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Autore: Joyce Wilson    07/04/2011    5 recensioni
Isabella Cullen ragazzina di diciasette anni dolce e solare. Ha tanti amici ma pochi si possono considerare tali.Si innamora di un collega di suo padre.
Edward Masen, il nuovo pediatra. Vivranno una storia d'amore tormentata, piena di problemi e dieci anni a dividerli,ma un amore ad unirli. Ma come si sa l'amore supera ogni ostacolo.
Sono BlairCullen, ma con un nuovo account.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ecco mi come avevo promesso. Ringrazio sempre chi segue e recensisce la storia. Davvero siete tutti fantastici! Ora vi lascio al capitolo però prima volevo ricordarvi le mie storie:

Le mie storie:


Noi Due” Verrà aggiornata ogni Lunedì.

One in a Million” Verrà aggiornata Domenica ultimo capitolo.

Angels Cry” Il primo capitolo modificato verrà pubblicato Sabato.


Buona lettura! Ci vediamo sotto, mi raccomando.


Capitolo Betato By: IvanaEfp! Grazie Ivy! ^^


Stava esagerando? Forse.
Ma lei lo voleva, e da bambina capricciosa qual'era, faceva di tutto per averlo. Ed era assolutamente convinta che lo avrebbe avuto, non sapeva ancora come, ma lui sarebbe stato suo, e lei sarebbe stata sua. Erano pensieri folli, se ne rendeva conto, ma non poteva farne a meno.
E mentre suo fratello la rimproverava, lei pensava al bacio; a quel fantastico bacio che cinque secondi fa l’aveva trasportata dritta verso il paradiso. Pensava a quelle fantastiche labbra che si erano poggiate sulle sue in una dolce e passionale resa;si era abbandonato, se pur con un po' di riluttanza, a quel bacio tanto desiderato e non solo da lei, da entrambi. Sapeva cosa bloccava lui;l'età e il fatto che lei fosse la figlia del suo capo.
Invece non sapeva cosa spingeva lei ad andare avanti. Non si era mai comportata così,non aveva mai fatto tutto questo per un semplice desiderio carnale, non si era mai lasciata andare a certi gesti, a certe movenze di seduzione. Non era nel suo carattere, quei gesti non la rispecchiavano appieno .
“ Sono stato chiaro, signorina?” la voce di suo fratello gli arrivò un po' ovatta;in verità non aveva capito nulla ma decise di annuire semplicemente, cercando di mostrare una faccia neutra o semmai una faccia mortificata. E a quanto pare ci riuscì,visto che il fratello le baciò la testa per poi cercare di trascinarla per le scale. Ma lei si oppose,doveva chiamare Angela.
“ Aspetta Ben, devo chiamare Angela” all’udire quel nome gli si illuminarono gli occhi;sapeva che Angela e Ben si piacevano, sapeva quello che provava Ben e quello che provava Angela. Ma conosceva soprattutto quei due zucconi rincitrulliti che non erano ancora riusciti a dichiararsi,forse per paura di un rifiuto.
Andò in camera sua e afferrò il telefonino vedendo un messaggio;lo aprì e vide che era di Angela.
“ Appena puoi chiama.. ho delle notizie da darti”
compose velocemente il numero di Angela, la quale le rispose al primo squillo.
“ Non ci crederai mai.. ma il tuo caro dottorino sta a cinque case di distanza dalla mia.”
“ Angela hai mai desiderato una sorella?” gli chiese di getto. Sorrise immaginando la faccia perplessa dell'amica che dall'altro lato del telefono le rispose che si l'avrebbe voluta.
“ Bene.. allora preparati ad averla, perché finirà che mi trasferirò a casa tua” gli disse ridendo. L'amica si unì a lei e dopo essersi calmate gli domandò come mai avesse chiamato così presto. Isabella gli spiegò tutto quello che era successo, le provocazioni, il bacio, la sgridata di Ben, anche se di quella non ci aveva capito nulla.
“ Bella! Ma come .. cioè mi devi dire tutto, ogni minimo particolare. Voglio sapere tutto!” Angela era sbalordita,incredula, si sentiva dal tono di voce, ma sotto nascondeva un po' di preoccupazione e felicità per l'amica che aveva raggiunto in parte il suo obiettivo.
“ Angela... posso venire a dormire da te, stasera?” Sperava che l'amica dicesse di si, sarebbe stato anche un pretesto oltre a quello di raccontargli tutto, di stare con Edward. Non sapeva ancora come, ma si sarebbe fatta accompagnare da lui. Oh almeno ci sperava.
“ Certo, che puoi venire. Così mi racconti tutto! Ti fai accompagnare da Ben?” gli dispiace deludere l'amica, ma avrebbe fatto di tutto per essere accompagnata da Edward.
“ Non lo so ancora.. ora però devo andare Angel ci sentiamo dopo, bacio.” riattaccò subito, senza dare il tempo all'amica di rispondere. Dove congegnare un piano, a prova di bomba. Ma era consapevole che la cosa non sarebbe stata affatto facile.
