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Autore: Jade    22/01/2006    6 recensioni
Ginny ha scelto la sua strada ed ora si trova ad Azkaban. Il suo destino pare ormai segnato ma qualcuno cerca di salvarle la vita...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7

Capitolo 7

Ron che fissava il soffitto molto più rilassato di quanto non fosse stato nella settimana dei GUFO sbuffò. Hermione, a cui era appoggiato con la testa sulle ginocchia, lo guardò scortando il romanzo che stava leggendo da qualche giorno

-Che c’è Ron?- domandò la riccia chiudendo il libro

-Lo so io- ridacchiò Harry sul letto di fronte a quello –E’ per dopodomani, il vostro ritorno a casa- Hermione sorrise

-Sicuramente a tua madre sarà passata la rabbia Ron, non temere- lui la guardò

-Ma certo…lo immagino. Se ora non sta affilando i coltelli è perché li ha già preparati tempo fa. Quei due dementi di Fred e George saranno settimana che mi mandano scherzi idioti via gufo- Hermione sorrise ricordando l’ultimo: un normalissimo pacchettino a prima vista innocuo, che si era trasformato in un bambolotto urlante da cui occhi cadevano lacrime e che aveva terrorizzato Ron più di tutti gli altri scherzi pervenutigli

-Dai Ron, quei due vogliono solo prendersi gioco di te!- ridacchiò lei –Mica lo fanno per dispetto-

-Quei due andrebbero soppressi- sbottò Ron

-Il bambolotto non era male- disse Harry –Mi ha fatto molto ridere- Ron scattò a sedere sul letto e lo guardò molto male

-Harry tu taci OK? Se ti trovassi nella mia situazione stai certo che non ti avrebbe fatto piacere!- sbottò irato

-Ma dato che non ci sarò mai lo ricorderò come qualcosa di molto divertente- sorrise Harry

-Harry perché parli così. Da quando sai di Enrica non parli di nient’altro che del fatto che tu non avrai mai una famiglia e dei figli. È triste- lui fece spallucce mollando per terra il kit per la scopa e rimirando la pulizia che aveva fatto ad essa, rendendola lucidissima

-Perché non sono una persona responsabile come Ron, perché rischierei sempre che mi vengano ammazzati per ordine di Voldemort e poi perché non si sa nemmeno se arriverò a vent’anni. Fare previsioni è azzardato e ancora di più farmi una ragazza fissa. Come faccio da qualche tempo mi va benissimo: nessun impegno a lungo termine, del sesso niente male e…divertimento quando ne ho voglia- li guardò –Ma voi fate solo bene a pensare a quello che sarà. Vi dà un certo non so che e vi rende felici. Fate previsioni anche per me- si alzò

-Allora farai il padrino ad Enrica?- lui guardò Ron

-Bè…se proprio volete…- rispose scettico

-Se a noi succede qualcosa saremo certi che con te non le accadrà nulla. Oltre a Silente e allo stesso Voldemort…- disse Hermione tossicchiando -…sei uno dei più forti sulla faccia del mondo magico e saremmo certissimi che sarebbe super protetta- lo guardò –Allora?- Harry annuì e si passò una mano sui capelli commosso(si vedeva lontano un miglio anche se fingeva che non fosse così!)

-Bè…OK, se credete che per lei sia la cosa giusta…va bene- Hermione sorrise

-Certo che è la cosa giusta…-

-…è stata una mia idea- la canzonò Ron finendo la frase

-Appunto- ringhiò lei guardandolo male. Lui sorrise

-Lo dici spesso, l’ho imparato a memoria ormai!- lei fece una smorfia

-Non sei divertente Ronald!- il rosso rise divertito ed Hermione lo abbraccia posandogli un bacio sul collo –Sei un impareggiabile stupido!!!- Harry sorrise e si sedette ad osservarli: farsi una famiglia? Scosse la testa impercettibilmente: quella era la sua famiglia! Ron, Hermione Enrica…Non ne desiderava un’altra, non ne sentiva il bisogno. Loro quattro erano una famiglia, loro quattro erano uniti da un amore incondizionato e senza mezze misure…Poteva trovarsi una ragazza, dieci, cento, ma di certo con nessuna di esse sarebbe nato qualcosa di speciale come una famiglia perché lui ne aveva una da quando aveva 11 anni, ed erano loro due. Niente gli avrebbe fatto cambiare idea e di certo, niente lo avrebbe distratto dal proteggere loro tre, più di qualsiasi altra persona al mondo…

