Solo una cosa: ho notato un calo delle recensioni, la storia vi ha stufate? Annoiate, deluse? Se è così mi dispiace, ma state tranquille perchè, come aveva già detto, era molto corto. Giovedì, infatti, posterò di già l'ULTIMO CAPITOLO! Ora vi lascio sul serio...
BUONA LETTURA! (Ah se ci sono degli errori scusate, ma sono di corsa! In caso poi lo rileggo meglio)
Quarto Capitolo
Isabella
si trovava a casa sua quella mattina. L’Epifania, da poco
arrivata, aveva
portato via con sé tutti i giorni di festa e la popolazione
era tornata a
svolgere i suoi soliti e normali compiti. Chi andava a lavorare, chi
tornava a
scuola… Bella non aveva nessuna di queste due cose. Aveva
preso il Diploma un
anno in anticipo, essendo una mente brillante con poca vita sociale, a
dire il
vero nulla, passava il suo tempo sui libri assorbendo quelle pagine
senza
troppa fatica. Sognava di andare al College, ma purtroppo le rette
erano troppo
alte. Non poteva permettersele.
Stava
sistemando la sua casa quel giorno, mentre la televisione trasmetteva
il solito
Telegiornale. Era stufa di guardare i notiziari, non dicevano mai nulla
di
buono. Ne era sempre rimasta avvilita, Bella. Come poteva un mondo
tanto bello
procurare così tanti morti e tanta sofferenza?
Cercò il telecomando per
spegnere, ma una notizia la immobilizzò.
<<
Ritrovato nel bosco di Forks il bambino scomparso qualche giorno fa
dalla Riserva
di
<<
No! >> urlò Bella. Si mise in fretta le
scarpe, afferrò il giubbotto e si
precipitò dalla Bestia. Doveva avvertirlo.
Corse
senza sosta, arrivò alla grande villa bianca completamente
spossata. Senza
fiato.
Bussò
ripetutamente, finché il suo enorme amico non
aprì la porta.
<<
Bella >> disse
<<
Vogliono ucciderti! >> tuonò lei, mentre si
aggrappò a lui per spingere
entrambi dentro le mura sicure di quella casa.
<<
Cosa? >> chiese
<<
I cacciatori! Hai riportato a casa Seth? Ma dico, sei impazzito? Volevi
farti
ammazzare? No, perché ci stai riuscendo alla grande!
>>
<<
Bella, calmati >> tentò di tranquillizzarla
<<
Calmarmi? Come diavolo faccio a calmarmi? >>
<<
Vieni qui >> disse lui, prendendole la mano, dirigendola
verso il divano
del soggiorno << devi stare tranquilla, ok? Io non ho
fatto nulla di
male, ho solo condotto un bambino piccolo verso la strada di casa. In
più,
questa villa è isolata e nascosta nessuno può
trovarmi, va bene? >>.
Bella
incrociò i suoi occhi verdi e sinceri, ma soprattutto sereni
e tranquilli. Tirò
un respiro e cercò di calmarsi.
<<
D’accordo >> disse poco dopo <<
hai ragione tu, sono stata
esagerata >>
<<
No >> le rispose subito
Bella
allungò una mano verso il viso della Bestia e lo
accarezzò debolmente. Era
strana la sua pelle, sembrava quella di un cagnolino a pelo corto. Egli
era
soffice, morbido, caldo. Gli stracciò i contorni del naso,
troppo grande per un
viso umano, finendo sulle labbra ruvide, dalle quali sporgevano due
zanne
lunghe e affilate. Non le aveva mai fatto paura e non gliene faceva
neppure
adesso.
<<
Bella… >> sospirò
<<
Scusa… >> disse Bella, mordendosi il labbro
inferiore.
<<
Non scusarti, Bella. Non sei tu ad essere sbagliata >>
rispose
<<
Tu non sei sbagliato. Sei solo… diverso >> a
quelle parole
<<
Vieni con me! >> disse, improvvisamente. Bella rimase
sconvolta qualche
minuto. Andare con lui? Dove? Ma le sue furono solo domande mute. Si
alzò e lo
seguì senza timore. Percorsero tutti i piani, salendo su,
fino alla soffitta.
<<
Cosa ci facciamo qui? >> chiese Bella, guardandosi
curiosamente in torno.
