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Autore: Miza    31/03/2011    43 recensioni
-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Questo capitolo è per Janis J.
Grazie per il tuo essere una bravissima scrittrice che sa emozionarmi.
E per essere la più grande lettrice che io abbia mai avuto.
Grazie perchè non basterebbero tutti i capitoli di questo mondo per farti sentire la mia gratitudine.
Grazie per essere sempre così attenta, entusiasta, dolce e simpatica.
Basta con i grazie, perchè mi sembrano sempre così riduttivi.
Questo è per te.
E spero che lo apprezzerai :)





Capitolo ottavo.




-Hermione, posso entrare?-
Una testa con una folta chioma ramata fece capolino nella stanza.
Hermione sfilò lentamente la mano da sotto le coperte e fece cenno di avvicinarsi.
-Ti senti un pò meglio?- domandò Ginny, avanzando cauta verso il letto dell'amica.
Con un grugnito sommesso, Hermione scosse il capo.
Aveva le guance arrossate e doveva essere bollente. Emanava calore anche a distanza.
Ginny sospirò, posandole una mano sulla fronte.
-Direi proprio che non puoi venire a cena da zia Muriel!- dichiarò con convinzione.
Hermione si tirò su a sedere e la fissò.
-Oh Ginny, mi dispiace così tanto!- disse piano -Lo so che tua mamma ci teneva, ma non riesco nemmeno ad alzarmi...-
-Ma figurati, sta tranquilla!- la interruppe Ginny spalancando gli occhi castani -Anzi, beata te che scampi a questa tortura!-
Arricciando il naso indicò il proprio abito giallo a balze.
-Mamma vuole che lo indossi perchè me lo ha regalato mia zia- sospirò disgustata.
Hermione rise e posò di nuovo la testa sul cuscino.
-Bè, vado allora. Hai tutto? Acqua, medicinali, fazzoletti... ti serve altro?-
Hermione scosse il capo. -Sono a posto, grazie. Divertiti!- disse ridacchiando.
Ginny fece una smorfia ed uscì dalla stanza.

-Allora? Come sta Hermione?-
La signora Weasley balzò davanti alla figlia non appena mise piede in cucina.
Ginny le diede una pacchetta sulla spalla.
-Non bene mamma, ha la febbre molto alta. Si scusa ma non se la sente proprio di venire!-
-Oh, povera cara!- esalò Molly portando le mani al petto -Dev'essere stato tutto il cioccolato di ieri... Forse non è abituata ai pranzi di Pasqua Weasley...-
-Molly, cara, noi siamo pronti!- chiamò il signor Weasley dall'ingresso.
Le due Weasley  raggiunsero Ron, Harry, Fred, George e Arthur.
-Caro, Hermione non sta bene!- sospirò Molly -Mi dispiace così tanto lasciarla a casa da sola...-
-Resto io con lei!- si propose immediatamente Ginny, guardando la madre con un'espressione implorante.
La signora Weasley scosse il capo.
-Non se ne parla Ginevra, sei stata l'unica che si è assentata al compleanno di tua zia! Stavolta verrai!-
Ginny borbottò qualcosa e andò a prendere il cappotto.
-Ehm, signora Weasley?- tossicchiò Harry -Se vuole resto io con Hermione... Voglio dire, così voi potete andare tutti quanti alla cena... sicuramente zia Muriel avrà piacere di vedere tutta la famiglia...-
-Oh Harry caro!- cinguettò Molly, commossa -E' così gentile da parte tua! Ma credo che zia Muriel ci tenga molto a vedere anche te, sai? Vi incontrare così di rado, e ti adora!-
Grattandosi il mento si guardò intorno.
-Resterà Ron a casa!- esclamò poi dando una spintarella al figlio -Credo sia la cosa migliore!-
Fred, George, Harry e Ginny spalancarono la bocca, shokkati.
-Mh, mamma...- iniziò Fred, cauto.
Ma la signora Weasley incrociò le braccia.
-Ho detto che resterà Ron. Per lui non è un problema, vero caro?-
-Oh no, affatto!- ridacchiò Ron -Proprio per nulla!-
-Molto bene, allora siamo tutti d'accordo!- annunciò felice Molly.
-E a dirla tutta, penso sia meglio che se ne stia a casa. E' parecchio strano ultimamente- aggiunse poi sottovoce, dando le spalle al figlio.
Pochi minuti dopo, la famiglia Weasley ed Harry uscirono.
-Cosa credi che succederà?- sussurrò Harry a Ginny, mentre si dirigevano verso la passaporta.
-Oh, non ne ho idea- sospirò Ginny -Spero solo di non diventare zia prematuramente.-

