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Autore: JustBelieve    31/03/2011    2 recensioni
"Alcuni dicono che l'amore sia difficile da trovare, altri invece, che la cosa più complicata sia tenerselo stretto quando arriva, l'amore".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Dai, muoviti che facciamo tardi! " disse l'amica scuotendola per un braccio. - "Non puoi chiuderti in casa a vita".

"Sì che posso, anzi lo voglio!" - replicò Sarah mettendosi controvoglia il giubbotto.

Era cominciato tutto quella mattina, quando Sarah incontrò la sua amica Julia nel parco sotto casa sua. L'amica le aveva proposto l'ennesima serata in discoteca che Sarah, come al solito, aveva rifiutato.
"Sono mesi che non esci di casa" le aveva detto l'amica quasi pregandola, e Sarah certamente non poteva darle torto.
Infine, non riuscendo più a sopportare le lamentele di Julia, Sarah si decise ad uscire.
"Ci vediamo stasera, passa da me per le otto", le aveva detto.

Non era una ragazza solitaria come potrebbe sembrare, semplicemente stava passando un brutto periodo della sua vita e non voleva nessuno tra i piedi. Non era neanche una cattiva ragazza, ma ciò che le era successo diversi mesi prima le aveva del tutto cambiato non solo la vita, era in qualche modo diversa. Sì, perchè lei si sentiva diversa.
Si dice che " le esperienze cambiano le persone ", ed è questo ciò che era successo a lei: era stata completamente cambiata da quello che reputava il ragazzo della sua vita.
Sì, avete capito bene, Sarah si era innamorata, e non di un ragazzo qualsiasi. O almeno credeva, di essersi innamorata.
Lo aveva conosciuto anni prima durante una vacanza, e fin da subito si rese conto che lui sapeva come prenderla.
In un certo senso, Lui riusciva a renderla felice.
Si rese conto troppo tardi che si trattava di una semplice cotta che chiunque all'età di sedici anni poteva prendersi.
La loro era stata una storia " a distanza ", poichè Lui viveva a chilometri da lei, ma volle crederci lo stesso e mandarla avanti.
Questo fu il suo primo sbaglio, da quanto era ingenua non si rese minimamente contro di ciò a cui stava andando incontro.
Fortunatamente quella relazione durò poco, come era prevedibile sin dall'inizio.
Aveva passato due mesi a piangere, a chiedersi in cosa stesse sbagliando e a cercare di capire il perchè del tanto accanimento nei suoi confronti. Fortunamente Sarah si rese conto che la relazione non funzionava affatto, e decise di troncare.
All'inizio la prese bene. In effetti, la prese anche troppo bene. Il crollo arrivò due mesi dopo, quando si rese conto di essere rimasta sola per l'ennesima volta. Cominciò ad avere dei dubbi sulla propria scelta, addirittura pentendosene a volte.
Furono mesi tremendi per Sarah: non usciva più, mangiava poco ed era arrabbiata con il mondo intero.

Aveva promesso a se stessa di non soffrire mai più in quel modo. Aveva promesso a se stessa di non innamorarsi più.
Fino a quando la vita decise di darle un'altra opportunità.

                            °°°

Erano quasi le otto di sera, e Sarah ancora non aveva finito i preparativi per la serata. Di lì a poco sarebbe arrivata l'amica e l'avrebbe trascinata in una delle sue serate "tra donne" ( così Julia definiva le serate passate a ballare e bere ).
Optò per un vestitino nero con un fiocco sopra ( Sarah adorava i fiocchi!) e un paio di stivali, neri anche quest'ultimi.
Si stava infilando lo stivale, quando il campanello incominciò a suonare. Era arrivata Julia.

- "Allora, dove mi porti stasera?" chiese Sarah all'amica con un leggero senso di timore che traspariva sul volto.

- " Stasera si va al Labyrinth, e non voglio storie" - replicò l'amica, quasi offesa dal tono di voce impaurito con il quale Sarah le aveva rivolto la domanda.

Oh, il Labyrinth! Sarah conosceva bene quel locale, c'era andata spesso con Julia e le piaceva, o quasi.
Sarah non apprezzava molto le discoteche. Non riusciva a sopportare quella musica ad altissimo volume, e non si capacitava del fatto che Julia la portasse quasi sempre e solo lì. Sarah amava le serate tranquille, magari davanti ad un bel film in compagnia di amiche.
Non fraintendiamoci, amava anche la musica, ma quella che suonavano in quel locale proprio non riusciva a definirla tale. Era piuttosto " un insieme di rumosi assordanti ed insignificanti " così la definiva.
A differenza di Sarah, Julia amava quel locale e quella musica, e come si scatenava in mezzo alla pista le volte che ci andava!

Arrivarono al locale verso le dieci passate, poichè Julia si fermò varie volte per diversi futili motivi.
Parcheggiarono la macchina e si avviarono verso quella che si sarebbe rivelata, per Sarah, la miglior serata della sua vita.

Erano lì da poco meno di mezz'ora, e già Julia era in pista a ballare come solo lei sapeva fare: sapeva essere provocante quella ragazza e otteneva sempre ciò che voleva.
Sarah, invece, se ne stava quasi in disparte. Non le piacevano i posti affollati, quasi le mancava l'aria.

- " Vado a prendere un cocktail!" - disse all'amica speranzosa che quest'ultima fosse riuscita a sentirla.

Non fece in tempo a voltarsi, ed ecco che lo vide.
Era un ragazzo sulla ventina, non molto alto e con un viso che a Sarah sembrava molto dolce.
Come al soltito, aveva cercato di far finta di niente e si era avviata verso il piccolo bar a prendere il suo cocktail.

" Un vodka lemon, per favore" - aveva chiesto al barista lanciando ogni tanto sguardi sulla pista nella speranza di rivedere quel ragazzo incontrato poco prima.
Niente. Era completamente sparito, svanito nel nulla.
Non fece in tempo a formulare questo pensiero che dal nulla lo vide arrivare dietro di lei, verso il banco del bar.
Cominciò ad osservare furtivamente quel ragazzo, cercando di non farsi scoprire.
Grazie alla tenue luce di quel bar, per la prima volta vide i suoi occhi. E che occhi! Li aveva verdi, ma di un verde intenso che agli occhi di Sarah apparivano bellissimi e pieni di dolcezza.
"Smettila di fantasticare", si disse tra sè e sè mentre sorseggiava il suo drink. "Non succederà come nei film, qui siamo nella vita reale, e nella vita reale nessun ragazzo come lui potrebbe degnarti di uno sguardo". Si sbaglio invece, sbagliò di grosso.

"Il tuo viso sa di fragole" - le disse qualcuno mentre era sovrappensiero.

Si girò improvvisamente, ma non vide nessuno.
Un momento, qualcuno le aveva davvero appena detto che il suo viso sapeva di fragole?
Cominciò a scutarsi intorno, ma erano rimasti soltanto lei e il barista.
Ma allora...chi le aveva detto quelle cose?
  
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