<<
Voglio mostrarti una cosa >> rispose, indaffarato,
<<
Ehm >> provò Bella, schiarendosi la voce
<< ma vuoi una mano? Dimmi
quello che cerchi e… >>
<<
Trovato! >> tuonò, elettrizzato
<<
E adesso dove andiamo? >> chiese Bella
<<
Sorpresa! >>
<<
Sorpresa? Io non amo particolarmente le sorprese, dammi un indizio, un
segno!
Qualsiasi cosa! >>
<<
Non ami le sorprese, ma noto che sei una gran curiosona
>> le rispose,
voltandosi.
<<
Bhè si, lo ammetto >> disse lei, mordendosi il
labbro inferiore.
Non
si era accorta di essere arrivata al secondo piano e di essere giunta
davanti
ad un’enorme porta bianca. Si guardò in torno,
Bella, poco dopo, ma non
riusciva a capire.
<<
Prendi questo >> disse
<<
Come? >> chiese , imbarazzata, prendendo il tutto
<< ma cos’è? E
perché? >>
<<
Niente domande, ok? >> rispose sorridendo
<<
Ma… >> provò a ribattere la
fanciulla, senza troppo successo.
Decise
di non pensarci troppo e aprì la sacca che il suo amico le
aveva donato, ma non
riuscì a credere ai suoi occhi. Essa racchiudeva un vestito.
Un abito da fiaba,
un abito da Principessa. Era lungo, con uno strascico laterale, color
oro,
decorato sul fondo in argento. La maniche erano corte, a sbuffo e
sull’estremità c’era un piccolo tulle. [
Vestito
del '900 ]
<<
Oh mio Dio >> si lasciò sfuggire, continuando
ad ammirare quel capolavoro
di stoffa. Era a dir poco magnifico!
Cambiati,
fai con
comodo. Ci vediamo giù nel salone principale tra
un’ora.
Le tornarono in mente
le parole della Bestia. Oddio! Pensò, lui voleva che lei
indossasse quel
vestito? Ma perché? Lei non era ricca, né nobile,
come avrebbe potuto indossare
un simile abito senza sfigurare? Lo tirò fuori dalla
custodia. La stoffa era
morbidissima, ma… come accidenti si indossava? Lo
analizzò per venti minuti
buoni e alla fine capì.
Quando
aprì la porta un ottimo odorino le stuzzicò le
narici. Pasta al forno? E…
l’altro odore cos’era? Notò che non ci
fossero luci accese, solo i lumi di
centinai di candele sparse per l’intera villa. Che ci fosse
stato un Black –
Out? Strano… In fin dei conti l’illuminazione
della “ sua “ camera era
funzionante. Spinta da un moto di curiosità, ma anche di
fame non poteva
negarlo, si fece coraggio scendendo la scala principale della villa.
Pregava di
non rotolare giù, inciampando nei suoi stessi piedi a causa
dei tacchi alti.
Solo quando giunse all’ultimo gradino e alzò gli
occhi che lo notò. Il suo
grande amico era lì, stranamente elegante, che
l’aspettava. Solitamente
indossava un pantalone nero ed una canotta, questa volta, invece, aveva
una
giaccia color prugna, sopra una camicia bianca e un pantalone dello
stesso
colore. Si chiede dove trovasse degli abiti adatti a lui… Ma
non fece domande
quando si rese conto che teneva in mano una Rosa Blu. Era per lei.
<<
È per te >> disse
<<
Grazie >> rispose lei, arrossendo <<
è tutto magnifico >>
disse, guardandosi in torno. Notò, così,
l’enorme tavola imbandita e lo stereo
acceso.
<<
Tu sei magnifica >> disse
<<
Anche tu sei molto bello >> rispose, timidamente.
La
tavola era a dir poco perfetta. La tovaglia blu, decorata con ghirigori
bianchi
sui bordi, era fantastica. Al centro, c’era un grande
candelabro e in mezzo al
soffitto, a voltaggio leggero, splendeva un meraviglioso lampadario con
migliaia di scintillanti Swarovski. Bella era senza parola.
<<
Perché… >> tentò di
parlare, ma l’emozione era grande <<
perché hai
fatto tutto questo? A cosa… a cosa devo tutto questo?
>>
<<
Voglio solo dirti grazie >> rispose
<<
Grazie? E per cosa? >> chiese la fanciulla, prendendo
posto
<<
Vedi Bella… >> cominciò
<<
Perché tu non sei un mostro. Inoltre credo che…
>>
<<
Aspetta, posso finire? >> la interruppe, sorridente. La
ragazza divenne
rossa, a causa dell’imbarazzo, ma annuì
energeticamente.
