Essere traditi… e saper perdonare.
Sento un
tonfo poco dietro di me e quando mi giro dopo aver immobilizzato per bene il
mio caro amico dai capelli rossi, vedo Hermione per terra, una mano alla bocca
che è spalancata.
Sta
tremando tutta.
La capisco,
poverina… scoprire che il tuo migliore amico, o quello che credevi tale, si è
fatto marchiare diventando a tutti gli effetti un
compare di quelli che odiano, denigrano ed uccidono con molta passione tutti i
babbani ed i mezzosangue non è esattamente una di quelle notizie che ti rendono
felice.
Mi chiedo
allora cosa dirà quando saprà anche che lo ha fatto,
tra le altre cose, per stare con la puttana della Parkinson.
I suoi
pensieri sono caotici al massimo, quasi rischio di venirne
risucchiato dentro.
Focalizzo
la mia attenzione su Ronald Bilius Weasley.
Il rosso
fulvo dei capelli in questa occasione rende la sua
pelle solamente ancora più bianca di quanto non sia già di per se per il
momento… diciamo un tantino critico in cui siamo.
Gli occhi
sono quasi completamente privi di pupilla per lo choc
di essere stato scoperto.
Ma
ciò che mi fa imbestialire sono i suoi pensieri.
“Il Lord
mi ucciderà perché sono stato scoperto… mi faranno patire le pene dell’Inferno quando lo sapranno… e Pansy… cosa farà?…”
Infame.
Traditore.
Se
non fosse che conosco la signora Weasley alla perfezione direi anche
qualcos’altro.
Stringo
ancora più forte la presa al braccio tatuato che gli
tengo stretto dietro alla schiena.
-
Ah…
diavolo mi stai rompendo il braccio, Harry!-
Una vampata
di odio puro e semplice m’investe oscurandomi i sensi.
Non so
che faccia o che sguardo ho, ma il risultato è che
faccio spaventare Hermione, che sta cercando di non mettersi a piangere… non
rumorosamente almeno.
-
Harry? No
guarda… credo he non ci sia nessun motivo per cui tu possa usare tutta questa
confidenza con me.-
La mia
voce… bè, non so la faccia che mi ritrovo, ma il tono di voce parla chiaro.
E’
freddo, quasi pungente.
Privo di ogni emozione, anche di odio o rabbia.
Sto
facendo davvero molta fatica per trattenermi da rompergli intanto l’ulna e il
radio che sto stringendo con la mano, e poi tutte le altre e 206 ossa del suo
corpo.
Senza
tralasciare nemmeno il più piccolo pezzettino di cartilagine.
Ho una voglia
pazza di renderlo un fagottino di carne dolorante e nient’altro.
Si, credo
che la mia voce e, a giudicare dal riflesso che lo specchio mi manda, la mia
faccia, realizzino in pieno i miei pensieri poco…
cortesi.
-
Cosa stai dicendo? Sono sempre io, il tuo compagno Ron! Guarda
che c’è una spiegazione per il marchio… mi sono proposto per fare la spia! Sul
serio! Non sceglierei mai quel pazzo del Lord Oscuro! Credimi, Harry…-
Osservo
Hermione, ancora seduta a terra in lacrime, che guarda
seria Ron.
Negli occhi
annacquati una piccola luce.
E’ proprio vero,
Ma quando essa muore….
Cosa
succede?
Forse…
muore il cuore?
-
No,
Herm. Non crearti false speranze. Non dire idiozie, Ronald. Anzi…
vattene. Corri più in fretta che puoi prima che ti prenda e ti faccia
soffrire le pene dell’inferno.-
Lo lascio
con una spinta brusca, tanto che quasi cade su
Hermione.
Lei non
lo vede, ma lui fa una faccia disgustata quando la
sfiora inavvertitamente.
Di nuovo
un moto di odio.
E’
troppo.
Da troppo
tempo reprimo i miei sentimenti….
E l’odio,
il ribrezzo, al rabbia sono sentimenti distruttivi.
Lo
riafferro per il braccio, proprio sul tatuaggio.
E’ caldo.
Probabilmente
io e il marchio di Voldemort abbiamo qualche
incongruenza… probabilmente ora tutti i mangiamorte compreso il caro Tom
sentono bruciare il loro tatuaggio… non me lo sono mai domandato….
Il Lord
Oscuro avrà il marchio?
Mhà.
Sto
divagando.
-
Fa
male. Eh?-
Il
marchio comincia a fumare ed a brucare lievemente la carne della mia mano e del
braccio di Ron.
I suoi
occhi stillano paura, anche quelli di Hermione nel vedere il fumo.
-
Lasciami!
