3. Minacce, Club
dei Duellanti e crisi epilettiche
<<
Vicky non credi che questa mattina Marie sia bellissima?
>>
<<
Oh, si… bellissima
come sempre >>
Con la coda
dell’occhio vedo Wood sussultare al mio fianco,
e mantenere a mezz’aria il cucchiaio colmo di porridge che
stava per portare
alla bocca. Intanto la piccola Summers, seduta di fronte a me e vicina ad Yvonne,
tiene lo sguardo
basso, spiattellandosi il cappellino verdastro sulla testa, quasi a
volersi
nascondere o sprofondare.
Mi volto,
accorgendomi che Dylan mi sta fissando con aria
pensierosa. Riposa il cucchiaio nel piatto e asciuga gli angoli della
bocca con
un tovagliolo prima di rivolgersi con calma a me e ad una sghignazzante
Yvy.
<<
Weasley, ricordi che sono il capitano della tua
squadra non è vero? >>
Annuisco,
continuando a mostrargli il mio smagliante sorriso
a trentadue denti, ignara del pericolo e soprattutto del suo lato
malandrino.
Sposta lo sguardo su Yvonne, continuando a esprimersi in un tono
inquietantemente calmo.
<<
E tu MacDonald sai bene che divido la stanza con
Shacklebolt, non è vero? >>
Ci fissiamo
perplesse, smettendo improvvisamente di
consumare la nostra colazione e sentendoci stranamente agitate. Il mio
sorriso
muore all’istante e Yvonne non sembra avere più
tutta questa voglia di
sghignazzare.
<<
In futuro vi consiglio di pensare a questo prima di
dar fiato alla bocca… non vorrei costringere la mia
battitrice a percorrere
l’intero campo di Quidditch venti volte ad ogni allenamento o
lasciarmi
sfuggire qualche aneddoto imbarazzante sulla cara Yvonne nella quiete
della mia
camera >>
Sono certa che
la mia espressione di inquietudine mista a
stupore è la stessa che appare sul volto della mia migliore
amica, pur non
voltandomi verso di lei per sincerarmene. Dylan mi sorprende, che fosse
scorbutico e approfittatore lo sapevo, ma addirittura ricattare delle
giovani e
innocenti fanciulle!
Oh, non
c’è più decenza a questo mondo!
<<
Non lo faresti >>
La voce di
Yvonne è appena un sussurro. Wood piega
impercettibilmente gli angoli delle labbra, in quello che dovrebbe
somigliare
ad un sorriso. E’ raccapricciante.
<<
Oh, si che lo farei >>
E poi come se
nulla fosse accaduto, riprende a dedicarsi
serenamente alla sua colazione. Rialzo lo sguardo su Marie che ha
assistito a
tutta la scena in religioso silenzio. I suoi occhi verdi sono puntati
sul
ragazzo seduto di fronte a lei, e anch’ella sembra essere
piuttosto sorpresa
dal sangue freddo e dalla flemma di Wood. Solitamente siamo abituate a
vederlo
urlarci contro le peggiori imprecazioni.
Le cose sono
molto diverse fuori da un campo di Quidditch.
Yvonne continua
a fissarlo, sta per dire qualcosa quando
Marie interviene.
<<
Ragazze, non dovevate essere al Club dei Duellanti
circa dieci minuti fa? >>
Le parole della
Summers mi piombano addosso come un bel
pugno in faccia, balzo dalla panca, afferrando un toast e ficcandomelo
in bocca
prima di correre fuori dalla Sala Grande seguita da una Yvy che impreca
contro
tutti i maghi disegnati sulle figurine delle cioccorane, compresi i
miei zii.
***
Quando entriamo
nell’aula destinata ai duellanti col fiato
corto, occhi fuori dalle orbite e viso arrossato, ci guardiamo intorno
confuse:
è vuota. Mi ero già preparata decine di scuse e
giustificazioni improponibili
da rifilare ad un credulone come Vitious, mentre ora il panico mi
assale. Che
abbiano già finito? Impossibile, siamo in ritardo
di… qualche minuto?
