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Autore: NemoTheNameless    07/04/2011    0 recensioni
Un ragazzo con enormi poteri, una ragazza alla ricerca del suo posto nel mondo, un cucciolo di drago da proteggere ed un gruppo di amici pronti a tutto per aiutarli.
Per chi avesse letto Sentinelle del Sole Calante, questa long fiction è ambietata nello stesso mondo, spero possa piacervi, perché è da un po' che ci lavoro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Due motociclette e un'auto attraversavano le strade della città a velocità moderata in direzione di un edificio all'altro capo dell’agglomerato, man mano che si avvicinavano, il numero delle persone e dei veicoli aumentava, finché non arrivarono davanti all'ingresso dell'edificio, un disco club dal cui tetto partivano raggi di luce colorata. I motociclisti smontarono delle selle dei loro veicoli che cambiarono forma diventando un segugio grande quanto un vitello e un gatto delle dimensioni di una tigre, mentre dall'auto scesero una donna e un uomo, quest'ultimo lasciò le chiavi del proprio mezzo al parcheggiatore.
<< Wow >> mormorò Silvia vedendo l'imponente folla di gente che attendeva il suo turno per entrare.
<< E il Principe a gestire questa discoteca ? >> chiese Romeo all'orecchio di Fabio.
<< No, qui ha solo la sua sala delle udienze >> rispose il ragazzo << stasera c'è la Festa di Fine Estate e tutti gli appartenenti alle tribù vi partecipano, specialmente gli studenti dell'Accademia >>.
<< Fabio, grazie per averci portato >> disse Romeo.
<< Figuriamoci, è un pezzo che il Principe mi chiede di presentagli la mia famiglia, questa è una buona occasione >> rispose il ragazzo avanzando verso l'ingresso.
Mentre avanzava, la folla si separava in due ali, lasciandoli passare, quando furono davanti alla porta, i due butta-fuori s'inchinarono e spalancarono l'ingresso, Silvia era sicura che i due energumeni nell'inchinarsi avevano chiamato il ragazzo "signore".
L'interno della discoteca era affollato, parecchio affollato, per la maggiore da ragazzi e studenti, ma c'era anche un buon numero di adulti, Silvia non poteva staccare gli occhi da Fabio, il ragazzo infatti indossava abiti di pelle ed un cappotto lungo, gli mancavano solo gli occhiali da sole e una katana, o una pistola, per assomigliare a Blade o a Neo di Matrix. Anche Fabio non riusciva a non guardare la ragazza, stivali alti sopra al ginocchio, minigonna nera, top bianco che lasciava scoperta la schiena e i capelli legati in una coda bassa appoggiata sulla spalla destra.
"Buono Fabio, stai calmo, non è la prima ragazza che vedi vestita così per cui rimetti a nanna gli ormoni" pensava lui.
"Per Gaia, Silvia vedi di controllarti ! Okay è un bel ragazzo e se non fosse che era a terra, per poco non facevi l'amore con lui oggi pomeriggio, ma adesso vedi di riprendere il controllo !" si ordinò mentalmente lei.
<< Seee, fosse facile >> mormorano in coro i due. In quel momento, accadde qualcosa, un pugno di energia colpì Fabio in pieno, ma il ragazzo, protetto da una barriera, indietreggiò solo di un paio di metri. Silvia guardò il giovane Domatore che aveva colpito Fabio, stringendo gli occhi a fessura.
<< Ne hai di fegato a mostrare il tuo brutto muso qua dentro, Dardi >> disse il Domatore con non curanza, era seduto su alcuni divanetti, attorniato da due ragazze Mutanti, una di aspetto felino e l'altra simile ad un grosso pipistrello. Silvia era sul punto di attaccare il Domatore, ma Camilla la trattenne per un braccio.
<< Buona, non è pericoloso, è solo un po' spaccone >> le disse la demone.
<< Ma ha attaccato Fabio >> protestò lei liberandosi dalla presa.