<<
Vedi, è proprio questo il punto. Io non sono un essere
umano, lo ero, ma adesso
non lo sono più. Tengo a precisare che a comportamento e a
modi di fare sono
cambiato. Migliorato, oserei dire. In quel senso potrei benissimo
affermare di essere
più uomo ora che prima >> sorrise triste, ma
tornò subito serio <<
ma nessuno mi vedrebbe mai come un uomo. Eccetto te. Tu riesci a vedere
oltre
l’apparenza, oltre l’aspetto fisico. Tu riesci a
vedere il mio cuore. Ma
nessuno lo avrebbe mai fatto, nessuno lo farebbe mai, perché
purtroppo il mondo
è marcio, Bella, è questa la verità.
Io l’ho capito tardi, ma devo ringraziare
chi mi spedì quella rosa. Anche se in maniera orribile, mi
ha insegnato che
nulla è come sembra. Che oltre al nero e al bianco, vi sono
tanti altri colori.
Migliaia di sfumature diverse. Ma sono in pochi a notarle. Tu rientri
in questa
categoria, perché sei pura. Sei unica, Isabella
>> il cuore della ragazza
sussultò violentemente. Gli occhi le pungevano, ma per la
felicità di quel
momento. Troppe emozioni le vorticavano in testa, ma soprattutto nel
cuore.
Cos’era quel calore che percepiva ogni volta che lui la
guardava o quando,
semplicemente, le rivolgeva un sorriso? O, anche più
banalmente, un saluto?
Adorava quella Bestia. Adorava tutto di lui. I suoi modi gentili, i
suoi
comportamenti di un’altra epoca, il suo modo di fare che
cambiava quando c’era
lei con lui. Ma soprattutto, Bella amava quegli occhi. Quegli occhi
tanto verdi
che gli smeraldi impallidirebbero a confronto. Quegli occhi tanto
tristi, ma
così sinceri, che riuscivano a guarda dentro a scrutarla nel
profondo. E fu
allora che comprese. Capì che senza di lui lei non avrebbe
più saputo vivere,
perché in quel mondo totalmente in ombra, lui era la sua
luce. Il suo sole
personale. Non provava semplice affetto per lui. Lei se ne era
innamorata.
<<
Mi concedi questo ballo? >> chiese
<<
Ehm… >> tentò di spiegare Bella
<< io… io non so ballare >>
<<
Oh bhè… >> rispose
<<
Non ho paura di te >> rispose convinta
<<
Lo so >> disse lui, mentre stavano già
volteggiando per la stanza.
Durante
quel ballo, entrambi, capirono molte cose. Stare l’uno
accanto all’altra era
curativo, complementare. E se ne stavano rendendo conto anche loro.
La
canzone finì troppo presto e la realtà
bussò prepotente alla porta di quella
bellissima Fiaba. Ma le complicazioni, si sa, era dietro
l’angolo…
<<
Credo sia ora che io torni a casa >> disse Bella, anche
se non se ne
sarebbe mai voluta andare davvero. Ma la notte aveva inghiottito quello
scenario fantastico, diventando cupa e nera. Bella aveva un bruttissimo
presentimento, ma non riusciva a tradurlo in parole.
<<
Ti accompagno >> rispose lui, dirigendosi verso la porta
<<
Cosa? >> domandò lei << non
posso permettertelo. Se ti vedessero?
Inoltre devo cambiarmi… >>
<<
Il vestito lo puoi tenere, se vuoi >> disse lui,
sorridendo << era
di mia madre, ma conoscendola non le sarebbe dispiaciuto regalarlo a te
>>
<<
Ma io, no non posso tenerlo, è troppo importante per
te… >>
<<
Bella >> la interruppe lui << ne sarei
felice >> le sorrise
ed entrambi uscirono da quella casa sconosciuta, che si ergeva al
limitare del
bosco.
Durante
il tragitto nessuno dei due parlò, troppo intenti a sperare
che quella giornata
non finisse ma mai. Ma le luci della città remavano contro i
loro desideri.
<<
Sono arrivata >> disse Bella, fermandosi nella fitta
vegetazione di
fronte casa sua << quella è casa mia
>> proseguì indicando una
piccola villetta marrone a due piani, ridotta piuttosto male.
