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Autore: FuckMeShanL    31/03/2011    5 recensioni
Si sa che hai giorni d'oggi, essere genitore è 'il lavoro' più difficile al mondo, soprattutto se lo si deve fare da solo. Risucirà il nostro Leto a crescere i figli facendogli capire il valore della vita?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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@Miky: *-* I love you so much!!

@Rosa: Grazie mille *-* giuro che comincerò a leggere la tua lunedì!!

@ThePirateSDaughter: Ti ringrazio!! A dir la verità non me ne intendo di macchine quindi il Suv l’ho sparato un po’ a caso, sapevo che è un macchinone di grossa cilindarata e ho nominato quello :P

@Pilly_in_WonderLand: Ho forse intuito chi sei ma non vorrei fare figure di cacca, cmq tu sei fottutamente gentile *-* graci, gratzia, gratzie e thank youuu!

Mi svegliai con una voglia matta di fare qualcosa. Era strano, perché ultimamente la pigrizia regnava sovrana. Una volta vestito e lavato, mi precipitai in giardino e decisi di tirare fuori il falegname che c’era in me. Dovevo tirare l’orario in cui Shannon mi avrebbe riportato a casa Lucas, l’avevo chiamato la sera prima chiedendo conferma che lui fosse lì, e dopo aver  tentato di farmi una ramanzina (ma bloccata in tempo) mi disse che me l’avrebbe riportato lui a casa proprio questa mattina. Cercai un punto con la terra un po’ più morbida, e ci piantai un asse, dopodiché appoggiai in vita le mani e guardai con soddisfazione il buon inizio del mio progetto. Mi guardai attorno con aria circospetta, mi sentivo osservato. Infatti, nella villa vicina, una signora di mezza età se ne restava appoggiata alla ringhiera del balcone e mi osservava interdetta. “Buongiorno signora! Sono il nuovo vicino!”, urlai portandomi una mano in fronte per non venire accecato dal sole. “Buongiorno a lei!”, rispose e continuò ad osservarmi da lontano.  Presi il grande foglio con il disegno che avevo fatto durante la notte e osservai il tutto. Bene, era  più complicato di quel che pensassi. Raccolsi il martello nella valigetta e cominciai a martellare su di un chiodo, che sfortunatamente al primo tentativo mancai e mi calpestai il dito:”Porca puttana!” urlai. La signora mi guardò disgustata e rientrò in casa per evitare di dover andare a confessarsi una volta di più del previsto. Alla finestra della camera di Matt, vidi mio figlio osservare tutta la scena, che sparì poco dopo scuotendo la testa. Accidenti, mi ero messo in testa di fare quella cosa e dovevo concluderla. Non amavo lasciare le cose a metà.

Nel frattempo arrivò Shannon che entrò in casa seguito da Lucas, il quale non aveva l’aria di essere molto felice. “Zio Shannon!”, urlò Matt andandogli incontro e facendo il loro saluto rapper. “Cosa sta facendo vostro padre?!” chiese sorpreso guardando fuori dalla finestra. “Si sta rendendo ridicolo di fronte al vicinato…” rispose il più piccolo dei fratelli. “Torno subito..” aggiunse poi lo zio. “Hey è mia, l’avevo già presa io!”, urlò Matt a Lucas. “Non rompere!”. Shannon risbucò da dietro la porta:”Hey! Hey! Sto quasi pentendomi del discorso che abbiamo fatto ieri sera…mi stai dimostrando di non avere l’età adatta!”, gli lanciò una frecciatina al maggiore dei nipoti che in men che non si dica si zittì e ridiede l’ultima mela rimasta al fratello. “Così va meglio!”, ribattè poi lo zio.

Avevo già  assemblato diverse assi assieme, e sfoggiavo il petto nudo ricoperto da gocce di sudore:”Hey!” urlò Shannon distraendomi. “Hey Shan!” mi avvicinai ed abbracciai mio fratello. “Che cazzo stai facendo?”. Mi asciugai la fronte con il braccio e mi tolsi i guanti gettandoli a terra. “Sto costruendo una casetta in legno…”, Shannon mi guardò perplesso:”A che pro?” – “Lucas a volte preferisce starsene solo, e piuttosto che vederlo fuggire e rifugiarsi da te, ho pensato che questa potrebbe essere la soluzione a molti dei suoi problemi…”. Mio fratello mi fissò in silenzio, probabilmente non si aspettava un tocco d’arte così ad alto livello, ero solito scrivere testi degni di successo, ma con il legno non avevo mai avuto a che fare. “Ma sei scemo?” – “Cosa?! Perché?!”, non capii per quale motivo se ne saltò fuori con una esclamazione del genere. “Jared, tuo figlio, di 16 anni, è scappato di casa. Ha preso due treni, due metropolitane e 4 bus per arrivare da me incazzato come una bestia urlando quanto fosse stanco di questa situazione…e tu pensi a costruire una cazzo di casetta in legno che nemmeno uno scoiattolo di merda ci andrebbe a vivere?!”. Rimasi di stucco di fronte a quelle parole. Cosa stava dicendo mio fratello? Che forse non ero degno di fare il padre? “Ieri sera tuo figlio mi ha fatto un sacco di domande sul sesso. Cazzo, sei suo padre Jared, dovresti essere tu quello a consigliare, non io!” – “Mio figlio fa sesso?!”. Shannon prese a calci i guanti gettati a terra poco prima. “Ascoltami, capisco quello che stai provando. Dopo quello che vi è successo è normale che tu reagisca così. E’ vero, per colpa dei tour non ti sei goduto abbastanza la famiglia, ma ricordati che fare un errore non vuol dire non poter ricominciare…” – “Sto facendo del mio meglio…ma ho bisogno anche della collaborazione di Lucas per migliorare….”. Shannon mi appoggiò una mano sulla spalla:”Ci vuole tempo, lascialo fare. Vedrai che incontrerà degli amici, comincerà ad uscire e il rapporto tra di voi cambierà”. Mio fratello riusciva ad essere sempre positivo, nonostante l’avessi lasciato nella merda con Tomo, il chitarrista della nostra band, mi era sempre stato vicino. Fin da piccoli ci eravamo promessi che ci saremmo stati l’un per  l’altro, nel bene e nel male. “Grazie” dissi abbracciandolo. “Fa proprio schifo come progetto?” chiesi poi. “Beh, non ho mai fatto sesso in una casetta di legno, potrebbe essere una nuova esperienza!” mi disse facendomi l’occhiolino. “Non hai più l’età bro!” – “Non c’è mai fine al sesso!” ribattè ritornandosene in casa. Lui non aveva una famiglia, non l’aveva mai desiderata. SI definiva come ‘Un uccello viaggiatore’, in effetti il suo apparato genitale ne aveva ‘visitati’ di posti stranieri. Continuai a picchiettare sulle assi, sperando che questo ‘regalo’ potesse aprire un pochino il cuore di Lucas verso me.


Scusate se è corto :( l'ho scritto alle 2 di notte perchè ero ispirata ma poi mi è venuto sonno ç__ç Kiss, Mony.
  
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