Capitolo Due: Non sei il mio tipo!
Draco Malfoy
fu avvertito quella sera dopo cena che Hermione Granger gli era stata affidata.
Non diede a vedere alla professoressa quanto l’idea lo atterrisse,
ma appena uscito dal suo ufficio si diresse a passo svelto fino al suo
dormitorio.
Quella ragazza era odiosa ed egoista!
E Maleducata… Arrivava tardi alle lezioni e non sapeva neppure scusarsi
in modo adeguato o era meglio dire che non si scusava
affatto. Aveva quel broncio che le storpiava il viso ogni volta che si trattava
di parlare di razze che ella definiva inferiori: elfi domestici, goblin,
gnomi e naturalmente mezzosangue.
E naturalmente tra i mezzosangue quello a cui aveva sempre
scombussolato l’esistenza ero io, Mozzarella Mezzosangue, come le piaceva chiamarmi.
“Draco cosa ti prende?” il bambino sopravvissuto
mi appoggiò una mano sulla spalla, eravamo nella sala
comune, sprofondati su una poltrona, accanto al fuoco.
“
Il moro gli diede una leggera pacca con fare comprensivo, Harry non era tipo da grandi slanci affettivi né dai
discorsi geniali, diciamo che non sapeva come
comportarsi in quei momenti.
“Dai Draco,
“Harry, stiamo parlando della Granger...” stava cominciando a
replicare Draco, uno dei suoi bei discorsi logici e
razionali che non potevi far altro che accettare ed annuire, ma si dovette
bloccare perché una capigliatura rossa si appoggiò al bracciolo della sua poltrona.
“Si Draco, stiamo parlando di quella gran figa della Grenger!
Sai che significa tenerla tutta per te per un anno in-te-ro”
Draco spostò il braccio con fastidio vedendo Ron sbavare della crema mangiando una brioche. Incredibile!
Aveva terminato la cena da poco meno di 15 minuti, ed ora eccolo a mangiare
ancora.
“Già dimenticavo Ron che per te una ragazza
per essere accettabile deve essere una pornostar” concluse, alzando gli occhi al cielo, non
riusciva veramente a capire la confusione che ci fosse
intorno a quella persona, lui la
trovava soltanto fastidiosa, certo non era brutta ma non era nemmeno una
ragazza a cui tributare i propri sogni.
“Ma
“Ron, guarda in faccia la realtà,
“Non è una pornostar, Draco,
è molto peggio” disse Seamus, improvvisamente la
discussione cominciava a interessare troppe persone,
senza voltare il capo da una parte all’altra, Draco
era convinto che molti li stavano ascoltando, sperò soltanto che nessun’altro voleva dire la sua sulla Granger,
era stanco dei loro consigli o dei loro racconti, sapeva di trovarla pessima
anche senza quel teatrino che aveva del grottesco.
“Come fai a dirlo?” disse Harry che aveva
ancora la sua mano sulla spalla del ragazzo anche se
oramai la sua attenzione era calibrata sul viso di Seamus.
Draco sentì che la mano di Harry
si stringeva convulsa sulla sua spalla e se ne chiese vagamente il perché poi la sua attenzione fu
nuovamente su Seamus che sembrava apprezzare poco
“Beh!
Non ci fa solo sesso, i
ragazzi che si è portata al letto, dopo, sono distrutti perché dicono che
“Sembri sapere molte cose, Seamus” disse Draco, quasi con cattiveria, “Non è che
“Seamus non ci posso credere! Con
“Che ti credi Ron?
Mica sono un impedito come te!” Ron
arrossì violentemente, piccato dal commento del compagno e non rispose. Sentivo
fra i miei compagni una strana elettricità che si andava
concentrando sul biondino che sembrava apprezzare non poco quest’insolita
attenzione.
“Seamus non ci siamo proprio, una delle poche
donne che non mi dovete toccare è
Neville era il nostro droghiere di fiducia, nonché
filo diretto per i Serpeverde.
Lui era un mito! Spacciava i suoi intrugli di erbe
senza problemi, nessuno avrebbe osato denunciare Neville per due motivi:
1. Era simpatico a tutti, troppo fatto o troppo assonnato per poter
essere odiato da qualcuno.