*

Ron si guardò intorno con aria preoccupata

-Che c’è Ron?- domandò Harry

-Hai visto Ginny?- lui scosse la testa

-No-

-Ahi!- Hermione lasciò cadere il baule che fece un rum ore sordo. Si massaggiò la mano e Ron si voltò

-Che diavolo fai!- lei lo guardò

-Porto il mio baule verso il…-

-Sta ferma! Ma che diavolo ti passa per la zucca- lei lo guardò offesa

-Ron non sono un’invalida e posso portare dei pesi non esagerati sai- lui strinse gli occhi

-Ecco, tieni questa- e le mise in mano la sua bacchetta. Lei dilatò gli occhi e lo guardò con una voglia di prenderlo a schiaffi che era palpabile nell’aria

-Ron!-

-Harry aiutami- disse il rosso senza degnarla di uno sguardo

-Si- Harry prese il baule dalla sua parte e lo alzò mettendolo su uno dei carrelli magici che sparì tra la folla di ragazzi per andare a sistemarsi nel deposito bagagli

-Perfetto- disse il rosso riafferrando la bacchetta –Mille grazie!-

-Perché fai sempre così!?- si lamentò lei. Lui le prese una mano e la tirò verso il treno –Mi fai si e non muovere! Guarda che non sono invalida Ron!!!_

-Mio Dio ma taci un po’! lo sai che sei sclerata come non mai?!- lei gonfiò le guance offesa –Se non faccio così dici che ti trascuro, faccio come vuoi e mi chiedi se ti considero una invalida. Per l miseria deciditi- lei lo guardò negli occhi e cominciò a tirare su col naso sull’orlo delle lacrime –Non piangere, non piangere, scusa Hermione!-

-Non è colpa mia! Sono gli ormoni! Se non mi avessi messo in questa situazione non sarei così fuori di me!- lui annuì

-Si si, OK, scusa- Harry fece un sospiro

-Ragazzi salite, sennò qui ci mettiamo fino a domattina e il treno non aspetta!-

-Harry!- Hagrid arrivò quasi di corsa e Harry si voltò con un sorriso

-Hagrid!- lui gli si mise a fianco e annuì

-Troverai un sorpresa al tuo arrivo. Avrei voluta dartela per i diciassette ani ma poi con tutto il casino che c’è stato…questo mi pareva un buon momento- Harry annuì

-Grazie- Hagrid annuì commosso

-Sono già passati sette anni! Mi ricordo ancora quando eri lungo così e dormivi mentre ti portavo dai tuoi zii…o quando ti sono venuto a prendere su quell’isola…-

-Hagrid non fare così- sorrise Harry –Ci vedremo per via dell’Ordine più di quello che t’aspetti. Fidati- lui annuì

-Lo so ma…Hogwarts sarà così diversa senza di te- si passò le dita sugli occhi

-Più calma- sorrise Ron –Nessun timore che arrivi Voldemort o altri guai annessi- Harry lo guardò e fece una smorfia

-Esatto- disse però al Mezzogigante –Su Hagrid! Ci vedremo presto! E poi sai dov’è Grinmauld Place e quindi quando vuoi puoi venire a trovarmi. O no-

-Si, verissimo!- fece un sospiro come per scacciare le lacrime e si avvicinò ad Hermione

-E tu stai attenta a non fare colpi di testa-

-Grande Hagrid, diglielo tu- Hermione colpì Ron ad uno stinco e sorrise ad Hagrid

-Starò attenta- sorrise –E quando ci sarà il battesimo vedi di esserci o mi offenderò- lui annuì e la tirò su abbracciandola

-Non temere piccolina, ci sarò- la mise giù -Ciao Ron, e vedi di fare il bravo. Non fare sciocchezze, ora non ci sei mica solo tu al mondo. Hai delle…gravose, ma bellissime responsabilità…Non buttarti nella mischia come un pazzo-

-A quello ci penso io- sorrise Harry –Mi butterò nella mischia per tutti e due!- sorrise ma Hagrid no

