Ecco mi come avevo promesso. Ringrazio sempre chi segue e recensisce la storia. Davvero siete tutti fantastici! Ora vi lascio al capitolo però prima volevo ricordarvi le mie storie:
Le mie storie:
“ Noi Due” Verrà aggiornata ogni Lunedì.
“ One in a Million” Verrà aggiornata Domenica ultimo capitolo.
“ Angels Cry” Il primo capitolo modificato verrà pubblicato Sabato.
Buona lettura! Ci vediamo sotto, mi raccomando.
Capitolo Betato By: IvanaEfp! Grazie Ivy! ^^
Stava
esagerando? Forse.
Ma lei lo voleva, e da bambina capricciosa
qual'era, faceva di tutto per averlo. Ed era assolutamente convinta
che lo avrebbe avuto, non sapeva ancora come, ma lui sarebbe stato
suo, e lei sarebbe stata sua. Erano pensieri folli, se ne rendeva
conto, ma non poteva farne a meno.
E mentre suo fratello la
rimproverava, lei pensava al bacio; a quel fantastico bacio che
cinque secondi fa l’aveva trasportata dritta verso il
paradiso.
Pensava a quelle fantastiche labbra che si erano poggiate sulle sue
in una dolce e passionale resa;si era abbandonato, se pur con un po'
di riluttanza, a quel bacio tanto desiderato e non solo da lei, da
entrambi. Sapeva cosa bloccava lui;l'età e il fatto che lei
fosse la
figlia del suo capo.
Invece non sapeva cosa spingeva lei ad andare
avanti. Non si era mai comportata così,non aveva mai fatto
tutto
questo per un semplice desiderio carnale, non si era mai lasciata
andare a certi gesti, a certe movenze di seduzione. Non era nel suo
carattere, quei gesti non la rispecchiavano appieno .
“ Sono
stato chiaro, signorina?” la voce di suo fratello gli
arrivò un
po' ovatta;in verità non aveva capito nulla ma decise di
annuire
semplicemente, cercando di mostrare una faccia neutra o semmai una
faccia mortificata. E a quanto pare ci riuscì,visto che il
fratello
le baciò la testa per poi cercare di trascinarla per le
scale. Ma
lei si oppose,doveva chiamare Angela.
“ Aspetta Ben, devo
chiamare Angela” all’udire quel nome gli si
illuminarono gli
occhi;sapeva che Angela e Ben si piacevano, sapeva quello che provava
Ben e quello che provava Angela. Ma conosceva soprattutto quei due
zucconi rincitrulliti che non erano ancora riusciti a
dichiararsi,forse per paura di un rifiuto.
Andò in camera sua e
afferrò il telefonino vedendo un messaggio;lo
aprì e vide che era
di Angela.
“ Appena puoi chiama.. ho delle notizie da
darti”
compose velocemente il numero di Angela, la quale le
rispose al primo squillo.
“ Non ci crederai mai.. ma il tuo caro
dottorino sta a cinque case di distanza dalla mia.”
“ Angela
hai mai desiderato una sorella?” gli chiese di getto. Sorrise
immaginando la faccia perplessa dell'amica che dall'altro lato del
telefono le rispose che si l'avrebbe voluta.
“ Bene.. allora
preparati ad averla, perché finirà che mi
trasferirò a casa tua”
gli disse ridendo. L'amica si unì a lei e dopo essersi
calmate gli
domandò come mai avesse chiamato così presto.
Isabella gli spiegò
tutto quello che era successo, le provocazioni, il bacio, la sgridata
di Ben, anche se di quella non ci aveva capito nulla.
“ Bella!
Ma come .. cioè mi devi dire tutto, ogni minimo particolare.
Voglio
sapere tutto!” Angela era sbalordita,incredula, si sentiva
dal tono
di voce, ma sotto nascondeva un po' di preoccupazione e
felicità per
l'amica che aveva raggiunto in parte il suo obiettivo.
“
Angela... posso venire a dormire da te, stasera?” Sperava che
l'amica dicesse di si, sarebbe stato anche un pretesto oltre a quello
di raccontargli tutto, di stare con Edward. Non sapeva ancora come,
ma si sarebbe fatta accompagnare da lui. Oh almeno ci sperava.
“
Certo, che puoi venire. Così mi racconti tutto! Ti fai
accompagnare
da Ben?” gli dispiace deludere l'amica, ma avrebbe fatto di
tutto
per essere accompagnata da Edward.
“ Non lo so ancora.. ora però
devo andare Angel ci sentiamo dopo, bacio.”
riattaccò subito,
senza dare il tempo all'amica di rispondere. Dove congegnare un
piano, a prova di bomba. Ma era consapevole che la cosa non sarebbe
stata affatto facile.
