Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: harinezumi    01/04/2011    4 recensioni
La stanzetta era semibuia, soltanto un debole raggio di luce autunnale riusciva a passare attraverso le persiane abbassate. Era davvero disordinata, c’erano vestiti ovunque sul pavimento, e l’armadio era aperto, come se il suo proprietario fosse sempre di fretta, e non avesse il tempo nemmeno di chiudere l’anta. L’unica cosa in ordine religioso erano le file di manga sugli scaffali di un’ampia libreria. Su un comodino, quello accanto alla figura dormiente tra le coperte di un letto a due piazze, stava una foto incorniciata.
Raffigurava due ragazzi al lunapark: uno, che doveva aver scattato tenendo la macchina fotografica, dai capelli biondi leggermente lunghi e magrolino, con enormi ed allegri occhi azzurri e un sorriso stampato sul volto; l’altro, con un’espressione cupa negli occhi cremisi e una smorfia sul volto, più alto e con i capelli neri e corti, eccetto per dei ciuffetti ribelli sulla fronte.
{il seguito di "Do you want to know a secret" :D non tiratemelo dietro ^^'}
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 12

I’m Looking Through You

[Track 10 – Rubber Soul]

 

Love has a nasty habit
Of disappearing overnight

«Quanto sei idiota».

«Vattene, so fare da solo!»

Nemmeno mezz’ora dopo che Fay era fuggito da Kurogane, si ritrovavano di nuovo in ospedale. A duecento metri dal parcheggio il biondo, che non si reggeva sulle gambe, era inciampato sul muretto di un marciapiede ferendosi poco sotto il ginocchio destro.

Non era un taglio molto grande, ma profondo, così gli avevano dato un paio di punti dopo che Kurogane era riuscito a convincerlo a tornare al pronto soccorso.

In realtà, anche se alla fine era riuscito a farla sembrare una decisione sua, le guance di Fay bruciavano comunque per la vergogna. Aveva fatto veramente di tutto pur di non essere un peso per Kurogane, aveva anche cominciato già a pensare di andarsene dal loro vecchio appartamento, ma l’altro glielo aveva proibito in una maniera a dir poco imbarazzante. Lo stava portando in braccio stavolta, fuori dall’ospedale verso la moto.

E gli aveva detto (o più che altro urlato) che se se ne fosse andato non gli avrebbe più rivolto la parola, ad alta voce, di fronte ai ben tre infermieri che li avevano aiutati.

Così, era piuttosto difficile per Fay non sentirsi trattato come un bambino, e in più anche molto in colpa per tutto lo stress che visibilmente stava accumulando Kurogane ad occuparsi di lui.

«D’accordo» fece il moro all’improvviso, facendo mancare la presa del suo braccio sotto le ginocchia di Fay, che si ritrovò con una smorfia di dolore a dover appoggiare i piedi a terra. Poi, Kurogane gli lasciò anche le spalle, sorpassandolo per avviarsi verso la moto. «Ora muoviti, non abbiamo tutto il giorno».

Fay si maledì moltissimo quando, tre secondi dopo, appoggiò il suo peso sulla gamba ferita, crollando a terra all’istante. Ma lo fece ancor più arrabbiare l’espressione e il sorriso vittoriosi di Kurogane, che si era fermato a guardarlo, a braccia incrociate.

«Non ti avvicinare» gli intimò immediatamente Fay, quando lo vide sospirare e tornare verso di lui. «Ce la faccio benissimo da solo! Non toccarmi!»

Servì a poco o niente lamentarsi, perché Kurogane lo riprese in braccio e lo portò alla moto senza fiatare, sistemandolo sopra di essa con estrema cura, mentre Fay aveva le lacrime agli occhi per la rabbia. Non poteva farci un granché, dato che l’altro era considerevolmente più grosso e sano di lui; ma sopportare che si stesse sacrificando in quel modo per occuparsi della sua persona era semplicemente oltraggioso.

Anche se Kurogane non avrebbe mai capito il motivo di tutta quella rabbia, infuriarsi era davvero il minimo che Fay potesse fare.