Lancio
un’occhiata spaesata alla mia migliore amica che si
guarda intorno con circospezione, come se studenti e insegnati
dovessero
sbucare fuori da un momento all’altro. Un attimo dopo la
porta dell’aula si riapre
e voltandomi, incontro lo sguardo di Lupin.
<<
E’ colpa sua! >>
<<
E’ colpa sua! >>
Sia io che
Yvonne parliamo nello stesso istante, indicandoci
e a quanto sembra scaricando sull’altra ogni
responsabilità. Sbuffo una risata,
quando il sociopatico numero uno fa qualche passo verso di noi,
alternando lo
sguardo su entrambe e guardandoci con aria confusa.
<<
Di cosa parlate? >>
<<
L’incontro è già terminato? Siamo
così in riardo?
>>
<<
A dir la verità siete stranamente in anticipo e di
circa mezz’ora, aggiungerei >>
Apro la bocca,
sgranando gli occhi e girandomi a guardare
una Yvonne che rispecchia la mia stessa espressione. Non riesco a
crederci,
siamo state ingannate dalla dolce e innocua
Marie.
<<
Quel pulcino blu … >>
<<
Il nostro pulcino blu … >>
Io e Yvonne ci
abbracciamo, congiungendo subito dopo le mani
in preghiera e guardando verso l’alto con occhi adoranti.
<<
La nostra bambina è cresciuta Vicky >>
<<
Oh, si… sono così orgogliosa di lei
>>
Riabbasso lo
sguardo solo all’arrivo del sociopatico numero
due, i due lupi solitari ci fissano sconcertati e non posso fare a meno
di
pensare che quest’ultima mia definizione sia adattissima a
Teddy Bear. Yvy si è
appena accorta di Shacklebolt e lancia un urletto, avvicinandosi a lui
e
iniziando a riempirlo di frasi sconnesse e senza senso. Quando
è nervosa parla
ad una velocità preoccupante.
Scuoto il capo,
trotterellando dietro Lupin che
si avvicina alla cattedra, poggiandosi
sul bordo di essa e lasciando solo il suo migliore amico nel momento
del
bisogno. Questo suo lato egoistico mi piace. Mi siedo accanto a lui,
fischiettando una vecchia canzoncina di Celestina Warbeck, adoro quella
donna.
Bhè? Alcune sue canzoni sono molto intense.
<<
Non vedo l’ora di duellare, magari potrei
scontrarmi proprio con te Teddy Bear! >>
Non risponde,
piuttosto noto una lieve smorfia comparire sul
suo volto pallido in netto contrasto con la sua chioma blu. Inarco un
sopracciglio biondastro, dandogli una spallata non proprio leggera per
farlo
parlare. Mi lancia un’occhiataccia, per poi replicare.
<<
Non mi convince quest’idea degli incontri
incrociati, temo
che ci sia qualcos’altro
che non vogliono dirci, non ancora perlomeno >>
<<
Oh, sei un puffo paranoico Teddy ! >>
<<
Puf- puffo? >>
Mi guarda con
un’espressione di terrore e incredulità. Si,
faccio questo effetto. Rido, portando la testa indietro e battendo una
mano
sulla sua spalla, ripetutamente. Se mi vedesse mia madre sverrebbe
elegantemente, si perché lei risulterebbe aggraziata anche
sbattendo la testa
al pavimento. La sua voce abbellita con un inquietante accento francese
mi
ripete che le signorine per bene accennano ad un sorrisino, portando
semplicemente una mano alla bocca con fare civettuolo.
<<
Sono degli esserini tutti blu, mi ricordano
te! Una volta mi
è capitato di vederne
nella piccola scatola che zia Hermione ha in salotto…
>>
<<
Oh, in televisione? >>
<<
Eh ? >>
<<
Nulla, lascia perdere >>
Mi sorride
distrattamente, lanciando un’occhiata a Yvonne e
Alastor che ancora chiacchierano. O meglio è lei che
continua a blaterare, lui
ha lo sguardo perso e ogni tanto accenna ad un gesto con la testa,
giusto per
farle sapere che non l’ha ancora ucciso con i suoi discorsi
insensati.
