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Autore: Julietts    06/04/2011    2 recensioni
-Avevi ragione-
-Certo che avevo ragione, prof. E lei lo sa perfettamente. Sono state scintille, esattamente come immaginavo-
-Wow-
-Bene. Finalmente, ha scelto. Oh, guardi...che bell’alba-
-E’ stupefacente la tua capacità di impressionarti dei fenomeni atmosferici mentre sei su un divano nuda tra le braccia del tuo professore di lettere dopo due ore di sesso-
-L’emozione è emozione. E io provo emozione-
-Anch’io-
-Sono contenta. Si dice infatti che...se siamo ancora in grado di emozionarci, non siamo poi così distanti da essere felici-
-Già. Ed è mattina-
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa prof la dedico a lei...
Forse non la leggerà mai, anzi sicuramente non la leggerà
Mai
Ma proprio mai
Ma io gliela dedico comunque.
Non importa se mi lamento di tutti i compiti che ci dà
(troppi)
O delle sue battute che mio malgrado riescono
Sempre
A farmi ridere
O delle sue verifiche troppo difficili,
io la rispetto prof.
E la ringrazio di avermi insegnato cosa vuol dire
Essere
Veramente
Legati a qualcosa
Che non ci appartiene
Ma è ugualmente parte di noi.
Grazie, prof.

 
 

-Tu non altro che il canto avrai del figlio
O materna mia terra; a noi prescrisse
Il fato illacrimata sepoltura-
Ugo Foscolo
 

 
-Prof...tornerà mai in Sicilia?-
-Certo che ci tornerò, ragazzi-
-E quando?-
-Quando mi sentirò pronto-
-E cosa aspetta?-
-Ci vorranno anni, forse, decenni, per completare la mia formazione, ed ho intenzione di sfruttare al meglio la grande fortuna di vivere in una splendida città come Milano. E quando davvero, sentirò di essere completo, potrò tornare nella mia terra, tra la mia gente, dalla mia famiglia, e sarò la persona che ho sempre voluto essere-
-Che bel sogno prof-
-Già. È il sogno di una vita-
-Ma non pensa che andando avanti potrebbe decidere di vivere definitivamente a Milano? Insomma, magari trova una ragazza qua, si sposa, avrà dei figli...e poi mollerà tutto per tornare in una terra di disoccupazione e problemi? Ma se ne stia al nord, già che c’è!!!-
-Sono cosciente di essere fortunato, ragazzi. Molto fortunato. Ad avere avuto la possibilità di studiare e laurearmi qui, di lavorare qui, di incontrare gente come voi, come i miei colleghi, che mi hanno arricchito, voluto bene, con loro, con voi sono diventato una persona migliore, ma prima o poi, non potrò resistere al richiamo della mia terra. È come una molla, posso tentare di allontanarmi quanto voglio, ma proprio nel momento in cui credo di essere riuscito a slegarmi da lei, questa mi riporta velocemente indietro, riallacciato alla Sicilia, come sono sempre stato-
-Sente...nostalgia di casa?-
-Sì, ragazzi, molta. E ci tornerò, ne sono certo-
-Non pensa che sia...raro, avere un legame così con il proprio paese?-
-Certo che è raro, ed è anche molto bello-
-Prof...e intanto? Intanto che non torna?-
-I verbi, Bianchini, i verbi-
-Ok, dettagli...intanto non ha risposto-
-Beh, mettendo per un attimo da parte la tua incapacità di produrre proposizioni contenenti verbi coniugati opportunamente, credo che nel tempo che mi ci vorrà per...completarmi...mi impegnerò al massimo, vivendo ogni attimo con incredibile intensità, perché una mattina, potrei svegliarmi e cambiare tutto-
-E se...non riuscirà mai a sentirsi completo? E se non tornerà mai nella sua terra?-
-Spero di riuscire, ragazzi, spero davvero di farcela. Perché quando tornerò lì, avrò tanto da fare. Cercherò di esprimere tutte le conoscenze acquisite, così come le esperienze, e renderò migliori le persone attorno a me, che un clima come questo che si respira a Milano, non sanno nemmeno immaginarselo-
-Ma se non ce la farà a tornare?-
-Vorrà dire che il destino, o Dio, a seconda della vostra percezione del mistero e del futuro, avrà così deciso per me-
-Un disegno sopra tutti noi?-
-Una specie, ragazzi. Certo, credo molto nel libero arbitrio, ma credo anche, profondamente, che non tutto dipenda completamente da noi, che ci sia un’entità superiore. Che poi lo si chiami Allah, Dio, Buddha, Padre o Fato poco importa-
-Molto profondo, prof-
-Bene. Ora prendiamo storia-
 
E così scivola via il momento. Le mie parole riecheggiano ancora per un attimo nell’aria, nelle menti, per poi scivolare via, lasciando posto alla storia del nazismo e al Mein Kampf di Hitler. Ma nel mio cuore questa questione non scivola mai via, è sempre lì, e queste curiosità dei miei alunni sono solo uno spiraglio del mio sogno sul mondo. Perché ciò che sento, ciò che desidero dal mio futuro è così ricco che non so descriverlo. So che tornerò in Sicilia. L’anno prossimo, fra due anni, domani, fra dieci anni. Ci tornerò, quando mi sentirò pronto.
Mi ricordo ancora da ragazzino, sopra la tomba di mio padre, e della mia promessa: io non finirò come lui, morto non conoscendo altro che quelle quattro case, un supermercato e una piazzetta che è il mio paese di origine e che era tutto il mondo per lui. Non morirò ignorante, potrei dire, per quanto mio padre non fosse considerato tale (essendo un prestigioso medico). Ma i suoi limiti, c’erano, potenti, decisi, e quelli non saranno anche i miei limiti. Quando io tornerò, sarò pronto, e non me ne andrò a vivere da nessun’altra parte. Ci andrò e ci rimarrò. Mi mancherà Milano, mi mancherà la gente di qui, ma sarò al mio posto, e potrò dire di aver ritrovato quel pezzo della mia anima mancante. Perché in Sicilia c’è una parte di me, che io ho lasciato lì nascendoci e vivendoci, e non potrò mai sentirmi pienamente...completo, finchè non la riotterrò, inglobando dentro di me parte della mia terra, della mia patria, del mio Sogno.
  
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