Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |       
Autore: Saralasse    01/04/2011    22 recensioni
Questa storia parte dalla tragica notte in cui il Cavaliere Nero sorprende Andrè al suo posto. Cosa sarebbe successo se piuttosto che aspettarlo fra gli alberi, avesse tranciato la corda con la quale il nostro si stava calando dalla torre? Una storia diversa da quella che conosciamo, con personaggi a volte OOC. Buona lettura ^^
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Novembre 1787

 

 

Un anno. Un intero, lunghissimo anno era già passato, un anno nel quale si era ritrovata a contare le interminabili ore, i minuti, i secondi trascorsi dall’incidente che le aveva stravolto l’esistenza.

Oscar, sdraiata sul suo letto, continuava quel computo estenuante, osservando ciò che la circondava: tutto quello che era suo si trovava in quella stanza o in quella casa, tutto escluso l’unica cosa, l’unica persona che le sarebbe importato di poter definire sua.

Andrè non era più suo. Non aveva mai ammesso a se stessa che lo fosse, rifugiandosi dietro la solita immagine che aveva di lui, migliore amico, fratello, attendente.

‘Quello che più mi conveniva’, si ritrovò a pensare amaramente, disprezzando la codardia che le aveva fatto rifuggire i sentimenti ben più profondi celati nel suo cuore.

Eppure era stato così semplice! Naturale come il respirare, la consapevolezza si era impossessata di lei nel momento esatto in cui Andrè le era stato strappato via, senza che potesse opporsi, che le fosse data una seconda possibilità di rivelargli i sentimenti divampati in lei e che avevano cancellato quello che credeva essere l’amore per il conte di Fersen.

Esattamente un anno prima Andrè l'aveva lasciata, precipitato dall’alto di una torre per assecondare il folle piano che lei stessa aveva ideato allo scopo di catturare il Cavaliere Nero; il vero ladro aveva colto in flagrante Andrè e senza pensarci aveva tranciato la corda con la quale lui si stava calando a terra, lasciandolo cadere nel vuoto. Ogni ricerca era stata vana, lei stessa aveva preso parte attiva ai pattugliamenti della zona ma il ragazzo sembrava essere scomparso nel nulla.

Le dissero di lasciar stare, ché il fiume che scorreva ai piedi della torre doveva essersi portato via il corpo; le dissero di non insistere, meglio ricordarlo com’era che sfatto e gonfio d’acqua dopo tutti i giorni trascorsi dal fatto. E lei aveva rinunciato, ancora una volta, negando alla nonna di Andrè persino la possibilità di avere un corpo da seppellire in quella tomba che tutti i giorni ne accoglieva, muta, le lacrime. Nessuno le aveva fatto una colpa di questo, ciascuno convinto che la povera madamigella Oscar preferisse ricordare il suo caro amico Andrè così com’era stato; nessuno poteva immaginare fino a che punto l’egoismo avesse dettato quella decisione, come avesse agito per puro istinto di conservazione, conscia che il vedere quel corpo ormai privo di vita l’avrebbe frantumata, schiacciata sotto il peso di ciò che avrebbe potuto essere e non sarebbe più stato.

Trattenendo a fatica l’ennesimo sospiro si alzò avvicinandosi alla finestra e appoggiò la fronte contro il vetro freddo, osservando il sole che tramontava, cedendo lentamente il posto all’oscurità; non che le importasse, notte e giorno non facevano più differenza per lei, non avevano altro significato che allontanarla sempre più dall’ultima volta che lo aveva avuto con sé.

Un lieve bussare la distolse dai suoi pensieri e come sempre dopo aver concesso il permesso di entrare si ritrovò a trattenere il fiato nella speranza che fosse Andrè a varcare quella soglia. Anche questa volta, invece, si trattava di Nanny che veniva a ricordarle i suoi doveri.

“Madamigella Oscar dovreste prepararvi, siete attesa a Versailles stasera… il ballo, ricordate?”, si affrettò a specificare vedendo lo sguardo smarrito di Oscar.

“Il ballo certo, quei nobili ungheresi… me ne ero completamente dimenticata, grazie Nanny”.

La donna sorrise comprensiva, tentando di ignorare il pessimo aspetto di Oscar, pallida e dimagrita, gli occhi cerchiati di nero, segno evidente di molte notti di veglia.

“Principi, madamigella, non dimenticate. I principi Beleznay sono ospiti molto cari alla nostra Regina, sbagliare il loro titolo nel rivolgervi a loro sarebbe una grave mancanza”.

Oscar non rispose, intenta a scrutare Nanny con particolare attenzione.

‘Come fa?’, si chiese stringendo appena i pugni. ‘Come riesce a preoccuparsi ancora di queste inezie dopo aver perso il suo unico nipote? Come… perché io non ci riesco più?!’

“Madamigella qualcosa non va? Vi sentite poco bene forse?”, chiese l’anziana donna fraintendendo il suo silenzio.

“No, va… va tutto bene, grazie Nanny, mi preparo subito. Per favore, ordina che sia preparata la mia carrozza”.

Nanny chinò rispettosamente il capo uscendo dalla stanza mentre Oscar tornava a prestare una morbosa attenzione al paesaggio visibile dalla finestra. Quando il sole fu tramontato del tutto decise finalmente di muoversi e cambiarsi d’abito, ponendo fine all’attesa del cocchiere che la aspettava davanti all’ingresso.

