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Autore: Arwen297    21/03/2011    8 recensioni
Avevamo lasciato le nostre eroine poco dopo la vittoria contro Adrien. "Abenteuer in Wien" è il seguito della mia prima fanfic "Unite per l'Eternità". Vecchie fiamme e nuove liete notizie attendono Michiru e Haruka.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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- Questa storia fa parte della serie 'Unite per l'Eternita''
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9^Capitolo: Heles è mia e di nessun’altra.

Come prevedibile, la domanda che Emily aveva posto a Milena dopo il concerto di cinque giorni prima aveva dato diversi spunti ai giornalisti per trarre le loro conclusioni affrettate e alzare una coltre di pettegolezzi veramente irritante. Irritante almeno per Heles che non era abituata a dare scandalo senza motivo, e senza fondamenta visto che, fino a prova contraria, in pubblico non avevano mai dato spettacolo lei e Milena. Per la prima volta forse, aveva l’impulso di spaccare la faccia a Emily.

“Hel hai per caso scoperto il civico dove abita la tua ex?” le chiese Milena mentre pranzavano, la ragazza dai capelli verde acqua aveva infatti deciso di parlare una volta per tutte con Emily a quattr’occhi da donna a donna, lasciando da parte tutti i mass media che si inventavano le cose come sempre. Probabilmente se riusciva a parlarle senza Heles in mezzo riusciva anche ad andarci d’accordo. Forse. Non era certa però che la ragazza fosse in grado di portare avanti un discorso serio senza sparare qualche scemata,e  visto che la gravidanza la rendeva piuttosto lunatica, Milena non era certa di riuscire a mantenere il sangue freddo per molto .

“Si me lo sono fatto dare, comunque preferirei accompagnarti, non vorrei che la situazione tra voi due sole degenerasse, sai negli ultimi tempi sei al quanto irascibile” le rispose Heles.

“Heles sinceramente la tua presenza mi sarebbe più d’impaccio che altro, visto che sembra che quando c’è Emily il tuo cervello fonde completamente, e non riesci neanche ad allontanarla da te” rispose secca.”Peccato che io non ti ho mai fatto quest’effetto” concluse la ragazza alzandosi dalla tavola per sparecchiare.

“Amo e dai come la fai lunga ti ho già detto un milione di volte da quando siamo qui che a me interessi solamente te, fidati di me una volta tanto. Ti pare così difficile?”

“Sai qual è la verità Heles? Che a parlare siamo tutti bravi, alla fine però sono le scelte che ci distinguono e ci rendono realmente quello che siamo.....” Disse l’altra guardandola fredda dritto negli occhi. Quello sguardo metteva soggezione ad Heles, anche se la motociclista avrebbe volentieri dato un schiaffo dritto nel faccino della sua bella compagna, era veramente troppo. Nessuno le aveva detto che valeva meno di zero senza subirne le conseguenze, e ora lo aveva fatto Milena. Decise tuttavia di non replicare, perché se avesse dato voce ai suoi pensieri, era perfettamente conscia di fare male alla sua compagna più che con uno schiaffo stampato in pieno volto. Conosceva Milena abbastanza da sapere dove colpirla più a fondo con le parole, questo lo sapeva benissimo, fu per questo che si limitò ad alzarsi per mettere i piatti nel lavandino prima di lasciarle un biglietto con l’indirizzo di Emily sopra al tavolo per poi dirigersi verso la sala.

Milena dal canto suo si mise a lavare i piatti, pensando intanto a come iniziare il discorso con Emily, se avesse fatto l’amica, non sarebbe mai stata più falsa in tutto il resto della sua vita, la giornalista la poteva considerare in un sacco di modi tranne che come un’amica, quello era poco ma chiaro. Anche aggredirla però non le sembrava proprio il caso.

Dopo aver finito di lavare i piatti Milena trovò il biglietto di Heles con l’indirizzo di casa della giornalista lo prese prima di dirigersi in camera sua per finirsi di preparare, optò per un vestito blu elettrico aderente nel corpino ma con la gonna piuttosto larga anche se non era molto lunga e raggiungeva a stento il ginocchio della ragazza, poi prese una borsa bianca e uscì diretta verso casa di Emily, in teoria stando all’orario che la giornalista si era premurata di dire a Heles, quest’ultima doveva essere in casa. Questa cosa puzzava a Milena, non riusciva a capire come mai Emily era così desiderosa di vederla da dare a Heles addirittura l’orario in cui si trovava in casa, doveva essere pronta a tutto, da una come lei non ci si poteva aspettare mai qualcosa di buono.