*

Con un gran sorriso sul volto, Ron fece un passo indietro e osservò la propria creazione.
Una zuppa di zucca fumante, una pagnottella, delle frittelle di mirtillo e un fiore giallo riempivano un vassoietto d'argento.
Fiero di se, Ron riempì fino all'orlo un bicchiere di succo ghiacciato di melograno e lo aggiunse alla sua opera.
Lanciò un'ultima occhiata al tutto, si congratulò con se stesso e afferrò il vassoio.

-Toc toc!- disse piano -Si può?-
Non ricevendo risposta alcuna, aprì la porta ed entrò lentamente.
-Grangy?- chiamò sottovoce.
Nel buio della stanza poteva vedere la sagoma sul letto respirare lentamente.
Si avvicinò e posò il vassoio sul comodino.
Hermione dormiva profondamente, i riccioli sparsi disordinatamente sul cuscino candido.
Sorridendo, Ron osservò le ciglia lunghe, le labbra socchiuse, le gote rosse.
Si chinò e le depositò un bacio sulla fronte.
Hermione contrasse il viso, ma non si svegliò.
Con un sospiro Ron sedette sul bordo del letto, continuando ad osservarla.
-Ehi, Grangy...- chiamò piano, di nuovo -Svegliati...-
Le sfiorò le labbra con l'indice, ed Hermione rabbrividì.
Rimase ferma per qualche istante.
Poi, lentamente, aprì gli occhi.
-...Ron?- mormorò confusa -Che cosa... che ore sono? E' già mattina?-
Ron rise.
-No Grangy, sono le nove di sera. Ti ho portato la cena!-
Hermione battè le palpebre un paio di volte.
Poi spalancò gli occhi.
-Le nove di... aspetta un momento... perchè non sei da tua zia?!-
Scattò a sedere sul letto, guardandosi intorno allarmata.
Ron rise di nuovo e le posò una mano su una gamba.
-Sono rimasto con te, Grangy! Non potevo mica lasciarti da sola tutta malatina, no?-
-Da sola?!- strillò Hermione tirandosi le coperte fin sotto il naso -Come sarebbe a dire? Dove sono tutti?!-
Ron alzò un sopracciglio, preoccupato.
-Grangy, ti sta salendo la febbre? Sono andati da zia Muriel, l'hai detto anche tu!-
Hermione lo fissò per qualche istante.
Poi iniziò a ridere come una pazza.
-Siamo... io e te... siamo soli?!- ghignò istericamente.
Ron annuì -Sì... Grangy mi stai preoccupando, perchè non ti sdrai?- domandò apprensivo.
Hermione continuò a ridere, gli occhi spiritati, finchè non le sfuggì un grosso singhiozzo.
-Ma stai ridendo o piangendo???- domandò Ron, gli occhi spalancati.
Hermione prese a singhiozzare senza ritegno, inzuppando le lenzuola.
-Non lo so!!!- gemette tra le lacrime -Non capisco nulla! Oh, Ron, mi sento così male!-
Con un sospiro, Ron si avvicinò e la circondò con le braccia.
-Va tutto bene, Grangy- le sussurrò, mentre lei singhiozzava nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla -Tutto bene. E' solo la febbre.-
-No!- mugolò Hermione -Non è solo la febbre! Mi sento strana!-
Ron ridacchiò e sciolse l'abbraccio.
-Vedrai che adesso andrà meglio... Ti va di mangiare qualcosa? Ti ho portato la cena!-
Asciugandosi gli occhi nella manica del pigiama, Hermione si abbracciò le ginocchia.
-Non ho molta fame...- borbottò, poggiandosi contro la testiera del letto.
Ron afferrò il vassoio e le sedette di fronte, a gambe incrociate.
-No no, niente scuse. Devi mangiare qualcosa! E poi ho preparato tutto io!-
Sorrise e le depositò il vassoio davanti.
Hermione osservò il cibo per qualche secondo, poi fece un sorrisetto.
-E va bene, ma solo un pochino!-

