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Autore: Sara_Skater89    22/03/2011    7 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se Sana e Akito si fossero conosciuti in contesti differenti? Cosa sarebbe accaduto se lei fosse un'aspirante adolescente cantante rock e lui un ricco teppista odioso ma con un segreto alquanto scottante???Se avessero scoperto di non essere poi tanto diversi tra di loro???
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Doveva  esserci una congiura da parte dei demoni celesti. Doveva   per forza esser così visto che nel giro di 48 ore si era ritrovata sbattuta fuori di casa, derubata, ferita, e come se tutto ciò non rendesse la situazione  già disastrosa, quella sera avrebbe dovuto fingersi la ragazza di Hayama. Ciliegina sulla torta di cui lei avrebbe fatto volentieri a meno. Ad ogni modo , quel che più stupiva Sana era che , dopo che il signor Hayama aveva impartito l’ordine sulla cena, Akito non aveva battuto ciglio e aveva ordinato  al suo maggiordomo occhialuto  di portarla a fare acquisti per l’occasione. Sana aveva sperato in un semplice paio di jeans e in qualche maglione visto che ormai tutti i suoi averi, compresi gli abiti, erano stati rubati, ma purtroppo tutte le sue speranze erano andate in fumo in men che non si dica. No perché il meticoloso maggiordomo l’aveva portata a vagare nei negozi più lussuosi di Tokio e quel che l’aveva costretta a comprare  non era di certo ciò a cui lei avrebbe mai pensato. E dopo quel pomeriggio, che  avrebbe definito semplicemente tremendo, ora Sana fissava , seduta nella camera degli ospiti, sconsolata, quel che  era uscito fuori dagli acquisti:un vestito nero aderente non troppo lungo e un paio di scarpe con i tacchi a spillo rosse. Abiti orrendi soprattutto per lei che da sempre era abituata a borchie, jeans di seconda mano e scarpe comode.Ma Rei aveva insistito e d’altronde come avrebbe potuto rifiutare di adempire a quell’incarico dopo la gentilezza mostrata dallo stesso Hayama?

“Kurata!!”Sana udì improvvisamente la voce di Akito provenire aldilà della porta entro la quale era rinchiusa interrompendo così il suo attimo di panico e di riflessioni.

“H…Hayama…che c’è?”

“Niente volevo solo sapere se eri pronta. Sono le sei e un quarto e la cena è alle sette e mezzo. Quindi gradirei che ti spicciassi.”

“No..cioè..Akito non credo di farcela! Non posso venire ad una cena così lussuosa.Sono fuori luogo e questi abiti sono orripilanti..non ne hai idea!!”

“ Sciocchezze, non sarà di certo un abito elegante a deturpare la tua bruttezza”

“Se lo dici tu…-Sana rimase  in pensiero ancora qualche attimo prima di capire il reale senso dell’affermazione fatta dal ragazzo.-“  EHY MA COME TI PERMETTI!! BRUTTA SARà LA TIPA CON CUI SEI ANDATO A LETTO PRIMA!!!!HAI CAPITO??!

“ Probabile ma se non ti sbrighi  ci faremo vecchi e ti verranno le rughe e allora si che sarai una racchia!!Ti aspetto al piano di sotto!”

“no..ma perché non hai fatto nulla per opporti a tuo padre?? Eh?? Come se non mi fossi accorta del modo in cui ti tratta!!

Ma aldilà della porta non provenì alcun suono né risposta segno evidente che ormai akito si era già allontanato ,non curante, come al solito. Ma ormai c’era poco da arrabbiarsi per cui a malincuore Sana indossò l’abito . Si accorse subito che il vestito le metteva decisamente le gambe lunghe e snelle in risalto facendola sembrare  una donna a tutti gli effetti; si sciolse i codini e fece in modo che i capelli le scendessero fluenti lungo le spalle. Infine indossò le scarpe con i tacchi. Quando si guardò allo specchio stentò quasi a riconoscersi in quegli abiti da principessa, ma prima che le venisse il voltastomaco a quella vista, decise che non c’era altro tempo da perdere ed uscì dalla camere. Tuttavia  mentre si avviava a bussare verso la porta di Hayama, per verificare se fosse ancora lì ,udì un suono che ridestò tutta la sua attenzione.Era il suono di una chitarra, il suono che rompeva il silenzio assordante di quell’enorme villa.

