.- mi squadra leggermente e poi incrina le labbra come a formare un sorriso malizioso, forse per confermare ciò da lui appena detto.
- Grazie.- rispondo, sarcastica.
- Qui dentro si muore di caldo, usciamo. Ti porto a conoscere un po' di gente, magari ti trovo pure un ragazzo.- annuncia, alzandosi in piedi e aiutando anche me a fare lo stesso.
Una volta arrivato alla maniglia della porta si volta e mi dice, come con tono inquieto:
- Gente normale, intendo.-

 

   
 
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