-Non dire stupidate. Ti voglio ancora vivo per molto ragazzino. Verrò anche all’inferno a riprenderti se osi morire!-

-Bene, allora ora sono più rilassato- lo abbracciò –Ciao Hagrid-

-Ciao, e anche a voi due- i tre annuirono e salirono sull’espresso. Trovarono una cabina e vi entrarono sedendosi con un sospiro

-Maledizione, già sette anni- fece Ron –Non riesco a rendermene conto-

-Non me lo dire- disse Hermione –Mi pare così strano che…presto compiremo 18 anni! E poi, mi pare solo ieri in cui sono venuta a chiedervi del rospo di Neville-

-Ragazzi guardate che Hogwarts rimarrà sempre qui- disse Harry osservando il castello –E ogni tanto una capatina io ce la farò di certo. Il tempo è passato veloce e non ho voglia di scordarmi come siamo vissuti qui. Anche se si fa fatica a scordarsi di tutti i guai e i problemi che abbiamo portato- Hermione annuì

-Già…gli anni migliori della nostra vita-

-E sono già finiti-

-Fuori da Hogwarts è un casino-

-Siamo sempre stati sotto una campana di vetro qui a scuola. Anche se incasinati per via di Voldemort. Ora non abbiamo più professori o Silente a tenerci sott’occhio 24 ore al giorno…Dobbiamo arrangiarci e per la miseria la cosa mi fa venire la tremarella- Ron sorrise

-Si è vero…anche a me- Hermione li guardò

-Mi viene da piangere…-

-Oh no basta piangere ti prego!- la pregò Ron –Tutto ma non piangere!- lei sorrise e lo abbracciò

-Che tristezza…- il treno si mosse piano. I tre guardarono la scuola e non si mossero dal finestrino. Harry trattenne il fiato e a poco a poco il treno prese velocità. Il grande castello di Hogwarts si allontanava e appena divenne un puntino lontano si risistemarono ai loro posti. Non avevano più undici anni, ora il futuro era un incognita, ora quello che sarebbe stato dovevano crearselo…Harry guardò i due amici e si sentì fortunato come non mai. Senza di loro non sarebbe arrivato a diciassette anni e forse, senza di loro, il futuro che vedeva come un lungo tunnel buio, sarebbe stato ancora più nero di come lo vedeva

*

-Eccovi per fortuna, non vi vedevamo- Molly abbracciò Ron e passò una mano sui capelli di Harry –E tu come stai?- domandò ad Hermione che annuì

-Benissimo-

-Bene…- si guardò intorno –E Ginny?- domandò guardandosi intorno. Ron fece spallucce –Ma come…non eravate con lei?- i tre si guardarono e scossero la testa

-No noi…-

-Vado a cercarla, aspettatemi qui- disse Arthur con un sorriso. Molly annuì e Ron si sedette sui bauli

-Tutto bene a casa?- domandò guardando la madre pensierosa

-Si- sorrise lei facendo sedere Hermione –Siedi, siedi- incrociò le braccia al petto –Percy però è molto arrabbiato, si era candidato per fare il Ministro ma…non è andata-

-Ma và- disse Ron ridacchiando –E che lo speri mi fa ancora più ridere!- scosse la testa

-Oh Ron!- disse Hermione –Perché infierisci sempre? Ci sono già Fred e George che di certo lo faranno a tempo pieno!-

-Giusto- disse Molly –Quei due presto o tardi le prenderanno, ve lo assicuro!- disse la donna –Oh Harry, dimmi, rimani da noi vero? O vuoi già andare a Grinmauld Place?- Harry fece spallucce

-Portavo la le mie cose- disse calmo –E visto che sono un pessimo cuoco e dato che Dobby non si è ancora trasferito dalla scuola a casa mia, non ho per ora nessuno che mi…faccia cibo commestibile da garantirmi la sopravvivenza- sorrise –In poche parole verrò da voi appena sistemate alcune cose- Molly sorrise

-Perfetto!- batté le mani

-Arriva papà, senza Ginny- disse il rosso accigliato

-Ho paura che sia successo qualcosa- disse Hermione –Non mi pare di averla vista salire…o voi l’avete vista?-

-Io a colazione l’ho vista e l’ho pure vista con le sue cose all’ingresso- deglutì –Quindi deve esserci!- Molly afferrò il marito per un braccio