2. Nessuno ci avrebbe comunque provato, senza
ritrovarsi in pericolo di vita perchè i suoi clienti abituali non avrebbero
gradito.
Così Seamus si zittì all’istante e arrossì violentemente mentre si spegneva l’ovazione.
Draco sospirò rassegnato al suo
destino e si rilassò maggiormente sulla poltrona. Doveva andare a dormire. L’indomani
gli toccava
“Draco?” riaprì gli occhi leggermente, pochi minuti
prima le parole si erano cominciate a mischiare davanti agli occhi e aveva
deciso di chiuderli, solo per un attimo, ma a quanto pare
era bastato per farlo crollare sulla poltrona; il fuoco si stava spegnendo e la
sala comune si era svuotata, al suo fianco, sul bracciolo della poltrona, con
un’espressione preoccupata sul viso, c’era una ragazza dai capelli rossi.
“Ginny!” rispose, la voce
gli tremò un attimo. Draco si era innamorato
di quella ragazzina da quando l’aveva vista la prima
volta con la divisa scolastica.
Il suo cuore aveva tremato quando Voldemort l’aveva presa, il secondo anno.
L’amava per il suo modo di sorridere, per l’intonazione della sua voce,
per gli occhi che le luccicavano di sorpresa, per i capelli rossi come il
peperoncino, per la sua mancanza di freni inibitori, per il tono delicato che
gli dedicava, per il sorriso sincero che ti avvolgeva...
Oh come l’amava! E naturalmente, come tutte le
cose che piacevano a Draco, non gli apparteneva, da
sempre a Ginny piaceva Harry
e lui lo sapeva; perché per quanto non aveva mai avuto una ragazza, quando
passi la tua adolescenza a fissare una donna che irrimediabilmente fissa il tuo
migliore amico, te ne rendi conto.
“Sei abbattuto per via della Granger?” Draco avrebbe voluto risponderle di no, che a lui non
fregava nulla di quella Dark Lady, dalla dubbia fama e
dalla capacità di conversazione di una rapa, ma sarebbe stata una menzogna... e
lui a Ginny non raccontava mai cavolate!
“Si” lo disse a bassa voce, non doveva
sembrare l’uomo più attraente del mondo appena sveglio e magari con il fatidico
filo di saliva indurito vicino alla bocca, mentre, con voce roca, diceva
all’unica ragazza che gli fosse mai piaciuta che era abbattuto per la notizia
che avrebbe passato un anno, con una delle ragazze più famose di Hogwarts. Dovevo apparirle molto strano e imbranato.
“Ti fa paura?” chiese, chinandosi maggiormente sul bracciolo per poter
incontrare il suo corpo.
“No” la rossa alzò lo sguardo su di lui, stupita.
“Come fai? A me fa tremare!” Draco le sorrise incoraggiante, le
sembrò quasi giusto che fosse lui ad essere quello coraggioso e lei quella da
proteggere.
“Quella ragazza la trovo solo ridicola e di una superficialità
terrificante!” Ginny gli sorrise
e gli schioccò un bacio su una guancia, Draco desiderò
che Ginny sbagliasse a baciare la guancia e toccasse
le sue labbra, ma naturalmente Ginny non lo fece.
La guardò con il suo sguardo più bello e le donò il suo sorriso
migliore.
“Sai Draco, quando sorridi mi fai sentire
felice?” Draco annuì e quando la rossa posò il suo
capo sulla sua spalla e scivolò dal bracciolo, per
incollare il suo corpo al suo, pensò di morire e arrossì violentemente.
“Sei fantastico” disse Ginny, con la voce
nebulosa di chi ha davvero tanto sonno e Draco sperò che lei si addormentasse, per quando erano in
sala comune e potevano essere visti da chiunque. Realizzò in meno di una
frazione di secondo che non gli importava. Non gli importava nulla.
“Anche tu” le rispose Draco e godette di quel contatto accattivante per quella manciata di
minuti che lei passò là sulla sua spalla. E per un
attimo Draco anche se non credeva in nessun Dio,
pensò di aver raggiunto le porte del paradiso, peccato che per lui restava
sempre chiuso.