“Ma da dove proviene?” si chiese Sana ad alta voce alquanto curiosa. Di certo in quella casa di ricchi egocentrici era poco probabile che qualcuno suonasse o quanto meno avesse una passione per la musica. Tuttavia cercò di non darvi troppo peso e bussò alla porta di Hayama  ma dall’interno della camera non provenì altro che un silenzio tombale. Probabilmente Akito era già  sceso  ad aspettarla al piano di sotto. Si avviò così al pianterreno dove però scoprì che non vi era Hayama,  ma Rei.

“Signorina Kurata!!Finalmente è pronta! Dov’era finita?”

“ bhe io..ho bussato alla camera di Hayama ma nessuno mi ha aperto ..”

“Ah si il signorino mi ha chiesto di farle compagnia mentre lui è impegnato altrove. Arriverà il prima possibile.”

“Oh ok..mmm Senta Rei..ma è possibile che in questa casa ci sia qualcuno che suoni??”

D’improvviso Rei alla domanda della ragazza sembrò sbiancare e cominciò a muoversi e a parlare in modo frenetico quasi fosse innervosito da qualcosa.

“No ma cosa dice signorina Kurata!! Qua dentro nessuno suona!!!!!non dica sciocchezze!!Certo che lei è proprio fissata con la musica!!Sicuramente avrà sentito suonare solo perché le manca cantaree!!”

“Si probabile.- effettivamente Sana aveva una gran voglia di mettersi a cantare e anche se  gli eventi di quel giorno erano stati troppi, il pensiero del concorso incombeva ancora minacciosamente nella sua testa.Erano successe talmente tante cose non aveva ancora avuto il tempo di realizzare sul da farsi. Ma poi si rese conto di una cosa che aveva appena detto Rei e non potè fare a meno di porre una domanda- “ Eh scusami Rei ma tu come fai a sapere che io canto??”

Ma la risposta a quella domanda non arrivò mai perché i discorsi tra la ragazza e il tipo occhiali da sole vennero interrotti bruscamente dal rumore di passi . Sana si voltò giusto in tempo per vedere sopraggiungere Hayama. Il ragazzo era girato di spalle intento a parlare al cellulare , forse inconsapevole della presenza di Sana e del  maggiordomo.

“ Si ..si ho capito. Allora venerdì al Rose Club,  D’accordo ciao!

Per qualche secondo Sana rimase colpita dall’aspetto curato del giovane . Hayama indossava una camicia nera aderente e un paio di pantaloni scuri e la grazia con cui si muoveva,gesticolando al telefono, lo rendeva agli occhi di Sana stranamente attraente.

“Ma che sto dicendo!!IO NON POSSO TROVARLO ATTRAENTE!!” Queste parole sgorgarono dalle sue labbra ancora prima che lei potesse rendersi conto dell’immane imbarazzante figura che aveva appena fatto. Il commento fu udito anche da Hayama che si voltò di scatto verso il punto in cui Sana si trovava, preso alla sprovvista , forse, su quanto avesse appena sentito.

“Kurata..Rei..non vi avevo visti. Scusate ero a telefono.” Anche Akito stranamente parve ammutolirsi alla vista della ragazza e il suo viso assunse un espressione indecifrabile. Poi si ricompose  da quel momento di assoluta immobilità e ritornò ad assumere il solito atteggiamento cinico e indifferente.

“ Ch..che ti pare Hayama? Vado bene vestita così?” Gli chiese Sana prendendo coraggio.

Di tutta risposta Hayama le si avvicinò e le lanciò uno sguardo ammiccante e serio.Per qualche secondo  non proferì parola e si limitò a fissarla come se stessa passandola ai raggi X, poi esordì con un semplice:

“ Non sei un mostriciattolo!”

“Grazie…ehy….scusami ma come ti permetti!! Ma tu sei capace di fare un complimento?? Eh??mostriciattolo ci sarai tu!!”

