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Autore: Smeralda Elesar    01/04/2011    3 recensioni
Dopo la Guerra Sacra contro Hades può essere difficile per i Gold Saint tornare ad una vita normale... soprattutto per Saga e Kanon che normali non lo sono mai stati!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tu che sei mio fratello    (II)

 

Who’s going to save you

When the stars fall from your sky?

Who’s going to pull you in

When the tide gets too high?

Who’s going to hold you

When you turn out the lights?

 

                                                                               (Superman tonightBonJovi “the circle”)

 

 

Alla terza casa la notte non era tranquilla.

Kanon era sdraiato sul letto con le braccia incrociate dietro la testa ad ascoltare le vibrazioni inquiete del cosmo di Saga.

 

“Non sei cambiato per niente, Saga! Perché non la pianti di rinvangare sempre le cose negative e ti concentri un po’ sulla fortuna che abbiamo avuto tutti quanti?”

 

Si rigirò sotto la coperte e ficcò la testa sotto il cuscino nel tentativo di scacciare il malumore.

Niente da fare: non era come cercare di ignorare qualcuno che russa, e alla fine Kanon si alzò per dirigersi a passo di marcia verso l’entrata della Terza Casa.

Raggiunse subito l’ingresso e trovò esattamente come si aspettava: seduto sul freddo marmo delle scale con le ginocchia strette al petto e lo sguardo vuoto.

                 *

Saga alzò la testa e si trovò davanti un Kanon dal cipiglio più irritato che mai.

 

:-Adesso tu ti alzi e vieni con me-:

 

Gli ordinò severo.

 

:-Ma perché? No dai, Kanon, tra un po’ vado a dormire…-:

 

:-Non è vero: lo so che quando sei così nervoso non ti addormenti! Conoscendoti resterai accartocciato in quel modo per tutta la notte finché non deciderai di rientrare ed andartene in giro per casa con gli occhi pesti, ed io non ho nessuna intenzione di sopportarti quando sei in quelle condizioni!-:

 

Saga rimase a bocca aperta per quel tono brusco.

 

:-Avanti, che stai aspettando? Alzati!-:

 

:-Ma…-:

 

A quel punto Kanon perse la pazienza: si avvicinò al fratello in due passi e lo afferrò per un braccio sollevandolo di peso.

 

:-Cammina!-:

 

Saga fu trascinato, nonostante le proteste, fino alla stanza che Kanon si era ricavato in un angolo di fortuna e posato sul letto del fratello con una strana delicatezza.

 

:-Per quale accidenti di motivo non ti sei coperto? Sei congelato!-:

 

Lo rimproverò ancora Kanon.

Lui non rispose.

Non c’era un vero motivo.

 

:-Non ne avevo voglia-:

 

Borbottò infine.

 

:-Ah, certo! Non ne avevi voglia, come ho fatto io a non capirlo subito? Perché è normale che non hai voglia di coprirti e rimani fuori in canottiera in pieno dicembre, non è vero? Bah!-:

 

Saga evitò di ribattere di nuovo e si lasciò coprire.

Il letto portava ancora il calore di Kanon tra le lenzuola.

 

:-Kanon…? Ma tu adesso dove dormi?-:

 

Il gemello lo guardò storto.

 

:-Cosa ti fa pensare che lascerò a te il mio letto? Io dormo qui, è ovvio! Così almeno controllo che tu non faccia scemenze!-:

 

:-Che cosa?! Ma no!-:

 

:-Sì invece! E non dirmi che non ti va bene perché mi hai già fatto arrabbiare abbastanza!  Ora fai posto… su avanti… sciò!-:

 

Saga ubbidì e si ritiro da un lato aspettando che Kanon si sistemasse vicino a lui.

 

:-Ed ora vieni qua!-:

 

:-Kanon… io sono qua!-:

 

Nel buoi lo sentì sbuffare come una pentola a pressione.

 

:-Ma allora ti si è proprio congelato il cervello là fuori! Io intendevo “vieni qui” in questo senso!-:

 

E Kanon passò alla spiegazione pratica di quanto aveva appena detto: gli passò un braccio sotto le spalle e con l’altro lo soffocò in qualcosa di molto simile ad un abbraccio.

Saga ghignò leggermente.

 

:-Hei, Kanon… da quand’è che sei diventato così tenero?-:

 

:-Stà zitto stupido! Sto solo cercando di evitarti una polmonite perché curarti mi darebbe ancora più fastidio! Tsk! Farti da infermierina… mi viene da vomitare solo a pensarci! E non osare pensare che ti sto facendo le coccole! Ci mancherebbe altro! Dopo tutto il fastidio che mi dai ti meriteresti piuttosto calci nel sedere!-:

 

:-Va bene, scusa… non volevo offendere-:

 

Kanon grugnì una risposta assolutamente incomprensibile.

 

“Però tutto sommato non è male stare qui”

 

Pensò Saga.

Solo in quel momento si rese conto che sì, sentiva freddo, sì, aveva bisogno del calore di Kanon e che sì, anche se suo fratello non lo avrebbe mai coccolato stava ugualmente riuscendo a farlo sentire protetto come un bimbo.

 

:-Comunque sia, Kanon… grazie per quello che stai facendo-:

 

Gli disse in un sussurro.

Kanon gli rispose con un rapido scappellotto sulla nuca.

Che poteva anche somigliare ad una carezza.

 

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Bene, ringrazio tutti quelli che sono arrivati alla fine di quest’altro capitolo…

Ovviamente tutti quelli che sono rimasti perché suppongo che alcuni siano già all’ospedale a curarsi il diabete causato da queste cose sdolcinate XD

 

 

 

 

 

 

   
 
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