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Autore: Lely1441    02/04/2011    3 recensioni
Centosei giorni alla maturità. Raccolta degli sprazzi di vite che si intersecano: Nad, la celiaca; Sì, la fragile principessa; Ann, la lesbica; Mat, il cavaliere della lesbica; Bas, l'anonimo; Melassa, la secchiona. Ed un coro da tragedia per il quale Euripide in persona si rivolterebbe nella tomba.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'It's the final countdown'
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Didn’t take too long ‘fore I found out
what people mean by down and out.
Spent my money, took my car,
started tellin' her friends she gon' be a star.
(*)
 
Sabato 2 aprile 2011
 
«Non è molto carino isolarsi dagli altri. Se volevi una pausa, bastava chiederlo».
Mi tiro su di scatto dal cassetto della scrivania. Ma cos’è, la settimana del gioco “divertiamoci a trovare Nadia con le mani nella marmellata”?! Lo chiudo con uno scatto e mi volto a guardare Bas, replicando sicura: «Avevo solo bisogno di un fazzoletto, lo stavo cercando».
Lui si stacca dallo stipite e mi si avvicina, a braccia incrociate. China la testa e mi osserva (o almeno credo che mi osservi, con quel ciuffo da pechinese non è che si riesca a esserne poi così sicuri); la mia lingua vorrebbe muoversi, confessare tutto, ma il mio orgoglio, grazie al cielo, mi tiene ancorata alla mia faccia di bronzo. Ciò che mi ha insegnato l’esperienza è che non importa che bugia dirai: il segreto è tutto nel saperla dire. E in quanto a faccia tosta, modestamente io sono un as-
«Nad, cosa vuoi realmente da me? Non ci siamo mai parlati in praticamente cinque anni, e improvvisamente ti interessi della mia famiglia, mi mandi bigliettini quantomeno minacciosi e ti autoinviti a casa mia. Cos’è che ti interessa tanto?»
Apro la bocca, ma poi la richiudo. Bisogna saper riconoscere la sconfitta. Almeno, così dicono.
«Ok, va bene. Lo sanno tutti che nella nostra classe sono l’unica a saper scrivere decentemente, poi arrivi tu e strappi un dieci a quello stronzo che aveva giurato che non l’avrebbe mai messo a nessuno, neppure a me! Scusa, ma non credo assolutamente che te lo sia guadagnato lealmente. Non contro di me, almeno».
Le guance mi vanno a fuoco per la vergogna, ma tengo il mento sollevato e lo sguardo fisso su quelli che dovrebbero essere i suoi occhi. Lui sospira e sembra abbandonare ogni atteggiamento di ostilità.
«Tutto qui? Non ti bastava chiedere?»
«Ma se l’ho fatto e tu hai rifiutato! Ti ho chiesto di farmi vedere il compito e mi hai detto di no!»
«Volevo rileggerlo prima di riconsegnarlo, sai che ci lascia a malapena il tempo di vederli».
«Balle».
Non esiste che io abbia torto. Proprio non esiste. Si avvicina di nuovo e io faccio un balzo di lato, ma non mi calcola e si inginocchia vicino al letto. Infila una mano tra il materasso e le molle, e ne tira fuori un piccolo quadernino con delle scritte argentee e dei disegni sulla copertina.
«Goditelo. Scoprirai che non ho nulla da nascondere». Me lo lancia e io me lo rigiro tra le mani, non sapendo cosa rispondere. «Dagli un’occhiata e torna da noi, Melissa sta andando in crisi di nervi perché nessuno la ascolta: Ann e Mat hanno iniziato a tirarsi delle palline di carta e Silvia canticchia Over the rainbow a testa in giù sul divano».
Se ne va e la stanza torna nel più assoluto silenzio. Apro quel quaderno e vi scopro una scrittura minuscola, fittissima, che ha riempito ogni più piccolo angolo di carta. Sono perlopiù versi e aforismi, ma di una profondità di cui non l’avrei mai ritenuto capace. Di tanto in tanto, anche qualche pagina dedicata a dei pezzi che sembrano frammenti di una storia fantasma mai scritta.
Benissimo. A quanto pare, dovrò impegnarmi di più d’ora in avanti.
 
Ho smesso di credermi invisibile ed ho cominciato ad esserlo veramente.
 
 
(*)
Non ci misi molto a scoprire
cosa la gente intenda con “rovinato”.
Spendeva i miei soldi, usava la mia macchina,
aveva iniziato a dire ai suoi amici che sarebbe diventata una star.
 
Led Zeppelin - Black Dog
   
 
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