Milena arrivò ben presto in fondo alla salita che portava al loro residence e aprì con la chiave il cancello riservato ai pedoni, affianco a quello telecomandato per gli autoveicoli, stando alle indicazioni presenti sul biglietto la giornalista doveva abitare poco lontano dalla salita dove alloggiava. O almeno così sperava perché non aveva assolutamente voglia di andare a sbattersi per trovare una persona così.

Per fortuna però dopo neanche cinquanta metri arrivò al civico indicato nel biglietto e leggendo i cognomi sul citofono trovò facilmente quello che corrispondeva all’alloggio di Emily, in fin dei conti era l’unico cognome giapponese in tutta la palazzina che contava solamente otto interni distribuiti su due piani. Suono decisa il campanello, forse tenendo il tasto premuto più del normale, crogiolandosi nel fatto che  la giornalista stesse dormendo e che magari così facendo sarebbe caduta giù dal letto e beccandosi un colpo in testa fosse colpita da un’improvvisa amnesia. Purtroppo la voce che giunse dal citofono fu allegra e piuttosto sveglia, troppo distante da quella che avrebbe avuto una persona nello stato che la violinista aveva appena finito di immaginare. Dopo aver tirato un sospiro per ricordarsi mentalmente che doveva mantenere i nervi ben saldi, primo perché si trattava di una giornalista e quindi conoscendo la razza avrebbe sicuramente rigirato qualsiasi cosa a suo favore mettendolo sui giornali, e non necessariamente avrebbe descritto come fossero andate in realtà le cose; secondo perché se solo le fossero saltati sarebbe venuta alle mani, cosa che sinceramente non le apparteneva affatto. Quella che ricorreva alle mani era Heles, non lei.

L’appartamento dove viveva Emily era un monolocale, piuttosto piccolo ma grazioso, Milena doveva ammetterlo: quell’appartamento in quanto a pace e graziosità non rispecchiava per nulla al mondo la sua proprietaria. Seconda cosa di cui era sicura la guerriera di Nettuno.

“Permesso” si limitò a dire mentre entrava, certo che Emily era anche maleducata, ma nessuno le aveva insegnato che gli ospiti si devono attendere sulla porta di casa?

“Si vieni pure, cara sono contenta che hai deciso di fare una chiacchierata con me…ho giusto un paio di foto da farti vedere e credimi penso proprio che ti interesseranno” rispose la giornalista che fu scorta dalla violinista nella sala seduta sul divano di colore rosso, orribile, mentre teneva tra le braccia una cartellina che sembrava colma di foto o simili.

“Senti sinceramente delle foto non mi interessa, volevo solo dirti da persona civile prima che mi scappi la pazienza di stare lontana da Heles, stiamo insieme da cinque anni io e lei non si tratta di una storiella di pochi mesi, e solo dio sa quanto io e lei siamo legate. E se vuoi posso dimostrartelo subito, quanto scommettiamo che so più cose io su di lei che te che dici di essere stata una fidanzata con i fiocchi?” partì a raffica Milena senza neanche chiedere un come stai di cortesia, in fin dei conti che le importava?

“Questo legame così forte come dici io non lo vedo affatto, altrimenti Heles non impiegherebbe più di un secondo a mandarmi a quel paese, cosa che non mi sbaglio non ha fatto…ragion per cui cosa ti fa credere di essere l’unica donna che fa parte della sua vita?” chiese di rimando Emily, e purtroppo aveva ragione, Heles in fin dei conti fino a quel momento l’aveva rassicurata con le parole, non con i fatti e non poteva dare torto a Emily. Quelle parole erano incredibilmente vere, e ammetterlo le faceva tremendamente male.”Come sospettavo il gatto a perso la lingua” continuò Emily vedendo che Milena non sapeva cosa rispondere. “Prima che la recuperi però, cara la mia violinista, ti pregherei di leggere questo articolo che uscirà su mia richiesta su uno dei giornali dei prossimi giorni, almeno che tu non ti decidi a farti da parte e lasciare Heles alla sottoscritta” concluse Emily passandole un articolo che a prima vista sembrava scritto con Word e in cima al quale svettava il titolo in grassetto:

 

Musicista per lavoro, garante della giustizia per hobby: Sailor Neptune alias Milena Kaioh

Chi non conosce le misteriose paladine della legge che sembrano proteggere la capitale nipponica da strane creature che sembrano piombare sulla cittadina a periodi alterni?