Restò un po' a rimuginare sul da farsi, ma
poi decise che era meglio iniziare a scendere prima che la diano per
dispersa. Scese le scale, persa nei suoi meccanici pensieri, doveva
trovare la soluzione e subito. Arrivò in sala da pranzo, e
di
sedette al solito posto vicino al padre. Gli occhi di Ben, erano
fissi sulla sua figura in un altro momento gli avrebbe dato
sicuramente fastidio, ma ora che stava cercando una soluzione, non le
importava molto. I suoi pensieri vennero interrotti da lui.. Edward
che fece il suo ingresso in sala, lasciandola senza fiato. Era un
uomo, bellissimo nella maturità dei suoi anni. Aveva degli
occhi
capaci di portarti nei piani più alti del paradiso, il suo
corpo che
aderiva perfettamente a quello suo, le sue soffici e invitanti
labbra, il suo naso perfetto e dritto, il suo collo soffice e
profumato, -profumo di uomo- le sue mani grandi e calde, la sua
mascella squadrata e i suoi capelli soffici e spettinati, che lo
rendevano più affascinante, più giovane della sua
età. Era un uomo
che non passava in osservato questo è certo, e si chiedeva
come la
moglie, anzi l'ex moglie l'abbia potuto tradire... con tanta
perfezione che si trovava accanto, cosa l'ha indotta a tradirlo?
Quale donna sana di mente lo avrebbe fatto?
“ Edward pensavamo
che ti fossi perso per strada” rise divertito Ben.
Sicuramente
accortosi dei loro sguardi.
“ ci mancava davvero poco” Edward
rispose sorridendo.
“ La prossima volta allora ti daremo una
mappa – disse Isabella divertita-” così
la prossima volta non
rischi di perderti” è stata più forte
di lei, scoprì che adorava
provocarlo e prenderlo un po' in giro. Lui rise divertito
così come
gli altri. Le piaceva il modo in cui rideva, aveva una luce viva
negli occhi, e la bocca formava una strana smorfia molto adorabile.
Scosse la testa, cercando di scacciare via questi pensieri un po'
strani. Carlisle lo invitò a sedersi e Edward se pur con
riluttanza
mal celata agli occhi di Isabella, si sedette vicino a lei.
La
cena iniziò molto tranquillamente, Edward scoprì
le aspirazioni che
aveva Isabella, e quelle che avevano i suoi fratelli, ma lei non
prestava molta attenzione. Stava macchinando per escogitare un buon
piano. Erano già arrivati al secondo ed ancora lei non aveva
trovato
niente.
Sono pessima -pensò- devo trovare il modo al più
presto...
“ Vuoi dell'acqua Edward?” voleva un contatto
fisico, di qualunque genere con lui. E quella gli sembrava, il
momento adatto. Avrebbe sincronizzare i movimenti, così che
le loro
mani si toccassero per prendere la bottiglia. E così fu, ma
il
contatto la fece arrossire senza un motivo preciso, o meglio il
motivo c'era.. quello che stava per fare non gli piaceva poi molto,
certo si divertiva a vederlo in difficoltà, ma l'imbarazzo
ci
sarebbe stato comunque. Edward nel frattempo gli l'acqua nel
bicchiere e lei lo ringraziò, arrossendo ed abbassando lo
sguardo.
Quando lui portò il bicchiere alle labbra, bevve un
sorso d'acqua Isabella si decise ad agire. Mise la mano sul suo
ginocchio facendola salire piano piano, ed arrivando alla sua coscia,
quando arrivò al suo interno coscia lui ebbe un fremito, e
l'acqua
gli andò di traverso facendolo, quasi strozzare.
“ Edward stai
bene?” la dolce e cara Esme, si accertò subito che
Edward stesse
bene.
Edward Annui, ma si vedeva che non era convinto poi
aggiunse
“ Si, mi è andata l'acqua di traverso
scusatemi”
Isabella strinse di più l'interno coscia di Edward, e lui le
rispose
con un occhiataccia e lei con un sorrisino innocente.
Esme non si
fece sfuggire tutti questi sorrisini, tutte queste occhiatine... non
si fece sfuggire nulla, tant'è che il suo sguardo
saettò in quello
di Isabella ammonendola. Isabella non badò molto allo
sguardo, e
continuò il suo tragitto verso la sua meta.
Arrivò al cavallo dei
pantaloni di Edward constatando che, ci fosse un rigonfiamento
notevole. Sorrise compiaciuta, era abbastanza gratificante sapere che
riusciva a portare un uomo, ma soprattutto lui a questi livelli. Ma
purtroppo tutti hanno i proprio guastafeste.
“ ti prego basta”
Edward la pregò con un soffio di voce. Le dispiaceva ma allo
stesso
tempo la cosa gli piaceva, la divertiva la eccitava... si sentiva
potente.
“ Isabella” una voce a lei molto conosciuta, ma che
in quel momento sembra così sconosciuta. Ben era una
maschera di
preoccupazione. Ammonì la sorella che al tono della sua voce
e
all'occhiata truce ed eloquente, le fece levare la mano dal piano
basso di Edward. Si morse il labbro colpevole, ed imbarazzata
maledicendo mentalmente questo suo difetto.
La cena dopo questi
piccoli -in convenienti divertenti- passò relativamente
tranquilla.
Occhiatine a parte. Il padre e il fratello Jake non si erano accorti
di nulla, o almeno così facevano credere. Ma ne era sicura
lei, era
sicura che non avessero visto nulla. Meglio si sarebbe risparmiata
una punizione e un morto sulla coscienza. E bene era arrivato i
momenti dei saluti, ed Edward era visibilmente contento di andarsene,
-anche se faceva di tutto per non darlo a vedere- e lei ancora non
aveva un piano da portare avanti, ma poi un lampo e le si accese la
lampadina. Ora sapeva cosa fare.
Baci Spero che il capitolo vi sia piaciuto
B r i c i ù