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Autore: isya14    30/03/2011    3 recensioni
“Devo farlo davanti a tutti o mi segui di tua spontanea volontà?” chiese l'uomo mettendosi impaziente le mani sui fianchi.
“Cosa dovresti fare? Invitarmi forse al ballo?”
Don Lamb non era famoso per la sua pazienza, era sì un uomo di legge, ma della sua legge, semplicemente sceglieva lui chi condannare e chi lasciar libero e, molte volte, lo faceva senza tener conto della colpa.
“Veronica Mars, ti dichiaro in arresto [...]" disse lo sceriffo prendendo le manette.
Genere: Drammatico, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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No Blue Sky

Dopo esser stata portata al dipartimento, Veronica dovette aspettare l'arrivo del padre e di Cliff McCormack, l'avvocato amico di famiglia, nella stanza degli interrogatori.
Non aveva mai dato troppa importanza al caso dei Fitzpatrick, aveva pensato a un classico capriccio da adolescente di Molly, ma ora, con il suo omicidio e con l'accusa a proprio nome, Veronica dovette ricredersi. Mentre pensava a come lo sceriffo fosse arrivato al suo nome, la porta della stanza si aprì ed entrò Keith Mars seguito da Cliff e da Lamb.
“Papà!” disse Veronica buttandosi tra le braccia del padre.
“Veronica, non ti preoccupare. Ho già detto allo sceriffo che collaborerai nelle indagini. Mi devi promettere che non agirai di testa tua, sono arrivati ad accusarti di omicidio, chiunque sia stato non si farà scrupoli” rispose l'investigatore ricambiando l'abbraccio.
“Le questioni di famiglia potrete affrontarle più tardi, se non vi dispiace ho un interrogatorio da portare avanti...” disse Don Lamb sedendosi di fronte alla ragazza “..e visto che sia tuo padre che il tuo avvocato sono arrivati, possiamo iniziare”
Veronica cercò di allontanare qualsiasi pensiero dalla propria mente per affrontare le domande dello sceriffo nel modo più serio possibile. Solitamente i loro dialoghi erano pieni di battibecchi e battute sarcastiche, ma stavolta la questione era troppo seria.
“Quand'è l'ultima volta che hai visto Molly Fitzpatrick?”
“A giugno, durante l'ultimo giorno di scuola”
“Che rapporti avevi con questa ragazza?”
“Nessuno, ci avrò parlato sì e no un paio di volte”
“E' vero che l'anno scorso sei andata a far visita al signor Liam Fitzpatrick che ti ha mostrato il River Stix?”
“Sì, è vero”
“Ti ricordi cos'è successo?”
“Ero andata da Liam per cercare di raccogliere più informazioni possibili sul dottor Griffith. Ho finto di voler apportare qualche modifica al mio corpo e Liam mi ha portato nel River Stix per mostrarmi l'operato del dottore. Dopo che Liam finì di raccontarmi come si era procurato una ferita, accuratamente curata dal dottor Griffith, Molly mi riconobbe e lo disse a suo zio che prontamente mi buttò sul tavolo da biliardo e minacciò di tatuarmi il volto finchè non avessi parlato..”
“E a quel punto cosa accadde?”
“Arrivò Logan Echolls e minacciò i presenti dicendo che avrebbe chiamato la polizia..”
“Sbaglio o Logan Echolls aveva una relazione con la figlia del dottore..una certa Hannah Griffith?”
“E' vero, avevano una relazione”
“Quindi aver ucciso Molly Fitzpatrick..era una sorta di avvertimento per Hannah Griffith, che, in mezzi termini, ti aveva rubato il ragazzo”
“Il motivo per cui io e Logan ci siamo lasciati l'anno scorso non è Hannah, visto che né io né Logan la conoscevamo ancora e poi non conoscevo nemmeno Molly Fitzpatrick, tutto ciò che so è che veniva a scuola alla Neptune High School, si frequentava di nascosto con Felix Toombs e..e basta, non so altro”
“Quindi non ti ritieni colpevole della sua morte?”
“No, non mi ritengo colpevole.”
“Dove ti trovavi il 3 agosto di quest'anno?”
“Ero a San Diego con mio padre, siamo rimasti lì per tutta settimana”
“Signor Mars, lei può confermare?” chiese rivolgendosi a Keith.
“Sì, posso confermare. Posso anche procurarti delle foto, delle ricevute..”
“Possono sempre tornar utili..Veronica, ora seguimi, devo tenerti sotto sorveglianza per qualche giorno a meno che non abbiate 25.000 dollari in quella 24 ore.”
Il tono dello sceriffo tornò ad essere sarcastico, Veronica giurò persino di averlo visto sorridere mentre la chiudeva in cella.

