Fanfic su attori > Orlando Bloom
Segui la storia  |       
Autore: NiNieL82    05/04/2011    3 recensioni
POSTATO IL FINALE
“Non me ne frega niente di questo Orlando Bloom, non so se hai capito, Laura. Di pure al boss che questa me la paga. Non me lo sarei mai immaginato che avrebbe fatto una cosa simile!” esclamò Edith dirigendosi verso l’entrata del privè, dove avrebbe tenuto l’intervista.
“Ma miss Norton, Orlando Bloom e un attore di fama mondiale, il capo ha affidato a lei questa intervista proprio per questo motivo” rispose una terrorizzata Laura, segretaria personale di Edith, dall’altro capo del telefono.
[Dal primo capitolo].
“Sono lieta di conoscerla, mister Law.”
Jude sorrise e replicò:
“Ti prego, non mi far sentire più vecchio di quello che sono dandomi del lei. Chiamami Jude e tagliamo la testa al toro. Che ne dici?”
Edith sentì le gambe cederle. Certo, se lo avesse raccontato anche a Rachel sarebbe stramazzata al suolo per la sorpresa. Dare del tu a Jude Law mica è cosa di tutti i giorni.
Sorrise, un po' nervosa e disse:
“Ok, Jude!”
Gli occhi azzurri dell'attore ebbero come un lampo. Edith sentì una strana molla allo stomaco.
[Dal capitolo 22].
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Zalve! Ho corretto già il 25esimo capitolo e sono qua. Per postarlo.

Colgo subito l'occasione per ringraziare Klood e fede61294 -a cui do il benvenuto- per aver recensito la mia storia. Come ho detto spero di non deludere chi sta dall'altra parte del pc dal momento che sto cercando di creare una storia un po' anticonvenzionale. Mi spiego: Edith non è una Marie Sue. Al contrario è una stronzetta spocchiosa che sembra avere la chiave del sapere supremo. È insopportabile. E anche Orlando, per quel poco che ho letto, non è un santo. Ho deciso di usare i loro difetti e non i loro pregi. Infondo, se ben ci pensiamo, i difetti sono più interessanti dei pregi. IHIHIHIH! Comunque...

Questo è il nuovo capitolo. Spero che mi facciate sapere cosa ne pensate. E spero che la storia vi piaccia sempre.

Un saluto ancora a Klood e fede61294.

E buona lettura.



Capitolo 25: Il pirata, la principessa e il gentiluomo.



Passò un mese.

Un mese in cui Edith si riorganizzò la vita. E per quanto le fece male, dovette affrontare alcune rinunce: prima tra tutte l'addio alla redazione del 'The Bite'. Vista la situazione della sorella non sapeva con certezza quando sarebbe tornata a Los Angeles per abitarci -o se sarebbe tornata, visto che il suo libro era arrivato ormai a buon punto!- . Decise di lasciare la redazione dove aveva stretto amicizia con Ayko, Charlie, Eric, Dylan e tutti gli altri.

Per di più la casa di Orlando, ora che lui era partito, era stranamente troppo grande e le incuteva un certo timore dovuto al fatto che, oltre la governante che rimaneva il tempo di ordinare e mettere sul fuoco la cena, Edith era completamente sola. Posh a parte, naturalmente.

E anche la piccola gattina che si era abituata a condividere i suoi spazi con la rumorosa e poco elegante Sidi, si sentiva stranamente sola e depressa.

Fu così che una sera, a due settimane esatte dalla sua partenza a New York, che Edith prese una decisione importante.

La stessa che aveva preso qualcun altro qualche mese prima.



MALEDIZIONE!”

Orlando inveiva contro la porta del suo camper che per l'ennesima volta dall'inizio delle riprese si era bloccata.

MA QUANDO SI DECIDERANNO A SISTEMARE QUESTA DANNATISSIMA SERRATURA? FINISCE CHE CI RIMANGO CHIUSO DENTRO A QUESTO CAMPER DI MERDA!”