“Draco…Draco…Draco…Dr..” il ragazzo aprì di
nuovo gli occhi, la sala comune era vuota e il fuoco si era
spento.
“Harry?!?” chiese
ancora stravolto, dove era finita Ginny? Girò il capo più volte, si chiese se si fosse
nascosta dietro a qualche mobile, appena aveva sentito i passi che scendevano
dal dormitorio maschile, ma non vide nessuno e con un sospiro si rese conto che
avevo sognato, con un libro sulle ginocchia e la faccia premuta sul velluto
rosso della poltrona.
“Amico, stavi dormendo” gli confermò Harry,
davanti la sua espressione apatica.
“Peggio Harry, stavo sognando!” era così
triste che Harry non ebbe
cuore di prenderlo in giro per questa sua inusuale vena melodrammatica, si
sedette sul divano accanto alla poltrona.
“Era un bel sogno almeno?” Draco lo guardò,
pensando che per lui era certamente un bel sogno, ma che per Harry non sarebbe stato lo stesso sapere che al suo migliore
amico piaceva la sua fidanzata, e che se la sognava...
“Abbastanza” si tenne quindi sul vago.
“Fammi pensare...Capelli crespi, gambe lunghe, caratteraccio...vero?” Draco alzò un sopracciglio e lo guardò sarcastico, non
riusciva a capire cosa ci fosse di bello nella Serpeverde
in questione che piacesse tanto ai suoi amici.
“Tu credi che io sogno
“Harry, dato che siamo amici da tanto tempo,
invece di sbuffare e alzare gli occhi al cielo, ti spiegherò una cosa
facilmente comprensibile: IO non voglio uscire con
“Io me la sognerei, anzi io farei di peggio” lo guardai annichilito e
non potei fermarmi dal dire.
“E proprio vero che non si è mai contenti di
ciò che si possiede. Non pensi a Ginny?” Harry lo guardò allarmato, come se
lo avesse colto con le mani nella marmellata.
“Draco, calmati, io scherzavo, è logico che Ginny non la tradirei mai!” Draco
per un attimo si concesse un sorriso sereno che subito si gelò, non andava a
suo interesse che Harry continuasse
a stare con Ginny.
Ma non lo diede a vedere, posò una mano sulla
spalla del moro e gli disse:
“Andiamocene a dormire Harry che è meglio.”
“Così tu potrai tornare a sognare…chiunque tu stessi sognando”
alzandosi Draco fissò la schiena del suo amico e
sperò che Harry non acquistasse mai dimestichezza con
gli incantesimi di lettura della mente.
“Già, speriamo”
“Per il secondo trimestre tratteremo la pozione della Pace, una pozione
che calma l'ansia e placa l'agitazione. Se si eccede
con gli ingredienti, chi la beve potrebbe cadere in un sonno pesante e a volte
irreversibile. È una pozione molto difficile da preparare. Spesso è utilizzata
nei G.U.F.O e nei M.A.G.O.
come prova d'esame. L'ingrediente
principale è l'essenza di elleboro che va versata in
un infuso di tiglio e lasciata bollire per 20 minuti. Bisognerà aggiungere, in
seguito, fiori di gelsomino raccolti all'alba durante il plenilunio e girare
tre volte in senso orario e una in senso antiorario…Tutte
queste cose le sapranno sicuramente chi ha letto il
libro di testo e chi ha fatto la ricerca, dovrete portare ad ebollizione la
pozione più di una volta...” il professor Piton continuava a parlare con la sua voce monotona e senza
entusiasmo della famigerata pozione sopraccitata.
Voltai il capo verso il mio compagno di banco, Draco
Malfoy che non smetteva un attimo di scrivere e i
suoi occhi grigi opachi erano puntati sulla pergamena porosa.
Che noia! Hermione era
abituata alle partite all’impiccato di Millicent, al
chiacchiericcio piacevole di Pansy, alla tranquillità
dell’ultimo banco che permetteva di continuare a dormire.
Lanciò un altro sguardo al biondo..
Da oggi
le sue lezioni sarebbero state così?
