-Fiducia.
Col rossore del tramonto negli occhi, Fedor se ne sta in piedi disegnando una croce perfetta.
Con la tenebra dell’ombra di Fedor, Ermil se ne sta dietro, in attesa.
-E’ solo questione di fiducia, caro! La vita che ci è concessa è troppo breve per aver paura degli altri. Eppure ne abbiamo, molta, di sfiducia!-
-Ma io di te mi fido…- mormora Fedor, sognante.
-E perché non ti lasci cadere?- continua Ermil.
-Ho paura. Del mondo, di me stesso…-
-Il mondo è solo pietra crudele, ma va vinto. Ti fidi, almeno di me?-
-Nemmeno un po’- risponde Fedor, lasciandosi cadere.
Note dell’autore:
Non ho davvero tanto da dire. Se non il fatto che l’umore di Fedor ed Ermil, quando parlerò di loro, sarà altalenante, ora gioioso ora funereo. Lettori avvisati, mezzi salvati!
Allora, che ve ne pare? Mi farebbe piacere avere una vostra impressione, perché, insieme a pochi altri miei scritti, questa raccolta mi è davvero vicina (non che gli altri mi siano estranei, ma questa volta è diverso)!
A presto!