Che Orlando fosse costantemente nervoso, nelle ultime settimane, era cosa nota ai più ormai. Infatti il saluto abbastanza formale che Edith gli aveva fatto prima di partire, unito alla sua lontananza e al fatto che non si sentissero ogni sacrosanta ora -come Orlando era solito fare con Kate-, aveva lasciato Orlando di più che con l'amaro in bocca.

Ragion per cui, quando Orlando urlava e sbraitava in quel modo tutti, operatori, truccatori, fonici e perfino attori, comparse e controfigure gli stavano bene alla larga.

Tutti tranne uno.

Con un'andatura un po' strana, un enorme cappello da pirata un po' sgangherato, numerose bandane ai polsi e il viso pieno di trecce finte per aumentare la barba non folta come quella del suo personaggio, Johnny Depp camminava, ancora immerso nell'interpretazione del suo personaggio, il Capitan Jack Sparrow.

Passando davanti ad Orlando, vestito di tutto punto da Will Turner, lo guardò mentre armeggiava con la maniglia cercando invano di aprirla e con fare curioso si avvicinò a lui. Lo osservò in silenzio, sapendo che Orlando non lo aveva sentito arrivare, dato il fatto che stava gridando come un forsennato e attese che l'attore smettesse la sua invettiva e, forse, lo notasse senza aver bisogno di richiamare la sua attenzione.

PORCA, MA PORCA PUTT... Johnny!”

Orlando!” sorrise lui con lo stesso piglio e la stessa voce che usava quando interpretava Jack Sparrow.

N-Non riesco... La maniglia... Sai... Non riesco... Credo che sia rotta!” balbettò, cercandosi di giustificare un imbarazzatissimo Orlando.

Johnny si allungò appena e fece uno strano movimento con il polso. Orlando lo guardò perplesso, non capendo se l'attore stesse scherzando o facesse sul serio. Ci volle poco per capire che l'americano stava facendo sul serio dato che la porta si spalancò e Depp sbattendo le mani come per togliere la polvere, sorridendo disse:

Anche la mia stava facendo lo stesso difetto. Sai l'umidità rovina un po' tutto... Magari se la smetti di gridare così e di terrorizzare tutti quelli che ti stanno attorno la cambieranno. Sino ad allora, ti consiglio di aspettare...” e allontanandosi aggiunse: “E chiunque essa sia... Chiamala... Alle volte è utile!”

Orlando avvampò.

La mancanza di Edith lo stava facendo diventare una donnicciola isterica. E non andava bene. Per niente.



IL PIRATA.


Edith era appena arrivata. Aveva lasciato Posh nell'hotel e si era fiondata, dopo una rigenerante doccia, sopra un taxi a quello che avevano detto essere il set di 'Pirates of Caribbean'. Per tutto il tragitto Edith si arrovellò il cervello cercando un modo di entrare nel set. Certo! Erano in mezzo al nulla, parlando di posto raggiunti dalla civiltà. Ma lei stava per affrontare il reparto sicurezza della più grande lobby cinematografica mai esistita: la Disney.

Cercando un modo per entrare si fece lasciare dal taxi, come sua abitudine da quando conosceva Orlando, parecchi metri prima dal set.

Si avvicinò al primo scimmione addetto alla sorveglianza e sorridente disse:

Salve sono Edith Norton!”

Piacere! Bob Thomas!” disse l'uomo guardandola divertito.

Molto onorata” sorrise tirata Edith. “Sono qua per vedere un mio amico!”

E chi sarebbe, sentiamo?” disse Bob senza scomporsi sorridendo sempre più sarcastico.

Orlando Bloom!” rispose Edith sapendo che in quel momento stava facendo tutto, meno che una bella figura.

Ehy! Greg! Questa dice di essere amica di Orlando Bloom” rise divertito lo scimmione.

L'altro non si voltò, ma si mise a ridere, scuotendo la testa.

Bob, tornando a guardare Edith, senza abbandonare il suo ghigno sarcastico disse:

Senti bellezza. Mi spiace mandarti via. Ma sai quante ne vengono qua, dicendo di essere amiche di Orlando o di Johnny? Non ne hai la minima idea...”

Ma io sono davvero un'amica di Orlando Bloom!” cercò di giustificarsi Edith.