Ok. Non era un amante dell’impiccato e nemmeno
dei pettegolezzi ma avrebbe preferito quelli a Malfoy
che se ne stava seduto così discostato da lei che era
facilmente ipotizzabile che lei avesse una qualche malattia contagiosa. Hermione non era abituata a produrre disgusto nel genere
maschile anzi...
Fissò ancora una volta Malfoy... lei era
abituata ad avere un essere umano accanto a se non una penna prendi
appunti!
Poi finalmente accadde qualcosa di piacevole...
Malfoy smise di prendere appunti e si mise a parlare
con lei.
Ho detto piacevole non impossibile!
Mi sono
svegliata dall’incubo che mi ritrovavo vicino a Malfoy per tutto l’anno.
Ehi! Ma mi ascoltate? Ho detto piacevole non esaltante!
Comunque ho capito ve lo dico io, è suonata la campanella!
“Mozzarella Mezzosangue non è che mi fai copiare gli appunti?” chiese Hermione sorridendo accattivante ma
il biondino terminata la frase li mise in borsa e la guardò ostile.
“Io non faccio copiare i miei appunti a nessuno
Granger!” gli occhi della Granger
divennero due fessure di ghiaccio.
“Non credo che la cara dolce professoressa Tonks sarebbe molto d’accordo!” Draco
strinse gli occhi a sua volta, piccato dal velato ricatto che leggeva nelle
iridi castane chiaro della Granger e indispettito
come non mai riaprì la cartella e riafferrò i suoi appunti.
“Tieni. Trattali con cura non li ho ancora passati in bella!” la
ragazza con poca grazia afferrò i fogli e li infilò
nella cartella.
Draco intanto si era voltato per
uscire dalla classe.
“Ah Malfoy, visto che ci sei, la ricerca che Piton ci a assegnato, fammela tu!”
Hermione sorrise quando vide le spalle larghe del
ragazzo irrigidirsi.
Se doveva sopportare quella convivenza forzata
con il biondino almeno avrebbe tratto il massimo piacere da quello che faceva,
chissà forse gli avrebbe dato anche un bacio coronando il sogno erotico di quel
povero mentecatto!
Le spalle del biondino si rilassarono, sorrisi e stavo prendendo la mia
borsa per uscire quando Malfoy
parlò:
“Grenger, posso sopportare i tuoi bronci da
bambina viziata, le tue filastrocche contro i professori, il fatto che ti
freghi i miei appunti ma non posso sopportare che tu
ti voglia approfittare di me.- dicendo questo Draco
si era girato e fissava Hermione con gli occhi grigi
che fremevano di rabbia – Forse sarai abituata ai tuoi amichetti, quelli che ti
vengono dietro solo per ricavare qualcosa da te! Non ti accorgi che mentre tu
credi di usare tutti e far prevalere il tuo piacere su quello dei lecchini,
sono loro ad avere il potere su di te!”
La ragazza rimase immobile, quel verme sapeva
il fatto suo.
“Questo significa che non mi farai i compiti?”
la sua voce era volutamente flautata, Draco del tutto
passivo a quei mezzucci si avvicinò maggiormente alla Granger:
“No, ma se vuoi una mano, dopo pranzo in biblioteca, staremo tranquilli
in quel periodo sono tutti a fare altro...ma tu questo
lo sai naturalmente!” Hermione fremette dentro per la
rabbia, ma annuì con un sorriso tranquillo.
“Ci sarò!” Hermione saltò anche quel pranzo
troppo arrabbiata per poter mangiare anche solo una
briciola.
Quando Draco
entrò nella biblioteca trovò la ragazza di spalle, indossava la divisa maschile
della scuola, naturalmente era vietato per le donne indossare una divisa
differente, ma la sua casta e l’indubbio prestigio della sua famiglia e naturalmente i suoi soldi, chiudevano la
bocca su tutte le possibili proteste.
Malgrado la considerasse una persona terribilmente superficiale e
mentalmente poco stimolante, dovette apprezzare la
sobrietà dei suoi abiti.
