Incontri milioni di persone e nessuno ti colpisce veramente, poi un giorno ne incontri una... e la tua vita cambia, per sempre.
I rapimenti continuavano incessanti e ormai eravamo tutti convinti di
chi si trattava. Maria. Eravamo tutti nel garage, avevamo
programmato una visitina a Maria per capire il perché stesse facendo
tutto questo – stai attento – dissi a Jasper prima che partissero –
tranquilla principessa – mi sorrise e salirono sulla Mercedes di
Carlisle, lui, Emmett ed Edward mentre Carlisle decise di rimanere
qua nel caso Maria avesse deciso di farci visita.
speriamo che non succeda niente . Sospirò Esme rientrando in casa ,
in silenzio la seguimmo tutti.
Salì in camera mia e di Jasper e mi sedetti sul letto, iniziava a pesare
la pancia e a diventare anche scomoda, mancava veramente poco
ed era passato solo un mese da quando io e Jasper avevamo
scoperto che saremmo divenuti genitori, ero eccitata non vedevo l'ora
di conoscere la mia piccola ma una parte di me non lo era. Era
spaventata dal parto, dalla paura di non essere all'altezza di
crescere un figlio e ora ci si metteva anche Maria che rapiva i
bambini.
-Alice – Rosalie stava bussando alla porta, la feci entrare e la invitai
a sedersi sul letto accanto a me – allora come va? - mi domandò
guardandomi dolcemente, nonostante con Jasper non avesse
neanche una goccia di sangue in comune si assomigliavano
tantissimo e averla qui, forse per la grande somiglianza, mi calmava
tantissimo.
-bene – le sorrisi - ormai manca poco – mancava davvero poco,
poteva nascere anche adesso.
-avete già deciso il nome? - domandò curiosa, bussarono di nuovo
alla porta -avanti – era Bella, la feci accomodare anche lei sul letto e
ci mettemmo un po a parlare del piu e del meno .
- meglio andare, forse vuoi riposare – disse Rosale guardando
l'orologio
-già scusaci, devi riposare – le ringraziai e una volta rimasta sola mi
stesi sul letto e chiusi gli occhi, non sognai niente meglio così avrei
riposato un po senza dovermi svegliare. La luce tenue del sole mi
inseguì su un cuscino fino a fermarsi sul mio viso mi girai cercando di
scacciarlo mentre mugolavo infastidita, finalmente il raggio svanì
qualcuno aveva chiuso la tenda – già tornati? - gli domandai
accucciandomi contro di lui, sentì le sue braccia avvolgermi e
portarmi piu vicino a lui, mi baciò sulla fronte prima di cominciare a
parlare – nessuna traccia di Maria – disse – e nemmeno dei bambini -
quindi era sparita, se ne era andata di sua spontanea volontà o
aveva cambiato posto, oppure sapeva del loro arrivo.
non abbiamo trovato niente che ci potesse essere d'aiuto – ormai ero
del tutto sveglia ma non mi andava di alzarmi,stavo bene dove ero.
e tu che hai fatto ieri sera ?- mi domandò curioso, mi alzai
leggermente per guardarlo negli occhi – niente di speciale, io e Holie
ce la siamo spassata – alzò un sopracciglio poco convinto mentre
sulle sue labbra c'era il suo solito sorriso che mi aveva fatto
innamorare anni addietro – due salti in discoteca e poi a bere –
ridemmo entrambi – ti ho portato una cosa – disse alzandosi e
avvicinandosi all'armadio ne aprì un anta e ne tirò fuori una busta di
un negozio per bambini famoso – che cosa è? - domandai sedendomi
sul letto, di nuovo quel sorriso da schiaffi , si sedette davanti a me e
mi porse la busta – aprila – disse,la presi e la aprì da dentro ne uscì
una tutina per bambini
era rossa con l'orsetto winnie con un vasetto di miele – appena l'ho
vista ho pensato a te – disse - grazie – dissi buttandogli le braccia al
collo – è bellissima – gli dissi.
-lo sapevo che ti sarebbe piaciuta - .
dopo qualche coccola Jasper decise che avrei dovuto mangiare
qualcosa così scendemmo in cucina .
Esme come al solito aveva preparato la colazione, come era dolce
quella donna.