“Ah si? Bhe prima mi è sembrato  che stessi pensando che mi trovi attraente  o sbaglio??”

“MA NON CE L’AVEVO MICA CON TE!! FIGURATI SE IO PENSO CHE TU SIA ATTRAENTE!!!”

“Come ti pare!”A quest’ ultima frase Hayama non aggiunse altro e prese Sana per un braccio trascinandola con sè verso l’esterno della villa.

.

Tra bisticci e spinte i due arrivarono finalmente in prossimità dell’auto dove alla guida ovviamente c’era Rei. Hayama non si preoccupò neppure di aprire la portiera alla ragazza ma si limitò a trascinarla all’interno dell’auto . Tutto si poteva dire comunque, tranne che l’auto della famiglia hayama fosse semplicemente un auto. Era più che altro una limousine di color nero scintillante. Difatti per quanto non fossero soli, la distanza tra i sedili posteriori e quelli anteriori era tale che era come se i due ragazzi fossero isolati. Sana si guardò intorno curiosa: era la prima volta che metteva piede su un auto così lussuosa mentre Hayama a pochi centimetri  da lei, teneva le braccia conserte e guardava fisso innanzi a sé masticando una gomma. Per una quindicina di minuti nessuno dei due parlò e Sana notò che il ragazzo evitava, per qualche strana ragione, di incrociare il suo sguardo. Ma, dopo una quantità di tempo che a lei sembrò essere infinita,  non riuscì più a sopportare quel silenzio imbarazzante e così fu la prima rompere il ghiaccio.

“ehm…” esordì schiarendosi la gola

“ cosa c’è Kurata?”fece Hayama con un tono seccato.

“ ecco…mi chiedevo…come mai questo incontro con la Sat Japan?”

“perché si. Di certo non è una perdita di tempo.”

“Si ma perché tuo padre ci tiene tanto a questo incontro? Perché proprio oggi??

“BHe perché mio padre gode nel interrompere ogni mio divertimento. Tutto qua”

“Hayama sul serio smettila di darmi  queste mezze risposte! Ho bisogno di capire a cosa sto andando incontro. Perché non mi guardi negli occhi???”

“Perché la tua faccia non mi piace Kurata!!-sbottò lui spazientito- E comunque cosa c’è che vuoi sapere? Te l’ho detto mio padre voleva farmela pagare e pensando che anche tu fossi una delle tante venuta a letto con me voleva incastrarci. Era da tempo che cercavo di sfuggire a questa cena ma oggi ci è riuscito. “

“capito..bene…quindi sono stata solo sfigata…ma perchè tuo padre ci tiene tanto a questa cena di affari? Io cosa dovrei fare?”

“ Stare zitta ovviamente e non assillarmi con chiacchiere inutili proprio come stai facendo in questo momento.”

 “MA…”

“ Uffà…!!!Dovrò convincere i signori appartenenti a questa azienda che mio padre è un buon partito a cui vendere le proprie quote azionarie . I signori in questione vogliono vendere la loro compagnia e mio padre sta facendo di tutto per convincerli che sia lui il miglior acquirente. “

“Capisco..ma  ecco…se tu non riuscissi a far accettare loro la proposta di tuo padre cosa accadrebbe??”

Questa domanda sgorgo rapida dalle labbra di Sana ancora prima che lei si potesse rendere conto dell’errore che aveva appena fatto. Errore madornale perché era  palese che  tra Hayama e suo padre non scorresse buon sangue e se lui avesse fallito anche questa piccola opportunità di potersi riscattare, era destinato inevitabilmente a non essere  ben accettato dalla sua famiglia. Sana trattenne il respiro e si aspettò uno sguardo gelido da parte del ragazzo, uno dei tanti a cui era abituata ormai ,ma non fu così. Hayama cominciò  a giocherellare con i lembi della propria camicia tenendo lo sguardo basso verso la moquette della limousine.