Restò un po' a rimuginare sul da farsi, ma poi decise che era meglio iniziare a scendere prima che la diano per dispersa. Scese le scale, persa nei suoi meccanici pensieri, doveva trovare la soluzione e subito. Arrivò in sala da pranzo, e di sedette al solito posto vicino al padre. Gli occhi di Ben, erano fissi sulla sua figura in un altro momento gli avrebbe dato sicuramente fastidio, ma ora che stava cercando una soluzione, non le importava molto. I suoi pensieri vennero interrotti da lui.. Edward che fece il suo ingresso in sala, lasciandola senza fiato. Era un uomo, bellissimo nella maturità dei suoi anni. Aveva degli occhi capaci di portarti nei piani più alti del paradiso, il suo corpo che aderiva perfettamente a quello suo, le sue soffici e invitanti labbra, il suo naso perfetto e dritto, il suo collo soffice e profumato, -profumo di uomo- le sue mani grandi e calde, la sua mascella squadrata e i suoi capelli soffici e spettinati, che lo rendevano più affascinante, più giovane della sua età. Era un uomo che non passava in osservato questo è certo, e si chiedeva come la moglie, anzi l'ex moglie l'abbia potuto tradire... con tanta perfezione che si trovava accanto, cosa l'ha indotta a tradirlo? Quale donna sana di mente lo avrebbe fatto?
“ Edward pensavamo che ti fossi perso per strada” rise divertito Ben. Sicuramente accortosi dei loro sguardi.
“ ci mancava davvero poco” Edward rispose sorridendo.
“ La prossima volta allora ti daremo una mappa – disse Isabella divertita-” così la prossima volta non rischi di perderti” è stata più forte di lei, scoprì che adorava provocarlo e prenderlo un po' in giro. Lui rise divertito così come gli altri. Le piaceva il modo in cui rideva, aveva una luce viva negli occhi, e la bocca formava una strana smorfia molto adorabile. Scosse la testa, cercando di scacciare via questi pensieri un po' strani. Carlisle lo invitò a sedersi e Edward se pur con riluttanza mal celata agli occhi di Isabella, si sedette vicino a lei.
La cena iniziò molto tranquillamente, Edward scoprì le aspirazioni che aveva Isabella, e quelle che avevano i suoi fratelli, ma lei non prestava molta attenzione. Stava macchinando per escogitare un buon piano. Erano già arrivati al secondo ed ancora lei non aveva trovato niente.
Sono pessima -pensò- devo trovare il modo al più presto...
“ Vuoi dell'acqua Edward?” voleva un contatto fisico, di qualunque genere con lui. E quella gli sembrava, il momento adatto. Avrebbe sincronizzare i movimenti, così che le loro mani si toccassero per prendere la bottiglia. E così fu, ma il contatto la fece arrossire senza un motivo preciso, o meglio il motivo c'era.. quello che stava per fare non gli piaceva poi molto, certo si divertiva a vederlo in difficoltà, ma l'imbarazzo ci sarebbe stato comunque. Edward nel frattempo gli l'acqua nel bicchiere e lei lo ringraziò, arrossendo ed abbassando lo sguardo.
Quando lui portò il bicchiere alle labbra, bevve un sorso d'acqua Isabella si decise ad agire. Mise la mano sul suo ginocchio facendola salire piano piano, ed arrivando alla sua coscia, quando arrivò al suo interno coscia lui ebbe un fremito, e l'acqua gli andò di traverso facendolo, quasi strozzare.
“ Edward stai bene?” la dolce e cara Esme, si accertò subito che Edward stesse bene.
Edward Annui, ma si vedeva che non era convinto poi aggiunse
“ Si, mi è andata l'acqua di traverso scusatemi” Isabella strinse di più l'interno coscia di Edward, e lui le rispose con un occhiataccia e lei con un sorrisino innocente.
Esme non si fece sfuggire tutti questi sorrisini, tutte queste occhiatine... non si fece sfuggire nulla, tant'è che il suo sguardo saettò in quello di Isabella ammonendola. Isabella non badò molto allo sguardo, e continuò il suo tragitto verso la sua meta. Arrivò al cavallo dei pantaloni di Edward constatando che, ci fosse un rigonfiamento notevole. Sorrise compiaciuta, era abbastanza gratificante sapere che riusciva a portare un uomo, ma soprattutto lui a questi livelli. Ma purtroppo tutti hanno i proprio guastafeste.
“ ti prego basta” Edward la pregò con un soffio di voce. Le dispiaceva ma allo stesso tempo la cosa gli piaceva, la divertiva la eccitava... si sentiva potente.
“ Isabella” una voce a lei molto conosciuta, ma che in quel momento sembra così sconosciuta. Ben era una maschera di preoccupazione. Ammonì la sorella che al tono della sua voce e all'occhiata truce ed eloquente, le fece levare la mano dal piano basso di Edward. Si morse il labbro colpevole, ed imbarazzata maledicendo mentalmente questo suo difetto.
La cena dopo questi piccoli -in convenienti divertenti- passò relativamente tranquilla. Occhiatine a parte. Il padre e il fratello Jake non si erano accorti di nulla, o almeno così facevano credere. Ma ne era sicura lei, era sicura che non avessero visto nulla. Meglio si sarebbe risparmiata una punizione e un morto sulla coscienza. E bene era arrivato i momenti dei saluti, ed Edward era visibilmente contento di andarsene, -anche se faceva di tutto per non darlo a vedere- e lei ancora non aveva un piano da portare avanti, ma poi un lampo e le si accese la lampadina. Ora sapeva cosa fare.


Baci Spero che il capitolo vi sia piaciuto


B r i c i ù

   
 
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