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Autore: _EpicLoVe_    07/04/2011    3 recensioni
Un viaggio in quel passato mai dimenticato. Una folle corsa contro quel tempo che scorre sempre troppo in fretta. Un oggetto magico e sorrisi che scaldano il cuore. Un doloroso addio ed una debole promessa rimasta intatta nel tempo.
“Ricordati di me”.
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ricordati di me cap. 1

Cap. 1

Tutto iniziò così

 

Tutti i passi che ho fatto,

tutte le scelte,

mi hanno portato a questo momento.

 

Hermione Granger, sesto anno ed un cipiglio decisamente alterato e poco rassicurante stampato sul volto, si lasciò cadere sulla panca tra il suo migliore amico Harry Potter e Neville Paciock e guardò con disgusto Ron Weasley che, seduto di fronte a lei, si ingozzava, come al solito, di cibo.

Harry la guardò sospirando contrariato e si preparò a qualsiasi scenata la ragazza stesse per fare, ma, contrariamente alle sue previsioni, Hermione non parlò.

Allungò una mano e si versò del succo di zucca bevendone subito dopo un lungo sorso.

Neville lanciò uno sguardo preoccupato ad Harry e si scostò appena dall’amica, avvicinandosi di più a Seamus Finningan che si voltò a guardarlo contrariato.

Anche Ginny Weasley smise di mangiare ed osservò cautamente la migliore amica.

L’unico che, come al solito, parve non capire la situazione fu proprio Ron Weasley che, pulendosi la bocca con un tovagliolo trovato lì per caso si lasciò sfuggire un basso rutto e sorrise soddisfatto.

A quel rumore osceno il volto della Granger parve improvvisamente impallidire e la sua ira si riversò sul malcapitato che, chissà perché, era sempre lo stesso.

“Ronald Weasley sei un porco schifoso!” esclamò senza alzare troppo la voce né scomporsi più del dovuto.

“Tua madre si vergognerebbe di te. Ti ha insegnato l’educazione, ma sembra che tu tenti sempre a dimenticare di cosa si tratta. Buone maniere, Ron! Non ti costa molto, no? Perfino nel tuo cervellino bacato può entrare il concetto delle buone maniere. Basta semplicemente che ti comporti più da essere umano, piuttosto che cercare di somigliare ad un animale” aggiunse tutto d’un fiato e la sua voce si alzò di un tono, quel tanto che bastò per far girare una buona parte del suo tavolo verso di loro.

Ron fece per aprire la bocca e ribattere stupidamente, ma Hermione alzò un dito sventolandolo davanti al suo volto con aria minacciosa.

“Non ti azzardare a ribattere” affermò alzandosi da tavola e dirigendosi fuori a passi svelti lasciando tutti nel silenzio più totale.

Harry rimase a guardare il suo posto vuoto per qualche istante prima di alzare distrattamente il volto e incrociare gli occhi di Albus Silente.

Il preside gli sorrise ed alzò il calice, che stringeva tra le mani, nella sua direzione.

“Cosa diavolo le prende ora?” biascicò a quel punto Ron e Ginny sbuffò scuotendo la testa mentre si alzava da tavola abbandonando la cena per raggiungere la sua migliore amica.

 

“Che succede?” le chiese non appena l’ebbe raggiunta.

Hermione alzò lo sguardo dal libro che aveva tra le mani per puntarlo su di lei e si strinse nelle spalle.

“Una serie di scomodi eventi mi hanno fatta innervosire” esclamò semplicemente mentre Ginny prendeva posto di fianco a lei, su una delle vecchie poltroncine della biblioteca.

“Che genere di scomodi eventi?” insistette lasciando che il suo sguardo vagasse sulla catasta di tomi poggiata ai piedi dell’amica.

“I ragazzini del secondo anno mi stanno facendo impazzire. In qualità di caposcuola dovrei diseredarli, ne combinano ogni giorno qualcuna diversa. E per quel dannatissimo compito consegnato a Piton meritavo un Eccellente!” la Granger sospirò frustrata.

“Oh e ho avuto anche l’onore di incrociare Draco Malfoy per i corridoi. E quel dannato Piton…ah, è stato ingiusto, maledettamente. Ci sono stati tolti venti punti ingiustamente” biascicò confusamente, mentre Ginny la guardava corrugando la fronte con perplessità.

“Ok Hermione, calmati, è chiaro che sei agitata. Adesso respira e socchiudi gli occhi, devi riuscire a calmarti” esclamò imitando i gesti che le stava consigliando di fare, ma la ragazza la osservò poco convinta.

“Non mi stai convincendo” esclamò la riccia e la Weasley riaprì gli occhi osservandola con un sospiro.

Improvvisamente Hermione si portò una mano alla fronte.