Nei minuti
successivi l’aula si riempie di studenti dal
quinto anno in su, i ragazzetti più piccoli non amano
duellare e la cosa mi
sconvolge. Si crogiolano nella pace che ha seguito la II Guerra magica,
ma
nessuno ha l’aspirazione a diventare auror? Sciocchi !
Le coppie sono
formate, e con mio enorme piacere il mio
avversario è proprio l’orsacchiotto turchino. Ho
sempre desiderato battermi con
lui, ma le poche volte che siamo stati insieme alla Tana, i miei nonni
mi hanno
sempre impedito di sfidarlo. Non ne capisco il motivo!
Bacchette alla
mano, lieve inchino e si inizia. Ha la fronte
aggrottata, lo sguardo concentrato mentre io non riesco a far scivolare
dal mio
viso un sorrisino soddisfatto. Sarà pure al settimo anno e
conoscerà qualche
incantesimo in più, ma io sono una Weasley.
<<
Avis >>
Pronuncio, e
dalla mia bacchetta fuoriescono decine di
uccelli. Sembra sorpreso e confuso ed è quindi la mia
occasione per attaccare.
<<
Oppugno >>
I volatili
all’apparenza docili si scagliano su di lui,
iniziando a beccarlo. Alza le braccia a coprire il volto, ma il suo
intontimento dura pochi secondi.
<<
Incendio >>
Le sue fiamme
bruciano i miei uccellini e non posso non
pensare che un bell’arrosto di carne sarebbe
l’ideale, i duelli mi mettono
appetito. Gli mostro una smorfia, e intanto continuiamo a girare in
tondo,
mantenendo lo sguardo fisso sull’altro. Non mi attacca e
questo mi manda in
bestia.
<<
Stupeficium >>
Scatta di lato,
evitandolo. Piuttosto che usare un Protego e
far rimbalzare lo schiantesimo su di me, preferisce spiaccicare la
faccia al
pavimento freddo. Questo è troppo. Non gli do modo di
riprendersi che lancio
l’ennesimo incantesimo.
<<
Everte Statim >>
In un attimo il
corpo di Lupin viene scaraventato a qualche
metro di distanza, purtroppo non riesco a crogiolarmi a lungo nella mia
impresa
che con un Expelliarmus, la mia bacchetta è scagliata
lontano dalla mia mano.
La guardo cadere a pochi passi da me, senza riuscire a muovermiper
andare a
riprenderla.
Lupin
l’afferra, avvicinandosi e porgendomela. Gliela levo
dalle mani con rabbia, rialzando gli occhi su di lui e incontrando uno
sguardo
sin troppo tranquillo per i miei gusti.
<<
Non mi hai attaccato! >>
<<
Mi sembra di aver appena vinto il duello, Victoire
>>
<<
Sai cosa intendo! Credi sia una sciocca ragazzetta
incapace di difendersi ? >>
<<
Indifesa proprio no >>
Sospira,
indicando coll’indice un graffio sul suo viso,
probabilmente provocato dal suo incontro ravvicinato col pavimento. Il
suo tono
continua ad essere calmo e controllato, cosa che fa aumentare la mia
voglia di
stenderlo, ma alla maniera babbana. Oh, mia madre sarebbe fiera di me!
<<
Bhè, te lo sei meritato! >>
Mi sorride,
posando una mano tra i miei capelli e
sfiorandoli appena, per poi ritirarla quasi subito.
Yvonne ci raggiunge l’attimo dopo,
saltellando allegra. Ha sconfitto il suo avversario al primo colpo, con
un
semplice Rictusempra, provocandogli il solletico e rendendolo incapace
nel
continuare il duello.
***
Il modo migliore
per scaricare l’adrenalina nata a seguito
di un soddisfacente duello è a mio parere, quello di ballare
e cantare a
squarciagola. Yvonne naturalmente la pensa come me, così
siamo nella nostra
Sala Comune, in piedi sul divano a scatenarci.