 

 

Mentre la carrozza la conduceva lentamente a Versailles, Oscar si ritrovò a pensare con disappunto che procedeva troppo velocemente per i suoi gusti. Non aveva voglia di partecipare all’ennesimo ballo, tuttavia non se la sentiva di mancare di rispetto alla Regina che si dimostrava da sempre una cara amica; le aveva persino concesso una lunga licenza dal suo incarico presso la Guardia Reale dopo la perdita di Andrè, consentendole se non di dimenticare almeno di costruire una maschera convincente per il resto del mondo. Perciò, se lei la desiderava al suo fianco a ricevere i principi Beleznay, Oscar non poteva fare altro che esaudire il suo desiderio e presentarsi a corte in alta uniforme.

Non era la prima volta che quella famiglia di nobili ungheresi si recava in visita alla Regina Maria Antonietta: circa un anno prima erano stati ospiti in Francia in occasione del compleanno della sovrana e li ricordava come persone cordiali, compite ed eleganti ma poco avvezze agli intrighi di Versailles. Il principe Zalán e la sua consorte Ariadné conoscevano da tempo la Regina, dal momento che la donna era stata per un breve periodo una delle dame di Maria Teresa d’Austria; si era trattato di un tentativo di mitigare le tensioni con il recentemente annesso Regno d’Ungheria, ma Ariadné aveva abbandonato presto quella posizione, stanca dei commenti delle dame austriache, pur conservando un affetto profondo per la piccola principessa Maria Antonietta.

Un lacchè si avvicinò per aprire lo sportello della carrozza, interrompendo le riflessioni di Oscar sulla storia della famiglia Beleznay. La donna si avviò verso la reggia ostentando un atteggiamento sicuro, quasi spavaldo; era un personaggio troppo in vista per potersi permettere di apparire debole o peggio provata dalla perdita di un servo, quale Andrè era considerato in quell’ambiente. Fasciata nella candida uniforme, si diresse alla Sala degli Specchi, dove si sarebbe eccezionalmente tenuto il ricevimento per espresso volere della Regina Maria Antonietta.

Non appena vi mise piede assistette al consueto spettacolo delle teste dei presenti voltarsi a guardarla, tutte nello stesso momento, come si trattasse di una mossa studiata ad arte. Come sempre le ignorò per procedere spedita verso il fondo della galleria dove era stato collocato il trono dei sovrani e si inchinò al loro cospetto, trovandosi davanti lo sguardo smarrito di Maria Antonietta nel rialzarsi.

“Madamigella Oscar io… mi aspettavo che ci raggiungeste più presto”.

“Non mi pare di essere in ritardo maestà”.

“Affatto è solo che…”

La Regina fu interrotta dall’ingresso dei principi Beleznay, i quali procedettero fianco a fianco lungo la galleria, accompagnati da una terza figura che si intravedeva appena dietro il principe Zalán.

“Miei sovrani”, cominciò inchinandosi ai regnanti di Francia, imitato da Ariadné e dall’altra persona, “è un onore e un piacere essere ricevuti ancora una volta presso di voi”.

Luigi XVI sorrise cortesemente facendo loro cenno di rialzarsi

“Siamo felici che abbiate deciso di concederci la vostra compagnia ancora una volta e speriamo che diventi una piacevole abitudine per voi”.

Zalán e Ariadné chinarono rispettosamente il capo e la donna si voltò verso la persona dietro di sé, stringendole la mano perché facesse un passo avanti, mostrandosi ai sovrani.

“Le loro maestà ci consentono di presentar loro una persona?”, disse Ariadné, aspettando un cenno di Maria Antonietta per proseguire. “Lui è nostro figlio, András”.

Oscar che aveva assistito all’intera conversazione senza battere ciglio, sentì il sangue defluirle dalle vene e fu sicura di essere impallidita ma non riusciva a emettere suono, né a distogliere lo sguardo dall’uomo in piedi fra Zalán e Ariadné, che adesso stava chinando il capo al cospetto di Luigi XVI e Maria Antonietta, articolando il suo saluto in un perfetto francese.

“Andrè…”, riuscì solo a sussurrare.

********************************************************************************

Dunque... è la prima volta che mi cimento nella scrittura di una fanfiction su Lady Oscar (e in realtà ne ho scritte poche in generale) anche se ne ho lette moltissime di quelle pubblicate, la qual cosa devo dire mi ha provocato un complesso di inferiorità non indifferente T_T Proprio perchè ho passato l'ultimo mese accampata in questa sezione, temo che potrei aver inconsciamente scritto qualcosa di altrui derivazione... se così fosse mi scuso, non avevo e non ho intenzione di plagiare nessuno, ma si sa che spesso le idee si nutrono di quello che leggiamo.

Comunque, siccome sono dell'idea che il modo più efficace per migliorare sia confrontarsi, ho preso il coraggio a due mani e ho deciso di pubblicare questa mia modestissima cosa; in altre parole, vi prego di commentare e aspetto tanti suggerimenti perchè so di averne bisogno!

Ovviamente sono bene accette anche le critiche (non siate troppo duri/e per favore, mi scoraggio facilmente ^^"), basta che siano costruttive, se non lo sono mi deprimono e basta =__=

Ultima cosa, poi smetto di ammorbarvi, vi chiedo scusa se i personaggi potrebbero risultare OOC ma mantenere il carattere originale di ognuno di loro è una cosa che mi risulta ostica :(

  
Leggi le 22 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Saralasse