Bob rise divertito. E tornando serio con una velocità non solo fulminea ma anche preoccupante, sussurrò ad Edith.

Senti. Non uso mai la violenza con le donne. È contro i miei canoni. Ma mi hanno detto di essere il più convincente possibile con quelle come te...”

Sono contenta che lei sia ligio sul posto di lavoro... Ma le dico che sta prendendo...”

EDITH!”

Edith si voltò.

La terza voce unita a quella sua e quella della grande guardia di sicurezza, arrivava da una macchina.

Edith si voltò e vide il viso sorridente, incorniciato da lunghi capelli neri di Robin, la manager di Orlando, che più volte Edith aveva avuto l'occasione di incontrare a casa dell'attore stesso.

Robin. Per fortuna...” esclamò felice di vederla Edith.

Signora, questa ragazza...” intervenne la guardia.

Bob... Sta con me...” e guardando Edith, disse: “Sali!”

Edith fece come ordinato e lanciò uno sguardo di rimprovero verso l'enorme uomo che mesto aprì la sbarra, facendo entrare la macchina con lei e Robin dentro.

Dopo qualche secondo di silenzio fu la stessa manager a parlare e dire:

Se non fossi venuta tu, credo che ti avrei chiamata!”

Edith la guardò confusa e la donna continuò:

Orlando non sta lavorando bene. Ed è molto giù in questo periodo. E credo che sia perché non ci sei tu che lo scuoti ben bene, sgridandolo e facendolo rigare dritto!”

Edith sorrise e Robin cupa continuò:

Tu ridi. Ma credo che manchi davvero ad Orlando. E sono davvero felice che tu sia qua...”

Edith stava per rispondere ma Robin non le fece dire nulla e tranquilla, dopo il tono greve con cui l'aveva resa partecipe del fatto che Orlando era depresso, aggiunse:

Qualsiasi persona ti chieda, dì che sei mia ospite. E che possono chiamarmi per averne conferma. Ora devo andare a parlare con dei produttori per degli aspetti del contratto di Orlando che non mi sono chiari. Poi devo andare da Orlando e fargli vedere dei nuovi copioni... Sai come si dice...”

Bisogna sempre cercare di tenere forte le redini una volta in sella se non si vuole cadere giù!” recitò poco convinta Edith.

Robin annuì e rispose:

Ci vediamo dopo. Oppure in albergo.” e lasciando la macchina si separò da Edith che incerta si trovò in mezzo al set di una improbabile città del Settecento o giù di lì.

Si guardava intorno nervosa, sperando che nessuno la notasse -e nessuno sembrava notarla, mentre tutti si affannavano lavorando, montando e smontando, sistemando orli, rifacendo trucchi, riprovando scene- e cercando di scoprire un mondo a lei sconosciuto. Il mondo in cui lavorava Orlando.

In breve si rese conto che una volta dentro il set nessuno le chiese più chi fosse o che cosa ci facesse lì e questo la sollevò alquanto.

A malincuore dovette spegnere il cellulare, togliendo così l'unica possibilità che aveva di poter comunicare con Orlando. Ma non si lamentò.

Silenziosa, quasi non avesse mai proferito un solo suono in vita sua, Edith sbirciò i vari set dove si girava, senza incontrare mai una volta Orlando o uno degli altri attori principali.

-Se Orlando non fosse stato sul set, Robin me lo avrebbe detto!- pensò Edith quando uno strano dubbio la percorse, non incontrando l'amico da nessuna parte.

In effetti era piuttosto strano, anzi molto strano che non ci fosse Orlando in giro.

Presa dal nervosismo e chiedendosi se avesse girato tutto il perimetro che era stato consentito per le riprese, mentre si guardava attorno atterrita, andò a cozzare contro qualcosa. O meglio, qualcuno...

Imbarazzata per l'ennesima volta in quella giornata farfugliò:

Mi scusi... Non l'ho vista... Credo di essermi persa...”

Era ufficiale. Si sentiva davvero ridicola.

