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Autore: Maryjed    07/04/2011    2 recensioni
Io sono colei che per un giorno entrerà nella testa di questi tre uomini per sapere come trascorrono le giornate, cosa pensano e come agiscono.
Jared,Shannon e Tomo tre nomi, tre uomini tre caratteri completamente diversi.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui con il secondo componente di questa band.
Tomo.
Spero che non vi deluda, credo che descrivere Tomo sia ancora più difficile che provare ad entrare nella mente dei Leto brothers perchè lui è molto più riservato ed è difficile sapere o solo immaginare come la pensi.

@Cath Echelon grazie per i complimenti spero che questo capitolo non deluda le tue aspettative ^.^
@DreamofMartina mamma mia che recensione lunga che hai lasciato o.o mi hai resa troppo troppo felice specie vedere che io e te abbiamo esattamente la stessa visione di questo meraviglioso uomo e del rapporto con il suo fratellino xD. Spero che in questo capitolo il mio Tomo si avvicini un po' alla realtà e alla tua visione :)
@_Fe tesoroooo grazie grazie per la recensione lo sai che per me è molto importante il tuo parere, ti adorooo
Grazie a tutti coloro che seguono questa FF, che l'hanno aggiunta tra i preferiti, le ricordate e le seguite e grazie a chi la legge in silenzio.
Buona lettura ^-^

 