<< E ora la pagherà per insistere con questa stupida farsa >> replicò Camilla, osservando il domatore che veniva sollevato dal divano dai poteri psicocinetici di Fabio. Il Guardiano teneva la mano destra stesa in avanti mentre il Domatore si avvicinava sempre di più, tanto terrorizzato da non riuscire a parlare, quando infine arrivò a destinazione, Fabio mosse la mano puntando il palmo in direzione del Domatore, che venne scagliato contro i divanetti, le due mutanti saltarono via mentre il domatore dava forma  al suo Nume per attutire il colpo.
<< Matt >> sibilò Fabio avvicinandosi al giovane << falla finita >>. Silvia non poté fare a meno di notare il terrore negli occhi del domatore.
<< Eddai, capo, era solo uno scherzo >> disse il ragazzo.
<< Uno scherzo che va avanti da troppo, Matteo >> intervenne Camilla << per cui piantala >>.
Silvia rimase di stucco nel vedere la ragazza-demone, indossava un abito da sera, nero come la notte, tenuto su dalla sola spallina destra e con doppio spacco laterale, come lei la demone portava stivali alti fino al ginocchio ma bianchi decisamente in netto contrasto con la pelle color cioccolato.
<< Quanto sei gnocca >> disse Silvia con accenno di sorriso.
<< Be' ? Cerchiamo di farci amiche possibili rivali ? >> chiese Camilla stringendo a fessura gli occhi.
<< No, dico solo che, vestita così, sei un discreto bocconcino, se fossi un ragazzo ci proverei >> rispose Silvia.
<< Anche tu sei un bel pezzo di topa vestita così >> osservò la ragazza-demone.
<< Siete delle belle ragazze tutte e due >> commentò Marta avvicinandosi. Fabio si voltò e vide sua madre e il prof. Magi con un drink in mano.
<< Cos'è ? >> chiese Silvia afferrando il bicchiere del padre e bevendo un sorso.
<< Vacci piano, Silvia, quello lo chiamano Soffio del Dragone >> la ammonì Fabio. Silvia non fece in tempo a mandar giù il liquido, che si ritrovò la gola in fiamme.
<< Aaaah, è fortissimo >> gemette.
<< Non dire che non ti avevo avvisato >> disse Fabio sorridendo.
<< Ehi capo, non ci presenti la nuova squinzia >> intervenne Matteo avvicinandosi. Silvia lo guardò poi, con fare sensuale, si avvicinò al ragazzo, gli cinse le braccia intorno al collo. Camilla sgranò gli occhi e guardò Fabio, il quale strinse gli occhi a fessura, sentendo un moto di gelosia. Marta guardava Silvia e vide Romeo che si copriva gli occhi.
<< Sai, io non sono tenera come Fabio >> sussurrò Silvia a pochi centimetri dalla bocca di Matteo, il quale avvertì un forte dolore alla schiena, ritrovandosi sul pavimento, in un batter di ciglia, Silvia si era girata, afferrando il ragazzo per un braccio e schienandolo a terra.
<< Nessuno può chiamarmi squinzia >> dissero in coro Silvia e Romeo, la prima ad alta voce, il secondo con un mormorio. Camilla ghignò, Fabio tirò un sospiro di sollievo, Marta sorrise e Romeo sembrò rilassarsi.
<< Miao, mi piace questa ragazza >> commentò la donna gatto raggiungendo il gruppo << e devo dire che ha un bel fisico >> aggiunse palpeggiando il seno di Silvia.
<< Ehi >> reagì Silvia andandosi a nascondere dietro a Fabio.
<< Federica >> esclamò Fabio, sorridendo, richiamando la mutante.
<< Oh, suvvia Fabio, sai bene che sono lesbica >> disse la gatta.
<< Si, ma il fatto che tu sia lesbica, non impone che lo siano anche le altre >> disse Camilla.
<< E non ti da alcun diritto di ignorare i tuoi amanti >> intervenne la donna pipistrello che si avvicinò a Fabio e Silvia e allungò una mano.
<< Scusala, è in piena fase "sono in calore, voglio accoppiarmi", ma non è pericolosa >> disse << io sono Veronica >>.
<< Silvia >> rispose la ragazza allungo la mano e stringendogliela tentennando.
<< Tranquilla, con me non hai nulla da temere, sono bisex >> disse Veronica intuendo la situazione << e, come avrai certamente notato, sono una mutante pipistrello >>.
