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Autore: Spuffy93    22/03/2011    10 recensioni
Viene ritrovato un cadavere sfigurato. Nessuno degli antropologi forensi di New York riesce a dare un volto a quel corpo così Rick decide di chiamare la sua vecchia amica nonchè scrittrice e antropologa forense, Temperance Brennan che arriverà nella città di New York insieme al suo partner di sempre, Booth e a tutta la sua squadra di squints.
Eccomi con la mia nuova storia, spero vi piaccia... XD
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ragazze ho dei problemini con Internet quindi, siccome sono a scuola posto veloce veloce.
p.s Lo so che avevo promesso un riassunto di Bones ma me lo sono dimenticto a casa... Lo metto domani okay?? Casomai se volete saperne qualcosa provate su Wikipedia :)

Buona lettura!!!!!!!


Capitolo 3 - Would you do me a favour?


Il suono del campanello di casa sua la sveglia da un bellissimo sogno. Kate Beckett si alza dal letto. Ha i capelli tutti scompigliati e il pigiama ma si dirige a passo svelto verso la porta. C'è solo una persona nella sua vita che suonerebbe in una maniera così irritante.
“Castle!” esclama aprendo la porta. “Ti avevo sentito la prima volta, non occorre mandarmi in tilt il campanello.” lo sgrida facendolo entrare. Anche lui si è ripulito dopo la loro visita alla discarica, la detective riesce a sentire il suo profumo anche da quella distanza.
Guardando l'orologio si accorge che sono già le cinque. Ha dormito a lungo e adesso si sente decisamente meglio.
“Ha chiamato Lanie... dice che è importante e che dobbiamo muoverci...” dice Castle a mo' di spiegazione. Beckett sospira ma alla fine si arrende e va a cambiarsi velocemente. Dopo cinque minuti torna dallo scrittore, pronta per partire alla volta del dodicesimo distretto.
Appena arrivata al piano terra ordina a Castle di restituirle le chiavi della macchina e lui, anche se con sommo dispiacere, gliele riconsegna.
“Spero che tu non abbia combinato casi, potrei ucciderti sai?” lo minaccia sorridendo dolcemente, cosa che la rese notevolmente più spaventosa agli occhi dell'uomo.
Arrivarono al distretto dopo nemmeno venti minuti, scesero velocemente dalla vettura e si diressero verso l'entrata.
Una volta in ascensore il silenzio tra loro iniziava a farsi pesante.
“Allora, come sta Josh?” le chiede Castle all'improvviso stupendola.
“In che senso?” domanda Beckett sospettosa. Forse Castle sapeva qualcosa sul fatto che lei aveva lasciato Josh? E se si chi glielo aveva spifferato?
“Come va la vostra possibilità...” le spiega. “Sai, il discorso di quando eravamo in isolamento...” l'aiuta a ricordare.
“Bene...” mente la donna abbassando lo sguardo. “Come mai ti interessa tanto?” chiede poi stupita.
Le porte dell'ascensore si aprono.
“Nessun motivo particolare, volevo solo iniziare una conversazione civile...” mente abilmente l'uomo sorridendole mentre dentro si sente morire. Possibile che lei non abbia ancora capito quello che lui cerca di dimostrarle da settimane? A quanto pare sì. Con Kate Beckett bisogna essere più diretti, ma non era quello il momento.
“Allora, quali sono queste novità Lanie?” domanda Kate entrando nel laboratorio seguita da Castle.
“Non ci sono novità...” mormora la donna.
“Cosa? Ma mi hai chiamato hai detto che era importante...” mormora confuso Castle.
“Giuro che se mi hai svegliato per nulla Castle, sarai il prossimo su quel tavolo...” sibila Beckett.
“Sì, ti ho chiamato.”
“Aiutami a capire come mai era urgente se non ci sono novità...” mormora sempre più confuso l'uomo.
“Proprio perché non ci sono novità. Non ho trovato niente. Il corpo è troppo decomposto e il fatto che i roditori del posto si siano dati da fare non aiuta di certo...” gli spiega con termini terra terra la donna.
“E il viso?” chiede Kate. “Siete riusciti a farne una ricostruzione?”
Lanie si volta e cerca tra i fogli sparsi sopra la scrivania, una volta trovato quello che cercava ritorna dai suoi compagni e gli mostra una foto.
“Che sarebbe?” domanda Castle.
“La vittima...” risponde l'anatomopatologa. Sull'immagine è raffigurato il volto di un uomo sì, ma le proporzioni e le fattezze sono veramente grottesche, come se fosse appena uscito da una rissa. “E' il meglio che sono riuscita a tirare fuori, anche con l'aiuto del mio amico... Il cranio è troppo danneggiato e io non riesco a farne una buona ricostruzione a quanto pare... ci vorrebbe qualcuno di più esperto con le ossa. Io sono solo un medico legale...” conclude la donna.
“Qualcuno bravo con le ossa?” chiede Castle con una luce strana negli occhi.
“Già.” conferma Lanie. “Ma non conosco nessuno...”
“Forse ho io la soluzione al nostro problema... fatemi solo fare una telefonata...” dice sorridendo Castle prima di allontanarsi per avere la giusta privacy.
“Chi credi che chiamerà?” domanda curiosa Kate.
“Non lo so, non mi viene in mente nessuno con le capacità necessarie per aiutarci...” mormora Lanie continuando a riflettere. “Credo che per saperlo dovremo chiedere direttamente a lui...”