***

«Kurogane, vai-al-lavoro» sbottò Fay, spingendolo via senza gentilezza dopo che il moro si era avvicinato passando per l’ennesima volta dal soggiorno per offrirgli un’altra coperta.

Quello si dimostrò offeso, maledicendolo con qualche colorita parola e sparendo di nuovo in camera, probabilmente per finire di preparare la sacca. Avrebbe voluto rimanere a casa, dato che Fay era costretto a girare con le stampelle per un paio di giorni e l’idea di lascialo da solo non lo allettava particolarmente.

Quando si riaffacciò al soggiorno, Fay aveva acceso la tv e stava guardando i cartoni mattutini, ma la sua espressione da bambino svanì all’istante quando lo vide, e il biondo aggrottò la fronte. Non gli aveva per niente perdonato il fatto di curarsi così poco del suo lavoro, mentre un tempo l’aveva tanto amato. «Quando torni ci mettiamo d’accordo sulla mia parte d’affitto, va bene?» gli chiese, sbrigativo.

«Sì» rispose Kurogane, con un sospiro. Si era velocemente arreso al fatto che Fay non avrebbe mai considerato l’idea di far tornare il loro rapporto come prima. «Ti porto a casa il pranzo».

«Per niente, hai una riunione dei docenti alle due» ribatté Fay con decisione, aggrottando la fronte e distogliendo prontamente lo sguardo da quello di Kurogane. Perché sì, gli aveva rubato la tabella degli orari e li aveva letti memorizzandoli, tanto per assicurarsi che venissero seguiti. E non gli dispiaceva affatto avere l’altro intorno il meno possibile.

Kurogane, in maniera piuttosto prevedibile, si arrabbiò. «Non toccare più i miei registri, mi hai capito? Esiste una cosa chiamata privacy degli studenti!»

«Mi sorprende che te ne ricordi, visto che sei tanto ansioso di venire licenziato e non fare più l’insegnante» sbuffò Fay, ignorando totalmente la sua rabbia e arrossendo leggermente. «Per fortuna non stiamo insieme, Kurogane, veramente! Sono davvero deluso». Pronunciare quelle parole gli costò una fatica immensa, ma almeno ottennero l’effetto desiderato.

«Deluso perché mi preoccupo?» ringhiò infatti Kurogane, voltando immediatamente le spalle al soggiorno e dirigendosi all’uscita. «Sai una cosa, quello che avrebbe più ragione di essere deluso qui dentro non sei certo tu!» gli gridò, prima di sbattere la porta di casa.

Fay cercò di non tremare troppo, quando successe, ma chiuse gli occhi ed evitò di pensare al familiare bruciore che li pervadeva, che di solito precedeva le lacrime. Sentì che Ryu aveva preso a leccargli una mano, così riaprì gli occhi e posò lo sguardo sul cane, con un sorriso.

«Andiamo a cercarti un gioco! Scommetto che il tuo padrone non te ne ha comprato nemmeno uno, povero piccolo» gli sussurrò con gentilezza, grattandogli dietro le orecchie e suscitando evidente felicità nell’animale, che scodinzolò allegro.

Si alzò con una certa fatica, perché il cane non era proprio un cucciolo nelle dimensioni e aveva la brutta abitudine di stare tra i piedi; afferrò una delle due stampelle che gli avevano dato all’ospedale e zoppicò fino in camera, deglutendo e cercando di ignorare il fatto che fosse spoglia di tutte le sue cose.

Soltanto i manga erano rimasti, ma lo strato di polvere sulla libreria era così alto che Fay si chiedeva perché Kurogane non li avesse buttati come il resto. Probabilmente il motivo era che la cosa richiedeva un certo tempo, data la loro quantità.

S’inginocchiò accanto all’armadio, aprendone quella che una volta era stata la propria anta e guardando all’interno; pregò con tutte le sue forze che ci fosse ancora la scatola che teneva stipata lì in basso, e infatti non era stata spostata. Probabilmente, perché conteneva le poche foto che lui e suo fratello Yui avevano fatto insieme.