Esme e Carlisle erano andati ad una mostra di Antiquariato, Edward
e Bella erano ad una mostra su pianoforti e Rosale ed Emmett
festeggiavano la loro ventesima luna di miele da quando li conosco.
Eravamo soli, io, lui e Holie.
Mangiai quello che Esme aveva preparato – Usciamo amore – gli
domandai mentre mangiavo, non uscivo di casa da piu di due
settimane, da quando avevo visto Maria che mi aveva terrorizzato.
Rimase fermo esaminando le mie emozioni – dai Jazz è un sacco di
tempo che non usciamo – dissi cercando di convincerlo facendo gli
occhi dolci.
Continuammo a guardarci negli occhi mentre aspettavo che cedesse
e infatti lo fece – dove vuoi andare? - mi domandò infine non
riuscendo a sorridere – non lo so, tu dove vuoi andare? - gli
domandai alzandomi e aspettando una sua decisione, era gia pronta.
Si avvicinò a me – una sorpresa, tu non guardare - - ok capo – dissi
ridendo facendo il saluto dei soldati, lanciò un occhiata esasperata
prima di prendermi per mano e dirigerci in garage.
La macchina prese vita e uscimmo dal garage. Alternavo lo sguardo
dal finestrino a Jasper e poi tornavo a guardare la vegetazione che ci
correva accanto.
Non sapevo dove stavamo andando ma se c'era lui non mi
importava.
Uscimmo a port Angeles e allora capì dove mi stava portando, dove
fu il nostro primo appuntamento, dove ci baciammo per la prima volta
e dove facemmo l'amore per la prima volta.
Ero immersa nei miei ricordi tanto che non mi ero accorta che la
macchina si era fermata – Alice? - mi risvegliai e scesi dalla
macchina prendendo il braccio che mi offriva Jasper.
Ci dirigemmo verso la spiaggetta, la nostra spiaggia, ovviamente era
deserta, chi sano di mente va su una spiaggia senza sole.
Camminammo in silenzio senza dire niente ad un certo punto mi
fermai e Jasper mi guardò leggermente spaventato – grazie – dissi, si
avvicinò a me mi prese le mani - figurati principessa - .
passammo tutta la mattinata sulla spiaggia a coccolarci e a fare altre
cose quando una visione interruppe tutto – Aly - mi bloccai come al
mio solito come quando avevo una visione – c'è un problema a casa-
dissi, ci alzammo e appena salimmo in macchina mentre Jasper
guidava a velocità non moderata provai a chiamare a casa – non
risponde nessuno – dissi – chiama Edward – disse mentre pigiava
ancora di piu sull'acceleratore composi il numero di Edward ma non
rispose nemmeno lui.
-Jasper non puoi andare piu veloce – gli dissi mentre cercavo di
vedere cosa stesse succedendo a Forks e come mai nessuno
rispondeva al telefono – non posso – disse ma sentì la macchina
aumentare di velocità.
Quando entrammo a Forks però dovemmo rallentare notevolmente
ma quando imboccammo il viale di casa Jasper aumentò di nuovo la
velocità fino ad arrivare al cortile dove c'erano tutte le macchine.
Scendemmo rapidamente e entrammo, la porta era aperta e la casa
era semi distrutta ma tutti stavano bene – state bene? - ci
domandarono venendoci in contro – si, noi pensavamo fosse
successo qualcosa a voi – spiegammo, anche loro avevano avuto lo
stesso sentore non trovandoci.
Il piano terra era devastato, niente di sano era rimasto mentre il piano
di sopra escluso camera mia e di Jasper era rimasto inviolato.
Ragazzi – Carlisle ci chiamò dalla cucina e ci porse una lettera
-sembra che Maria ci abbia fatto visita -7 sono i giorni della
settimana,
7
i Re di Roma che 7 colli ha.
7 sono i nani intorno a Biancaneve,
7
sono i mari per chi li conterà.
7
son le note sopra lo spartito,
7 bei colori l'arcobaleno avrà.
7 peccati
7 le virtu'
7 i vampiri che segneranno la vostra fine
-che significa? - ci domandarono gli altri, io e Jasper ci guardammo
prima di rispondergli – che la prossima è nostra figlia -