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“Allora amore mio com’è andato il concerto stasera?”.
“Tesoro mi manchi da matti”.
“Ok ho capito è andata bene, adesso vado a letto ok? E tu divertiti!”.
Ma come faccio a divertirmi senza la mia parte? La mia dolce Vicky e che adesso porta in grembo mio figlio?
La amavo già da prima, prima ancora di conoscerla: la aspettavo.
Il concerto è stato un successo, miglioriamo giorno dopo giorno e ,nonostante la stanchezza del tour, continuiamo a dare il meglio di noi per permettere ai nostri echelon di sognare e per permetterci di sognare.
Chiudo gli occhi e mi distendo sul divanetto della mia suite: è decisamente troppo vuota per i miei gusti.
Mi faccio coccolare dal silenzio.
“Ehi Tomo andiamo su, non sei ancora pronto?” mi disturba la voce roca di Shannon. Ma che palle e io che volevo riposare.
“Allora Tomo andiamo su, ci sono un sacco di strafighe che aspettano solo noi…” mi ricorda.
“Ma quello è il vostro divertimento Sha…” mi alzo dal divanetto,” Ricordi che io sono promesso sposo?” gli ricordo con un sorriso innocuo che desta la sua malinconia.
“Sì, beh vorrà dire che terrai d’occhio le loro borsette Chanel mentre stanno in bagno a giocare con noi ahahahha” farfuglia divertito.
Non ho mai tradito Vicky e non ho alcuna intenzione di farlo perché io sono uno di quelli che considera il tradimento come la dimostrazione di non-amore.
“Tomo come ti sembro?” mi domanda Shannon sfilando con un paio di jeans neri e un giubbino dello stesso colore di pelle con tanto di borchie:
“Troppo arrapato” lo sfotto, ”Non sei un po’ troppo casual?”.
Ma il batterista non mi ascolta minimamente e si fa strada tra l’ammasso di gente che c’è dentro la hall dell’albergo.
In realtà è davvero bellissimo e impeccabile come sempre, lo osservo mentre mi cammina davanti e un velo di rossore ricopre le mie guancie.
“Ma Jared?”.
“Lo sai benissimo che Sua Eccellenza ama farsi attendere!Prendi qualcosa?”.
Annuisco con la testa e ci dirigiamo verso il bar dell’albergo: passerà almeno un’ora prima che Jay sia pronto per uscire.
Ci sediamo nelle sedie del bar e chiediamo due Manhattan.
“Me ne offri uno?” si avvicina una mora con una 4° di reggiseno.
“Ma certo tesoro…” le porge il proprio bicchiere l’audace batterista.
Ma tu guarda un  po’… Cominciano a parlare e io torno nel mio mondo sorseggiando alcol.
In questo momento vorrei stare in casa mia con Vicky, baciarla e stringerle il pancino appena ingrassato.
“E lui è promesso sposo!” la voce di Shannon mi riporta alla realtà.
“Davvero? E quando ti sposerai?” mi domanda maliziosa la morona mostrandomi il suo balcone in bella vista.
“Ecco io…”.
La verità è che non abbiamo ancora stabilito una data precisa, nonostante tutto sappiamo che alla fine toccherà anche a noi il grande passo; ma in fondo non l’ho fatto perché ho paura che la band mi porti via troppo tempo o che il matrimonio porti via troppo tempo alla band e non so quale dei due possa esser peggiore.
Shannon e Jared sono la mia famiglia: sono arrivato quel giorno di fronte loro senza alcuna speranza di poter diventare il loro chitarrista e invece mi ritrovo a metter da parte il mio amore per Vicky a causa loro.
Io amo la mia band, amo Jared ,amo Shannon e amo anche Vicky e ciò che vogliamo costruire ma non so quale di questi amori sia il più forte, non so quale possa vincere fra loro e sinceramente non sono poi così sicuro di volerlo scoprire.
A volte penso a Matt e, nonostante mi sia sentito tradito quando è andato via, mi ritrovo a pensare che abbia fatto la scelta migliore a stare con la sua famiglia, anche se penso sempre che la sua famiglia non sia stato il motivo principale per cui è andato via per sempre.
“Scusate il ritardo!” si presenta Jared perfetto come sempre: mi fa apparire un cane randagio in compenso.
“Bene andiamo”.
Decidiamo di fare un giro per la città, trovo siano più genuine la notte perché mostrano davvero il loro vero volto.
“Dai raga andiamo in un locale fico! Voglio proprio trombarmi qualche bella italiana!” urla Shannon quasi ubriaco, è sempre lo stesso.
“Beh Shannon guarda quanto è bella Roma la sera, è proprio artistica questa città!” fa una giravolta il cantante incantato dalla maestria di questa città millenaria.
“Sì ma le italiane lo so ancora de più!” abbozza in accento romano.
“Dai Shannon fa l’adulto!” urla irritato.
“Ok ragazzi, dai facciamo un altro giro qui e poi andiamo a bere ok? Dopotutto anche tu vuoi trovare qualcuna con cui passare la serata vero?” mi volto io a placare gli animi.
E ci ritroviamo in un locale: i fratelli Leto stanno parlando con delle ragazze davvero carine ed io bevo solo sul divanetto, chissà cosa fa Vicky.
Le scrivo un messaggio.
Osservo i miei membri della band: ecco perché non si sposeranno mai xD sono spariti e le borsette Gucci delle ragazze sono le uniche a tenermi compagnia.
“Ciao, cosa fai qui solo?” mi domanda una ragazza con una gonna inguinale e un cocktail in mano.
“Aspetto degli amici…”.
“Sono Maria!” tipico nome italiano penso e rido tra me destando il sospetto della ragazza che si è appena seduta accanto a me.
“Ti andrebbe di festeggiare? E’ il mio compleanno…” si avvicina a me talmente tanto da poter sentire fortemente il suo respiro, le osservo le labbra rosse e gli occhi tinti pesantemente, lei riguarda il mio sguardo maliziosamente e mi poggia una mano sopra la coscia.
Ci fermiamo un attimo: per studiarci con un solo gioco di sguardi, lei mi sbatte contro il suo seno e la sua mano si fa spazio tra le mie gambe contratte.
Ma cosa diavolo sto facendo? Vicky è l’opposto di questa ragazza, lei è genuina questa è solo una bugia.
“Devo andare, scusami” mi alzo elegantemente e mi dirigo verso l’uscita del locale respirando l’aria frizzante.
Decido di andare in albergo e mi metto a suonare il mio violino: chiudo gli occhi e in un attimo tutti i ripensamenti e i dubbi spariscono via impedendomi di pensare a qualcosa.
Smetto di suonare alle 6 del mattino e il sonno e la stanchezza sono scomparsi.
Esco dalla camera e mi ritrovo uno Shannon malinconico: come nessuno ha mai visto sicuramente.
Non ci diciamo nulla, ci limitiamo solo a fissarci negli occhi permettendo ai nostri sguardi di comunicare.
“Ti prego non smettere di suonare il tuo violino Tom…” mi sussurra all’orecchio.
Sorrido.
“Dai andiamo a fare colazione”.
“Preferisco i tuoi piatti sinceramente, quando cucinerai ancora per me?” mi dice il batterista con la bocca piena di cibo.
“Sha smettila di ingozzarti come un maiale!Sono solo le sei del mattino, se inizi a quest’ora più tardi cosa farai?”
“E dai devo crescere e ho bisogno di mangiare caro!”.
“A che ora abbiamo il volo?”.
“A mezzogiorno!”
Decidiamo di andare a prendere i nostri strumenti e, non appena ci avviciniamo a essi ci sentiamo attirati a una calamita e ci ritroviamo a suonare Hurricane.
Suonare la chitarra mi dà le stesse sensazioni che suonare il violino.
Sento le corde vibrare sotto le mie dita, esattamente come il ritmo del mio cuore: la serenità che provo è ineguagliabile non credo che vi siano droghe che ti permettano di non pensare come la musica.
Sì, la musica è la mia dannatissima droga.
La band è la mia fottuta dipendenza.
Shannon, con la sua batteria, è il mio maledettissimo viagra.
Jared, che accompagna i nostri strumenti con la sua voce, è la mia impura fede.
Vicky è il mio unico amore.
Cos’è più importante?
   
 
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