Dentro, però, non c’era solo quello; Fay ci aveva tenuto anche vari cimeli, tra cui un minipony fucsia che custodiva gelosamente dalle elementari, e uno strano giocattolo a forma di squalo, che però se premuto squittiva. Ryu lo guardava perplesso mentre tirava fuori quei curiosi oggetti, solo per rimettere a posto la scatola.

«Non sei contento, ora hai dei giochi!» esclamò Fay soddisfatto, lanciando verso il cane lo squalo di gomma. Ma l’animale non si mosse.
Guardò Fay perplesso, come se volesse spiegargli che le uniche cose con cui amava giocare erano gli oggetti che appartenevano al suo padrone Kurogane, specialmente se si trattava di indumenti e in particolar modo calzini.

Il biondo sospirò, recuperando lo squalo e rialzandosi in piedi; portò sia il gioco sia il minipony con sé in soggiorno, nel caso Ryu avesse cambiato idea sui suoi nuovi passatempi.

***

«Ehi, tutto bene?» chiese Kurogane all’improvviso, facendo sussultare Fay. Erano seduti entrambi sul divano, allestito con coperte e cuscini per essere il letto del biondo la notte; ma la sera vi si riunirono più che altro per guardare la tv, anche se senza nemmeno scambiarsi una parola.

Fay sembrava un po’ più pallido del solito, ma l’energia sicuramente non gli mancava, perché ne aveva abbastanza per scocciarsi a quella domanda e lanciare un’occhiata poco felice a Kurogane. «Mai stato meglio».

Kurogane ringhiò qualcosa tra i denti, prendendo di nuovo a fissare lo schermo. Non si era mai sentito così distante da Fay, nonostante per forza di cose e mancanza di spazio fossero seduti ad appena un metro di distanza. «Vuoi guardare un film? Non trasmettono nulla di interessante. Anche se dovresti dormire».

«No, va bene» rispose in fretta il biondo, sollevato che la conversazione si fosse normalizzata. «Sceglilo tu!»

Kurogane si alzò, dirigendosi verso il ripiano dei dvd e cominciando a leggere i titoli con aria annoiata. Certo l’aveva proposto lui a Fay, ma in realtà l’aveva fatto per codardia: avrebbe voluto parlare con lui, e stava rinviando quel momento.

Si voltò con l’intenzione di aprire bocca, decisosi, perché voleva una spiegazione esauriente, voleva capire se avevano ancora una possibilità insieme, ma vide che Fay aveva una strana espressione, e si reggeva lo stomaco, il volto pallido. «Cosa ti succede?» domandò, allarmandosi immediatamente, ma il biondo gli sorrise, come se nulla fosse.

«Nulla. Tu scegli il film, per favore, io vado a bere un bicchier d’acqua…» mormorò, alzandosi in piedi con lentezza, senza nemmeno prendere le stampelle, e zoppicando fuori dal soggiorno, senza incrociare neppure una volta lo sguardo di Kurogane.

Il moro rimase a fissare per un po’ di tempo la porta, la fronte aggrottata e un brutto sospetto nel cuore. Ma fece finta di niente, andando a ricontrollare i dvd e scegliendone alla fine uno. Infilò il cd nel lettore, tornando a sedersi sul divano.

Fay ci mise un bel po’ di tempo a tornare, ma quando lo fece, osservò Kurogane con un moto di rabbia, sembrava pronto a recitare la parte di chi sta benissimo. Si sedette accanto a lui, e il moro gli mise la custodia del dvd che aveva scelto tra le mani; se non avesse obbiettato nulla, allora era segno che stava veramente male.

«Ti va bene?» domandò allora, con noncuranza.

«Sì, benissimo!» esclamò il biondo con un sorriso forzato, appoggiando la schiena sul divano per nascondere il tremore che l’aveva preso. Probabilmente, dato il pallore del suo viso, non aveva nemmeno prestato attenzione al titolo del film.

Kurogane non aveva nessuna intenzione di ignorare il fatto che stesse evidentemente male, ma avrebbe preferito che il biondo lo ammettesse, per una volta; così, per pura vendetta, fece iniziare il film.