“Ho anche scordato di dire a Ron ed Harry che Silente ci vuole nel suo ufficio alle nove e mezza di questa sera” sospirò alzando lo sguardo verso il grande orologio appeso alla parete.

“Devo assolutamente andare” aggiunse alzandosi di fretta.

“Grazie per l’aiuto, Ginny” mormorò prima di lasciare la stanza e la rossa la guardò andare via con aria affranta.

In verità ciò che Hermione nascondeva e che più la faceva innervosire era un segreto così vergognoso da non poter essere confessato nemmeno alla stessa Ginny.

La Gryffindor sospirò, portandosi le mani alle tempie nella vana speranza di calmarsi e riacquistare la lucidità dovuta e si avviò verso la Torre dei Gryffindor nella speranza di riuscire a recuperare Harry e Ron per trascinarli da Silente.

Ma non dovette faticare molto, perché trovò i due amici proprio ai piedi delle scale.

“Stavo cercando proprio voi” esordì con tono piatto e Ron si tirò istintivamente indietro, come a volersi proteggere dalla sua ira funesta. Questo provocò un sorriso spontaneo sul volto della ragazza.

“Tranquillo Ronald, ora sono  molto  più calma” gli spiegò.

“Comunque dobbiamo andare da Silente, ci sta aspettando nel suo ufficio” aggiunse subito dopo ed Harry annuì.

“Si, lo sappiamo, stavamo giusto andando da lui” le comunicò ed Hermione aggrottò la fronte prima di annuire lascivamente e avviarsi lungo il corridoio.

“Bene, sbrighiamoci allora” mormorò con un sorrisetto e Ron arricciò il naso dubbioso mentre la seguiva.

“Perché le ragazze sono sempre così strane?” sussurrò nell’orecchio del suo migliore amico che si limitò a stringersi nelle spalle.

“Guarda che ti sento, Ron” esclamò a quel punto la Granger che li precedeva di qualche passo e il rosso sgranò gli occhi rimanendo in silenzio.

“Accomodatevi pure, vi stavo aspettando” il preside li accolse con un sorriso non appena varcarono la porta del suo ufficio ed i tre ragazzi si affrettarono a raggiungere la cattedra sedendosi di fronte a lui.

“Ci scusiamo per il ritardo, signor preside” esclamò Hermione cordialmente e l’anziano uomo sorrise.

“Oh signorina Granger, sono felice di constatare che il suo malumore sia passato” affermò divertito e la ragazza improvvisamente arrossì abbassando il volto.

“Ma non perdiamoci in chiacchiere, vi ho voluto qui per mostrarvi qualcosa di molto importante” affermò d’un tratto il preside alzandosi e iniziando a frugare tra vecchie cianfrusaglie accatastate in un angolo della stanza.

“Mi scuso per il disordine, in questi giorni ho tirato fuori un po’ di vecchi oggetti” mormorò vagamente divertito ed Harry non poté fare a meno di trattenere un sorriso.

“Eccolo” esclamò d’un tratto afferrando qualcosa con aria vittoriosa e avvicinandosi di nuovo alla cattedra.

Poggiò un piccolo cilindro davanti a sé ed istintivamente i tre ragazzi si piegarono a guardarlo con estremo interesse.

“Cos’è?” naturalmente la prima a parlare fu Hermione Granger che studiava l’oggetto con sommo interesse.

Un trasportatore di tempo” affermò il preside con soddisfazione ed Hermione sgranò gli occhi sorpresa.

è impossibile! Ne esistono solo due al mondo” affermò eccitata e Silente rise.

“Oh signorina Granger, sapevo che mi avrebbe contraddetto” mormorò e per la seconda volta nel giro di pochi minuti la ragazza si sentì in imbarazzo.

“Comunque questa è proprio una delle due copie esistenti” concluse il preside con un sospiro.

Harry si schiarì la voce sistemandosi gli occhiali sul naso.

“Ma cosa sarebbe di preciso un trasportatore di tempo?” chiese palesando le perplessità che lo accomunavano al suo migliore amico.

Silente sorrise.

“Sono sicuro che la tua amica muore dalla voglia di spiegartelo” gli rispose indicando Hermione con un gesto della mano e quest’ultima sorrise.

Un trasportatore di tempo è un oggetto che ti porta indietro nel tempo” affermò dandone la spiegazione più basilare.

“E quale sarebbe la differenza con la giratempo?” esordì a quel punto Ron che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

Hermione sospirò.

“Il trasportatore di tempo ti permette di tornare molto indietro nel tempo, Ron. Indietro anche di centinaia d’anni. E non decidi tu dove andare, è lui che ti porta dove crede che tu voglia andare o dove tu hai bisogno di andare” spiegò ed Harry la guardò incuriosito.

