Sono passate altre due
settimane da quando Luca mi ha dato il numero e il cellulare, sono
stata tentata molte volte di chiamarlo, ma non l'ho ancora fatto e
non credo lo farò. Ho l'impressione che ogni tanto mi segua, me lo
sento dietro. Avete presente quando sei sicura che qualcuno ti stia
osservando o che qualcuno sia dietro di te? Esatto, lo stesso succede
a me, solo che lui non si fa mai vedere,quindi non sono sicura e
sinceramente non riesco a capire il senso e la logica di quello che
fa. Perchè a me? Ci sono talmente tante altre persone, proprio a me
doveva venire a cercare? La mia vita è già abbastanza incasinata
così, ci manca solo un poliziotto alle calcagna e poi siamo apposto.
Non so come abbia fatto a
capire che non sono maggiorenne, ma credo che in realtà sappia molte
più cose degli altri poliziotti, è perspicace, e molto furbo. Sa
molte più cose di quanto credevo.
Con Sandro va sempre peggio,
porto sempre tanti soldi, ma per lui non sono abbastanza, credo che
questo sia solo un pretesto per divertirsi nel vedermi soffrire.
Questo gioco lo fa solo con me, che strano caso, sembra che tutti si
divertono, l'unica che non si diverte sono io.
Un'altra “fantastica”
novità è che sono incinta, cioè non ne sono sicura, sto aspettando
il risultato del test di gravidanza e spero che sia negativo perchè
altrimenti non so proprio come fare. Ho sempre amato i bambini, e ho
sempre desiderato averne uno, ma non a diciassette anni e soprattutto
non in questo contesto. Insomma ci sono oltre cento candidati per il
ruolo del padre, ci mancava solo questa!
E se è positivo, sono
sicura al novanta per cento che sia positivo, cosa faccio? Lo dovrò
dire a Sandro logicamente, ma non voglio pensare a quello che
succederà, ma so già quello che accadrà. Ovviamente dovrò
abortire, ma non ho la possibilità di andare in ospedale, e non ho
nemmeno la possibilità di portare avanti la gravidanza e poi donarlo
in adozione. Questa sarebbe la soluzione perfetta, perchè uccidere
un bimbo quando ci sono tante famiglie che non aspettano altro?
Ma ancora una volta non
posso, maledizione! Non posso perchè Sandro non lo permetterebbe
mai, altrimenti chi li porta i soldi? Con chi si diverte?
Avrei voglia di piangere, ma
in realtà non riesco più a piangere, è dalla morte di Sarah che
non piango, forse perchè qualunque cosa mi sembra una sciocchezza di
fronte a quello che è accaduto a lei.
Guardo il test e spero
vivamente, che sia negativo. Ti prego, ti prego, ti prego fa che
sia..ca**o! E' positivo! Lo sapevo, lo sapevo. Troppa nausea, sono in
ritardo e..mer*a e adesso?
Non è possibile, non può
essere. Ma perchè deve capitare tutto a me?
Ho bisogno di parlare con
qualcuno, qualcuno che sa quello che sto passando, qualcuno che forse
può capirmi, non importa chi, voglio solo parlare con qualcuno. Con
chiunque.
Prendo il cellulare e
compongo il numero, quel numero.
-Pronto?- risponde. -Pronto?
Pronto?-
Chiudo il telefono. Non ci
posso credere, ho davvero chiamato il poliziotto! L'ho chiamato. L'ho
chiamato davvero, mi sono ridotta a chiamare un poliziotto. Sono
arrivata al punto limite, lo sento.
Strappo il foglietto con il
numero e butto a terra il telefono che si rompe. Si rompe al primo
colpo, fragile. Fragile quasi quanto me.
Devo andare da Sandro, so
che devo andare, ma ho paura eppure non ho altra scelta.
Gliel'ho appena detto e ha
voluto vedere il test di gravidanza, e appena ha visto che era
positivo, ha fatto la sua solita scenata, mi ha riempito di insulti e
non so come, ma ho avuto il coraggio di dirgli che il bambino
potrebbe essere suo figlio. Avrei dovuto starmi zitta perchè lo
schiaffo che ho ricevuto mi ha fatto voltare la faccia dall'altra
parte, talmente forte che ho l'impressione che mi rimanga il segno
delle cinque dita. Ha una forza incredibile, non che fosse la prima
volta in cui tastavo la sua forza, ma questa mi è sembrata più
forte delle altre. Ovviamente non si è fermato allo schiaffo, ha
iniziato a darmi pugni, schiaffi, calci e questa volta invece di
coprirmi la faccia, ho coperto la pancia.
Ma non ce la faccio più,
sono stanca di una vita in cui devo subire violenze e traumi, sono
stanca di tutto, devo reagire, anche se non c'è modo di mettere fine
a tutto questo, forse potrò uscirne, uscirne per sempre. Si
stavolta è così, stavolta finirà e finirà per sempre.
Come ho già detto sono
arrivata al punto limite, al punto di non ritorno.
Esco da quel posto ancora
dolorante e con una nausea pazzesca, non credo di aver perso il
bambino, non ancora, e da una parte sono felice che sia ancora dentro
di me.
Devo trovare un palazzo,
quale altro posto ideale?
Prendo un taxi e arrivo in
una parte di Milano, dove ci sono tantissimi condomini, mi lascio
scaricare in uno qualunque ed entro dentro perchè per mia fortuna
c'è il portone aperto. Faccio le scale e salgo su in cima,
all'aperto. Guardo giù, è proprio alto.
C'è un muretto, ci salgo
sopra, basta un movimento sbagliato o affrettato e cado.
Cavolo, ne parlo come se la
cosa che sto per fare sia la cosa più naturale del mondo, ma forse
per me lo è. Forse a me sembra così, perchè per me è una
soluzione, l'unica soluzione. Avrei dovuto capirlo molto tempo fa.
Sarah l'ha capito molto prima di me.
Sono felice di questa
scelta, perchè so che se perderò il bambino, non avrò i sensi di
colpa per una vita intera, perchè saremo liberi. Io e lui saremo
liberi.
E' la prima decisione che
sto prendendo da sola, senza che nessuno mi obblighi, è una
sensazione fantastica.
Chiudo gli occhi e conto.
Uno, due, tr..
-Non lo fare. Ti prego non
lo fare-