Egli stesso si stupì di quel suo apprezzamento, poi si rese conto che
più che la ragazza doveva essere la cornice ad impressionarlo. Sembrava un
quadro, la ragazza di spalle che fissava i milioni di
libri della biblioteca di Hogwarts:
“Bene, almeno sei puntuale Granger” la sua
voce voleva sembrare pacata ma anche alle sue orecchie
venne fuori asciutta, troppo risentita. La ragazza si voltò e gli sorrise, con quel sorriso falso che donava a tutti e si
avviarono verso un tavolo nascosto dietro una scaffalatura.
“Cominciamo con la ricerca, poi continueremo con un ripasso di Trasfigurazioni,
domani abbiamo un test” la ragazza sbuffò e cominciò a scrivere, un po’ lì e un
po’ qui, le informazioni che Draco leggeva
e riassumeva sulla sua pergamena.
Erano le sei e
mezza del pomeriggio quando conclusero la ricerca e il riepilogo.
“Mmm...così questo è il tuo mondo Malfoy?” disse la ragazza un po’ per interrompere il
silenzio un po’ per la sensazione di inadeguatezza che
provava nei confronti di quelle pergamene
stampate che contenevano tutto il sapere magico.
“Già, benvenuta!” rispose Malfoy, nella voce
chiare tracce di sarcasmo, non aveva alzato nemmeno gli occhi dalla pergamena quando si era stiracchiata, cosa alquanto strana.
Tutti i ragazzi sbavavano quando lei si stiracchiava.
“Allora un giorno ti presenterò il mio mondo che è più luccicante del
tuo” rispose la ragazza pregustando l’idea di Malfoy
con la sua stupida montatura in oro che tirava continuamente contro il naso, i
suoi fastidiosi capelli lucidi di gel e ordinatamente messi all’indietro, i suoi vestiti dal
taglio classico e antico che entrava nel dormitorio delle Serpi per una festa
illegale... questa visone era così impossibile che era da classificare come un
miracolo!
“Mmm...il tuo mondo Grenger?
Il mondo delle magliettine come seconda pelle, dei
tacchi a spillo e della minigonne ascellari? No grazie,
preferisco ancora immaginarmele
le ragazze” non alzò lo sguardo, continuava a scrivere sulla sua
pergamena, aveva snocciolato quello che direbbe un buon padre di famiglia non
un adolescente.
“Attento Malfoy di questi tempi è più facile
guardare che toccare” sussurrò
“Che vuoi farci Grenger
aspetto ancora la principessa” Malfoy sorrise
galantemente e alzò il suo sguardo su di lei... Grossissimo errore!
Rimase interdetto, per parlare con lui, la giovane si era protesa tanto che la scollatura della camicia, sapientemente
sbottonata, mostrava l’incavo dei seni e il suo sguardo, ora cadeva proprio lì…
“Vedi qualcosa che ti piace?” Malfoy arrossì
furiosamente e
Il silenzio divenne un’entità tangibile fra i due.
“Intanto, perché non ti diverti con le ragazze normali?”
Ma proprio in quel momento lui sbatté due volte
le palpebre come se improvvisamente si fosse reso conto che si era perso
qualche passaggio, e allontanandosi si posò una mano sugli occhi, infelice:
“Che diavolo stavi facendo Granger?” la voce un sussurro,
“Calmo Malfoy! Nessuno ti ha mai detto che bisogna baciare tanti rospi prima di trovare il
principe azzurro? La stessa cosa, immagino, valga per le
principesse” il ragazzo sempre con le mani su gli occhi le rispose.
“Non ti preoccupare Granger io la mia
principessa già l’ho trovata!” sentendo il suo piano scivolarle leggermente
dalle mani,
“E lei lo sa?” il ragazzo si tolse la mano
dagli occhi e la fissò, per un attimo sembrò sinceramente sul punto di urlare,
poi ci ripensò.
“Non sono affari tuoi” gli occhi erano due specchi di metallo, si era
alzato dalla sedia e cominciava ad ordinare le sue cose in borsa... Mamma quanto la faceva lunga!