-Allora?- lui scosse la testa

-In giro non c’è. Volevo andare a chiedere se c’erano le sue cose o se proprio non è nemmeno salita- Molly si accigliò

-Andate alla macchina-

-Oh no!- disse Molly –Si qua senza Ginny io non mi muovo!-

-Vado a vedere sul treno- disse Harry

-Ti seguo- disse Ron

-E io che faccio?- domandò Hermione

-Tu stai qui con me- disse Molly –Non ti devi affaticare- Ron ridacchiò e la riccia lo guardò male. I due ragazzi salirono sul treno ed Hermione afferrò un libro con aria seccata.

-I tuoi sono alla Tana- disse Molly –LI abbiamo fatti aspettare li-

-Sono arrabbiati?- chiese

-No…diciamo che sono preoccupati- lei lo guardò

-Non lo avevamo previsto, lo giuro- Molly annuì

-Ma lo so! Ti pare che a diciassette anni si programmi una cosa del genere!- rise –Ci vorrebbe una pazza!- Hermione sorrise

-Ho già parlato ai tuoi della possibilità che tu viva li con noi, se ti va-

-Si, certo…- Molly si schiarì la gola –E poi dovremo preparare il matrimonio. Avevo pensato a Silente per il rito, che ti pare?- Hermione fece spallucce

-Mi va bene-

-Perfetto!- sorrise raggiante –E come chiamerete il bambino?- Hermione fece un sospiro, di certo non le sarebbe piaciuto. Era così strano come nome…così raro…

-Enrica- disse piano. Le due si guardarono -Per via di Harry, lui poi farà il padrino. Ce lo ha promesso!- Molly annuì un po’ spiaciuta per il nome per niente consono

-E la madrina?-

-Avevamo pensato a Ginny ma… forse a me non va molto che sia lei. non perché abbia da ridire qualcosa ma più che altro perché vorrei qualcun altro-

-Avete litigato tu e Ginny?-

-Non proprio. Solo che non…Cioè, vorrei che fosse un altra ecco- Molly annuì evitando di continuare quel discorso che metteva a disagio la ragazza

-Come vuoi- le rispose

-Non c’è, sul treno non c’è- disse Harry con Ron poco dietro. Si guardarono intorno, il binario era quasi totalmente vuoto! Arthur arrivò quasi col fiatone

-Hanno detto che i bagagli di Ginny non sono mai stati registrati- Molly si portò le mani al viso, il trio si guardò con stupore e Arthur fece un sospiro

-Temo che se ne sia andata-

La Tana era in subbuglio. Hermione era fuori che parlava coi genitori e tra le quattro mura era in corso una discussione coi fiocchi. Bill e Charlie gridavano contro genitori, che non sapevano ribattere, che se avessero evitato di farle la paternale lei sarebbe li in quel momento, Ron cercava di evitare di pensare che era sua la colpa per come l’aveva trattata, Harry arrivato da poco stava in un angolo pensieroso e silenzioso, i gemelli giravano per la casa come se ritenessero che quello poteva anche essere uno scherzo di cattivo gusto e Percy era da Silente, per ordine dei genitori per capire le ultime mosse della sorella. Era via da due ore e ancora non si era visto. Hermione si avvicinò all’ingresso con il sentore che l’inizio della sua nuova vita era partito decisamente col piede sbagliato. I genitori ancora seduti sulle sedie parlavano tra loro. lei, con una mossa decisa entrò in casa e le acque si chetarono un poco

-Parlato coi tuoi?- domandò Molly che aveva pianto tutto il tempo

-Si- si avvicinò a Ron -Li accompagno a casa-

-Ron accompagnala- disse Arthur –E…Harry, vuoi andarci anche tu? Qui…abbiamo da sistemare alcune cose- il moro si alzò

-Forse è meglio che Ron rimanga qui- guardò l’amico –Saremo di ritorno tra una o due pore, per darvi il tempo di….vederci chiaro-

-Grazie Harry- disse Ron

-Di niente-

-Ciao, ci vediamo– abbracciò Hermione

-Non fare colpi di testa- lui annuì

-Proverò…- lei sorrise e guardò Harry che aveva già la polvere volante in mano. Hermione chiamò i genitori e nell’instante in cui i quattro sparirono, Percy comparve con un rumore sordo