Brucia!-
-
Non
ci penso neanche… dopo quel bello sguardo di ripugnanza posso
fare solo una cosa… su, Herm. Alzati. Abbiamo uno spettacolo.-
-
Cosa
vuoi fare?! Sei impazzito?!-
-
Harry… cosa vuoi fare?-
-
Solo
andare in Sala Grande, Herm. Voglio semplicemente mangiare tutti assieme come
una volta… no?-
Il mio
sorriso è il più falso che abbia mai fatto in 17 anni della mia vita.
Ma
non è importante.
Ora quello
davvero importante è non lasciare la presa dal braccio del mio amico traditore…
cazzo se brucia però!
Facciamo
la nostra entrata in Sala in grande stile, davvero.
E’ piena,
il tempo è passato velocemente ed è già passata l’usuale ora di
inizio pasto, così abbiamo tutti gli occhi puntati su di noi.
Qualcuno ad qualche parte lancia un urletto da ragazzina isterica…
bè, forse E’ una ragazzina isterica.
In realtà
non so se tutti quegli sguardi basiti sono per come siamo arrivati, Harry
Potter con una faccia da assassino incallito, Hermione Granger poco dietro di
me ancora piangente e Ron Weasley con una faccia distrutta dal dolore e dalla
paura, o per via del fumo sempre più presente che si crea dalla mia presa sul
marchio.
-
Cosa succede? Perché state fumando,
Potter? Weasley?-
E’ brava
come preside, davvero.
Per suo
ordine nessuno si alza per venirci incontro.
Sono
solamente tutti li, seduti, a guardarci chi con una
faccia curiosa, chi con preoccupazione negli occhi, chi con divertimento…
indovinate gli ultimi chi sono?
-
Oh,
questo? Bè… che dici, Ron? Glielo diciamo?-
Il mio
migliore traditore mi guarda con gli occhi azzurri spalancati.
Non
credeva che lo avrei denunciato seriamente… tutti troppo attaccati alla mia
faccina da puro Grifondoro, suppongo.
-
Allora,
signor Weasley? Cosa succede?-
-
Ecco…
io…-
Hermione
mi stringe la mano non impegnata a tenere il braccio dell’infame.
Mi volto
con indifferenza verso la mia bella amica,
fregandomene che ho tutti gli occhi puntati addosso.
Se c’è
una cosa che ho imparato essendo il grande Harry Potter, è fare finta di non
vivere sotto i riflettori 25 ore su 24, 8 giorni su 7 e 5 settimane al mese.
-
Si,
Herm?-
-
Ehm…
stai… o state… sanguinando….-
-
Cos…?!
Porc!-
Guardo
nella direzione che Hermione mi indica e vedo la mia
mano che sanguina.
O
forse è l’avambraccio di Ron.
O
tutt’e due.
-
Penso
proprio che si il momento di far veder a tutti il
nostro tatuaggio di cui andiamo tanto fieri, eh?-
-
NO!!-
Ma non
serve a nulla che si opponga.
In men
che non si dica lo immobilizzo di nuovo nella stessa
posizione di poco fa quand’eravamo in camera mia, solo che adesso stringo il
suo polso per lasciare a vedere il marchio oscuro, insanguinato.
Sento
urla provenire da mezza Sala Grande, sento le sedie dei professori sparire per
lasciare loro la possibilità di raggiungerci in fretta, sento Hermione che non
riesce più a trattenersi e singhiozza, stringendosi alla mia spalla e
appoggiando la testa al mio bracco.
Vorrei
consolarla, vorrei farle capire che anche io sto male,
non me ne frego come sembra, ma non posso lasciare Ron.
Questa
volta non mi tratterrò da fare quello che sento.
A costo di schiantare qualche professore per avere il tempo di fargli
veramente male.
Mi volto
verso il tavolo dei Serpeverde, cerco due paia di occhi
ben specifici.
Li trovo
immediatamente.
Un paio sono blu dell’oceano più aperto.
Hanno
paura, forse del mio sguardo inceneritore e gelido nel
contempo, soffrono, forse nel vedere Hermione che piange disperata.
“ Vieni,
Zabini… Blaise. E’ di te che lei ha bisogno, non certo di me… per favore.”
Osservo
gli zaffiri allargarsi dallo stupore di aver sentito nella sua testa la mia
voce e soprattutto quello che gli ho detto.
Comunque
si alza incurante di quello che dicono i professori, di quello che dicono i suoi
compagni di casa.
Herm ha
fatto la scelta giusta… e pensare che io una volta la vedevo
bene con Ron… ma quello è passato.
Mentre
lui arriva io guardo due occhi color tormenta.
Grigio e
azzurro che combattono perennemente.
Sereno e
tempesta che si abbracciano e si abbandonano, per poi ritrovarsi nuovamente.
Non ho
bisogno di parlargli telepaticamente.
Solo, si
alza.
Un lieve
e quasi impercettibile sorriso gl’increspa le labbra.