<< Mercurio e Fiorenza dove sono ? >> chiese Fabio.
<< Mercurio è come al solito davanti alla TV e spulciarsi le notizie di borsa, Fiorenza è là, all'internet corner, doveva fare una ricerca >> disse Veronica indicando due diverse direzioni. Silvia lanciò uno sguardo vedendo un uomo pipistrello consultare la pagina economica del televideo, mentre nel settore dei pc di accesso al web, un bambina pipistrello stava leggendo alcuni documenti.
<< Sono mio fratello gemello e mia sorella minore, mio fratello è etero, mia sorella anche, o almeno credo, è troppo piccola per interessarsi al sesso >> spiegò Veronica.
<< Benvenuta nel Casato della Terra >> disse Fabio.
<< Casato della Terra ? >> chiese Silvia.
<< È il nome del nostro gruppo all'Accademia, Fabio è il nostro capo, Cami è la nostra regina e poi vieniamo noialtri >> spiegò Matteo.
<< All'Accademia siamo smistati in quattro case, Cielo, Mare, Tempo e Terra >> spiegò Fiorenza avvicinandosi << ogni casa ha uno scopo ben preciso, a fine corso quelli del Casato della Terra e del Mare saranno i difensori di Colle Rovina, il Tempo i custodi delle tradizioni e il Cielo i governanti >>.
<< Che Gaia ce ne scampi >> dissero in coro gli altri.
<< Perché ? >> domandò Silvia.
<< Già, Dardi, perché ? >> chiese una voce alle loro spalle. Fabio e i suoi amici si voltarono ritrovandosi davanti un giovane Risvegliato attorniato da un gruppo di Esper, per lo più ragazze.
<< Demetrio a cosa devo questa spiacevole visita ? >> chiese Fabio cambiando discorso.
<< Spiacevole ? Oh suvvia Sir Nemo, non mi pare il modo giusto di iniziare un concilio >> rispose Demetrio. Silvia si guardò intorno cercando di capire, Matteo strabuzzò gli occhi, Mercurio si stirò la faccia con la mano destra, Veronica alzò gli occhi al cielo, Federica si guardò gli artigli della mano destra, Camilla sbuffò e guardò Fabio, il quale stava picchiettando l'indice e il medio della mano destra nell’incavo del braccio sinistro e solo Fiorenza cercò di dire qualcosa, ma non fece in tempo a replicare perché Demetrio fece un inchino e disse:
<< Lady Utopia, cosa posso fare per voi ? >>. Silvia sentì Fabio e il resto del gruppo mormorare una serie colorite imprecazioni, per poi voltarsi verso la nuova arrivata. Silvia la studiò per alcuni secondi, non molto alta, capelli scuri e lunghissimi, una sorta di tunica che neanche all'accademia di Atene si potrebbero permettere, non era particolarmente attraente, tuttavia aveva uno strano fascino, come di un serpente.
<< Lord Demiurgo, sinceramente mi sono stancata di ricordarvi che non sono una lady, e che vorrei essere chiamata con il mio titolo, quello di Giudice >> esordì la nuova arrivata << Giudice del comitato studentesco dell'accademia e in quanto tale è mio dovere e diritto autorizzare i concili fra i Feudatari >>. Un sorriso sardonico e bastardo increspò le labbra di Demetrio.
<< Sir Nemo >> disse Utopia guardando Fabio e mostrandogli una lettera << la conciliatrice Selene si è presentata da me stasera con questa >>. Fabio afferrò la lettera e la lesse.
<< Invito per un concilio >> osservò Fabio guardando Utopia e poi Demetrio.
<< Scritto di vostro pugno, potete forse negarlo ? >> disse Utopia in tono accusatorio.
<< Si e no, potrebbe essere opera di un falsario, è stato sottoposto ad un esame psicometrico ? >> chiese Fabio.
<< Come potete notare in fondo alla lettera ci sono la firma e il timbro della Maestra Medea, che ha effettuato l'esame al cospetto della Conciliatrice Selene >> rispose Utopia in maniera da rendere palese che considerava Fabio uno stupido. Fabio e tutto il gruppo guardò Selene, la ragazza si teneva vicina a Demetrio e una luce sfida brillava nei suoi occhi scuri.