Washington
Jeffersonian Institute

“Ehi Bones!”
“Booth, il caso è chiuso. Cosa ci fai ancora qui?” domanda curiosa l'antropologa forense.
“Volevo invitarti a bere qualcosa... infondo non capita tutti i giorni di arrestare un serial killer...” mormora l'uomo.
“ Mi sembra una buona idea. Aspetta un minuto, finisco di controllare questo documento e poi andiamo...” ma Booth scuote la testa, conosce bene i suoi minuti e se la lascia fare loro non sarebbero mai arrivati al Founding Fathers.
“ E dai Bones... il documento può attendere, le birre no...” cerca di convincerla Booth sfoggiando il suo sorriso disarmante. A Temperance non resta che cedere, da quando aveva compreso i suoi sentimenti per lui le era difficile ignorarlo quando le sorrideva a quel modo, anche se ora come ora lui le aveva detto che voleva che fossero solo partner. Infondo si era abituata a quella situazione ed era già più semplice sopportarla adesso che Hannah non era più nella vita di Booth. Lei era una sua amica, avevano legato, ma infondo al suo cuore, metaforicamente parlando, lei aveva sempre sentito un senso di fastidio ogni volta che la vedeva. Senso di fastidio che nasceva dall'invidia e dalla gelosia, sentimenti che lei mai avrebbe avuto idea di provare. Ma da quando aveva conosciuto Seeley Joseph Booth il suo intero mondo era cambiato. Lei gli sarebbe rimasta vicina e forse un giorno non troppo lontano qualcosa sarebbe cambiato, ma adesso stavano bene così. Prendendo il leggero cappotto e la borsa la donna si alza e accompagnata da Booth, si appresta ad uscire dal laboratorio.
Il suono di un cellulare che squilla fa sospira l'agente speciale. E' quello di Bones. La donna si ferma a rispondere.
“Brennan.” dice sicura.
“Ehi Tempy!” esclama un uomo con voce festosa dall'altro lato della cornetta.
“Richard!” esclama sorpresa la donna. “A cosa devo la tua chiamata? Volevi sapere dell'ultimo libro?” chiede la donna sorridendo. Booth osserva la scena confuso. 'Chi è questo Richard?' pensa aggrottando le sopracciglia. 'E sopratutto perché Bones sembra così felice di sentirlo?”'
“Beh, anche...” dice l'uomo. “Volevo chiederti un favore, ma prima dimmi del libro.”
“L'ho trovato molto interessante, la detective Heat sta crescendo, il suo personaggio è ben sviluppato. La tua musa deve essere veramente una donna fantastica da come la descrivi.”
“Anche meglio... ma se vuoi la potrai conoscere mentre mi vieni a fare un piccolo favore.” butta lì Castle con noncuranza.
“Sentiamo, che favore?” domanda seria la donna. 'Ma che favore vorrà mai questo Richard?' si chiede Booth continuando con noncuranza ad origliare la conversazione.
“Abbiamo un corpo, un po' troppo ossuto per i nostri standard. Il teschio è rovinato e ci servirebbe una mano... Infondo mi hai detto che quella tua collaboratrice, Angela se non erro, è molto brava nelle ricostruzioni facciali, non è che potrebbe venire anche lei? Vi ospiterei volentieri.” propone Rick.
“Mmm... ho appena chiuso un caso, quindi non credo ci siano problemi. Mi farà piacere venire a trovarti, è molto che non vedo te, Alexis e Martha.” ammette Temperance sorridendo al ricordo del loro ultimo incontro.
“Alexis e mia madre saranno felicissime di sapere che verrai a trovarci. Lo sai che ti adorano! Quindi questo è un sì?” chiede conferma l'uomo.
“Sì, Rick, è un sì. Senti, ti richiamo per farti sapere i dettagli. Molto probabilmente con Angela vorrà venire anche il marito, ci sono problemi?”
“Ma vuoi scherzare? Ci stringeremo un po' ma ci staremo... al massimo potresti venire a dormire nella mia stanza...” aggiunge scherzosamente malizioso.
Bones arrossisce lievemente. “Lo sai che tra noi non ha mai funzionato in quella maniera...” lo rimprovera. Booth sentendo quelle parole sospira sollevato. Non c'è niente di romantico tra i due. Ma infondo a lui che cosa importa, lui e Bones sono solo partner no? Solo pochi giorni prima avevano deciso di lasciare così come stavano le cose, avevano deciso che non erano pronti.
“Stavo scherzando Tempy... Il tuo senso dell'umorismo è sempre lo stesso a quanto vedo. Va beh, allora ci si risente. Ciao!” esclama l'uomo attaccando e lasciando Bones di stucco.
“Allora, dove andiamo di bello?” chiede Seeley appena la donna rimette apposto il cellulare.
“Io vado a New York, tu non so Booth.” risponde seria la donna non cogliendo l'implicito sottinteso nella domanda dell'uomo.
“E tu credi che ti faccia partire da sola? L'ultima volta che l'ho fatto ti sei beccata un’amnesia e un’ accusa di omicidio. No grazie, preferisco evitare...” le dice sorridendo l'uomo. “Dove vai tu, vado io.” conclude facendole capire che non avrebbe accettato repliche.
“Devo dirlo ad Angela...” mormora Bones sorridendogli. Infondo le fa piacere l'idea di passare alcuni giorni con lui a New York.


TBC
   
 
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