-Allora?- domandò Fred –Che sa Silente?-

-Nulla- si sedette –Proprio nulla!- Molly scosse la testa

-Ma non è possibile! Lui sa sempre tutto!-

-Probabilmente non è così- sibilò Bill –Ron potevi controllarla maledizione!- Ron scattò in piedi seccato dalla cosa

-Bill io non ho sempre da pensare a lei OK? Credevo che fosse più indipendente di quando aveva undici anni ma non è così! Se non è cresciuta non dare la colpa a me! se è un’incosciente stupida che fa colpi di testa del genere…la causa non sono io!-

-Se durante l’anno avessi evitato di trattarla…-

-Ma senti!- sbottò Ron avvicinandosi al fratello maggiore –No dico Bill! Guarda che quando uno sbaglia va corretto! Per come si comportava non abbiamo fatto altro che il suo bene! E lo sapresti se non fossi così accecato dal tuo sentimento per lei che va decisamente oltre le righe!-

-Che intendi?- domandò acido il ragazzo

-Che forse dovresti ridimensionare quell’amore fraterno che provi per lei- sbottò –L’hai viziata da quando aveva due ore di vita. Sempre e solo lei c’è stata per te. Se non l’avessi sempre protetta, se non l’avessi tenuta sotto una campana di vetro come un oggetto fragile…forse avrebbe anche imparato un minimo di educazione e di disciplina. E forse non sarebbe cresciuta con l’idea che i suoi capricci tutti li dovevano esaudire senza fiatare!-

-Ragazzi basta- disse Arthur –Non litigate anche tra di voi- i due gemelli si guardarono

-Ha ragione Ron-

-Forse, ma forse no! Qui se c’è qualcuno che le ha sempre fatto fare tutto sono io, certo, ma al contrario, chi le dava addosso giornalmente è anch’egli presente. Vero Ron?- i due si guardarono con una faccia che la diceva davvero lunga

-Bilanciare le cose non fa mela Bill- disse incrociando le braccia il rosso

-Dobbiamo avvertire il ministero- disse Molly –Subito! Se non denunciamo la scomparsa non la cercheranno e io la rivoglio a casa!- li guardò –Arthur vieni con me?-

-Si- disse l’uomo

-Il pranzo è li, cominciate senza di noi…-

*

Due mesi dopo, 12 agosto

Qualcuno della famiglia Weasley si era messo il cuore in pace. Ginny, ricercata da vari esponenti dei servizi segreti Magici, una branca degli Auror, erano arrivati ad un nulla di fatto. Molly, Arthur e Bill però erano certi che lei sarebbe tornata. Ne erano certissimi. Gli altri fratelli ormai vivevano la loro vita col rimorso di come avevano trattato l’ultima volta Ginny, e solo Ron era arrabbiato con lei. Era sicuro che se ne fosse andata per egoismo e la cosa, che faceva infuriare chiunque parlasse con lui di quel tema scottante, era un chiodo fisso nella sua mente. Nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea…Hermione men che meno. La riccia, che tentava in tutti i modi di chetare le acque quando si agitavano, sperava sempre che Ron rimettesse i piedi per tera ed evitasse di scattare come una molla ogni vcolta che Ginny faceva capolino in una discussione…ma senza raggiungere uno straccio di risultato. Ron era furioso con la sorella e non riusciva a non darle addosso. Harry così aveva smesso a metà giugno di bloccare i suoi scatti di ira, ed Hermione a sua volta ci stava mollando. Per vari motivi soprattutto. Primo tra tutti cominciavano a infastidirla le urla di Ron, secondo motivo da li a tre mesi si sposavano e quindi…doveva darsi da fare per avere tutto pronto, terza cosa doveva preparare tutto quello di cui Enrica avrebbe avuto bisogno…La situazione quindi non era rosea e dato che tutti pensavano più a Ginny che non era li ma chissà dove, lei doveva farsi in quattro ed era certa che prima o poi sarebbe esplosa…

