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Autore: Lisey91    27/03/2011    5 recensioni
Tutti conosciamo la storia del famoso Harry Potter e dei suoi migliori amici, Hermione Granger e Ronald Weasley, e di come essi sconfissero il malvagio Lord Voldemort. Ma pochi conoscono quella di tre ragazze speciali, senza le quali forse non avrebbero potuto farcela... Questa storia non l'ho scritta io, ma una dolcissima ragazza con un lieve ritardo mentale ma con una fantasia a dir poco stratosferica che l'ha terminata dopo 5 anni che ci lavorava. Spero che piaccia a voi quanto è piaciuta a me.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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1.3 benvenuti a Hogwarts

La stazione di arrrivo era un caos unico. L’intero corpo studentesco di Hogwarts si era riversato sullo stretto binario e spingeva da tutte le parti per riuscire ad accaparrarsi una carrozza. I ragazzini del primo anno si lasciavano spintonare senza sapere cosa fare, dove andare e se anche loro dovessero arrampicarsi su quelle carrozze trainate apparentemente da nulla –PRIMO ANNO! PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE!- l’urlo possente li guidò finalmente fuori dalla calca, verso il lago dove gli aspettava un uomo enorme dall’aspetto selvaggio e la barba incolta; sarebbe stato spaventoso se non fosse stato per l’enorme sorriso che gli illuminava il viso. –Hagrid!- urlò Emily facendosi strada fra la folla e gettandosi tra le braccia del gigante –Che bello vederti! Mamma mi ha dato un pacco per te, ma ce l’ho nel baule… te lo darò appena me lo ridanno ok?- esclamò sorridendo mentre l’uomo la stritolava in un abbraccio spezza ossa –Perfetto Em! E appena posso ti porto a conoscere Fuffy come promesso, sono certo ti starà simpatico. Ora… TUTTI QUELLI DEL PRIMO ANNO SALGANO SU UNA DELLE SCIALUPPE! NON PIU’ DI QUATTRO PER VOLTA- spiegò per poi voltarsi e salire lui stesso su una delle barchette sparute, riempiendola completamente. Emily saltò dentro un’altra barchetta, facendo poi segno a Marion e Melen di seguirla. A loro si aggiunse un ragazzino che lanciava occhiate terrorizzate alla mora e che pareva sul punto di piangere. Quando tutti furono saliti le barchette si staccarono dalla sponda, iniziando autonomamente a muoversi verso il castello arroccato sulla scogliera, tutti erano incantati a fissare quelle luci in lontananza, tranne Emily che pareva attratta da qualcosa sotto la superficie dell’acqua. Melen la vide sporsi e stava per rimproverarla quando qualcosa la trascinò giù – EMILY!- urlò la vampira attirando l’attenzione di tutti –E’ CADUTA IN ACQUA E NON RIEMERGE!- spiegò angosciata ad Hagrid, proprio in quel momento un testa apparve dalla superficie nera. Era un essere umanoide, con la pelle ricoperta di squame, gli occhi piccoli e la bocca ricca di denti acuminati. La creatura depose Emily sulla barca poi si girò verso Hagrid emettendo quelli che sembravano alcuni schiocchi ritmici, per poi risparire nelle profondità del lago. –Tutto bene Emily? Ragazzi, avete appena conosciuto una sirena- borbottò l’uomo rasserenandosi solo quando la ragazzina, fradicia, si alzò in piedi emozionatissima e per nulla spaventata dall’accaduto. Il resto della traversata proseguì senza intoppi, cinque minuti dopo erano già stati accolti dalla professoressa McGonagall e sistemati ad attendere in una stanzetta vicino all’ingresso. – E vero allora. Harry Potter è arrivato a Hogwarts- disse una voce strascicata dando il via al caos –Harry Potter? Dove? Dove?!- esclamò Marion iniziando a saltellare da un piede all’altro cercando di vedere oltre il mare di teste. Anche Melen, fingendo indifferenza, si alzava in punta di piedi cercando di scorgere qualcosa; Emily invece era rannicchiata vicino al camino nel tentativo di asciugarsi completamente prima di entrare per lo smistamento e nemmeno si accorse del tramestio che seguiva il battibecco tra Malfoy e Potter concentrata com’era a sfregarsi le gambe. Qualche secondo dopo e la testa di un uomo le apparve dal ginocchio facendola urlare e attirare l’attenzione su di se. Una ventina di fantasmi erano appena entrati fluttuando nella stanza e ora stavano disquisendo con gli studenti, dandogli il loro personale  -E ora, sgombrare! Stà per iniziare la cerimonia dello smistamento- La professoressa McGonagall era tornata e aveva cacciato i fantasmi, per poi fissare