E forse lo pensò che fosse ridicola anche l'uomo contro cui andò a sbattere, perché rise di cuore mentre lei si scusava.

Sollevando la testa per vedere chi fosse, Edith sentì il cuore perdere un battito.

C'era solo un altro attore che adorava alla pari di Jude Law. E in quel momento, vestito da pirata, stava proprio davanti a lei:

Johnny Depp!” esclamò lei, quasi non avesse mai visto un uomo famoso prima di quel momento.

Johnny sorrise e fece un buffissimo inchino, presentandosi con un pomposo:

In carne ed ossa per servirla, signorina...?”

Edith lo guardò ancora qualche secondo a bocca aperta poi, riprendendosi, disse:

Norton. Edith Norton!”

Johnny la guardò per qualche secondo. Sembrava quasi che stesse cercando di ricordare qualche cosa, infatti...

Per due volte sono stato intervistato da una donna con un nome simile... Mi dissero di stare attento perché avevo a che fare con una mastino... Ma credo che sia impossibile... La Edith Norton che conosco io sta a Londra e lavora per 'Vanity Fair', credo...”

Edith sorrise compiaciuta. Mica succede tutti i giorni che uno degli artisti che hai intervistato e che ti piacciono si ricordi di te.

Annuì sorridendo e ribatté:

Sono io. Non sto a Londra da un po' e da altrettanto tempo non scrivo più per Vanity...”

Johnny spalancò la bocca per la sorpresa e, rammaricandosi -o almeno finse di farlo in maniera magistrale-, con una mano sul cuore, disse:

Una grandissima perdita per la rivista. Ho ancora i due numeri in cui sono stato intervistato da lei...”

Edith esplose in una risata di puro divertimento non aspettandosi quella battuta e perfino Depp, davanti a quella risata di cuore, rimase contagiato aggiungendo per nulla contrariato:

Non sto scherzando... Le sue interviste erano davvero belle. Ho davvero mantenuto le sue riviste...”

Edith cercò di calmarsi e asciugando il bordo dell'occhio disse:

Le credo solo se lei mi fa l'immenso favore di darmi del tu. Ho solo ventisei anni e sentirmi dare del lei mi fa sentire terribilmente vecchia...”

Gli occhi di Johnny si illuminarono e tendendo il braccio affinché Edith si potesse appoggiare a lui serio rispose.

Ci sto a patto che dopo due interviste e questo scontro cominci anche tu a darmi del tu... E mi dici che ci fai qua...”

Edith si appoggiò al braccio di Johnny Depp sentendo per un attimo che se continuava così, tra Jude Law che le faceva la corte e Depp che le chiedeva di darle del tu, sarebbe impazzita prima della fine dell'estate. E sorridendo rispose tranquilla:

Sono qua in veste di amica!”

Amica di chi, di grazia?”

Orlando Bloom!”

in un attimo tutto fu chiaro, per Johnny. In rapida successione ricordò Orlando nervosissimo, che sbraitava e gridava contro tutti, salvo calmarsi quando una donna misteriosa lo chiamava da Los Angeles. Per non parlare delle volte che l'attore londinese preferiva starsene per conto proprio in albergo, rifiutando ogni invito a bere qualche cosa con la troupe.

'E chiunque essa sia... Chiamala... Alle volte è utile!'

La donna che stava rendendo Orlando una donnicciola isterica doveva essere, senza ombra di dubbio, quella Edith Norton che aveva davanti.

Ho ancora un paio di minuti di pausa. Che ne dici Edith se ti offro la terribile brodaglia che quelli della produzione fanno passare per caffè?” chiese Johnny senza lasciare per un attimo i panni del pirata Jack Sparrow.

È così terribile?” chiese Edith ignara del fatto che l'attore avesse collegato lo strano comportamento di Orlando a lei.

Naa.. Solo i primi sorsi. Poi ci fai l'abitudine...”