Così
leggero che solo io lo vedo.
Ma
questo è l’importante.
Riporto
la mia attenzione ai professori che stanno quasi urlando conto Ron.
Sento che
qualcuno prova a liberarlo dalla mia presa ferrea.
Hanno capito male.
Chiunque
sia, finisce per magia
appeso in aria per una caviglia.
Alzo un
sopracciglio e quasi mi scappa un risolino nel vedere Vituos a gambe all’aria.
-
Chi…
cosa…! Potter! Sei stato tu?-
-
Chiedo scusa professoressa, non intendevo certo fargli del male. Ma non ho
davvero nessuna intenzione di lasciarlo. No, signora
preside, nemmeno se me lo dice lei.-
-
Cosa stai dicendo, Harry Potter? E’ un mangiamorte! Bisogna
che gli Auror lo prelevino e fin quando non saranno qui dovrà essere tenuto
sotto controllo!-
Prima di
rispondere osservo intorno a me cosa succede.
Blaise
Zabini ha tra le braccia la mia migliore amica e le accarezza i capelli.
Draco è
al mio fianco, anche se nessuno sembra accorgersi della sua presenza alquanto…
stonata per la normalità.
Dietro
Vituos, che ho lasciato cadere a terra, vedo Ginny che piange silenziosamente,
Luna, Neville.
Sorrido
loro, soprattutto alla piccola rossa.
Gli occhi
sono pieni di dolore, ma risponde debolmente al sorriso.
Le
persone che più amo sono con me.
Senza
contare il tavolo Grifondoro che mi guardano sofferenti per la scoperta del
tradimento, ma con appoggio.
Punto di
nuovo gli occhi in quelli da gatta della McGranitt.
-
Già.
E’ un mangiamorte da luglio, se proprio vuole saperlo… e allora? Non ho
aspettato tutto questo tempo per poi semplicemente lasciarlo rinchiuso da
qualche parte in una scuola dove ci sono una marea di giovani mangiamorte.-
La mia
voce è ferma, la mia intenzione senza possibilità di appello.
-
Ma Potter, cera di capire…-
-
Capisco, professoressa… capisco perfettamente. Ma
di certo mi conoscerà abbastanza per sapere che sono una persona impulsiva e
che mi è costata quasi la salute non fare nulla fino ad ora. Non permetterò a
nessuno di toccare Ronald Weasley. Nemmeno ai professori…-
-
Cosa
pensi di fare?! Sei solo uno studente!-
La guardo
solamente.
Ha a
decenza di arrossire per quello che ha detto.
-
Si,
bè… sorvoliamo, eh? Non chiedo molto. Solo di averlo io in
custodia fino all’arrivo degli Auror. Non chiedo la luna,no?-
-
… cosa vuoi fare, Potter?-
-
Niente,
professoressa. Solo ricordare i vecchi tempi.-
Mi guarda, si perde nei miei laghi profondi come abissi.
E capisce.
Comprende
cosa si cela dietro agli smeraldi della Speranza.
-
Come
vuoi…. Gli auror arriveranno tra meno di dieci minuti comunque.-
-
Grazie,
professoressa. Basteranno.-
Mi volto
e m’incammino senza chiedere a nessuno di seguirmi.
Nessuno
lo fa.
E’ una
questione tra me e lui.
Tra i due
ragazzi d’oro più ammirati di tutta Hogwarts.
Com’è falsa la vita, a volte, eh?
Salve
gente!!
Come avete passato il fine settimana? Tutto bene?
Bè, non
ho molto da comunicarvi… quindi passerei immediatamente
ai ringraziamenti, ricordandovi di lasciare un paio di paroline a questa povera
sclerata che sono io! ^_^
_ROBY_:.
Brava cara… anche se lo hai letto in fretta, hai colto le cose essenziali… la
parte iniziale non è riferita solo agli amici, ma alla vita in generale,
comprendendo anche la morte di Silente, la scoperta che Piton
era sempre cattivo e il fatto che Ron lo avesse abbandonato come altri
Grifondoro…. Meno male che c’è Draco… che mondo sarebbe senza Malfoy?! J
BaX
Lucifera82:.
Grazie cara… allora… come ci sei rimasta per il
tatuaggio?!?! BaX
Sanzina:.
Grazie per l’avvertimento… che svista mostruosa! J Comunque…
come ti pare questo seguito? Ah, senti, nel primo chap ho esposto un idea… non è che mi fai sapere che te ne pare? Zazie!!!!! J BaX
Bene
bellezze… io mi vado a legger le mie belle, mica tanto, novelle del Decameron….
Ci si
sente presto con l’ultima parte della storia… ricordandovi che potrebbe essere
solo il prologo di una long fic… mi fate sapere,
please?!?!?!?! BaX ek