Chi di noi non ha mai fantasticato su chi potessero essere queste ragazze nella loro vita normale, quando una volta dismesse le vesti di combattenti devono affrontare le battaglie più o meno difficili di tutti i giorni?
Dopo un’attenta analisi la nostra reporter Emily Saito è giunta alla conclusione che una delle paladine della giustizia la cui celebre fama è giunta fino in Europa, altro che non è che l’astro nascente della Musica Giapponese Milena Kaioh. L’ipotesi della nostra reporter e validamente sostenuta da alcune sue ricerche, che dimostrano come negli anni passati durante la comparsa di questi strani esseri in Giappone, seguita dalla comparsa delle guerriere Sailor, in un modo o nell’altro la Kaioh era presente, vuoi per spettacoli o solamente perché era in giro con le amiche. Qui di seguito potrete constatare con i vostri occhi ciò che la nostra abile giornalista sostiene..

Sotto alla didascalia vi erano una serie di foto di eventi che Milena conosceva fin troppo bene, risalivano quasi tutte a circa sei anni prima quando erano alle prese con “L’esercito del Silenzio” , una foto la ritraeva durante un concerto che aveva tenuto con Heles a casa di un ricco mecenate, alla fine del quale lei aveva ballato con Marzio mentre Heles aveva ballato con Banny, presenti alla festa perché quest’ultima era per gli studenti Universitari, tra i quali spiccava proprio Marzio. Un’altra ancora le ritraeva durante una gara durante la festa degli innamorati dove avevano deciso di partecipare per divertirsi, e alla quale avevano partecipato pure Mina e Ubaldo, che dopo il loro ritiro avevano vinto la gara. Un’altra ancora invece risaliva a circa tre anni prima quando aveva suonato per la prima volta con i Three Lights poco prima di combattere con Galaxia e anche li vi era stato un attacco da parte dei demoni. Non c’era ombra di dubbio, Emily era arrivata a colpire nel segno, e ora Milena non sapeva come tirarsi fuori da quella schifosa situazione.

“Be non dici niente? Almeno qualche complimento potresti pure farmelo, ho perso non sai quanto tempo a riunire tutti i tasselli e potresti almeno ringraziarmi sai..” le continuò a dire Emily quasi beffeggiandola.

“Be potrebbero anche non essere esatte le tue conclusioni, in fondo potrebbe trattarsi di pure e semplici coincidenze non trovi? E poi sicuramente da me non avrai nessun grazie in tutta la tua miserabile vita” rispose fredda Milena.

“Ah ah ah ah…coincidenze? Ma a chi la vuoi dare a bere? Sono una ragazza piena di risorse e tutte, ripeto, tutte mi hanno portato a quella conclusione che vedi sulla bozza dell’articolo, anzi se vuoi ho anche altre foto” le rispose Emily soddisfatta. Avvertiva chiaramente che Milena stava barcollando e tutto ciò confermava le sue ipotesi rivelando quanto fossero azzeccate. Perfetto si disse. Mentre un sorriso beffardo le si stampava sul volto.

“Sai cos’è Emily? Che pecchi così tanto di presunzione che pensi che tu sei l’unica ad essere una persona piena di risorse, e questo cara mia può ritorcersi contro di te sai?” le rispose Milena senza tradire nessuna emozione, improvvisamente aveva visto una via d’uscita da quella situazione, e per metterla in atto avrebbe dovuto chiamare Sidia appena fosse tornata a casa.