<< Conciliatrice Selene, a che ora è stato effettuato l'esame >> domandò il Guardiano.
<< Alle 17.00 in punto di questo pomeriggio >> rispose Selene con sicurezza.
<< La Maestra Medea, eh ? >> disse Fabio con scetticismo.
<< Cosa vorreste insinuare ? >> chiese Utopia alterata.
<< Ecate, mia signora, vi pregherei di dare un'occhiata al sigillo del timbro, giacché non mi pare sia quello della Maestra Medea >> disse Fabio mostrando la lettera a Camilla. Camilla osservò la lettera, guardando Fabio con la coda dell'occhio.
<< È vero, questo è il sigillo del Maestro Chirone >> disse infine. Utopia, impallidì, mentre Demetrio divenne paonazzo e Selene rossa come un peperone.
<< Comunque non c'è alcun tipo di problema >> disse Fabio << ho intravisto sia il Maestro Chirone che le Maestre Circe e Medea, chiamiamoli, se tutto ciò che è stato riferito è vero, pagherò il fio >>.
<< Felina, vai a chiamare i Maestri >> ordinò Camilla.
<< Subito, padrona >> disse la donna gatto inchinandosi e sparendo letteralmente. Dopo alcuni secondi riapparve e con lei c'era una giovane donna.
<< Buonasera ragazzi >> esordì allegra vedendo Fabio e i suoi, poi notò Utopia, Selene, Demetrio e il gruppo di quest'ultimo << siamo alle solite, vero ? >>
<< Vero >> confermarono Fabio e Matt in coro. La donna afferrò la lettera e le diede un'occhiata, poi alzò gli occhi e guardando Utopia e Selene disse:
<< Ursula, Serena, il primo giorno di scuola vi voglio tutte e due nel mio ufficio e ti sarei grata, Serena, se mi consegnassi tutti i doppioni dei timbri di noi docenti, quanto a te Demetrio, farò rapporto direttamente a tuo padre e adesso sparite dalla mia vista, prima che decida di farvi iniziare l'anno con una punizione esemplare >>.
<< Ma Maestra Circe, per quale motivo ? >> chiese Ursula (Utopia) in un moto di disperazione.
<< Il timbro di Cristoforo contraffatto e la firma di Mersia falsificata, il tutto alle 17.00 di questo pomeriggio, quando tutti e tre siamo tornati si e no un'ora fa dalla nostra vacanza a Isola Verde, mi sembrano un motivo più che sufficente >> disse Circe. Ursula e Serena si allontanarono, imitate da Demetrio e dai suoi.
<< Grazie Cecilia, senza di te non saprei come avrei fatto per levarmeli dai piedi >> disse Fabio ringraziando la donna.
<< Figurati >> disse Cecilia (Circe) sorridendo << piuttosto chi è quel, machisticamente parlando, bel bocconcino di ragazza accanto a Camilla ? >>.
<< Non mi dica che è lesbica anche lei >> esclamò Silvia capendo che si trattava di un'insegnante.
<< No, però sei una gran bella ragazza, all'accademia farai strage di cuori >> replicò Cecilia.
<< Lei è Silvia Magi, la figlia del compagno di mia madre, nonché il supporto inviatomi dai bastardi >> spiegò Fabio. Camilla osservò divertita la professoressa e i loro compagni fare un salto indietro. Silvia li vide prepararsi ad attaccare e, sentendosi minacciata, si nascose dietro Fabio sentendosi un po' al sicuro.
<< Il concilio l'ha mandata qui ? >> chiese Matteo
<< È una spia >> esclamò Veronica
<< È una bella topa >> osservò Federica.
<< È una nemica >> decretò Mercurio
<< È una che la pensa come noi e odia il concilio proprio come noi >> disse Fabio intuendo le loro intenzioni.
<< Ma è un Pentacolo >> protestò Cecilia
<< Anche Demetrio è un risvegliato, ma è più razzista dei Nazi messi insieme >> ribatté Camilla. Fabio la guardò stupito.
