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Autore: Cruel Angel    27/03/2011    2 recensioni
Si alzò lentamente dalla poltrona e andò verso il caminetto spento. Come pensato, trovò una sua vecchia compagnia seduta sulla poltrona, che fissava con aria assente le ceneri ormai spente del camino. Le appoggiò gentilmente una mano sulla spalla e lei lo guardò abbozzando un sorriso incerto. Gli faceva male vederla così. Le accarezzò il viso.
“Cosa ti turba?”. Lei spostò lo sguardo di nuovo sul caminetto.
“Tutti quei ragazzi…” rispose poco dopo.
“Ricordati che non è colpa tua”.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sei felice?” le chiese.

“Come potrei non esserlo, Albus? Avremo un bambino!” rispose sorridente la donna, con gli occhi lucidi. Non riusciva a credere alla benedizione che portava in grembo. L’uomo posò una mano sulla pancia della ragazza, sorridendo.

“Sarà un maschietto o una femminuccia?” chiese la donna “Secondo me, una femmina”. Tipico di Minerva, il suo forte femminismo. L’uomo accostò l’orecchio al grembo rigonfio della donna. Fece una smorfia concentrata e pensosa che fece ridere la ragazza.

“Mmmh…Da come scalcia si direbbe proprio di sì!” esclamò dopo breve pausa teatrale. La ragazza scoppiò a ridere insieme al compagno. D’improvviso un tuono spezzò le loro risate, facendo sobbalzare la quasi neomadre.

“Tranquilla, Minerva. E’ solo un fulmine” disse il ragazzo.

“Non mi piace quando piove” borbottò la ragazza con un espressione lievemente imbronciata. Il compagno rise sommessamente, divertito dal significato di quella frase.

“Sarà per colpa del tuo istinto felino…?” chiese vago, rivolto alla finestra. La donna gli diede una piccola botta all’altezza dello stomaco, cercano di non offendersi per la frecciata del ragazzo. Era un giorno fin tropo bello, per rovinarlo in quel modo stupido. La donna si accucciò contro il petto dell’uomo, volgendo le spalle alla finestra così da non vedere il brutto tempo fuori. Minerva aveva una strana sensazione quel giorno e la pioggia non faceva che aumentarla. Sciocchezze pensava la donna Non può accadermi nulla. Il Destino, purtroppo, è crudele, lo sappiamo bene, e nulla può proteggerci da esso. I due giovani maghi restarono così abbracciati, fino all’arrivo del medimago. L’ansia che Minerva aveva provato fino a quel momento, a vedere quella figura, crebbe a dismisura, come se avesse ricevuto una scarica di adrenalina. Involontariamente, strinse i vestiti del ragazzo, ma lui scambiò quel gesto di spavento come un gesto di nervosismo per l’arrivo della tanto attesa risposta.

“Queste sono le immagini del vostro bambino” disse poggiando una piccola scodella ricolma di vapore colorato “Volete che…” disse indicando la ciotola.

“Oh, no grazie. Ho fatto un piccolo apprendistato, qui. So’ come funziona” rispose Silente. Il medimago fece un’espressione di puro stupore e il ragazzo si sentì in dovere di spiegare.

“Trovo questo lavoro molto nobile, il fatto di salvare preziose vite umane e quindi ho voluto vedere di prima persona come è…” L’uomo sorrise davanti a tale complimento.

“Molto bene…allora vi lascio” disse infine. Diede un colpo di bacchetta alla ciotola e se ne andò.

“Vediamo com’è nostro figlio…” esclamò l’uomo, con il sorriso più grande che potesse avere. Prese la scodella e l’agitò un attimo, poi ci soffiò dentro mormorando qualche parola. Il vapore si divise in tanti piccoli fasci colorati e vagarono per la stanza un poco, come sospinti dal vento. Minerva guardava quello spettacolo meravigliata, allungando una mano per sfiorarle.

“Aspetta, rischi di rovinare le immagini” disse pacato lui fermando la mano della donna.

“Oh, scusa” disse la donna continuando a guardare incantata i fili multicolore. Erano come quelli che si estraggono dalla mente per rivivere dei ricordi, solo che questi erano colorati.

“Sono di diversi colori perché ritraggono le varie fasi del bambino, vedi…se li metti in ordine di colore” spiegò l’uomo che con un cenno di bacchetta li fece mettere in ordine “Puoi vederle in ordine cronologico.” I vapori colorati si aprirono lentamente, come se volessero mantenere l’atmosfera di attesa fino all’ultimo. Il giallo fu il più veloce e finalmente mostrò ai due impazienti maghi l’immagine tanto desiderata.

“Guarda Albus, nostro figlio” esclamò la ragazza con un filo di voce, tirandogli il bordo della manica. Le vennero le lacrime agli occhi e se le asciugò di nascosto.

“Tanto ti ho visto” la canzonò il ragazzo continuando a fissare l’immagine. Minerva sbuffò irritata, ma appena tornò a guardare l’immagine se ne dimenticò. Essa ritraeva il bambino stretto in sé stesso che volgeva le spalle agli spettatori. Albus schioccò le dita e un filo di vapore arancione si aprì davanti ai loro occhi mostrando il bambino di profilo, ma l’immagine era molto confusa, forse l’aveva fatta un medimago apprendista. Qualcosa però non convinceva il mago, che passò velocemente all’immagine successiva.

“Aspetta Albus, io non l’ho vista” protestò la maga contrariata.

“Un attimo, Minerva.” Rispose distratto il mago. La strega fece una smorfia perplessa. Cosa gli prendeva? L’uomo passava da un immagine all’altra velocemente e alla fine la ragazza si arrese, incrociando le braccia.

“Dopo le rivediamo, più lentamente” disse, calcando l’ultima parola e guardando fuori, ma il tempo era pessimo e la sensazione che provava ormai le opprimeva il petto. Lui continuò a guardare le immagini, mentre il sorriso si spegneva e un’espressione di profonda tristezza e delusione si faceva strada sul suo volto.

“Albus cosa c’è? Cosa succede?” chiese la donna preoccupata. Una lacrima solcò il viso del ragazzo mentre si girava.

“Albus!” esclamò la ragazza con un forte senso di preoccupazione “Non è divertente come scherzo. Smettila!” L’altro scosse la testa mesto. Si sedette vicino a Minerva sul lettino e le mise un braccio intorno alla vita, stringendola forte, poi mosse piano la bacchetta e le immagini tornarono in ordine. Con un altro gesto le fece muovere in sequenza. Un urlo lacerò l’allegra atmosfera della stanza.

 

Qui finisce il secondo capitolo, spero sia piaciuta la storia, ora posto il terzo. Recensite=)))

   
 
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