“Sai Malfoy che quando
ti arrabbi diventi persino affascinante – scacco
matto! Pensò la giovane, nessuna
principessa cosciente, girò intono al tavolo e si avvicinò al ragazzo che
continuava a infilare libri in borsa - quasi, quasi ti
bacerei!”
“Granger lo sai che sei proprio una bella ragazza?” è fatta! pensò la bella ragazza in
questione pregustando la gioia di vedere anche quel piccolo verme dal sangue
infido strisciare ai suoi piedi come facevano tanti altri. Pregustava già il
viso della prof. Fuxia che si trasfigurava per la
rabbia. Gli occhi freddi e i capelli che dal fuxia
passavano prima al violetto e poi al rosso brillante.
“Davvero? Non lo sapevo!” sarcasticamente ed oramai convinta
dell’immediata vittoria, si distrasse con le immagini della professoressa che
puniva il piccolo verme e si rassegnava all’evidenza dei fatti. Lei non sarebbe
cambiata e di certo non sarebbe cambiata grazie a una
Mozzarella Mezzosangue come Draco Malfoy.
Il verme odorava di dopobarba scadente di quelli che si trovano nel mondo babbano, la giovane storse il nasino, sentiva le narici
incandescenti perchè era sempre stata delicata e le cose di seconda mano le
provocavano una terribile sensazione urticante.
“Peccato che tu non sia il mio tipo!” il sorriso della Granger si gelò, interrompendo il suo piano, ancora una
volta; aver sopportato la sensazione urticante al naso e quel pomeriggio da
schifo in biblioteca, non avevano sortito l’effetto
desiderato. Tant’è vero che il ragazzo le tolse le
mani da dietro il collo, delicatamente, come si fa con una bambina che non
vuole capire un concetto molto semplice.
“Malfoy sei un gay” sbottò
“Ti è così difficile afferrare un concetto così semplice Granger? Tu non sei il mio tipo, basta! Non puoi piacere
sempre a tutti! Tu sei una cometa, goditi questi momenti di gloria in cui tutti
ti considerano
La ragazza lo continuava a fissare con durezza, come fissava
i ragazzi troppo ossessivi che venivano a letto con lei e poi non accettavano
di doversene andare. Le parole che le stava rivolgendo il Mezzosangue non erano nemmeno
lontanamente difficili da sopportare, dopotutto aveva ricevuto fior fiori di
parole peggiori e da persone migliori di quello
ma: Il Mezzosangue doveva ricordare qual’era il suo posto, cosa che aveva dimenticato quel
giorno rivolgendole quelle stesse parole.
“No,illuminami Malfoy!”
“Perché come le comete sei fatta di nulla! Di
ghiaccio e di materiale sgretolabile, diverrai un puntino piccolo e poi
scomparirai perché oltre al ghiaccio non hai dentro nient’altro!” sorrideva il piccolo verme con malagrazia, non sapeva essere
sarcastico e cattivo insieme.
“Credi Malfoy?” la ragazza sorrise
leggermente, come se fosse timida.
“Ne sono convinto” disse con maggior sicurezza Malfoy.
“Allora non sei migliore di me” Malfoy non
riuscì a ribattere a questo affronto, rimase quindi
con la bocca leggermente aperta, sembrava vagamente un pesce.
Le persone si dividono in chi sa accettare le critiche e chi non le sa
accettare.
Questo perché, probabilmente, le persone non avevano mai parlato male
di lui, magari, i suoi genitori gli avevano sempre detto
che era un ragazzo speciale ed i suoi amici gli volevano così bene che
parlavano dei suoi difetti a bassa voce o quando non c’era, per evitare di
ferirlo.
“Tu non sai cosa ho dentro di
me, nessuno lo sa, nemmeno i miei amici più cari, quindi non pensare di
conoscermi perché sembro avvicinarmi ad un certo stereotipo, sarebbe indubbiamente
la più grande cazzata che tu
possa fare! Io sono fatta di ghiaccio? Magari! Almeno alcune cose mi scivolerebbero... Ma a te queste cose non interessano. Tu
hai il tuo mondo di carta stampata; perfetto, fatto di bianchi e neri. Ma Malfoy te lo dico con parole
mie. Il mondo non è bianco e nero, non lo è e non lo è mai stato! Vivi nei tuoi
libri, costruisciti il tuo mondo di cartapesta ma il giorno che questo crollerà
ricordati delle miei parole, ricordatele perché solo
allora le capirai.” Malfoy, a differenza della Granger non seppe mascherare i suoi sentimenti di rifiuto
per le parole sgradevoli che erano appena uscite da quella bocca.