severa gli studenti uno ad uno –In fila e seguitemi- ordinò per poi adocchiare Emily, intenta  a gocciolare su un tappeto dall’aria costosa –Per Merlino! – sospirò estraendo la bacchetta e puntandola sulla ragazza che un attimo dopo si ritrovò completamente asciutta  -Meglio. E ora muoviamoci- ripetè, guidandoli fuori dalla stanza verso la sala Grande. La sala era immensa, illuminata da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz’aria sopra quattro lunghi tavoli riccamente apparecchiati, intorno ai quali erano seduti tutti gli altri studenti di Hogwarts. La professoressa li accompagnò in fondo alla sala, davanti ad un altro lungo tavolo, dove sedevano i professori, in modo che tutta la sala potesse vederli.  Tutti si guardavano intorno emozionati e incantati dalla sala meravigliosa e dal soffitto che, come si affrettò a spiegare una ragazza dai capelli biondo scuro molto crespi, mimava il cielo sovrastante grazie ad una magia. La McGonagall intanto aveva già posizionato davanti a loro uno sgabello a quattro gambe con sopra adagiato un cappello a punta dall’aria così vecchia e logora che fece storcere il naso all’ordinatissima Melen.  Si stavano giusto chiedendo cosa avrebbero dovuto farne quando uno degli strappi sul bordo si aprì come una bocca e il cappello cominciò a cantare, sotto lo sguardo stupito e ammirato dell’intera sala. Non appena ebbe terminato la filastrocca tutta la sala lo applaudì e il cappello, dopo essersi inchinato educatamente, tornò immobile come qualsiasi altro cappello al mondo – Quando chiamerò il vostro nome, vi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati- spiegò la donna aprendo una lunga pergamena.  Emily e Marion si strinsero la mano preoccupate, si erano appena conosciute ma già si volevano un gran bene e temevano di essere separate, Melen non partecipò alla crisi, in quanto Black era quasi sicura di essere smistata a serpeverde. Intanto il cappello aveva smistato Abbott e Asoss a Tassorosso e ora aspettava –Black Melen- La ragazza concesse un sorriso alle due amiche poi, con una grazia che non aveva nulla di umano, si avvicinò allo sgabello posandosi il cappello in testa e accomodandosi elegantemente sullo sgabellino –Oh una Black. Pensavo non ne avrei più smistati e invece eccoti qua. C’è una grande intelligenza, si… saresti una splendida serpeverde o anche un’ottima Corvonero, certo. Ma credo che sia meglio…. GRIFONDORO!- Tutto il discorso del cappello si era svolto nella sua testa tranne l’ultima parola, che risuonò nella sala accolta dall’applauso del tavolo giallo-rosso al quale lei, le cui veste erano già mutate adeguandosi alla casa, si accomodò seria. Lo smistamento continuò: Boot e Brocklehurster  finirono a Corvonero, Brown divenne Grifondoro, Bulstrode e Camer Serpeverde, man mano che si avvicinavano alla F Emily diventava sempre più emozionata, tanto da non riuscire a stare ferma –FAT EMILY- urlò la McGonagall e la ragazza si affrettò a raggiungere il palco, troppo emozionata per accorgersi dello sgambetto di Malfoy. La ragazzina sentì i piedi lasciare il pavimento mentre incespicava e, sorprendendo tutti, si spinse con le mani eseguendo una piccola capriola prima di atterrare incolume sul palchetto. Si voltò verso l’antipatico biondino e gli fece la linguaccia prima di ficcarsi il cappello e sedersi soddisfatta sullo sgabello –Bel salto, complimenti. Non c’è bisogno di pensarci troppo, buon cuore, coraggio, lealtà… senza dubbio GRIFONDORO!- Strillò il cappello pochi secondi dopo permettendo alla ragazza di correre (dopo essersi esibita in alcuni saltelli di gioia che fecero sorridere l’intera sala) ad abbracciare un’imbarazzatissima Black. Marion nel frattempo era nel panico più totale, le sue amiche erano a Grifondoro e lei era sicura di non essere abbastanza coraggiosa per raggiungerle lì, le veniva da piangere. Per la prima volta in vita sua  aveva fatto amicizia con qualcuno e doveva già dirgli addio. Fissò ansiosa LongBottom Neville essere assegnato, dopo un tempo interminabile, a Grifondoro e si preparò –LUPIN MARION- tremante la ragazzina si avviò verso il palco, con l’aria di un condannato a morte si sedette e adagiò spaurita il cappello sul capo –mmm difficile… una grande emotività, lealtà…- mormorò il cappello indeciso. Lo sapeva, sarebbe finita a Tassorosso come sua madre… però –per favore Grifondoro, ti prego!