Nel giro di 5 minuti aveva sbranato zuppa, pane, succo di melograno e due frittelle.
-Sai Ron, sei stato bravo!- rise, finendo l'ultima frittella -Non avrei mai detto che saresti riuscito a preparare qualcosa di commestibile. E sei riuscito addirittura ad appellare le candele ed accenderle con la bacchetta!- esclamò entusiasta, guardando le piccole candele bianche che galleggiavano nella stanza.
Ron rise e si passò una mano tra i capelli.
-Ehi, per chi mi hai preso? Guarda che ho mille talenti nascosti!-
-Ah, sì?- ridacchiò Hermione, posando il vassoio sul comodino -E quali sono? Sentiamo un pò!-
Ron le lanciò un'occhiatina maliziosa.
-Non sfidarmi, Granger, lo sai che perderesti.-
Hermione sollevò le sopracciglia. -Oh, questa è buona! Perdere io? Con te?-
-Bè, vediamo un pò... se la memoria non mi inganna, non sono io quello che ha voluto fare lo spavaldo e poi non è nemmeno riuscito a far decollare una scopa...- disse, grattandosi il mento con fare meditabondo.
Hermione scoppiò a ridere e alzò una mano per dargli una botta in testa.
Ma Ron le bloccò il braccio, le diede una spintarella e la fece sdraiare, stendendosi su di lei.
-Scommettiamo che mi bacerai, Granger?- le sussurrò sulle labbra -Senza che io ti tocchi le labbra?-
La guardò.
Gli occhi spalancati di lei riflettevano lo scintillio delle candele, e le guance erano molto più rosse, non certo per la febbre.
-Che...che diamine ti salta in mente?- balbettò Hermione -Perchè dovrei fare una cosa del genere?-
Ron allontanò un pò il viso dal suo e ridacchiò.
-Se vinci tu, se riesci a non baciarmi, ti lascerò in pace. Niente più battutine, niente di niente. Ma se vinco io, Grangy... Se vinco io, diventi la mia ragazza.-
Hermione sussultò.
-Ron... è quel maledetto profumo che ti fa parlare, io non...-
-Lascia stare il profumo- la interruppe Ron -E rispondimi. Accetti?-
Hermione lo guardò.
-Ho qualche alternativa?- sospirò rassegnata.
Ron sorrise -No, direi di no. A noi due, Granger.-
Lentamente le sfiorò il naso col proprio, guardandola negli occhi.
Poi, con un sorrisetto furbo, prese sfiorarle il collo con le labbra.
-A-avevi detto che tu non avresti fatto nulla!- pigolò Hermione sentendosi avvampare.
-Non esattamente- le sussurrò Ron in un orecchio -Avevo detto che non ti avrei toccato le labbra... ma non il resto.-
Hermione iniziò a protestare, ma dopo qualche istante Ron sentì le sue imprecazioni spegnersi in un gemito.
Sorrise, sentendola serrare le gambe attorno al suo bacino e stringere le mani sulla stoffa della sua t-shirt.
-Stai per perdere, Grangy...- mormorò, mordicchiandole la pelle bianca del collo.
-Non ci giurerei!- sussurrò Hermione.
Ma lei stessa non avrebbe giurato il contrario.
Iniziava ad avere caldo, molto caldo.
Il cervello le si stava annebbiando e aveva brividi ovunque.
Forse le stava salendo la febbre.
O forse no.
-Oddio...- gemette piano, quando lui la baciò dietro l'orecchio.
Ron ridacchiò.
-Hai detto qualcosa, Grangy?- le sussurrò sulle labbra.
Hermione evitò accuratamente di guardarlo negli occhi.
-Dicevo... Oddio che... che caldo!- balbettò, avvampando.
Ron sorrise e le infilò una mano sotto la maglietta del pigiama, carezzandole la pancia.
La sentì tremare forte.