Dopo mezz’ora appena, s’azzardò a ridare un’occhiata al volto di Fay, che aveva assunto un colorito verdastro. Il biondo non cercava nemmeno più di nascondere il fatto che lo stomaco gli stesse probabilmente bruciando, perché si stringeva le braccia attorno ai fianchi e tremava leggermente.

Kurogane sbuffò e mise il film in pausa, voltandosi verso il biondo e alzando un sopracciglio. «Sei un povero imbecille».

«E-eh?» balbettò Fay, cercando immediatamente di assumere un’aria più sana, ma senza riuscirci nemmeno un po’.

«Se sei consapevole che in questo film scorrono fiumi di sangue, perché mi hai detto che ti andava bene? Hai la nausea, ti piace forse farti del male?» domandò Kurogane, realmente interessato alla risposta. Un giorno avrebbe dovuto sperimentare fino a che punto Fay era disposto a mentire pur di non mostrargli la palese verità.

«Sta zitto, perché l'hai fermato?» gemette il biondo, alzandosi però poi in piedi. «Io… vado un attimo in bagno».

«Sì, è meglio, se rimani qui un altro po’ sarei capace di ammazzarti» rispose Kurogane con un sospiro. Però si affiancò a lui, afferrandolo per un braccio e accompagnandolo per il corridoio senza fiatare. Anche Fay doveva aver capito che era meglio non parlare, perché si lasciò condurre docilmente.

Kurogane era ancora lì ad aspettarlo, quando riaprì la porta del bagno, pallido più di prima. «Non sei tornato a guardare il film?» fu l’unica cosa che fu capace di mormorare, quando vide l’espressione dell’altro e i suoi occhi di fuoco puntati addosso.

«Noi due dobbiamo fare una lunga chiacchierata su questa tua malattia» sbottò invece Kurogane, porgendogli nuovamente la mano perché si appoggiasse a lui e per poter accompagnarlo in soggiorno. «Il film è cambiato. Ora è “Bambi”».

«Ma come, non ti piaceva guardare la gente che si ammazza?» domandò Fay, in un soffio, lasciando che Kurogane lo facesse risedere sul divano e incrociando le gambe sopra le coperte.

«Non è questo il punto!» rispose Kurogane, con stizza, rimanendo in piedi davanti a lui. «Se ti ho chiesto di venire qui c’è un motivo, e il motivo è che voglio prendermi cura di te, aiutarti. So che a te non piace che la gente si intrometta, che invada i tuoi spazi, forse non ti piace nemmeno che io debba toccarti… ma se non vuoi morire ti pregherei di essere sincero, per quanto ti è possibile».

«Ho capito, però…» mormorò Fay, lentamente. Quel discorso lo aveva colto alla sprovvista, e in quel momento avrebbe fatto fatica a raccontare un’altra bugia.

«In sostanza, se non vuoi finire in ospedale di nuovo, lasciami fare!» sillabò Kurogane, sperando che in quel modo il messaggio penetrasse. Si sedette accanto a lui sul divano con uno sbuffo. «Allora, vuoi vedere i tuoi cavolo di animali parlanti o no?»

***

La notte, Fay rimase a fissare il soffitto del salotto per un bel po’ di tempo, prima di sollevarsi a sedere sul divano, con un sospiro. Ryu dormiva sul tappeto accanto a lui; un po’ gli dispiaceva, che il cane lo preferisse a Kurogane, perché in fondo non era lui il suo padrone. Ma non era colpa sua se il moro aveva una dolcezza particolare, che forse due persone in tutto il mondo potevano capire.

Fay si alzò lentamente, rimanendo a piedi scalzi, e si affacciò alla porta del soggiorno, dando un’occhiata al corridoio e notando che Kurogane non aveva chiuso quella della sua stanza. Probabilmente era perché aveva paura che Fay si sentisse male la notte.

In punta di piedi, il biondo si affacciò alla porta, sbirciando al suo interno; Kurogane giaceva sul letto ad occhi chiusi, quindi forse lui era riuscito ad addormentarsi. Così, Fay rimase a guardarlo con un sorrisetto.

