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Autore: valeriamiele    05/04/2011    0 recensioni
La storia di come i sogni, molto spesso, possono divenire realtà.
"Sei molto più di quello che pensi di essere ed ora più che mai è il momento di dimostrarlo, perché io credo in te."
Jessie non avrebbe mai immaginato che la sua vita potesse cambiare da un momento all'altro, che tutto ciò che sognava potesse avverarsi dinanzi i suoi occhi. Believe in you, credo in te.
Genere: Avventura, Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Oggi mi sono svegliata con l'intenzione di passare una bella giornata "scolastica". Prima ora storia ,poi religione, chimica, educazione fisica e poi musica. Odio il college, ma la sola idea che il mio futuro lo creo io mi abbatte,ho già 17 anni e non voglio ritrovarmi a stare in casa dei miei fino ai 30. NO MAI. Ho sempre avuto intenzione di frequentare un conservatorio, un luogo dove si studiasse solo ed esclusivamente musica ma quello più vicino da Joplin era a circa 320 km di distanza e quindi mi sono arresa. E' stressante la scuola. Non so chi l'abbia inventata ma giuro che chiunque sia stato non era per niente sano di mente!!
Finalmente l'ultima ora era arrivata senza alcun problema. La mia professoressa di musica era la miglior professoressa di qualsiasi istituto, l'adoro!
«Buongiorno Miss» le dico appena entra. «Buongiorno signorina Ingle, come va?» mi risponde con il suo solito sorrisino, che fortunatamente ha solo con me. «Ora tutto bene, cosa si farà oggi?» Tutto bene fin quel momento. Non avrei mai voluto fare quella domanda, perchè? Perchè le ho fatto venire in mente la brillante idea di far esporre a tutti noi,singolarmente, una canzone. E la cosa più emozionante è che la prima sarei stata io. Potevo starmi zitta! Non esiste altra cosa al mondo che mi imbarazzi più del cantare e suonare davanti alle persone. Mio padre è l'unico che mi POTEVA ascoltare e con il quale non avevo alcun timore. E solo il pensiero di dover cantare davanti all'intera classe di musica mi terrorizzava, stavo per vomitare.
Prendo la chitarra, la strimpello ma non riesco ad emettere alcun suono...che figura di roba marrone! Tutti a fissarmi, io là immobile, impassibile AIUTO!
Canto e suono da quanto ho 6 anni ma non ho mai avuto il coraggio di mostrare quello che so fare oltre che a mio padre. La sola idea mi rabbrividiva.
Fortunatamente la professoressa riuscì a distogliere tutti gli sguardi che erano rivolti a me, infatti chiamò Jim, un tipo divertentissimo ma negato nel canto.
«'Cause baby you're a firework. Come on show 'em what your worth ...» incominciò a canticchiare con la sua voce stridula senza saper neanche ciò che stesse cantando, mentre io cercavo di calmarmi, invano. Non so perchè ma, instintivamente ho preso la borsa ed uscita dalla classe.
Non appena salita in macchina di Papà lui mi chiede «Cos'hai scricciolo?» «Oddio Pà, sei vegente?!» «No, ma so rionoscere quando la mia bambina è strana» abbasso lo sguardo cercando di tenere per me quello che era successo prima, ma senza aver risultato, non sono abituata a tenermi le cose specialmente con lui. «Non sono riuscita a cantare una nota durante l'ora di musica» «Come tuo solito.» rispose papà con il suo sorrisino. Cazzo mi ridi Pà!? Già sto per le mie lune e ti metti anche te a ridermi in faccia. «Non sono in vena di scherzare» rispondo io in modo sgarbato. Dopo qualche minuti di silenzio papà mi fa «Stasera è il compleanno di zio Michael». Zio Michael è il fratello maggiore di papà, che io non sopporto per niente. Sta sempre per i fatti suoi e non sopporta quando si parla di calcio e musica, nella sua testa solo politica! FUCK. «Che rottura Pa...» «Gli ho detto che avremmo suonato e cantato qualcosa » rimasi pietrificata per quasi 10 minuti. Non potevo crederci che papà mi aveva fatto una cosa del genere. «Jessie, tu sei brava, hai talento, e devi superare certe cose.» Si papà superare un cavoloooo...non riuscivo a parlare, arrivati a casa corro in camera a prendere la chitarra e mi dirigo sulla cima della collina.
Amavo passare il tempo su quel prato verde. Era l'unico posto in cui mi sfogavo cantando a squarciagola senza fregarmene di nessuno. «On the first page of our story. The future seemed so bright ....» «ha ragione tuo padre, hai talento piccola» oddio era mia madre, non mi aveva mai detto che ero brava, mai. Mi ero sempre mantenuta sul parere di mio padre, non ho mai avuto il coraggio di cantare o suonare se non davanti a lui. Mia madre si era seduta di fianco a me nel frattempo e dopo pochi seconde mi disse con faccia seria. «non devi vergognarti di niente Jessie, è inutile. Anche io amavo cantare, ma a differenza tua non ero dotata di una voce come la tua...» scoppiammo a ridere entrambe, non succedeva da molto. «se ami fare una cosa, devi farla senza porti ostacoli, devi mostrarla senza aver paura o vergogna. Al massimo, possono lanciarti qualcosa appresso...» «MAMMAAA» mi sentivo bene a parlare con lei e forse non me n'ero mai resa conto, continuammo fino al calare del sole e stranamente le cantai e suonai tutto quello che sapevo. Rimasi sorpresa. Quando tornammo a casa per prepararci per andare da zio le dissi «Grazie Mamma. Penso che stasera, grazie a te, riuscirò a cantare con Papà» l'abbracciai forte. E' la mia mamma, e le voglio un mondo di bene.


-che ne dite un po più lungo ma voglio un vostro parere. :S
-twitter @valeriamiele
  
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