-Allora, Grangy?- le domandò con un sorrisetto, sfiorandole la pelle fresca -E' tutto sotto controllo?-
Hermione fece l'errore di sollevare lo sguardo.
Incontrò i suoi occhi blu, enormi nella penombra, e sentì una scossa attraversarle il corpo.
-Non esattamente...- mormorò, tirandolo a se.
Ormai le loro labbra si sfioravano. Sarebbe bastato un respiro a colmare la distanza tra i due.
Ma fu Ron a cedere.
Il suo profumo, la sua pelle morbida, le sue braccia e le sue gambe che lo stringevano gli fecero perdere il controllo.
Inizialmente le diede un minuscolo morso sul labbro inferiore.
Ma quando la sentì fremere sotto di lui, prese a divorarle le labbra.
Gliele schiuse in un attimo, freneticamente.
Poi prese a giocare con la sua lingua, a cercarla come ossigeno.
Si stringevano e si baciavano come due amanti che per anni erano stati tenuti lontani.
Hermione tremava forte, Ron sentiva l'eccitazione crescere dentro di se.
Respiravano a fatica, quasi annaspavano, ma continuavano a baciarsi, ad aggrapparsi l'uno all'altra.
Ron si staccò dopo parecchio tempo, ma soltanto per un istante.
Poi infilò il viso tra i suoi capelli ribelli e prese a sfiorarle, baciarle, leccarle il collo.
Hermione si aggrappò alla sua schiena e gemette.
-Ron!- disse piano, in un momento di pseudo lucidità -Ron, ho la febbre... Verrà anche a te...-
-E che mi venga- sussurrò Ron, baciandola -Che mi vengano tutte le malattie di questo mondo...-
Si liberò della propria t-shirt, ed Hermione sentì la sua schiena tremare sotto le sue mani.
Senza accorgersene, sentì la propria voce esclamare chiaramente -Ti voglio.-
Ron smise di baciarle il collo e la guardò.
-Che... che hai detto?- domandò emozionato.
Hermione respirava con evidente affanno.
-Niente... io... Ti voglio, Ron. Ti voglio, ti voglio tantissimo, ma è tutto sbagliato!-
Con una fitta al cuore, Ron vide i grandi occhi scuri di Hermione riempirsi di lacrime.
-E' tutto sbagliato!- mormorò -Tu non sei in te! Non sei tu! E io sto male, mi sento così stordita, io...-
Ron la azzittì con un minuscolo bacio sulle labbra.
Hermione smise di parlare, ma non riuscì a bloccare i piccoli singhiozzi che le salivano in gola.
-Scusami, Grangy. Scusami davvero.-
Ron le asciugò le lacrime e le diede un bacio in fronte.
Poi si alzò e recuperò la propria maglietta.
-E' meglio se riposi, adesso.- le disse dolcemente.
Hermione tirò su col naso e si voltò a guardarlo.
-Ron... mi dispiace tanto, io...-
-Tu devi riposare- la interruppe Ron -E io non dovrei nemmeno essere qui. Buonanotte, Grangy.-
Uscì in silenzio.
Hermione si sdraio e affondò il viso nel cuscino.
Quella notte pianse, pianse tantissimo, in quel letto che sapeva di loro due.





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Ma buonasera ^^
Stavolta ho due cose da farmia perdonare:
1-La lunga assenza. Scusatemi! :( Non volevo! Ma sono stata nella mia amata Inghilterra, cercate di capirmi! :)
2-Non ho risposto alle vostre recensioni! Sono stata impegnatissima e col cervello in pappa, ma vi irngrazio di cuore come sempre e mi impegno a ricominciare a rispondere già da questo capitolo!
Detto ciò, vi abbraccio forte e spero che il cap vi sia piaciuto :)
A presto ciccini! <3

Miza


   
 
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