“Allora immagino che la situazione non potrà che essere peggiore di questa.” Akito borbottò queste parole in sussurro sommesso credendo ,forse, che Sana non l’avrebbe udito ma la ragazza, invece,aveva sentito benissimo quelle parole . Finalmente l’atteggiamento indifferente di Akito le apparve molto più chiaro. Era l’indifferenza di chi voleva nascondere dietro il proprio aspetto rude il dolore che lo attanagliava da lungo tempo ormai. Era l’indifferenza , la finta indifferenza ,di chi in realtà desiderava essere amato e viveva nella costante paura di non essere accettato. Sana stava per dirgli che conosceva la situazione, ma non fece in tempo poiché  l’attimo dopo Rei accostò l’auto e fece scendere i ragazzi. Erano arrivati a destinazione.

“Bene..signorino Hayama mi chiami a cena conclusa.Signorina Kurata mi raccomando!!!”

 Dicendo questo ultime parole lo strambo maggiordomo di Akito le lanciò un occhiata maliziosa , che lei non riuscì a decifrare , per poi sparire a gran velocità lungo la strada e lasciando finalmente i due ragazzi da soli.

“Bene ci siamo..Kurata…fai quello che ti dico.!!”

“Eh che Intendi?”

Ma Akito non le rispose, le afferrò la mano e la strinse tra le sue. Quando le dita fredde di lui sfiorarono le sue, Sana non potè fare a meno di non sussultare. Era la prima volta che gli stringeva la mano . Ma non ebbe il tempo di pensare troppo a quell’evento  poiché  lei e Hayama si ritrovano in men che non si dica all’interno del locale presso il quale doveva svolgersi la cena di lavoro. Era un ristorante di lusso, dall’arredamento tipicamente occidentale con pareti in legno e grandi finestre dalle tendine rosse.. I camerieri erano tutti in ghingheri vistiti con uniformi  bianche d’alta classe; Dal modo in cui riconobbero Akito nell’istante in cui mise piede nel locale e gli si pararono dinanzi per servirlo e riverirlo, Sana capì che quella non doveva di certo essere la prima volta in cui Hayama  metteva piede in quel luogo. Una cameriera  li accompagnò verso un enorme tavolino  in legno troppo grande per una cena per sole poche persone.

“Ha-Hayama io credo ci sia un errore…questo tavolo non può essere nostro..è troppo grande..”

Ma Hayama le lanciò un sorrisetto malizioso e le spostò la sedia per farla sedere.

“ah Kurata..come ci sembra che sei di basso borgo…non lo sapevi che è dovere per i capi aziendali cenare a dei tavoli molto enormi? Più grandi sono le tavole più si da il segno di un enorme affare che sta per cominciare!”

“Ah…” Prima che potesse aggiungere altro  però delle voci richiamarono l’attenzione dei due ragazzi.

“Signorino Hayama???”

Sana e Akito si voltarono  all’unisono  e si ritrovarono faccia a faccia con due signori, un uomo e una donna, dall’aria distinta.  Nello stesso istante in cui lo sguardo di Akito incontrò quello dei nuovi arrivati, a Sana parve che la stretta di mano(si perché anche se si erano seduti il giovane la teneva ancora per mano) da parte del ragazzo si facesse per qualche istante più forte. Ma forse fu solo un impressione.

”Signori Matsui !! che piacere incontrarvi. !!Vi presento la mia ragazza, Sana…Sana loro sono il signore e la signora Matsui attualmente al capo della compagnia Sat Japan.”

“Oh! Questa si che è una piacevole sorpresa!! Proprio non ci aspettavamo di incontrare il giovane rampollo della famiglia Hayama  assieme a questa …-La signora Matsui, che aveva decisamente un accento strano, dicendo queste parole scrutò Sana con attenzione come se stesse  cercando le parole adatta per definirla-..questa giovane ragazza.-  concluse e le  tese la mano . Sana così potè finalmente osservarla più attentamente. Era una donnina sui 40 anni , piccolina e dai capelli e occhi castano scuro. Aveva un viso simpatico, ma dal tono con cui le si rivolse Sana capì che doveva essere un tantino snob. Cosa che non si poteva di certo dire invece del marito, il signor Matsui, che invece si lasciò andare ad un timido sorriso e strinse la mano dei due ragazzi cordialmente.