<< Si è già sottoposta alla prova ? >> chiese Fiorenza. Fabio scosse il capo e rispose:
<< No, verrà sottoposta tra poco >>. Silvia udite le parole di Fabio chiese:
<< Prova ? Quale prova ? >>.
<< La prova a cui vengono sottoposti tutti coloro che vengono dall'esterno >> rispose Camilla.
<< E in cosa consiste ? >> chioese la ragazza.
<< Cambia di continuo, nemmeno io so cosa dovrai fare, può essere che dovrai affrontare me in un duello all'ultimo sangue >> rispose il ragazzo guardandola negli occhi. Silvia, sentendo quella prospettiva, divenne triste e abbassò lo sguardo, Fabio lo vide e anche Camilla.
"Dici che è sincera ?" Fabio sentì la domanda della demone nella propria testa.
"Se non lo è, è un'ottima attrice" rispose il ragazzo.
<< Quando comincia la prova ? >> chiese Silvia alzando gli occhi verso Fabio.
<< Adesso >> rispose il ragazzo voltandosi << seguimi >>. I due si allontanarono, mentre il resto del gruppo li guardava.
<< Dite che sopravvivverà ? >> chiese Veronica.
<< Se il suo cuore è libero dall'odio insensato del concilio, si, o per lo meno non impazzirà >> sentenziò Fiorenza.
<< Qualcosa non va, Camilla ? >> chiese Cecilia vedendo lo sguardo preoccupato della ragazza-demone
<< Si stanno innamorando l'uno dell'altra >> mormorò Camilla.
 
Fabio camminava lungo un corridoio seguito da Silvia e, a breve distanza, dai due genitori dei ragazzi, nel corridoio non si udiva altro l'echeggiare dei loro passi mentre avanzavano, poi arrivati davanti ad un piccolo uscio il ragazzo si fermò e con lui anche altri.
<< La prova che dovrai sostenere si terrà in una stanza in fondo al corridoio >> disse Fabio.
<< Allora perché ci siamo fermati ? >> domandò Romeo.
<< Perché vorrei che Silvia conoscesse una persona che può darle un po' di forza per la prova che dovrà affontare >> rispose Fabio poi si voltò verso l'uscio e disse:
<< Rattus, Rattus, sono Nemo, mostrati >>. Dalle tenebre si udì uno squittio ed un enorme ratto strisciò lentamente fuori dall'uscio per poi mutare in un barbone. Marta sentì l'istinto di gridare ma vedendo Fabio tranquillo capì che non c'era nulla da temere.
<< È qui ? >> domandò il ragazzo al barbone.
<< Si, è tutto il giorno che chiede di te, sai che non dovreste stare separati >> rispose l'uomo-ratto.
<< E tu sai che finalmente sono in grado di camuffarla >> replicò il ragazzo.
<< Fabio >> lo chiamò Silvia.
<< Fabio ma di cosa state parlando ? >> domandò Marta. Il ragazzo sorrise e, affacciatosi all'uscio, emise un verso che sembrava una via di mezzo tra un sibilo ed un ringhio. Qualcosa nell'oscurità rispose a quel verso nello stesso modo e dopo alcuni istanti quel qualcosa volò in braccio al ragazzo. Silvia strabuzzò gli occhi, Marta impallidì e Romeo mormorò:
<< Che mi venga un colpo >>. Tra le braccia di Fabio, intento a leccargli la faccia, c'era un cucciolo di drago. Silvia lo osservò, sarà stato lungo si e no mezzo metro mentre l'apertura alare raggiungeva giusto il metro e mezzo di apertura massima, il colore delle scaglie ricordava molto il pallore della pelle umana e da come si comportava sembrava una bimba in braccio al padre.
<< Si Cori, ora basta, ci sono delle persone che devi conoscere >> disse Fabio avvicinandosi a Silvia e ai due adulti.
<< Famiglia, questo cucciolotto è Cuor Splendente, abbreviato, Cori e per vostra informazione è una femmina >> disse il ragazzo sorridendo alle loro espressioni << Cori, loro sono mia madre Marta, il mio patrigno, Romeo e la mia sorellastra Silvia >>. Marta sembrava in trance, Romeo non sapeva cosa dire, solo Silvia prese coraggio e si avvicinò al ragazzo.
