Fanfic su artisti musicali > Nirvana
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Autore: Jill_BSAA    23/03/2011    0 recensioni
Introduzione eliminata in quanto priva di accenni alla trama. Si prega di inserirne una valida al più presto.
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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E così fu, l’urlo attirò sua moglie Courtney Love che tranquillamente raggiunse la stanza bussando violentemente alla porta “Kurt tutto bene? Apri la porta!” l’uomo sgranò gli occhi sentendo quella voce, non voleva vederla, non ora “Vattene..vattene via!” urlò di rimando prendendo la testa fra le mani cominciando a dondolare avanti e indietro, gli occhi azzurri tramutati in una maschera di paura “vattene via, vai, vattene, vattene, vattene..” continuava a ripetere a bassa voce come una filastrocca macabra. Dall’altra parte della porta la bionda continuava ad insistere e perdendo la pazienta cominciò a prendere a calci la porta “Apri questa cazzo di porta fallito di merda! Renditi utile cazzo! Apri! Kurt apri la porta!” urlava facendo quasi perdere la ragione al cantante che diventava sempre più sconvolto e attirando l’attenzione di alcune persone della sicurezza che erano accorse sentendo quelle grida, in pochi minuti aprirono la porta; al cigolio della porta che si apriva Kurt lasciò di scatto il capo ruotando velocemente il collo verso l’entrata, gli occhi sgranati, impaurito. Notando la moglie che entrava si alzò di scatto gettandosi a terra di fianco al letto come se volesse nascondersi “Vai via!! Non ti voglio..non ti voglio..” le due guardie si scambiarono uno sguardo eloquente che fece innervosire ancora di più Courtney che li liquidò a male parole. Lentamente cercò di avvicinarsi al marito che vedendo arrivare colto dal panico si rannicchiò su se stesso cingendosi le gambe con le braccia “lasciami in pace”piagnucolò ancora scosso e quando lei cercò di toccarlo scattò nuovamente,  spingendosi verso il comodino con una tale forza da farsi male alla schiena, male a cui, ovviamente, non badò. Il cantante dei Nirvana era irriconoscibile, pallido in viso, gli occhi sgranati e la bocca semiaperta, respirava velocemente e a fatica come una persona che ha appena visto un fantasma. “Su su ci sono i fotografi devi sistemarti!” asserì la donna abbozzando un sorriso che per via delle labbra gonfiate dal silicone era più simile ad una smorfia “ no..non voglio..io sono come sono, al diavolo i giornalisti..”  “ No Kurt i giornalisti ci faranno fare più soldi!” alla parola soldi l’uomo urlo senza frenarsi “ Basta! Mi hai rotto il cazzo! Tu e i tuoi schifosi soldi! Vai a battere i marciapiedi se vuoi guadagnare!” la donna visibilmente infastidita da queste parole riprese ad urlare come aveva fatto prima “Non azzardarti ad insultarmi di nuovo! Sei un fallito! La tua musica fa schifo per questo ai tuoi concerti ci sono solo tossici e puttane! Ma guadati sei un drogato avrei fatto meglio a lasciarti su quelle scale a vomitare!” una risata snervante le animò il viso “Potresti anche morire adesso..nessuno sentirebbe la tua mancanza o si accorgerebbe della tua mancanza!” a queste parole il cantante scattò in piedi e uscì di corsa dalla stanza e poi dall’albergo fino in strada e qui continuò a correre o meglio a  scappare, quelle parole gli  premevano ancora il cervello come un martello, aveva voglia di piangere e di gridare ma dopo lei avrebbe vinto, no, avrebbe sfogato tutta la sua rabbia e la sua frustrazione su un pezzo di carta componendo una nuova canzone..
“Sai Boddah.. Non voglio credere alle sue parole che mi feriscono e mi fanno male, dannatamente male..Ma forse non ha tutti i torti..sono sempre stato un animale selvaggio abituato a vivere giorno dopo giorno, a volte anche senza un tetto sulla testa, domandandomi continuamente se vivrò abbastanza da vedere l’alba del giorno seguente..e se questo non accade sulla mia lapide scrivi –Kurt Cobain vi ha dato tutto, ma voi non lo avete mai ringraziato ne tantomeno  capito- Forse dovrei smetterla di stare con lei e di darle retta ma come faccio? È stata la prima persona che ho davvero amato..no non posso farlo..mi limiterò a soffrire in silenzio come ho sempre fatto…
Sai Boddah vorrei tornare bambino.. anzi no..Cristo ma c’è stato un periodo della vita in cui ho vissuto serenamente? No, vero? Grazie lo sapevo..
Sai Boddah tu sei stato il mio vero e solo amico, ti ringrazio per questo..

Sai Boddah non voglio darle soddisfazione continuerò a vivere finchè il mio cuore e la mia mente ce la faranno, finchè la musica continuerà a darmi emozioni, solo con la musica posso continuare a respirare, è il mio ossigeno e il mio grande amore…
Con questi pensieri Kurt si accasciò a terra in un vicolo buio, invisibile agli occhi dei pochi passanti, rassegnato, avvilito, stanco ma non ancora del tutto vinto..Solo una lacrima gli scese lungo la guancia e poi buio…
  
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