-…NO MALEDIZIONE! NO!- Hermione aprì gli occhi lentamente. Le urla di Ron, per la seconda volta in una giornata l’avevano svegliata. Erano le cinque di pomeriggio e la cena non era di certo pronta. L’odorino solito non aleggiava per le stanze quindi i casi erano due: o Molly piangeva o litigava. Che bella prospettiva di vita le si stava spianando davanti! Forse nel suo piccolo Ginny non errava a dire che quella era una famiglia di matti…La porta si aprì e fu chiusa in malo modo. Ron era paonazzo e Harry lo teneva per un braccio strattonandolo

-Sei un idiota Ron, lo sai vero?!-

-E lasciami!-

-Vuoi per caso che ti scoppi il fegato?! Ma dico! Per tre ore al giorno riesci a non sbraitare come se fossi impazzito?-

-Tu non…puoi capire-

-Piantala di accampare scuse maledizione! E poi…vuoi preoccuparti di chi è qui invece di fare i diavolo a quattro con la tua famiglia su Ginny! Se se ne è andata basta,è accaduto, la vita va altro-

-Mi fa incazzare come ragiona mi madre! Lei crede che Ginny sia una povera indifesa che chissà che le è successo e chissà chi l’ha portata via ma non è così! Lei se ne è andata egoisticamente e porca….troia…sarebbe ora che lei lo capisse-

-Lei spera Ron. Tu però facendo così la distruggi- si guardarono. Si guardarono e Ron annuì

-Lo so, ma mi fa imbestialire-

-Avete finito?- domandò Hermione alzandosi a sedere e passandosi una mano sugli occhi

-Hermione, credevamo che dormissi- disse Ron. Lei lo guardò male e con una gran voglia di prenderlo a schiaffi. Non ci mancava solo la nausea che era arrivata non si sapeva bene come al settimo mese, ma anche un ragazzo idiota gratis e con tanto di faccia da pesce lesso!

-Ma certo, come se le vostre urla non si sentissero- Ron le si avvicinò e lei si alzò scansandolo

-Stai attenta, se ti alzi così in fretta rischi di…-

-Me ne torno dai miei- sbottò

-Che?!- disse Ron –Hermione che dici?- lei lo guardò

-Mi sono rotta di essere trattata come una suola da scarpa Ronald! E soprattutto mi sono rotta che una fuggitiva sia importante più di me e…di tua figlia- lo guardò malissimo –Ora, finché tu e questa famiglia di pazzoidi non vi siete messi in riga e non vi siete calmati, io me ne vado dai miei. Vieni a trovarmi, ma non osare dire una sillaba su tua sorella davanti a me e tanto meno di urlare. Non sopporto più le vostre urla, i vostri piagnistei…Mi faste venire il vomito e temo che oil rigetto che sento sia proprio dovuto a questo! Ora…- prese la bacchetta -…se non ti spiace, vado in un posto in cui posso dormire tutto il tempo che voglio senza essere svegliata dai soprassalto da te…o chiunque altro in questa casa di pazzi!- sbuffò e infilò tutte le sue cose nel baule in fretta e furia. Tutti gli abiti finirono dentro appallottolati, tutti gli oggetti cacciati dentro a casaccio. Non pareva nemmeno lei!

-Non Herm aspetta…- lei afferrò il baule

-Ci vediamo, a tutti e due!- e smaterializzata, sparì. Ron si sedette sul letto

-Maledizione…-

-Mi sa che ve la siete cercati- si guardarono e Ron sospirò annuendo

-Si, lo credo anche io…-

Tutti, Harry compreso, erano seduti al tavolo per la cena con davanti ogni ben di Dio. Molly era furiosa per il fatto che Hermione era stata lasciata andare via in quel modo e poi era anche stizzita dal fatto che avesse reagito in quel modo davvero imperdonabilmente incosciente. Se le fosse accaduto qualcosa….Ron era però certo che fosse andato tutto bene. era pur sempre Hermione quella di cui parlavano!

-Qualcuno ha visto la Gazzetta del Profeta?- domandò Percy

-No, l’ho messa da qualche parte stamattina quando è arrivata, non l’ho nemmeno sfogliata- disse i padre –Non era tempo per leggere- il rosso si alzò e la cercò, trovandola sotto al tavolino in sala. Chissà come era finita li…Si risedette e Molly lo guardò truce

-Non si legge…a tavola!- lo riprese freddamente

-Dai, ci do solo un’occhiata!- la aprì e scorse la prima pagina. Alzò un sopracciglio –Draco Malfoy si è sposato- ridacchiò –Mio Dio che squallore! Scrivere certe cose…su un giornale serio- Ron ed Harry si guardarono: giornale serio…che parolone!

