Note dell'autrice: Penultimo pezzo, estratto direttamente dal capitolo 2 dell'altra Fan Fiction (quindi potrete leggerlo in versione "estesa" il prossimo giovedì). All'inizio ero titubante, avevo pensato di creare un altro momento, ma poi mi son detta: ma suvvia! E così eccolo. In teoria il titolo c'entra poco con il gioco delle carte, ma è stata l'unica cosa che mi è venuta in mente. Contesto: terzo libro.
Ah, mi aspetto le vostre teorie relative alla domanda di fine capitolo :P
Ah, mi aspetto le vostre teorie relative alla domanda di fine capitolo :P
*°*°*°*°*°*
Scopa
Scopa
- “Su!” - Ordinò poco convinta. Ma niente - Ho detto “su!” - ripetè più decisa. Ancora nulla - “Su”, per favore - supplicò allora, ma la scopa non voleva saperne di alzarsi dal terreno.
- Su - disse con placida tranquillità Jude. La scopa docilmente si alzò e lui potè chiudere il palmo intorno ad essa.
- S-su? - Arcignus Prince sembrò chiedere collaborazione al suo manico, che però si limitò a strepitare contro l’erba ed alzarsi di soli venti centimetri, prima di ricadere rovinosamente privo di vita.
- Suuuuu - ripetè lagnandosi Asteria, allungando quella “u” quasi all’infinito.
Madama Bumb le sfilò accanto e la vide scuotere il capo desolata. Per tutta un’ora Terry cercò di portare a termine il semplice compito di far alzare la scopa, senza risultato. La rincuorò il fatto che a parte un paio di Grifondoro e Jude che erano riusciti a cavalcare la scopa ed alzarsi sopra il metro e mezzo, nessun altro aveva riportato grandi risultati. Mezza dozzina di ragazzini anzi erano finiti in infermeria a causa di nasi rotti da manici di scopa impazziti.
L’ora dopo se ne stava nella Sala Grande a contemplare il vuoto cosmico davanti a lei in attesa del pranzo. Dopo un tempo imprecisato volto a questo importantissimo compitò entrò qualcuno che fece tornare la scintilla nei suoi occhi. Aveva ancora addosso la divisa da Quidditch e teneva la Nimbus saldamente in mano. Prima ancora che lui potesse accettare o meno di aiutarla, lei lo aveva trascinato fuori. Ma dopo mezz’ora i risultati erano ancora scarsi.
- Forza, Asteria. Mettici convinzione.
- Su - disse per l’ennesima volta, ma la Nimbus 2001 non ne voleva sapere.
- Basta, mi sono stancato - Sbottò un fin troppo esasperato Draco che recuperò il suo manico di scopa per rientrarsene al castello.
- No, ti prego - lo trattenne per un braccio, quasi implorando.
- Non devi pregare, Asteria. Devi ordinare. Nessuno farà quello che vuoi se ti limiti a supplicare. Devi volerlo davvero - il tono era stato di certo più severo del necessario.
- Un’altra volta - aveva chiesto annuendo. Draco si risolse a darle un’altra possibilità, poggiando la scopa per terra e poi senza dire altro fece un gesto con la mano come a dire “Forza, vediamo” per poi incrociare le braccia con scetticismo. Asteria si concentrò, per lo sforzo la fronte le si corrugò in modo incredibile - SU! - disse a voce alta. La scopa però non si mosse. Lo guardò desolata, lui le rivolse una smorfia cinica.
- Non mi aspettavo niente di diverso - disse con voce strascicata e fredda - ma tranquilla, nessuno si aspetta niente da te. Tu sei solo il ripiego. Sei la seconda scelta, l’ultima arrivata, quella che non si fila nessuno. A chi importa quello che fai tu quando c’è tua sorella che porta voti più che buoni, che è bella e a cui tutti vogliono bene? - chiese retorico con una risata di scherno che fu decisamente crudele - Avanti, Asteria. Tutti si aspettano che tu sia la mediocre sorellina scema e quindi tu dagli soddisfazione, dimostra quanto sei inutile…
- Sta zitto! - lo interruppe sull’orlo delle lacrime.
- E io dovrei predere ordini da una che non sa nemmeno far alzare una scopa? - la provocò ridendole in faccia. Terry tremò di rabbia, stese la mano e per qualche secondo Draco temette che lo volesse colpire.
- Su - ordinò a voce bassa, ma roca per la furia. La scopa le saltò in mano e le dita prontamente le si chiusero attorno. Sorpresa sgranò gli occhi e guardo quel piccolo miracolo stretto nel palmo, poi guardò il sogghignante Malfoy.
- Ora dimmi: era così difficile? - chiese compiaciuto. Lo guardò trasognata per un tempo che parve tanto, probabilmente troppo - Posso riavere la mia scopa adesso? Vorrei vedere se riesco a non saltare del tutto il pranzo, prima della prossima lezione - si lamentò infantile.
- Grazie - fu tutto quello che rispose lei, tendendogliela.
- A buon rendere… - sospirò prima di allontanarsi correndo per raggiungere la Sala Grande. Ancora una volta Asteria gli corse dietro e afferrandolo per la manica lo obbligò a voltarsi. Lo sguardo di Draco era estremamente scuro. Con uno scatto improvviso lei gli stampò un bacio sulla guancia e poi gli sorrise. Lui la guardò sconvolto.
- Vuoi smetterla di baciarmi?! - sbottò oltraggiato, liberandosi di lei e dirigendosi a passo di marcia verso la scuola.
Lei interdetta rimase ferma, con le labbra strette. Era solo un bacio, che motivo c'è di prendersela tanto?
- Vuoi smetterla di baciarmi?! - sbottò oltraggiato, liberandosi di lei e dirigendosi a passo di marcia verso la scuola.
Lei interdetta rimase ferma, con le labbra strette. Era solo un bacio, che motivo c'è di prendersela tanto?