<< Ciao piccola >> disse sorridendole. Cori la studiò per alcuni istanti poi protese il muso verso la ragazza.
<< Vuole che la prendi in braccio >> spiegò Fabio. Silvia allargò le braccia e la draghetta le volò letteralmente addosso. La ragazza serrò la stretta in modo che la cucciola non cadesse, poi prese a cullarla. Dondolata da Silvia, Cori appoggiò la testa sulla spalla di lei ed emise un sospiro soddisfatto, poi alzò nuovamente la testa e guardò Silvia dritto negli occhi. In quello stesso istante Silvia cadde in ginocchio, scoppiando in lacrime, Romeo scattò in avanti per cercare di sorreggerla, ma si ritrovò paralizzato, la mano destra di Fabio aperta e il palmo puntato verso di lui, Romeo lo guardò stupito ma il ragazzo gli fece di no con la testa.
<< No ! Bastardi, lasciatela in pace ! >> gridò Silvia piangendo. Fabio nel vederla così sentì una stretta al cuore, ma non poteva fermare quello che era cominciato, Silvia doveva vedere tutto.
<< No ! >> gemette la ragazza piegandosi su se stessa e stringendo più forte a sé la draghetta.
<< È finita >> mormorò Fabio, Romeo corse dalla figlia e Marta si avvicinò al figlio.
<< Cosa le è successo ? >> chiese la donna.
<< Ha affrontato la prova, ora bisogna solo vedere se è sopravvissuta >> rispose lui freddo. Silvia prese a singhiozzare e tra un singhiozzo e l'altro mormorava:
<< Perdonami, perdonami, ti prego piccolina perdonami >> sospiro << se, se fossi stata con loro, avrei, avrei potuto fermarli >>. Le lacrime continuavano a scendere e lei non riusciva a smettere di piangere, poi sentì qualcuno che abbracciava lei e Cori.
<< Non sei tu che devi chiedere perdono, ma io >> disse Fabio con un sussurro << sono io che ti chiedo di perdonarmi per aver dubitato della tua buona fede e del tuo cuore >>. Silvia lo guardò stupita, poi mise a terra Cori, si alzò, imitata dal ragazzo, e lo guardò dritta negli occhi.
<< Tu hai dubitato di me ? >> chiese la ragazza, dal tono della voce si capiva che era ferita e parecchio incazzata.
<< Dovevo farlo, dovevo dubitare di te, per lei >> rispose indicando Cori << per proteggerla >>. Decisamente, Silvia è una guerriera, perché solo una guerriera poté sferrare uno schiaffo così veloce da non poter essere visto e così potente da costringere Fabio a guardare alla sua sinistra.
<< Questo è per avermi ingannata >> sibilò la ragazza poi fece per caricare il secondo schiaffo << e questo...>>. Fabio chiuse gli occhi e chinò il capo pronto a incassare il secondo schiaffo, ma non arrivò, invece sentì delle morbide labbra sfiorargli la bocca.
<< Sei uno stupido, ma è anche per questo che mi piaci >> gli disse Silvia mentre si staccava da lui.
<< Quindi mi perdoni >> disse Fabio massaggiandosi la guancia destra mentre Silvia dandogli le spalle riprendeva in braccio Cori.
<< Si, per stanotte tu dormi sul divano >> rispose la ragazza sorridendo maligna.
<< Fino a prova contraria abbiamo due stanze separate >> osservò il ragazzo. Silvia si voltò verso di lui e disse:
<< Oh già è vero, va bene vorrà dire che anziché dormire con noi, stanotte dormi da solo >>.
<< E chi ha stabilito che lei dormirà con te ? >> chiese Fabio irritato.
<< Io, visto che d'ora in poi sarò sua madre >> replicò Silvia. Fabio impallidì e aprì la bocca per dire qualcosa.
<< In fondo glielo devo, quei figli di puttana le hanno ucciso la madre, è giusto che sia io a farle da mamma >> disse Silvia stringendosi Cori al seno.