“Io te l’ho detto Milena, e te lo ripeto: O ti fai da parte con Heles , oppure questo articolo farà la sua comparsa entro due, massimo tre giorni sul giornale per cui lavoro; e sarà solo il primo di tanti problemi ti ho avvisata”

“oh…sto tremando di paura!Se ti posso dare un consiglio non sottovalutare troppo le persone che ti stanno davanti, in fondo tu non mi conosci, così come io non conosco te” rispose tagliente Milena alzandosi per andarsene perché in fondo non aveva nient’altro da dire. Le minacce di Emily non le facevano ne caldo ne freddo e per quanto riguarda l’articolo che avrebbe rivelato la vera identità di Sailor Neptune al Giappone e all’Europa, avrebbe dovuto aspettare solamente la Domenica successiva, in modo che tutti la vedessero suonare al Teatro, per il resto ne era sicura, appena avrebbe spiegato la sua idea alle sue compagne loro ci avrebbero messo un secondo per metterla in atto. Un sorriso compiaciuto le si dipinse sul viso.

“Be Emily io posso anche togliere il disturbo, non abbiamo più niente da dirci, anche perché sembra che tu non capisca quando devi farti da parte in una relazione, e questo per una ragazza di 23 anni, o 22 non so quanto tu abbia non penso ti faccia onore. Sembri una ragazzina di quindici anni in piena tempesta ormonale, che si getterebbe su qualsiasi cosa le consenta di avere una relazione. Sei veramente un insulto alle ragazze che hanno un po’ di serietà”

“E una di queste ragazze saresti te? Ah ah egocentrica al massimo sei” rispose Emily per niente toccata dal fatto che praticamente Milena le avesse dato della troia con stile, o forse non era abbastanza intelligente da leggere tra le righe, pensò la violinista, mentre si alzava per dirigersi verso l’entrata dell’appartamento. Ora veramente la guerra era aperta, e Milena avrebbe messo in campo anima e corpo per tenere stretta accanto a se Heles, soprattutto per il loro bambino di cui la guerriera di Urano ignorava ancora l’esistenza. Forse Sidia non aveva tutti i torti, forse avrebbe dovuto dirglielo, ma era anche vero che era al quanto in certa sulla cosa giusta da fare, l’insicurezza di quando era adolescente ancora non l’aveva abbandonata e spesso e volentieri le tornava a far visita; e lei ancora non aveva ancora capito come debellarla del tutto. Non riusciva proprio a farsi meno pensieri e contorcimenti mentali, eppure doveva assolutamente smetterla di farli, in fondo Heles l’amava come lei amava la guerriera dei venti, il loro era un amore che aveva viaggiato attraverso i secoli, e questo Emily lo ignorava. E forse era proprio su questo che la guerriera dei mari doveva fare leva, ecco perché forse dire ad Heles del loro bambino era la cosa giusta da fare, ma come doveva dirglielo?

“Buona giornata Emily” disse alla giornalista prima di chiudersi la porta a presso.

Mille possibili ipotesi affioravano nella mente della violinista su come dire ad Heles che presto sarebbe diventata “papà”, e questa volta non era una bambina adottata che avrebbe fatto capolinea nelle loro vite come aveva fatto Ottavia pochi anni addietro. Questa volta era loro, aveva metà del DNA di ciascuna di loro due, forse per questo era così difficile dirglielo? E come l’avrebbe presa?

La cosa migliore forse era dirglielo senza tanti giri di parole, o forse era meglio girarci intorno? Quanti dubbi. Doveva anche pensare a come mettere fuori gioco Emily definitivamente e sperava con tutto il suo cuore che la giornalista compiesse un passo falso prima o poi, in modo da incastrarla davanti a tutti senza che lei possa dire non è vero. Erano d’avvero troppi pensieri, e aveva fin troppo bisogno di riposarsi perché iniziava ad avere dei giramenti di testa, che anche se erano sintomi collegabili alla gravidanza, erano da sempre anche dei sintomi che la colpivano quando era stanca, e nell’ultimo periodo vuoi per i concerti, vuoi per il pericolo Emily e vuoi appunto per la scoperta di aspettare un bambino; lo stress e la stanchezza erano aumentati notevolmente.

Note dell'Autrice: Ecco qui un nuovo capitolo, Emily si rivela molto più astuta di quanto ci si aspettava. Rigranzio le recensitrici, ufficialmente la fanfic è arrivata con il capitolo scorso a quota 36 recensioni contro le 29 di "Unite per l'Eternità" grazie a tutte =)

 

   
 
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