“Qualche problema  signora Matsui?”

“Nono…. Nessun problema!!”

Sana non potè fare a meno di notare il tono infastidito con il quale Akito si era rivolto alla donna ma lo attribuì ad un semplice nervosismo da parte del giovane.Finiti i convenevoli si accomodarono a tavola. Solo allora si rese conto che, nei minuti in cui era stata occupata nelle presentazioni,  la tavola era stata imbandita abbondantemente, e su di essa vi erano state già depositate le prime portate pronte per essere assaporate. Alla vista di quel bendidio lo stomaco di Sana si lasciò sfuggire un brontolio che fu udito , per sua somma sfortuna, anche dagli altri presenti che la fissarono in modo stranamente scioccato. Lo stesso Hayama  le lanciò un occhiataccia come per farle notare che quel gesto non voluto fosse comunque considerato un segno di maleducazione.

 “ Vedo che è affamata signorina –La signora Matsui non potè fare a meno di commentare . A quanto pareva la serata era cominciata già con il piede sbagliato.

“Ehm..si oggi ho avuto una giornata molto impegnativa, vi prego di scusarmi se il mio stomaco non è riuscito a tacere di fronte a questo banchetto!”

“Bene allora accomodiamoci!”

Prontamente 4 camerieri si mossero verso di loro e in men che non si dica  porsero ad  ognuno  delle enormi tovagliette. Cominciarono così a mangiare  e per la prima parte della serata la conversazione  fu per lo più su cose di poca importanza.

“Allora.. caro Hayama come procedono  gli studi?-   chiese la signora Matsui mentre  con una mano inzuppava un crostino in una salsina dalla consistenza indecifrabile.

“Me la cavo. Ho una media alta.-

“Bene bene…sono molto contenta.  E invece tu Sana? Anche tu frequenti la Hikkokun?Cosa fa la tua famiglia?”

“Si anche io frequento lo stesso istituto..ecco mia madre fa la scrittrice…”

“Oh la scrittrice..che cosa curiosa..immagino che con guadagni molto allora..”

“bhe ecco…”

“Per frequentare Hayama devi per forza avere qualche pregio…-riprese a dire la donna senza neppure aspettare una risposta da parte della ragazza-Anche se da come porti i tacchi non si direbbe che tu sia molto abituata…a queste cose.. Forse il signorino Hayama farebbe bene a scegliere con maggior cure le sue compagnie.”

 Dicendo questa frase, La signora Matsui socchiuse le labbra in un’ espressione quasi compiaciuta dalla sua stessa affermazione e Sana non potè fare a meno di provare umiliazione ,ma soprattutto rabbia per il modo in cui “quella vecchiaccia” avesse appena accennato all’incapacità di Hayama  di scegliere con cura le proprie compagnie.Proprio non riusciva a capire perché quella donna fosse tanto interessata al suo rapporto con Akito. Stava così per aprir bocca per replicare ma Hayama non le permise di proferir parola e le pestò  un piede.

“Certo che no…io so scegliere le mie compagnie signora Matsui.”

Hayama si avvicinò a Sana   in modo tale da stampargli un bacio sensuale sulla guancia  come se per lui fosse la cosa più normale del mondo. Il tocco delle labbra di Akito sulla pelle del suo viso  le sembrò quasi bruciarle e Sana avvampò, imbarazzata per quel gesto che avrebbe dovuto essere normale per due fidanzati, ma non per loro due che si conoscevano appena. Ma dietro l’intento di quel bacio così apparentemente casto in realtà si nascondeva un altro interesse. Difatti Akito avvicinò la propria bocca verso l’orecchio di Sana e le sussurrò velocemente con tono sensuale ma minaccioso:

“Non rispondere..se rispondi e peggio e se lo fai dovrò chiuderti le labbra con un bacio”.

Uno strano brivido le corse lungo la schiena e prima che  la situazione le sfuggisse di mano Sana decise che non poteva assolutamente permettere che la cena di lavoro andasse male solo per colpa sua. Così decise di stare al gioco e si rivolse al signor Matsui.

