Seguito di Una ragione per dire di no. Si fermarono, Jude sorpreso e Robert sconvolto, un solo pensiero si agitava nelle loro teste.
No, non può essere qui!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
A Robert sembrava di vivere in un incubo.
Stephen Fry non poteva davvero essere lì, in quel posto, con
il loro regista, vicino a Jude, al suo Jude.
Per un gesto dettato dall’inconscio, si spostò di
modo da mettere la spalla davanti a quella dell’inglese,
quasi come se volesse proteggerlo dagli occhi del grosso attore, che lo
stava squadrando da capo a piedi.
Si voltò verso Jude, per vedere la sua reazione, ma lui non
era più al suo fianco.
Come stesse assistendo alla scena di un film al rallentatore, vide
l’inglese lasciare il suo posto al suo fianco e precipitarsi
davanti a Fry, che lo guardava ora sorridendo affabile, anche se
all’americano sembrava più un ghigno.
“Steph, cosa ci fai qui?”
“Ho deciso di farti una sorpresa, tesoro.”
Questo per Robert era troppo.
Lanciò un’occhiata velenosa all’attore
che, fra tutti, avrebbe voluto vedere meno, pensando a come
comportarsi.
Scartò l’ipotesi di voltarsi e andarsene, facendo
la cosiddetta uscita di scena da star, e decise di comportarsi come
sapeva fare meglio: sorridere, anche se ironicamente.
Si avvicinò a Fry, le mani unite dietro la schiena, e diede
alcuni colpetti di tosse per fare in modo che l’attenzione
fosse rivolta a lui.
“E tu devi essere il mio fratellino!”
Disse, porgendogli la mano.
Robert sorrise affabile.
“Mi sa di sì.”
Prese la mano che gli veniva offerta, anche se forse strinse un
po’ più forte del normale.
Quest’ultima cosa che aveva fatto andava completamente contro
ciò che gli era stato insegnato alle lezioni di Wing Chun.
Non si dovrebbe mai usare la forza fisica per sconfiggere
l’avversario.
Ma d’altronde, Fry era il doppio di lui, perciò
non credeva che la sua stretta gli avesse fatto niente di che;
probabilmente non l’aveva nemmeno notata.
Entrambi si fissarono intensamente negli occhi, mentre Guy e Jude
assistevano alla scena un po’ preoccupati.
“Allora, quando si comincia a lavorare?” chiese
l’inglese sfregandosi le mani, soprattutto per smuovere
quella situazione che per lui si faceva sempre più
imbarazzante.
Per Jude non c’era assolutamente nessun problema se Stephen
era lì, anzi. Lo stimava molto come attore, e nonostante
tutto era convinto dell’idea che se non fosse stato per lui,
Robert non si sarebbe mai deciso.
Guy tirò un sospiro di sollievo quando i due attori che
avrebbero interpretato i fratelli Holmes si allontanarono
l’uno dall’altro; non voleva rimettere nessuno dei
due, erano entrambi perfetti per i ruoli a loro assegnati e non voleva
ci fossero tensioni sul set.
Per questo, rispose alla domanda di Jude.
“Si comincia domani. Per ora vorrei che voi tre vi conosceste
un po’.”
Non gli piacque affatto l’occhiataccia che Robert gli
rivolse, ma decise di far finta di nulla e andarsene di lì.
Erano uomini adulti tutti e tre, avrebbero sicuramente risolto la
questione tra loro.
Lui era il regista del film, non la loro mamma!
Tuttavia, il bambino petulante che rispondeva al nome di Robert lo
raggiunse prima che potesse chiudersi nella solitudine della sua
stanza, dove lo attendeva l’ultima revisione del copione.
“Guy, aspetta!”
Lo afferrò per un polso.
“Devo parlarti.”
Guy rilasciò un sospiro che assomigliava in
realtà di più a uno sbuffo, e lo fece entrare
nella sua stanza.
“Forse è meglio se ne parliamo dentro.”
“Già, forse è meglio!”
Robert entrò a passo spedito nella stanza, e Guy lo
seguì controvoglia.
Non appena furono entrambi dentro, la porta chiusa alle loro spalle,
l’americano scoppiò.
“Perché Fry è qui???”
“Mi sembra sia stato chiaro: interpreterà Mycroft
Holmes.”
“No, lui è stato chiaro quando ha dichiarato di
voler fare una sorpresa a Jude!”
Guy si passò una mano sul viso, esasperato.
“Stava solo scherzando Robert.”
“No, non è vero! Lui lo rivuole!”
“E anche se fosse? Jude ha già fatto la sua
scelta, e ha scelto te. Perché preoccuparsi?”
Robert tuttavia non ascoltava, era completamente partito per la
tangente, furioso come non mai.
“Lo voglio fuori di qui Guy! Altrimenti me ne vado.”
Il regista perse le staffe.
“Robert non starai facendo una scenata da prima donna,
vero?!”
“E anche se fosse?”
Gli fece eco l’attore.
“Tu non te ne vai da nessuna parte, e lui resta qui! Non
accetto discussioni.”
Robert sembrò calmarsi un po’; si passò
una mano sul viso, sospirando e cercando di riacquistare il controllo
di se stesso. Sapeva di stare esagerando, ma aveva paura: aveva paura
di perdere Jude.
“Perché non me lo hai detto prima?”
Chiese, dopo cinque minuti di silenzio.
“Non potevo rischiare di perdere il mio
protagonista.”
L’americano annuì; in fondo capiva perfettamente
il ragionamento di Guy. Più passavano gli anni,
più pensava che il regista lo capisse davvero bene;
effettivamente, se avesse saputo prima che ci sarebbe stato il rischio
di avere Fry a stretto contatto con Jude, avrebbe rinunciato al film.
“Perché lui?”
“Perché è bravo, molto bravo. E ai
provini è stato il migliore.”
Robert annuì soltanto, le spalle cascanti e lo sguardo
basso.
“Già, lui è bravo. È il
migliore.”
Guy non capiva dove volesse andare a parare, ma decise di soprassedere,
per questa volta.
“Io avrei da lavorare Robert. Ti consiglio di andare
giù dal tuo Jude.”
La figura dell’attore si trasfigurò davanti ai
suoi occhi: raddrizzò le spalle, si stampò sul
viso un sorriso e proruppe in una risatina.
“Hai ragione, ora vado. E scusami.”
Non attese nemmeno la risposta; uscì dalla stanza,
richiudendosi la porta dietro.
Appena fu solo nel corridoio, il sorriso scomparve dal suo volto; con
la schiena appoggiata al muro, scivolò fino a terra, la
testa tra le mani.
NOTE:
Ok, mi scuso per il mancato aggiornamento dell’altra volta! xD
Vi dico che questa sarà il jolly della mia tabellina magica,
dipende da quanto tempo avrò a disposizione per scrivere.
Tendenzialmente però la troverete di giovedì! ^^
Baci <3