Edith rise di nuovo di gusto sollevando la testa. Era un peccato veniale la civetteria con un uomo innamorato e padre. Ma anche lei era innamorata di un altro e qualunque donna avrebbe provato gusto nel civettare almeno un po' con uno dei più grandi sex-symbol della storia del cinema moderno. E guardando gli occhi scuri di Johnny con un sorriso dolce rispose:

Ci sto...” e assieme ad un pirata un po' strampalato andò a prendere il suo caffè che veramente di caffè aveva ben poco, anche dopo i primi sorsi.



LA PRINCIPESSA.


Johnny si era dovuto allontanare quasi subito dopo averle offerto il caffè, ripromettendole però che se avesse visto Orlando lo avrebbe avvisato del fatto che Edith era in giro per il set cercandolo.

Stava appunto girando per il set tranquilla quando sentì:

Allora. Quanto ti ci vuole per prendere un caffè, piccola stupida?”

Edith si guardò intorno quasi cercando di capire se ce l'avessero con lei.

Dico a te! Ma quando imparerai a fare le cose come si deve?”

Fu allora che Edith vide una ragazza molto magra, altrettanto bella e in egual modo antipatica e maleducata, che a passo di marcia agghindata da nobildonna si avvicinò ad Edith e prendendole il caffè di mano disse:

Alla buon ora. Credevo che mi avresti fatto finire la pausa senza berne un goccio!”

Edith sbarrò gli occhi e stava per ribattere nel suo classico modo acido quando la ragazza, prendendo un mucchio di fogli, li mise nella braccia della giornalista e disse:

Sono i copioni rivisti. Stai attenta a non fare idiozie come l'altra volta, che hai mischiato i fogli e ho detto le battute vecchie, facendo andare a gambe all'aria una giornata di lavoro per colpa della tua negligenza...”

Si stava allontanando bevendo il caffè di Edith, quando la giornalista, arrivata allo stesso punto di una pentola a pressione pronta a scoppiare, con nonchalance, quasi che quello che aveva detto la piccola presuntuosa prima non fosse mai stato proferito, si avvicinò alla ragazza e prendendole il caffè di mano, bevendone una lunga sorsata, le riconsegnò i fogli e acida sbottò:

La prossima volta che ti metti a dare ordini alle persone, ricorda il viso dei tuoi inferiori... Io non sono la tua assistente...” e sorridendo, dopo aver visto la faccia della ragazza confusa e anche un po' imbarazzata, Edith si voltò e notò una ragazza bionda come lei, con una coda di cavallo come lei e un vestitino simile, ma non identico al suo.

La guardò con aria solidale e disse:

Buon lavoro!” e si allontanò soddisfatta del fatto di aver dato una lezione a quella principessina che di regale aveva solo il vestito.



IL GENTILUOMO.


Orlando era stanchissimo. Aveva girato mille volte la stessa scena del suo incontro con il padre e si sentiva la testa scoppiare.

Era felice quindi di vedere la grande sala d'ingresso dell'albergo, illuminata da luci calde e con il solito via vai di persone e valige. Per lui era sinonimo di riposo meritato nella sua camera da mille e una notte. Era talmente stanco quella sera che non voleva nemmeno sapere se qualcuno l'avesse cercato o se avessero lasciato dei messaggi per lui. Voleva solo dormire e prendere un buon analgesico che facesse smettere il suo cervello di sbattere contro le pareti del cranio.

Si stava avvicinando a grandi falcate all'ascensore quando il receptionist disse:

Mr Bloom...”

Orlando sollevò gli occhi al cielo guardando, poi, con malinconia le porte scorrevoli che si richiudevano davanti a lui e voltandosi lentamente disse:

Mi dica!”

L'uomo lo guardò qualche secondo arrossendo. Orlando davanti a quella reazione aggrottò la fronte e lo incitò:

Si?”

L'uomo sollevò lo sguardo e balbetto:

Signore, ricordi che ambasciatore non porta pena... Ci sarebbe un signora che chiede di lei...”

E allora?” chiese Orlando sperando che non avessero permesso all'ennesima fan con abbastanza soldi per prendere una camera in quell'albergo di avvicinarsi a lui.

Ha detto che quando sarebbe arrivato... Beh... Dovevo avvisarla che la sta aspettando e che... Che...”