Scacco alla Re.
Draco rimase basito, non aveva urlato ma aveva parlato a voce bassissima eppure quelle
parole sembravano ancora fluire in lui come un torrente.
Sul tavolo erano rimasti due fogli, che fossero
della Grenger?
Li raccolse
No, erano i suoi appunti di pozioni senza neppure una piega.
Hermione appoggiò i piedi sul
pavimento e si beò del contatto con la superficie liscia e fredda. La freschezza
della stanza le giovò all’umore, e poterla saggiare attraverso le piante dei
piedi non fece che alimentare il suo piacere, era sempre stato così, per quando le sue elfe domestiche
si prodigassero nel trovarle pantofole sempre più confortevoli e morbide non
rinunciava quasi mai a camminare per più di due ore con delle scarpe ai piedi.
Strinse la sigaretta tra le labbra e ispirò con forza, la punta
sfrigolò per la veemenza dell’azione e lasciò che morisse piano. A cena aveva
mangiato un’insalata e nient’altro perchè tutto le era sembrato disgustosamente
untuoso o immangiabile ed a metà cena se ne era andata
via.
Blasie l’aveva rincorsa cercando
delle spiegazioni, il suo amico si preoccupava sempre di tutto e in particolar
modo di lei che non riusciva mai a capire del tutto, naturalmente Hermione non gli aveva voluto rispondere, anzi lei l’aveva
baciato e poi se l’era portato a letto.
L’agre di una nuova sigaretta
fece destare Blasie.
“Herm cosa succede?” sembrava
assonnato, lui si appisolava sempre, Hermione
no, non riusciva mai a dormire con un’altra persona al suo fianco, le sembrava
una concessione troppo grande.
“Nulla” ma sentì due mani afferrarle i fianchi e posarle un leggero
bacio sulla spina dorsale.
“Herm prima ti ho lasciato fare la misteriosa...” cominciò Blasie
ma fu naturalmente interrotto da Hermione che rise
piano, aspirando ancora una boccata di sigaretta.
“Blasie prima
mi hai lasciato fare molte cose, ma di certo non la misteriosa!” il tono
malizioso di Hermione fece
sorridere Blasie, lo sentì quel sorriso
attraverso la pelle sottile delle scapole.
“Herm hai capito cosa volevo intendere!” Hermione rise ancora e si voltò verso di lui, ma fissando
la sua espressione, tornata incredibilmente seria, abbandonò il sorriso anche
lei.
“Herm cosa succede?” ripeté,
lei si voltò.
“Malfoy” disse solo e Blasie
la lasciò andare, stendendosi nel letto, gli uomini non erano
motivo di discussione tra loro, quindi rimase a fissarla con curiosità,
ma non si perse l’occasione di prenderla un po’ in giro.
“È più difficile di quanto tu pensassi eh?” sorrise leggermente e la
vide stendersi al suo fianco, bellissima con quei ricchi scuri sulle lenzuola
candide, sembrava quasi una vestale latina, o una dea greca capricciosa.
“Già, è un combattente” arricciò il nasino, come faceva
quando qualcosa la disturbava e Malfoy la
disturbava già nel momento in cui respirava, figurarsi se si permetteva di
resisterle.
“Ma tu sei un generale nato tesoro” la blandì cercando nuovamente la
sua vicinanza, era stufo di chiacchierare così tanto,
il corpo flessuoso di Hermione era coperto e lui
aveva voglia di scoprirlo ancora, ma lei restrinse gli occhi e buttò lontano la
cicca della sua sigaretta che venne catturato da un posacenere con lingua a
ventosa. Blasie si perse nella contemplazione
dell’ultima geniale invenzione di Hermione, per
evitare di pensare alla geniale amica che sembrava più che intenzionata a
continuare a parlare e parlare e parlare...
