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Autore: ethelincabbages    01/04/2011    21 recensioni
Tu sei tutto. Ma lo sai che sei tutto? You are everything, everything! Tu sei la prima donna del primo giorno della creazione. Sei la madre, la sorella, l'amante, l'amica, l'angelo, il diavolo, la terra, la casa... Ah, ecco che cosa sei: la casa.
(La Dolce Vita – Federico Fellini)
Flashfic classificatasi prima al Three Days Contest - Choose Your Pairing indetto da Queen_of_sharingan_91 sul Forum di EFP
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa flashfic si è classificata prima al Three Days Contest – Choose Your Pairing indetto da Queen_of_sharingan_91 sul Forum di EFP


 http://i1098.photobucket.com/albums/g380/jaybree88/DimidiumAnimaeMeae.jpg

Tu sei tutto. Ma lo sai che sei tutto? You are everything, everything! Tu sei la prima donna del primo giorno della creazione. Sei la madre, la sorella, l'amante, l'amica, l'angelo, il diavolo, la terra, la casa... Ah, ecco che cosa sei: la casa.

(La Dolce Vita – Federico Fellini)

Dimidium Animae Meae

È una placchetta di metallo, acciaio forse. Somiglia a una di quelle che i militari Babbani portano in missione: una lunga catena da appendere al collo, e un piccolo rettangolo dai bordi arrotondati come ciondolo. Ma non riporta nessun nome, nessun gruppo sanguigno, nessuno segno di riconoscimento. No. Solo un’incisione: dimidium animae meae.

Harry ancora non sa cosa vuol dire. Non ha fatto in tempo a chiederglielo.

Gliel'ha appesa attorno al collo, la sera prima del colpo alla Gringott una Hermione tesa, stanca e anche piuttosto ostile - per via della Polisucco, della bacchetta di Bellatrix e di tutto il resto. Ma Hermione è sempre stata la sua roccia.

“Tieni” ha detto, prima di imporgli, zelantemente, un po’ di riposo. “Tieni e cerca di dormire. Per favore.” Non gli ha dato neppure il tempo di pretendere spiegazioni. Tieni: dimidium animae meae.

Fischia il vento. Soffia leggero. È un mormorio di bambini, che la notte di Natale aspettano, impazienti, i loro doni. La notte di Natale. Gli mancherà, anche la notte di Natale.

Sta per morire. Mentre il vento fischia, i Mangiamorte sono intorno a lui, e Voldemort è pronto a scagliare l’ultimo anatema. Sta per morire. E ancora non sa cosa significhi.

--

Gli gettò le braccia al collo. 
“Ma Hermione!” 
“Harry... tu sei un mago bravissimo, lo sai?” 
“Non quanto te” […]. 
“Io!” disse Hermione. “Ma figurati: soltanto libri... e un po' di furbizia! Ma ci sono cose più importanti di questa: l'amicizia, il coraggio e... Oh, Harry! Ti prego, sta' attento!”

 

Hermione alzò la bacchetta, disegnò un cerchio nell'aria e una corona di elleboro sbocciò davanti a loro. Harry la prese e la posò sulla tomba. 
Non appena si alzò, ebbe il desiderio di andarsene: non riusciva a stare lì un momento di più. Cinse le spalle di Hermione, lei gli passò il braccio attorno alla vita, si girarono in silenzio e si allontanarono attraverso la neve.

--

Fischia il vento. Sul Lago Nero, il maggio fresco piega fiori e alberi al suo volere. È così allegra l’aria tutt’intorno che sembra una grande beffa. Quanti sono andati via? Nel vento, sussurra una voce. Via. In pace, forse.

Hermione continua a fissare i giochi di luce che il sole riflette nell’acqua. È tutto così stranamente calmo. Tutto è calmo dopo la tempesta.

Harry è seduto accanto a lei, la schiena contro il grande faggio nel giardino della loro vecchia scuola; gioca con un filo d’erba, perso in chissà quale corso di pensieri. Forse, sta ricordando uno ad uno i corpi che hanno seppellito quel mattino. Forse, avrebbe voluto seguire Ron, e Ginny, e tutti i Weasley alla Tana. Forse, cerca ancora qualche ombra evanescente, laggiù, nella Foresta. C’è tutto questo e molto altro, nel suo sguardo.

“Che vuol dire?” Le solletica il volto col filo d’erba.

“Cosa?” Hermione finge di non aver capito. Harry libera i primi due bottoni della camicia, e tira fuori la catenina. Il suo regalo. Il suo ‘ricordati di me’.

“È latino” cerca di chiarire lei. Ora, d’un tratto, ha di nuovo paura. Paura di rivelargli davvero il significato di quella piccola placchetta. “È quello che ha scritto Orazio di Virgilio. Sono due poeti … latini … era il suo modo per ringraziare l’amico, riconoscendo in lui …” Harry non sa nascondere un sorriso quando sente partire il tono ‘enciclopedia’ di Hermione. Con la sua stretta morbida, ferma la mano di lei che ha appena iniziato a giocherellare troppo col ciondolo.

“Cosa vuol dire, Hermione?” È serio. Stramaledettamente serio. La fissa negli occhi. E Hermione, accidenti, non ha mai saputo gestire lo sguardo diretto di Harry.

“Metà dell’anima mia” soffia, avventata e fragile, sulle labbra di lui. Soffia leggera. Come il vento.

Harry ride: è a casa. Finalmente a casa.