-E chi è la…signora Malfoy, Mangiamorte e riccona?- domandò Fred azzannando una fetta di pane che era spessa tre dita e imburrata fino all’inverosimile. Percy alzò le spalle

-Non so, vado a vedere-

-Sarà una racchia- ghignò Harry –Un mostriciattolo come..Millicent Bulstrode- Ron fece una smorfia

-Bleah! Nemmeno morto secondo me si sarebbe messo con quella! Facciamo i seri Harry! non è…da persone normali prendersi quella quando a scuola si ha avuto il fior fiore di Hogwarts!-

-Giusto- disse il moro andando dietro a Percy che sfogliava il giornale –Allora…-

-…Pansy?- azzardò Ron-. Harry lo guardò e fece spallucce

-Forse- Ron fece una smorfia e il moro sorrise alzando un sopracciglio -Non mi freghi Ron-

-Eccoci qua!- Harry abbassò gli occhi e li dilatò senza poter evitare di sbiancare paurosamente. Ron si accigliò

-Chi è? Allora? Pansy?!- Percy strinse le labbra

-Non…è possibile- scandì bene –Non…ci deve essere un errore, non può…aver fatto questo…-

Molly sia accigliò

-Che accade?- domandarono i gemelli in coro, molto scocciati. Harry afferrò il giornale quasi strappandolo e sfogliò le altre pagine. Le foto non lasciavano dubbi. Ron affiancò l’amico mentre Molly metteva una mano sulla spalla di Percy che aveva il viso nascosto nelle mani

-Percy…-

-Percy che c’è?!- domandò Bill spazientito

-LO SAPEVO!!!- gridò Ron strappando il giornale da sotto il naso di Harry –LO SAPEVO!!! QUELLA SCHIFOSA! IO LA AMMAZZO! LA UCCIDO CON LE MIE MANI!!! LO SAPEVO!!!- lo scatto di rabbia di Ron fece alzare Arthur che stese il giornale sul tavolo

-Ginny…- biascicò Molly che alzatasi si sedette di colpo con la faccia che si chiazzava di rosso pian piano

-Oddio non può essere lei- balbettò Arthur –Non è…possibile…-

-Ci hanno messo il nome, è lei- disse Fred

-Che razza di…traditrice- ringhiò George –Che poco di buono. Non ci riesco a credere!-

-Non è lei- disse Bill

-Bill è lei- lo avvertì Charlie –Guardala, è lei-

-NO!- gridò –Mia sorella non si metterebbe coi Mangiamorte! No no e no!- Ron lo colpì con un pugno che lo fece cadere a terra. tutti guardarono il minore dei Weasley che aveva steso i ben piazzato fratello

-Chiunque…prenda le sue difese, può ritenersi soddisfatto se il sottoscritto lo guarderà in faccia nel girono del suo funerale. Ginny è morta. Non esiste più. Per lei da oggi non si piangerà. Nessuno la nominerà più. Non è esistita per questi 17 anni. Se questo non vi va bene io ora me ne vado…e nella casa di una schifosa Mangiamorte non ci entrerò più- Molly singhiozzò –Io avevo ragione e ora ne abbiamo una prova che…fa così schifo, che nemmeno Voldemort la può eguagliare-

-Ron…-

-Zitto Harry- disse guardandolo con due occhi di fuoco che non ammettevano repliche -Di lei non ne voglio sentire parlare. La sua camera potete demolirla, faremo finta che non ci sia mai stata. E sperate solo che non la trovi in giro, perché sennò la farò fuori- strappò in due il giornale e se ne andò su per le scale. Un gran baccano proveniente dalla stanza di Ginny lasciava poche speranze, una porta sbattè, e Silente si smaterializzò con la faccia di chi, ne sapeva abbastanza

§§§

Allora? allora che ve ne pare?!?! Con questo capitolo finiscono i ricordi, o meglio il passato. Dal prox chap per l'appunto, la storia torna al presente e succederà davvero di tutto. I prox tre capitoli concludono la storia e che spero non deluderà nessuno...

Un bacio

Jade^^

  
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