“Sa signor Matsui Hayama è un tipo davvero brillante!!!Mi ha mostrato molte cose interessanti..anzi sarei curiosa …di cosa si occupa la vostra azienda?”

“La Sat Japan   è situata ad Osaka- al sentire nominare la città Sana comprese lo strano accento della signora- si occupa della costruzione di impianti di petrolio  in tutto il mondo. Vorremmo costruire anche impianti di energia solare ma per fare ciò abbiamo bisogno di qualcuno che si occupi per un po’ della nostra azienda e sia in grado di gestirla con profitto. Per questo cerchiamo partners anche ricchi e capaci nel campo”.

“ Capisco..bhe  immagino che questo andrebbe a vantaggio anche dell’azienda di Hayama vero?”

Il signor Matsui annuì sommessamente per dar conferma alla domanda di Sana. Ma akito invece non parve per nulla convinto della cosa e stranamente Sana notò che il ragazzo aveva perso l’espressione  tranquilla di poco prima per sostituirla con uno sguardo attento e scrutatore.

“Ma come andrebbero divise le quote azionarie?”

Akito pose questa domanda ai due coniugi e in breve la conversazione si spostò completamente sugli affari  e su cose che a Sana erano del tutto incomprensibili. Era strano vedere Akito nelle vesti di uomo d’affari,  ruolo che non avrebbe mai pensato che gli si addicesse. Eppure Hayama , a dispetto di quanto lei si fosse aspettata, pareva sapere bene il fatto suo e non poté fare a meno di osservarlo rapita  mentre portava avanti la conversazione. La signor Matsui, dal canto suo, appariva invece del tutto disinteressata all’affare aziendale e Sana notò che la stava fissando molto attentamente. E d’improvviso la serata si movimentò quando la donna in questione interruppe i discorsi di Hayama e del signor Matsui con l’evidente intento di rovinare l’atmosfera.

“Sai Sana…tu somigli incredibilmente a mia figlia..peccato solo che tu sia solo una brutta copia…- disse la donna ad alta voce   portando così l’attenzione di tutti i presenti alla tavola su di sé-  difatti mi chiedo come un giovanotto come Hayama possa stare in tua compagnia…”

Sana deglutì a fatica, si lasciò sfuggire la forchetta che aveva in mano e  alzò il capo di scatto verso Akito giusto in tempo per vedere  il giovane lanciarle uno sguardo fugace. Ma fu solo un istante poiché l’attimo dopo il volto di Hayama si accese in un espressione contrita e di sfida e guardò , con i suoi occhi di ghiaccio, la signora Matsui. Era chiaro che lo aveva infastidito il modo in cui la donna si era rivolta alla sua “ finta fidanzata”.

 “Chiedo scusa…non vedo come il mio rapporto con Sana possa influenzare il rapporto tra la mia azienda a quella vostra. Chi frequento io sono solo affar miei!”

“ Come sei ingenuo– replicò la donna con una risatina glaciale quasi quanto lo sguardo infervorato di Hayama -In questo mondo si è soprattutto giudicati per chi si scegli e un giorno tu sei destinato a diventare  l’erede della ricchezza di tuo padre…e se continuerai a frequentare figlie di scrittrici dubito che godrai del rispetto della gente.”

“COME prego???

“No Hayama…” Sana cercò disperatamente di calmare la situazione e afferrò una mano del ragazzo come per ricordargli quanto lui stesso gli aveva detto poco prima: cioè di non  perdere le staffe. Ma fu del tutto inutile. Akito non le diede ascolto.

“ Ma come si permette??? Tra l’altro questo vostro accordo mi sembra una bufala!!! Volete un partner ricco solo per accentrare maggiormente le vostre quote azionarie! Sarò pure un bambinetto ma non sono stupido come credete!! Lei…- e dicendo questo Sana vide Akito ispirare profondamente  e lancirare uno sguardo di indignazione alla signora Matsui-  è proprio una racchia!!!!”

“Hayama..no lascia perdere…non ne vale la pena è colpa mia…” Troppo tardi, quella parola scatenò l’ira dei due coniugi .