“Il Mezzosangue
a
quanto pare non è un represso segaiolo come credevo,
non si scioglie come un qualsiasi sangue sporco davanti a una ragazza, non si
comporta come un undicenne che non ha mai visto le tette…insomma ho sbagliato
di molto i miei calcoli e questo mi irrita tantissimo, inoltre dovevi sentirlo
come faceva il gradasso per avermi rifiutato” più Hermione
muoveva quella sua fenomenale bocca più Blasie voleva
vedere quella bocca fare altro, e più lei non interrompeva il discorso e più la
sua irritazione di uomo pronto per un altro amplesso saliva.
“Perfetto! Quando ti impegni dai il meglio di
te!” Hermione gli lanciò un occhiata strana e Blasie le sorrise galantemente.
La sua geniale amica aveva capito che non la
ascoltava affatto.
“Oggi mi ha quasi surclassato” sentì la sua voce nelle orecchie ma era totalmente preso dalla curva gentile della
sua bocca che dopo aver disegnato quelle parole si erano piegate in un sorriso
malizioso, sentì il suo corpo rispondere alla sua malizia.
“Buon risultato. Ma tanto non ci è riuscito”
sentì la sua stessa bocca aprirsi ma la voce era quella di un altro, qualcuno
che non sapeva che farsene delle corde vocali e quindi grugniva come un maiale.
“Sento che vincerà la prossima battaglia che faremo” sorrise ancora Hermione totalmente a suo agio nel suo giochino perverso di
parlare con quelle dannate labbra che dovevano essere dichiarate illegali per
il modo in cui le usava, Blasie si accorse che
aspettava una sua risposta ma decise che il giochino
si era spinto troppo oltre. Con un solo fluido movimento l’afferrò
con garbo e la trascinò sopra se stesso. Lei sorrise ancor di più.
“Ora basta, hai giocato abbastanza” cercò di avvicinare il suo viso ma lei rise sguaiata e gli sgusciò dalle braccia per
poi scendere nuovamente dal letto e dirigersi verso il bagno.
“Stai scherzando vero? Ho appena iniziato”
Gli lanciò un occhiata significativa
attraverso la porta e la chiuse a chiave.
Note
dell’autore
Secondo capitolo, stranamente puntuale, mi sento emozionata, malgrado la lunga assenza sono state interessanti le vostre
recensioni e ho scoperto che ora si può anche “spiare” chi segue o meno la
storia, bene bene.
Mio
errore, non ho avvisato che la storia è stata già postata su questo sito credo
uno o due annetti fa e che ho deciso di cancellarla e
inviarla nuovamente perché ho modificato molte cose.
Chiarimenti
1 Mozzarella Mezzosangue.
Attuale nomignolo di Draco, totalmente inventato,
purtroppo sono consapevole di un errore di forma che
ha colpito la traduzione italiana, ovvero la differenza esistente tra Half-Blood(Mezzosangue) e Mud-Blood(Sanguesporco). La prima è la traduzione
italiana di coloro nati da un mago e un babbano;
l’altro è l’offesa che i maghi poco civili (come dice Hermione
riferendosi proprio a Draco nel Secondo Libro)
infliggono ai nati babbani.
Non correggo quest’errore di forma per
evitare di confondere coloro che come me hanno letto
solo la traduzione italiana e quindi sono totalmente all’oscuro di questa
differenza.
2 Naville Paciock. Per
molti un Naville “fico” non deve
essere semplice da digerire, figurarsi un Naville
“droghiere, fico e stimato dai Serpeverde”, ma time to time, altro esperimento, le caratteristiche prime della Row ci sono:
- coraggio
- bravura in erbologia
3 Pozione della Pace. Esiste davvero, tutto quello che si sa, l’ho
spiega amabilmente Piton durante la sua spiegazione.
4 il tempo degli onori sta per terminare…Principe!
Così finisce la citazione che ho usata e per chi
comunque non dovesse riconoscerla appartiene al film “Il Gladiatore” di R.Scott, con la magistrale interpretazione di Russel Crowe.
Il prossimo aggiornamento è per il giorno 27 marzo 2011.
A presto Marti