 


Nick Autore: jaybree88
Titolo: 
Dimidium Animae Meae
Pairing/Threesome scelto: 
Harry/Hermione
Rating: Verde
Genere:
 Commedia, Romantico, Fluff

Avvertimenti: What if?, Missing moment
NdA:
 Metà del testo è in pratica una citazione, il resto è un casino fluffoso. Non so neanche come io sia riuscita a scriverla, ma devo dire che avevo bisogno di un po’ di allegria romantica. Non è forse il massimo dell’originalità, ma ha il suo perché. Il titolo è esattamente quello che dice Hermione, parole di Orazio rivolte al suo amico Virgilio, (Odi, Libro I) – ho giocato sulla grande amicizia che lega Harry e Hermione, che spesso sconfina in qualcosa di più. L’epigrafe iniziale è da
 La Dolce Vita di Federico Fellini – mi sembrava perfetta per descrivere Hermione. Le due citazioni all’interno del testo – da Harry Potter e la Pietra Filosofale, e da Harry Potter e i Doni della Morte – le ho usate come momenti esemplificativi del rapporto tra i due. C’è anche un leggero accenno a La quiete dopo la tempesta di Leopardi.

I classificata: jaybree88 con “Dimidium animae meae”. 
-Grammatica e Sintassi: 4.5/5 
Se non fosse per l’utilizzo di alcune virgole un po’ a casaccio (ad esempio nel terzo capoverso), e per un mancato segno d’interpunzione più forte prima di ‘gioca con un filo d’erba, perso in chissà quale corso di pensieri’ (un punto e virgola sarebbe stato perfetto prima di questa frase), la storia si potrebbe considerare grammaticalmente e sintatticamente ineccepibile. Sono convinta che, se le avessi ridato magari un’altra occhiata, queste piccolissime sviste non ti sarebbero sfuggite. 
-Originalità: 5/5 
Punteggio indiscutibilmente pieno. Perfetta la citazione iniziale da ‘La Dolce Vita’ (del resto è innegabile che Hermione rappresenti tutte quelle cose per Harry), e perfette le parole di Orazio che danno il titolo alla fic, e attorno a cui ruota l’intera trama. L’idea è stata sviluppata perfettamente, e non ho riscontrato alcun segno di banalità o di ‘già sentito’ fino alla fine della lettura. Chapeau. 
-Lessico e Stile: 4.9/5 
Credo che in qualche modo i parametri di giudizio finiscano con l’influenzarsi sempre a vicenda, ed è per questo che non posso darti il punteggio pieno; infatti alcune frasi sono vagamente appesantite da quella punteggiatura un po’ imprecisa di cui ti ho detto inizialmente, con l’effetto di rallentare un poco la scorrevolezza della lettura. A parte ciò, però, ho adorato letteralmente il tuo stile: hai un lessico vasto ma mai pesante – non inserisci paroloni a caso tanto per il gusto di farlo, per intenderci –, e alcune scelte stilistiche sono a dir poco invidiabili. Inserisci le metafore giuste al punto giusto, e tratti con grande delicatezza e abilità i sentimenti e gli avvenimenti di un momento chiave come il post-battaglia finale, cosa assolutamente non facile. Brava, davvero. 
-IC: 5/5 
Personalmente mi professo una patita dell’IC, e ritengo che quest’ultimo sia sempre un requisito fondamentale nel risultato finale di una fan fiction; che senso avrebbe scrivere di un personaggio già esistente travisando totalmente il suo carattere? A quel punto, tanto vale creare un OC e attribuirgli una personalità inventata di sana pianta. 
Okay, sto divagando. Questa piccola premessa è solo per specificare quanto ti sia grata per aver reso così fedelmente entrambi i personaggi, soprattutto in un contesto tanto delicato, come ho già detto sopra. Hermione è semplicemente Hermione, così improvvisamente insicura quando si tratta di aprire il proprio cuore, e altrettanto pronta a trincerare le proprie debolezze dietro il suo famoso ‘tono enciclopedia’; per non parlare di Harry, di quella sua costanza che alla fine si trasforma in testardaggine – perché lui deve sapere, ovviamente, cosa significhi quella scritta. E poi è splendido il modo in cui ciascuno dei due concede silenziosamente all’altro la propria fiducia – Harry accettando inizialmente la placchetta senza fare domande, e Hermione spiegandogli alla fine, in un soffio, il suo significato. Bellissimi. 
-Gradimento personale: 4/4 
Potrei liquidare il tutto dicendo che le ultime due frasi mi hanno fatta sinceramente emozionare, ma voglio esprimere un parere più dettagliato. Pur non essendo una delle mie ship preferite, ho sempre subito il fascino delle Harry/Hermione, specialmente se ben scritte e se in grado di rendere giustizia al loro rapporto così sfaccettato: e questa lo è. E ti dirò di più: è toccante. Non so, sarà il contesto in cui è ambientata, o le citazioni attorno a cui ruota, ma fatto sta che sul finale mi sono commossa. E parecchio, anche. 
“Metà dell’anima mia” soffia, avventata e fragile, sulle labbra di lui. Soffia leggera. Come il vento. 
Harry ride: è a casa. Finalmente a casa.
 
Sono convinta che non avresti potuto scegliere un finale migliore e più calzante. Bravissima. 
+ 1 eventuale 
punto bonus in caso di scelta di una threesome.
 
Totale: 23.4/25 

Edit 03/04/2011 – Nda2: Ho ri-modificato il terzo paragrafo. Ancora non mi convince del tutto, ma così mi suona un po’ meglio. E … grazie a tutti!


   
 
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