Era felice di poterlo finalmente osservare con quell’espressione. Perché era consapevole che ora i suoi occhi scintillavano, e le sue guance si erano imporporate; nulla eccetto la sua testardaggine gli avrebbe impedito di amare Kurogane con tutto sé stesso, e quello era il primo momento da quando era tornato in cui aveva l’occasione di palesarlo.

Probabilmente, se avesse sospettato quello che sarebbe accaduto di lì a poco, non si sarebbe mai soffermato a fissarlo così.


 
 



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per i traumi pressoché indelebili che porterò ad ognuno di voi con il proseguire della storia, vi consiglio di utilizzare qualche servizio tipo Telefono Azzurro. comunque, in mia difesa dico che avrei voluto rendere la fic un po’ più adulta e realistica.. solo che non mi è riuscito, ecco.
il capitolo mi fa davvero schifo, tanto perchè lo sappiate xD grazie mille a chi ancora legge, au revoir~!

 
to Julia_Urahara: no cara, Jack non è un cane u.u hai sbagliato dal principio. non può proprio avere la stazza di Ryu, in quanto ibrido tra un pipistrello e una drag queen. comunque, sono contenta che tu abbia pianto! in realtà questo è uno di quei piani stile posso-capirli-solo-io per farti innamorare follemente di me *^* (ovviamente se lo fosse mi sarei impegnata di più xD) grazie mille mia adorata <3

to __Di: ma come fai a scrivere certe cose? xD cioè.. ti droghi? ok, era un commento poco carino, scusami (però.. sul serio..), ma non sapevo come farti capire quanto io apprezzi le tue recensioni fuori dal comune u.u mi piace l’appellativo che hai dato a Fay, in quell’ordine. calza proprio a pennello, secondo me Kurogane è anche d’accordo.. a parte che mi sembra che la stupidità si sia estesa ad entrambi i personaggi (ma il portatore del virus rimane Fay). adoro il cane. per me è il vero protagonista (?). comunque, spero come al solito di non aver detto troppe fesserie in ambito medico (mi va bene mantenere un certo margine di improbabilità/fesserie xD); poi, sì, Kurogane in realtà mangia solo okonomiyaki. non sa cucinare altro (leggi: io so fare solo quel piatto e ne vado fiera, proprio come Kurogane). e sì, lui e Zoro mi sa che fanno a cambio di katane quando ne hanno bisogno u.u grazie della recensione *w* sono felice che in qualche modo la storia funzioni ancora xD a presto!!

to Herit: mi è piaciuta la tua immedesimazione in Kurogane xD penso che sia piuttosto azzeccata.. in realtà i finali di alcuni capitoli fanno un po’ schifo u.u’ perché una volta erano strutturati in maniera diversa.. cioè, in pratica non so dividere una storia per capitoli e me ne sto rendendo conto xD ma non fa niente, se aggiorno presto la cosa si nota meno, no? ^^ (SE aggiorno presto..) a parte questo mi fa davvero piacere che tu abbia recensito nonostante l’ora *w* spero di non metterci più così tanto comunque, è inammissibile!! in quanto lettrice me ne rendo conto xD grazie in ogni caso! :D

to yua: *esulta in segreto perché non ha ricevuto minuti di vergogna, poi torna cercando di darsi un contegno professionale per rispondere* oh sì, Kurogane e Fay si ASCOLTANO tra loro e questo è un male u.u ma di brutto.. comunque è strano scrivere di loro in questo modo, mentre cercano (senza riuscirci) di allontanarsi! comunque è vero che mi diverto a cacciarli in certe situazioni :D e Fay.. diciamo che fraintende i comportamenti di Kurogane xD non è che non si è accorto che sono esagerati per uno che dichiara di non amarlo, ma forse in quel caso penserebbe di avere troppa fortuna u.u’ e Fay è sfigato. e Kurogane non verrà licenziato xD dai, almeno quello! comunque, grazie della recensione nonostante l’aggiornamento abbia tardato! ora cerco di metterci meno.. alla prossima! :D
 

harinezumi

prossimo capitolo: the night before

  
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