<< Aspetta >> disse Fabio, Silvia lo guardò male, pensando che volesse avanzare qualche protesta, ma il ragazzo ignorò il suo sguardo, si avvicinò alle due recitando una formula, con gli indici disegnò un cerchio attorno al collo della draghetta, il cerchio si solidificò in un collarino e in un lampo di luce Cori divenne una bambina di circa quattro anni, che guardava la ragazza e sorrideva.
<< Ora possiamo portarla a casa senza problemi >> decretò Fabio soddisfatto.
<< Ma l'hai trasformata ? >> chiese Romeo.
<< Si e no, le ho applicato una sorta di pelle sintetica magica >> spiegò il ragazzo << in questo modo potrà stare con noi senza che qualcuno di esterno alla nostra famiglia capisca che lei è il cucciolo di drago >>.
<< Sei un grande, Fabio ! >> esclamò Silvia mollandogli un bacio sulla bocca.
<< Un grande è certo ma anche uno stupido >> disse Marta arrabbiata.
<< Marta >> esclamò Silvia guardandola.
<< Marta scusami, ma non.......>> disse Romeo ma non terminò la frase a causa dello sguardo della donna.
<< Hai ragione, mamma, dovevo dirtelo, dovevo dirti di Cori e del fatto che avevo intenzione di portarla a casa, ma.....>> osservò Fabio.
<< Non è per quello che sei uno stupido >> tagliò corto Marta << ma per il fatto che voi due, razza di incoscienti, ci avete fatto diventare nonni senza neanche chiedere il nostro parere in merito >>. Fabio inarcò un sopracciglio e fece una smorfia, Silvia sghignazzò portandosi una mano alla bocca per non farsi vedere, mentre il viso di Romeo s'illuminò di comprensione.
<< Ragazzi, questa non ce lo dovevate fare >> disse Marta voltandosi dall'altra parte e scoppiando in lacrime.
<< Okay, ora non so davvero cosa fare >> disse Fabio. Cori protese le braccine verso Marta e Silvia si avvicinò alla donna.
<< No, no piangere, mamma >> disse la bambina. Silvia guardò Cori, poi guardò Fabio, il quale sorrise. Al sentire la bimba chiamarla mamma, Marta scoppiò a ridere.
<< Così va meglio, ti dispiace, Silvia ? >> disse asciugandosi le lacrime e prendendo in braccio Cori.
<< Un pochino si, ma d'altro canto siamo un po' giovani per avere già una figlia di quattro anni >> disse mettendo un braccio attorno alle spalle di Fabio.
"Donne" pensarono Fabio e Romeo.
<< Bene, allora d'ora in avanti io e Romeo saremo i genitori adottivi di Cori e voi due suo fratello e sua sorella maggiori >> dichiarò Marta.
<< A me sta bene >> disse Romeo.
<< Figurati >> disse Silvia, mentre Fabio fece una smorfia alzando il sopracciglio destro.
<< Ma non sono io il capo famiglia ? >> chiese il ragazzo.
<< Si, e allora ? >> chiese Marta.
<< Niente >> ribatté il ragazzo avanzando verso di loro e superandoli.
<< Fabio, aspettami >> esclamò Silvia.
<< Dove state pensando di andare ? >> chiese Mara.
<< Io a ballare e divertirmi >> rispose Silvia.
<< Io a fare il mio lavoro di guardiano >> rispose Fabio << la festa è aperta a tutte le tribù ma non tutti i membri delle tribù sono persone civili, che si attengono alle regole >> spiegò.
<< Un momento e noi ? >> chiese Romeo.
<< Silvia correggimi se sbaglio, ma non sono stati loro denigrare il ruolo di nonni ? >> chiese Fabio con un ghigno bastardo stampato sul volto.
<< Si >> rispose la ragazza ghignando alla stessa maniera.
<< Avete voluto la bicicletta, ora pedalate >> disse il ragazzo sparendo nell’ombra delle scale.
<< Ciao, ciao >> li salutò Silvia seguendo il ragazzo. Romeo scoppiò a ridere imitato da Marta mentre Cori osservava stranita i due. 

  
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