L'uomo si bloccò e arrossì violentemente. Orlando seccato per colpa del mal di testa e da quel mistero che lo teneva ancora lontano dalla camera, sbuffò e per niente cortese disse:

E quindi?! Sono stanco e non ho voglia di stare a cincischiare qui nella hall!”

L'uomo chinò la testa, sempre più in imbarazzo, ora per via anche del rimprovero dell'attore e chinando la testa pigolò:

In trent'anni... Mai... Mai...” per poi, sollevando lo sguardo su Orlando dire velocemente: “La signora ha detto che vuole un espresso e una mezza minerale. E ha detto che lei avrebbe capito...”

Orlando guardò l'uomo confuso prima, poi senza nemmeno dirgli grazie, lo spostò bruscamente e si precipitò nella stanza da tè dell'albergo. Guardò la gente seduta.

Salutò qualcuno del cast che stava lì a sorseggiare tranquillo un tè o un caffè, chiacchierando con un collega o con una nuova conquista.

Ma non era loro che Orlando cercava. Guardò i tavolini della stanza in stile liberty e poi la vide. Una crocchia elegante che raccoglieva tutti i capelli della giornalista. Gli occhi truccati di scuro e un vestito a fascia, elegante, bianco che metteva in risalto la pelle già ambrata dall'abbronzatura.

Sei sempre il solito. Arrivi sempre in ritardo!” scherzò lei.

Orlando sentì il cuore battere contro il pomo d'Adamo. Aveva paura di chiudere cli occhi perché nel momento in cui li avrebbe riaperti era sicuro di non trovarla seduta a quel tavolo e ritrovarsi da solo nella sua camera, a pensare come sempre a lei e alla cose che avrebbe voluto dire – e puntualmente non avrebbe detto- nella prossima telefonata.

Oddio. Credevo avessi migliorato le tue espressioni Orlando. Sembri ancora uno in preda ad un colpo apoplettico piuttosto che uno contento di vedere un'amica che non vede da tanto tempo”

Orlando rise. Era lei. Bella, terribilmente bella. Stronza, esageratamente stronza.

L'abbracciò e all'orecchio le disse:

Sono felicissimo che tu sia qua..”

Anche io.” e guardando Orlando con un'aria di finto rimprovero aggiunse: “È un posto da favola. Sto cominciando a pensare che devo cambiare lavoro! Certo che hai poco da lamentarti... Quando ne parlavi sembrava quasi di essere all'inferno. Ma si sa. Chi ha il pane non ha i denti!”

Orlando rise di cuore e con gli occhi lucidi disse:

Vieni su da me. Ho voglia di parlare...”

Edith lo guardò sollevando un sopracciglio, per niente convinta dall'offerta.

Orlando, invece, cogliendo lo sguardo dell'amica, disse, mettendo una mano sul cuore:

Prometto. Sarò un gentiluomo. Voglio solo parlare con te. Mi sei mancata davvero tanto!”

Edith sorrise convinta e prendendo il braccio di Orlando ribatté:

Lo so che sei un gentiluomo. Volevo vedere solo come reagivi..”

Ma tu guarda!” esclamò divertito l'attore, per niente arrabbiato con Edith.

Non poteva infondo. L'aveva aspettata davvero tanto.

L'aveva cercata altrettanto.

Voleva averla vicino. E anche se aveva voglia di fare l'amore con lei e averla in camera era una grande tentazione, sapeva che non avrebbe messo nessuna fretta alla sua 'amica'. Edith era troppo importante, per lasciare che il sesso rovinasse tutto.

E tenendola stretta respirò il suo profumo, che stranamente fece calmare il suo mal di testa e lo riempì di gioia ad ogni passo che la teneva stretta.


Volevo chiedere scusa a tutti i fans di Keira Knightley. Non ho niente contro di lei e nemmeno la conosco. La mia fan fiction mira a divertire, non ad offendere. Ho utilizzato Keira/Elizabeth in questo modo per creare una situazione divertente. Spero di esserci riuscita e di non aver offeso nessuno di voi... Chiedo scusa ancora per questo piccolo disclaimer e spero di non avervi annoiato.


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: NiNieL82