- pensò supplicante –Grifondoro dici? Beh se è quello che vuoi …GRIFONDORO- Dopo aver pensato un grazie colmo di gratitudine si avviò felice al tavolo dove Emily le saltò praticamente in braccio facendola cadere a terra e costringendo la McGonagall a rimproverarle per il baccano esagerato che stavano facendo,  ma Marion era troppo felice per preoccuparsene. In quel momento Malfoy fu smistato a serpeverde, lui e Emily si scambiarono un’occhiataccia, poi entrambi tornarono a concentrarsi sul cappello che aveva appena finito di smistare le gemelle Patil. Perks finì a Tassorosso e infine la vicepreside chiamò il nome che tutti aspettavano –HARRY POTTER- al nome seguì un attimo di silenzio, che si trasformò quasi subito in bisbigli curiosi –Potter, ha detto?- -Quel Potter?- -è lui, è quello che ha sconfitto Voi-sapete-chi!-  Melen e Marion non facevano eccezione, cresciute com’erano con la leggenda del “ragazzo che è sopravvissuto”  mentre Emily lo fissava con la sensazione di conoscerlo. Appena il cappello urlò –GRIFONDORO- la tavolata esplose nell’applauso più fragoroso e in urla di giubileo mentre il famoso Harry Potter, un ragazzino magro come un chiodo con una spettinata zazzera nera e due grandi occhi verdi coperti da vecchi occhiali tondi, si affrettava sollevato ad accomodarsi al tavolo, raggiunto poco dopo da un ragazzino alto con i capelli rossissimi e il viso pieno di lentiggini. Melen e Marion gli strinsero la mano, cercando di sbirciare la cicatrice senza farsi notare (con scarsissimi risultati) mentre Emily continuava a fissarlo intensamente, interrompendosi solo per un attimo ad ascoltare il bizzarro discorso del preside Dumbledore. Il ragazzo alzò gli occhi su di lei e arrossì –Ciao Emily- salutò imbarazzato abbassando gli occhi sul suo piatto –Ah, allora non mi sbagliavo! Io ti conosco- esclamò lei vittoriosa mentre l’intera tavolata si interessava al dialogo, sempre fingendo di fare altro con il risultato che molti si impiastricciarono il volto mancando la bocca e altrettanti rovesciarono qualche brocca. Potter si mordicchiò il labbro e finalmente riuscì a guardarla in viso – Non ti ho mai ringraziato per quella volta, sei stata l’unica a prendere le mie difese- disse sincero e finalmente parve che la ragazza avesse capito –Ora mi ricordo! Ma figurati, se lo meritavano- esclamò sicura digrignando i denti –Però hai dovuto cambiare scuola, mi è dispiaciuto molto…- sospirò Harry, sicuro che la ragazza ce l’avesse con lui –Potreste mettere al corrente anche noi!- sbuffò Ron a bocca piena, sputacchiando patate ovunque. Harry fece una smorfia –Emily e io andavamo a scuola insieme, fino al terzo anno. Un giorno mio cugino e la sua banda hanno tentato di prendermi a bastonate ma lei mi ha difeso ed è stata espulsa per questo- spiegò conciso. Tutti si concentrarono su Emily che, anche se un po’più grassoccia del normale, non era altissima e sembrava una di quelle persone incapaci di fare del male –Le hai prese?- domandò Ron perplesso, Emily lo fissò un secondo poi scoppio a ridere, come se avesse detto la cosa più stupida del mondo –Certo che no! Sono stata espulsa perché li ho ridotti male- esclamò ridacchiando –Emily è la campionessa di arti marziali della nostra regione- spiegò Harry senza riuscire a trattenere le risate visualizzandosi la faccia di Dudley per essere stato pestato da una bambina alta la metà di lui, i suoi occhi incontrarono quelli dorati di Emily e si sorrisero complici. Il resto della cena passò allegramente tra battute e risate che sancirono l’inizio di un’amicizia molto molto lunga. 




Angolo dell'autrice e della postatrice (parola appena coniata):
Ed eccoci arrivati al terzo capitolo, lo smistamento! E finalmente Melen, Marion ed Emily conoscono Harry e Ron. A me personalmente il capitolo è piaciuto moltissimo e ho scelto la mia preferita, Emily! La tua Vale? M-Marion, Emily è troppo aggressiva. Preferisco le persona tranquille. Mmm e voi? Avete già una preferita? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate dei miei personaggi, ho cercato di inserirli senza stravolgere la trama ma alcune cose ho dovuto... riadattarle. Spero apprezzerete. Un sincere ringraziamento per chi ci segue, per chi commenta o anche solo per chi legge soltanto, spero che questa storia vi diverta almeno un pò. E ora vi dò l'appuntamento al prossimo capitolo! Ciao Ciao da Valentina e Lisa 
  
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