Il giorno seguente il padre andò a trovarla di prima mattina portandole qualche rivista e un libro, passarono pochi minuti insieme, visto che Keith doveva andare in ufficio per sbrigare alcune faccende.
Nel pomeriggio uno dei ragazzi più viziati di Neptune andò a farle visita.
“Ho come la sensazione che si siano invertiti i ruoli” cominciò a scherzarci su, ma Veronica era troppo stanca per dargli peso.
“Cosa vuoi Logan? Come vedi sono impegnata a leggere un articolo su come riempire un tacchino per il giorno del ringraziamento” disse Veronica alzando il giornale per mostrare la figura al ragazzo.
“Sono passato a vedere come stavi e ..ho bisogno del tuo aiuto”
“Non ci credo..” cominciò alzandosi dalla brandina e dirigendosi verso le sbarre “..sono in prigione e hai il coraggio di chiedermi un favore?! Logan ma ti rendi conto?”
“Lo so, non dovrei, ma potrebbe centrare con il tuo arresto”
“A meno che tu non tiri fuori da una tasca l'assassino di Molly, beh, niente potrà essermi utile in questo momento”
“Quest'estate Hannah è venuta a cercarmi..” iniziò Logan senza dar corda alle parole della ragazza “..aveva detto a suo padre di esser andata in vacanza con delle amiche”
“Non vedo quale sia il problema”
“Il problema è che suo padre l'ha scoperta, il problema è che lui mi aveva espressamente detto che se l'avessi rivista, lui avrebbe rovinato me e tutte le persone a me care..non vorrei che questa sia la sua vendetta”
Non ha senso Logan, lui lavora per i Fitzpatrick, dev'essere un depravato mentale se mette in pericolo la sua vita e quella di sua figlia solo per una vendetta così..inutile
“Ti ho detto ciò che so, magari è pertinente, magari no..”
“Di che favore hai bisogno?” chiese maledicendo la sua bontà d'animo.
“Hannah vorrebbe tornare a Neptune e frequentare liberamente la nostra scuola, solo che per far ciò ha bisogno di un nuovo nome e di nuovi documenti..”
“Vedo quello che posso fare. Ovviamente, lo farò quando Lamb capirà che non ricambierò il suo amore se mi tiene prigioniera nel suo macabro castello” disse alzando un po' la voce avendo prima notato la presenza dello sceriffo dietro alla porta.
“La visita è finita Echolls, torna alla tua spensierata vita da adolescente”
“Sissignore!” disse battendo i tacchi come se avesse preso l'ordine da un comandante di guerra.
“Ti riservo la cella migliore per la tua prossima visita” aggiunse lo sceriffo uscendo dalla stanza.
“Non vedo l'ora..” rispose sorridendo lo 09 prima di salutare Veronica per andarsene a sua volta.

Dopo un'ora lo sceriffo tornò di fronte alla cella della ragazza e la aprì.
“Veronica Mars, sei libera” disse facendosi da parte.
“Suona così sexy il mio nome sulle tue labbra..” disse sarcasticamente la bionda uscendo dalla prigione “..non avevi detto che mi avresti tenuta un paio di giorni?”
“L'avrei fatto, se qualcuno non avesse pagato 25.000 dollari”
“Andiamo furbone, mio padre non ha tutti questi soldi”
“Infatti non ha pagato tuo padre, ma il tuo amico Logan”
Veronica rimase quasi impietrita nel sentire quel nome, Logan aveva pagato la sua cauzione? L'aveva fatto per Hannah o semplicemente per farle un favore?
-Andiamo Veronica, Logan Echolls non farebbe mai niente per te, specialmente ora-
Pensò la ragazza mentre riprendeva le sue cose e si accingeva ad uscire dal dipartimento. Una volta uscita trovò Logan appoggiato al suo Hammer giallo ad attenderla.
“Mi domandavo quanto ci avresti messo ancora ad uscire..” disse alzando lo sguardo “..andiamo, ti accompagno a casa, la tua auto l'ha già presa tuo padre stamattina”
Veronica rimase in silenzio, indecisa su cosa dire. Il silenzio tra i due durò per tutto il viaggio, solo quando Logan ebbe parcheggiato di fronte alla casa della ragazza, quest'ultima decise di ringraziarlo.
“Grazie, per la cauzione e per il passaggio”
“Avresti fatto lo stesso, no aspetta, non l'hai mai fatto” rispose sarcasticamente.
“Domani vedrò cosa fare per Hannah, cerca di procurarti i suoi documenti” disse seriamente Veronica. Era stanca e l'ultima cosa che voleva era intraprendere una discussione con il ragazzo.
Quando uscì dalla macchina, notò che il cielo era di un colore scuro, di un colore che faceva presagire che una tempesta era imminente. Pioggia e caos avrebbero distrutto tutte quelle barriere che davano sicurezza, tutte quelle barriere che col tempo si erano screpolate.
Entrò in casa e si diresse subito in bagno, voleva levarsi di dosso la pesantezza di quegli ultimi due giorni e andare finalmente a dormire.

Spazio dell'autrice:
Ed ecco il secondo capitolo! Spero sia di vostro gradimento (:
Lasciatemi un commentino, mi farebbe molto piacere! ^__^

 

   
 
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