<<
Carina >> le sorrise
<<
Fa pietà >> sbuffo la giovane <<
ma era dei miei genitori. Loro
l’hanno lasciata a me perciò in tutti i miei anni
di orfanotrofio si è ridotta
così >>
<<
Quella casa è piena di ricordi, no? >>
domandò
<<
Hai ragione >> constatò Bella, sorridendo
<< buona notte, Bestia
>>
<<
Edward >> rispose
<<
Come? >> chiese lei
<<
Il mio nome era Edward, tanto tempo fa. Sogni d’oro, Isabella
>> le
sorrise e scomparve nel bosco.
<<
Edward… >> pronunciò piano,
affinché nessuno la potesse sentire. Sorrise,
finalmente conosceva il suo nome. Ne era così felice!
<<
L’hanno
trovata? >> urlò
una donna
<<
Si! È nel
bosco! >> rispose
un uomo
Ma
cosa diavolo stava succedendo? Si domando Bella. Perché
quella mattina c’era
tutto quel gran chiasso?
<<
Ieri si è
perfino spinto in città! Qualcuno ha detto di averlo visto
al limitare di
questo boschetto! >>
<< Chi l’ha visto?
>> domandò
qualcuno
<<
È stato Jacob
Black! Dice che passava da queste parti e ha visto l’orso
tornare indietro, ma
dice che è enorme! Lo ha seguito, ma poi l’ha
perso! >>
<< Ma la cosa
strana è che ho sentito dire che aveva fattezze umane e
bestiali! >>
<< Che sia un
mostro? Un qualche esperimento genetico venuto male? >>
<< Non lo so! Ma
io non lo voglio nella mia città! >>
<< Nemmeno io!
>> ci
fu un coro di voci a pronunciare quella frase.
<<
Che si fa ora?
>> domandò
un uomo
<<
Sono partiti i
cacciatori poche ore fa! Hanno intenzione di ucciderlo! >>
<<
NO! Edward, no! >> urlò Bella, si
staccò dalla finestra e si vestì di
corsa. Doveva impedirlo. Loro non poteva ucciderlo. Ecco
cos’era quella
sensazione di paura che le era entrata dentro il giorno prima. Un
presagio…
Loro non lo avrebbero
ucciso. Lei non lo avrebbe mai permesso.
✿ Risposte
alle Recensioni :
thecarnival:
Ciao amica! Ahahahah e dai susu non
prendertela così, era una
sfida carina ù.ù stile “ Io Canto
“ ahahahah però bella quella canzonica XD per
quanto riguarda il capitolo shi, lei non se ne frega che lui sia una
Bestia, lo
adora così com’è!! E la cosa
è meravigliosa *-* grazie per i complimenti… e
non
è vero che su fb sono cattiva, dai
ù.ù” spero che il capitolo ti sia
piaciuto e
ci sentiamo su fb e al prossimo che sarà l’ultimo
:( ti lovvo anche io amica,
un bacione <3
squirrel93:
Ciao!!
Sono contenta
che la storia ti piaccia :) anche io devo leggerlo Beastly XD
l’ho comprato ma
non ho ancora avuto modo di sfogliarlo :P comunque spero che anche
questo
penultimo capitolo ti sia piaciuto e che non abbia aspettato molto per
la
pubblicazione :) alla prossima! Un bacio
bella
cullen89: Ciao
tesoro! Cosa ne
hai pensato di questo capitolo? Che era il penultimo, infatti quello di
Giovedì
sarà l’ultimo XD apprezzo il fatto che mi hai
seguita e continui a farlo! Ti
voglio bene e buono studio!! Un bacione <3
Sweet
Bleeding Star: Ciao
Sweet! Sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto, ma siamo agli sgoccioli :)
difatti il
prossimo è l’ultimo capitolo! Cosa
succederà? Per saperlo dovrai aspettare
Giovedì!! Fammi sapere cosa ne pensi di questo 4 capitolo,
se ti va! Un bacio
smiles: Ciao
Mary! Che bello risentirti!! Grazie perché
recensisci dalla prefazione e di questo ne sono felicissima *-* sono
contenta
che il capitolo scorso ti sia piaciuto e spero che anche questo sia
stato di
tuo gradimento :) purtroppo il prossimo capitolo sarà
l’ultimo! E anche questa
storia volgerà al termine… Un bacione grande!!