<<
Oh Mickey
You're so fine
You're so fine
You blow my mind
Hey Mickey!
Hey, hey, Hey Mickey hey,
hey >>
Canto
una canzone
ascoltata dall’aggeggio che nonno Arthur ha nel capanno degli
attrezzi. Io Yvy
l’estate scorsa ci abbiamo trascorso le ore, ascoltando
musica e ballando come
pazze in preda a qualche strana crisi.
<<
Oh Mickey,
what a pity
You don't understand
You take me by the heart
When you take me by the hand
Oh Mickey, you're so pretty
Can't you understand
It's guys like you Mickey
Oh what you do Mickey, do
Mickey
Don't break my heart Mickey! >>
Yvonne
urla letteralmente l’altra strofa,
agitandosi e saltellando come un’ ossessa. In mano abbiamo
due spazzole prese
dal beauty di Marie e le usiamo come microfoni. Naturalmente avremmo
potuto
sfrenarci nella solitudine della nostra stanza, ma in questo caso non
avremmo
avuto pubblico.
Non
ci sarebbero stati dei bambinetti del primo
e secondo anno che ora battono le mani a tempo con la nostra canzone e
i nostri
movimenti scoordinati. Continuiamo ad esibirci fino a quando non ci
rendiamo
conto che le urla di incoraggiamento sono finite e sentiamo un leggero
tossicchiare .
Ci
voltiamo verso il ritratto della Signora
Grassa dove impalati e con sguardo perplesso e lievemente terrorizzato
ci sono
i due sociopatici, che continuano a fissarci incapaci evidentemente di
proferire parola. Dylan intanto è scoppiato a ridere
sguaiatamente, reggendosi
al muro e portando una mano allo stomaco, mentre Marie accenna ad un
sorrisetto
divertito.
Io
e Yvonne ci scambiamo un’occhiata, prima di
rivolgerci nuovamente a loro con un sorriso innocente.
<<
Sembravate due invasate, in preda ad un
crisi epilettica >>
E’
il secco commento del sociopatico Alastor,
per poi fare un cenno all’altro e incamminarsi verso i
dormitori. Prima di
imboccare le scale si ferma, voltandosi verso di noi
un’ultima volta.
<<
Se non volete che vi tolga qualche
punto per inquinamento acustico e visivo, vi conviene ritornare alle
vostre
stanze >>
Lupin
ci sorride, in più facendoci l’occhiolino,
seguendo poi l’altro nel proprio dormitorio. Andati via i due
caposcuola, ci
fissiamo l’un con l’altro e la risata generale
è d’obbligo. Yvonne balza giù
dal divano andando ad abbracciare Marie, non prima di averle rifilato
uno
scappellotto per lo scherzetto di stamattina.
E
poi fregandocene dell’avvertimento di Shacklebolt
riprendiamo la nostra danza, coinvolgendo una riluttante Summers e un
entusiasta capitano. Al diavolo i commenti del sociopatico numero due,
siamo
delle ballerine eccezionali.
Rieccomi
col terzo capitolo, ragazze! ;)
Non
ho
molto da dire, eccetto che la paranoia di Teddy non è
proprio infondata. Nel
prossimo capitolo sarà spiegata la ragione di questi
‘duelli incrociati’.
La
canzone ballata e
cantata da quelle due pazze è qui:
http://www.youtube.com/watch?v=Bm2TbeREIP0
Immaginatele
mentre la
ballano, vi prego! xD
Dice
molto di entrambe…
Per
chi
volesse ‘approfondire’, pubblicherò in
contemporanea con questa storia, una
sorta di ‘integrazione’ in cui saranno descritti
anche i punti di vista degli
altri personaggi, non solo quelli di Vicky.
Saranno
delle piccole one-shot collegate ai capitoli di You & Me.
La
prima riguarda il Pov Di Marie in questa giornata.
Lo
troverete qui:
A
presto mie care! :*