“ Sapevo che tuo padre era alquanto sprovveduto ma….”

“MIO padre non è uno sprovveduto!!”

“Ma lasciar presenziare un simile maleducato con una simile compagnia non me lo sarei aspettata….Ma non mi stupisco..del resto tutti sanno che tu sei la vergogna di tuo padre!”

Sana si lasciò sfuggire un gemito di disapprovazione. A quelle parole sentì le dita di Hayama avvinghiarsi ancora più saldamente di prima alle sue per poi rallentare la stretta con il passare degli istanti.Nell’angolo di quel lussurioso ristorante cadde un silenzio tombale . Sana sapeva benissimo che quelle ultime parole erano state come un coltellata al petto per Akito. Rabbia mista ad indignazione cominciarono a pulsarle in ogni minuscola vena del corpo. Per quella giornata aveva visto troppo cose ingiuste rivolte contro un'unica persona . Tutta la calma che aveva cercato di mantenere  fino a quel momento, scemò di fronte a quelle parole tanto cattive dette da un subdola donna che in fondo di Hayama non sapeva proprio nulla. Ma le parole, l’urlo che voleva gettare, le si fermarono in gola quando vide il ragazzo rabbuiarsi come se si fosse improvvisamente spento. E Akito le lasciò la mano, che aveva tenuto stretta fino a quel momento.

“Hayama…non l’ascoltare…non ascoltare cosa sta dicendo questa donna!”

E Akito  le rivolse lo sguardo più doloroso che lei gli avesse mai visto impresso sul volto fino a quel momento.

“Lascia perdere…ha ragione lei…Andiamocene!”

E Akito depose il conto sul tavolo mentre lei continuava a fissare , indecisa sul da farsi, i signori Matsui e in particolare la signora Matsui che aveva una aria alquanto soddisfatta.

“Si vergogni di lei stessa!!”le disse  con tutta la rabbia che aveva in corpo

“Tranquilla mia cara. Presto arriverà la resa dei conti anche per te!”

“Non ho paura di lei!”

Dicendo queste parole Sana girò sui tacchi richiamando ancora una volta l’attenzione di Hayama. Ma Akito sparì verso l’uscita , facendosi strada tra le tenebre della notte, e non alzò  mai lo sguardo da terra , neppure per un secondo. E se ne andò via , con l’orgoglio ormai distrutto e la consapevolezza di aver fallito ancora una volta.  Proprio come un cane bastonato.

 

Angolo Autrice

Salveee genteee!! Come va? bene bene, come al solito sono in ritardo mostruoso con la pubblicazione di questo capitolo ma finalmente sono riuscita ad aggiornare la storia!! Scusatemi se sto diventando lenta nell'aggiornamento ma ultimamente ho un pò di problemi e anche trovare la giusta ispirazione per quanto scrivo sta diventando difficile!! Tra l'altro questo capitolo è stato un vero è proprio parto! sono settimane che ci lavoro ma la parte della cena  è quella che mi è risultata più difficile da scrivere: ero indecisa su come farla finire male e alla fine ho optato per la scelta dei signori Matsui..Immagino che non vi aspettavate unacosa simile!! A dire il vero nemmeno io..volevo inserire Fuka fin dall'inizio ma ancora non sapevo come introdurla nell'ambiente fino a che non mi è venuta questa idea!!!Non so coem sia venuto, a mio parere penso che forse avrei potuto fare di meglio ma confesso che ho trovato un pò di difficoltà nel rendere Akito attraente,interessante e "bastardo" allo stesso tempo e sopratutto spero che non vi abbia annoiato tutto il dialogo della cena!! CHe dire: grazie ancora a chi mi ha recesito e ha inserito la storia tre le seguite , le preferite e le ricordate . Purtroppo non so se riusicrò ad aggiornare nel tempo prestabilito cioè massimo due settimane ma spero di farcela seriamente!!! Commetate mi raccomando che sono curiosa si sapere cosa ne pensate!!

Ps Scusate se nella lettura troverete qualche imperfezione ma sono le undici e mezzo di sera e ho la testa tra le nuvole!!XD

  
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