“Non credo di capire” mormorò d’un tratto e di nuovo Silente rise.

“Non fa niente, Harry, capirai” gli mormorò divertito ed Hermione sospirò tornando dritta sulla sedia.

“Professore, perché ci ha mostrato questo oggetto?” gli chiese incuriosita e l’uomo sorrise piegando leggermente la testa per osservarla al di sopra degli occhiali a mezza luna poggiati sul naso.

“Domanda intelligente, signorina Granger” affermò, poi sospirò e congiunse le mani sulla cattedra.

“Vedete, ragazzi, vorrei affidare a voi tre la responsabilità di accudire questo trasportatore di tempo” esclamò ed Hermione sgranò gli occhi perplessa.

“Per quale motivo?” si affrettò a chiedere il giovane Potter.

“Oh Harry, non c’è bisogno che vi dica che mi fido di voi e nel disordine di questa stanza rischierei certamente di perderlo. Vorrei che voi lo custodisse gelosamente senza rivelare a nessuno la sua esistenza, magari un giorno potrebbe tornarvi utile” mormorò con il solito sorriso compiaciuto ad incorniciargli il viso pallido e magro.

Harry aprì la bocca, ma Hermione lo zittì con una gomitata tra le costole.

“Vuole prenderlo lei, signorina Granger?” mormorò il preside spingendo l’oggetto verso la ragazza che annuì con un profondo respiro.

Allungò le mani e parve concentrarsi su qualcosa prima di afferrare il cilindro tra le mani e alzarsi cautamente dalla sedia.

Tutti rimasero a guardarla per qualche secondo senza che accadesse nulla, infine il preside sorrise.

“Bene, potete andare. Buona notte” mormorò congedandoli e tutti e tre si avviarono verso la porta ancora perplessi.

Camminavano nei corridoi silenziosi l’uno di fianco all’altro.

Hermione stringeva saldamente l’oggetto nelle sue mani e lo guardava con aria preoccupata.

“Io non lo capisco mai quest’uomo” esordì improvvisamente Ron ed un sorriso spontaneo nacque sul volto della ragazza.

“Tranquillo Ronald, dubito che qualcuno riesca a capirlo davvero” affermò sospirando mentre avanzavano lungo il corridoio.

Fu un attimo, un passo sbagliato che la colse di sorpresa, Hermione inciampò e si piegò in avanti.

Sul suo volto si dipinse un espressione di puro orrore mentre il trasportatore di tempo volava via dalle sue mani iniziando la sua folle corsa verso il pavimento.

“No” fu un urlo piuttosto angoscioso quello della ragazza ed Harry si buttò in avanti tendendo le mani per afferrare l’oggetto qualche decimo di secondo prima che si schiantasse a terra.

Ron tirò un sospiro di sollievo mentre Harry stringeva con delicatezza l’oggetto nelle sue mani, l’unica che pareva ancora troppo nervosa era proprio Hermione che continuava a guardare il cilindro con un misto di ansia e preoccupazione.

“Harry” esordì con l’intento di iniziare uno dei suoi discorsi, ma un improvviso bagliore la fece zittire improvvisamente e tutti e tre si voltarono perplessi verso il cilindro che mandava strani riflessi di luce.

“Che succede?” chiese Ron spaventato allontanandosi di qualche passo ed Hermione sospirò nervosamente.

“Chiudi fuori tutti i pensieri, Harry!” gli ordinò gelidamente ed il ragazzo la guardò senza capire.

Aprì la bocca con la chiara intenzione di chiederle qualcosa, ma, improvvisamente, i riflessi di luce aumentarono a dismisura ed un grosso buco di quella luce accecante si aprì davanti a loro sorprendendoli con aria terrorizzata.

“Ma cosa diavolo…” Ron non riuscì a completare la frase perché Hermione urlò e lo afferrò mentre Harry afferrava saldamente la sua mano e tutti e tre vennero risucchiati dal buco di luce che si chiuse subito dietro di loro senza lasciare traccia.




Spazio autrice:  E con un ritardo pazzesco giungo a postare, finalmente, il primo capitolo.
Anche da qui non è che si capisce moltissimo, ma la storia inizia a prendere forma.
Vi preciso solo un paio di cosette: il "trasportatore di tempo" è un oggetto nato unicamente dalla mia fantasia, mentre la  "giratempo", come ben sapete, è stata inventata dalla cara Rowling.
Questo capitolo è breve rispetto a quelli che verranno in seguito perchè ci tenevo a presentarvi prima la situazione, mentre dal prossimo saranno un po' più lunghi.
Detto questo mi scuso per il ritardo e ringrazio tutti quelli che hanno letto e commentato questa storia.
Spero che troviate interessante anche questo primo capitolo.  

                                                                                              Alla prossima _EpicLoVe_
  
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