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Autore: VeNoBa    08/04/2011    4 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Notte insanguinata (capitolo 17)

“Il cuore e la mente, che grande enigma” (Charlie Chaplin)

Aidoh, contro ogni previsione, aveva accettato di far parte della spedizione; Yuuki aveva parlato con lui e il ragazzo sosteneva di non volerla mandare sola, con tre hunters, in una missione potenzialmente rischiosa.
I cinque si sarebbero messi in viaggio al mattino presto, con il treno, anche se avrebbero poi dovuto camminare per due giorni interi, per raggiungere la villa degli Shoutou, collocata al centro di una radura immensa, a scopo sia difensivo che di privacy; di umani che potessero ficcare il naso non ce n’erano, anche se i vampiri che li avevano attaccati avevano comunque avvertito la loro presenza e li avevano individuati: il “nascondiglio” non era più sicuro.

Avevano una cabina tutta per loro, con da un lato i tre hunters: Kaito, Yagari e Zero, nel posto accanto alla finestra, e dall’altro Yuuki e Aidoh. Yagari era l’unico che sembrava in grado di sostenere una conversazione, a cui, ogni tanto, si aggiungevano Kaito e Yuuki…il nobile e l’hunter tatuato si limitavano a guardare fuori, immersi nei loro pensieri.

Arrivarono a destinazione al tramonto e fecero una sosta in una taverna, accanto alla stazione, per mangiare e dormire.

“Credo sia meglio stare in camera tutti insieme” disse Yagari.

Aidoh lo fulminò:
“Non se ne parla”

“Troppo signorina, per dormire con noi?” lo apostrofò Kaito.

“Non è per me, ma per lei” replicò lui, accennando a Yuuki.

La ragazza arrossì appena, facendo per palare…

“Non intendevo, certo, tutti nello stesso letto” aggiunse l’hunter bendato.

“Non c’è problema, davvero, sono abituata a dormire in camera con altre persone” rispose lei, memore del tempo trascorso al Dormitorio dell’Accademia.

Il vampiro nobile la guardò, perplesso, ma non la contraddisse.

Si fecero dare una delle stanze più grandi, con due letti singoli, destinati a Yuuki e Aidoh, mentre gli hunters sistemarono tre brandine per terra.

Yuuki volgeva spesso lo sguardo in direzione di Zero, ma lui non faceva mai altrettanto, parlava pochissimo, solo se esplicitamente chiamato in causa e, di tanto in tanto, portava la mano alla tasca della giacca, per prendere qualche pasticca.

Si coricarono presto, Yagari e Kaito, evidentemente stanchi, e si addormentarono subito; Aidoh e Yuuki rimasero a letto, svegli, ognuno nel suo mondo.
Zero disse di avere voglia di ramen e non rientrò prima di mezzanotte.

Il nobile dormiva, allora, ma Yuuki, totalmente insonne, lo sentì aprire la porta.

Era una strana sensazione, quella che provava, come di un improvviso ritorno di serenità; Kaname le mancava molto, viverci insieme era qualcosa a cui aveva fatto l’abitudine, ormai, ma…in un certo senso, ora che era stata costretta a separarsi da lui, il suo petto era più leggero. Si sentiva quasi sollevata, come se avesse potuto respirare a fondo l’aria fresca, di nuovo.
La sua testa era decisamente in confusione, non riusciva a capacitarsi di molte cose, ed era anche arrabbiata, con il vampiro, per essere sparito in quel modo…tuttavia, se doveva essere onesta, dopo più di un anno, finalmente il suo cuore non era più colmo solo di tristezza, angoscia e desolazione.

Un odore ben noto le riempì le narici, poi udì il rumore del cappotto e della cintura cadere sul pavimento; era girata su un fianco, immobile, il ragazzo non si era accorto che era sveglia.

Sentì lo stomaco contrarsi…la gola era secca: non toccava una goccia di sangue, da quando Kaname non c’era. Doveva essere quello, solo…
Yuuki si portò una mano al petto: il cuore le stava battendo più forte.

Era l’odore di Zero.

Lo sentì entrare nel sacco a pelo; lui aveva il respiro irregolare, la ragazza sentiva nitidamente il suo affanno e la sua agitazione.


Anche lei era tesa: la sete era forte…di notte più che mai. Istintivamente si portò il polso alla bocca, per morderlo…poi si fermò, pensando al fatto che c’erano altri due vampiri, in camera con lei, e che avrebbero sentito l’odore. A quel punto, non riuscendo più a resistere, si alzò lentamente dal letto e si diresse alla porta, per uscire.

“Dove stai andando?” borbottò Zero, nel buio.

Lei si pietrificò.

“Fuori” rispose, in un sussurro.

“Non è una buona idea, andarsene in giro da sola” le fece l’hunter.

Yuuki ci mise un attimo, prima di rispondere…

“Ho bisogno del bagno” disse, poi.

Il bagno non era singolo, uno per camera, ma in comune con il resto del piano.

“Okay, ho capito” concluse lui.

Lo sentì scostare le coperte e alzarsi…nell’oscurità distingueva solo il suo odore.

“Cosa fai?” gli chiese.

“Ti accompagno” rispose il ragazzo.

“Ma no, non…”

“Dai, datti una mossa” le disse, sorpassandola.
Yuuki aveva la vaga impressione che ci vedesse molto meglio di lei, al buio.

Le girava la testa, non riusciva a muovere un passo.

“Ti aspetti, forse, che ti porti in braccio?” domandò lui, sarcastico, a mezza voce.

La ragazza, a quel punto, fece qualche passo avanti e rimase abbagliata dalla luce del corridoio, quando Zero aprì la porta. Uscirono e se la richiusero alle spalle…non aveva il coraggio di alzare lo sguardo e guardarlo, perché lui avrebbe istantaneamente notato i suoi occhi rossi di sete.
Si guardò intorno: non ricordava dove fosse il bagno.

“A sinistra…la porta con scritto “tolilette” sopra, non credo sia possibile sbagliare” intervenne l’hunter.

“Mamma mia, com’è acido…”pensò lei, tra sé e sé.

Appena entrata, si chiuse dentro a chiave e sedette sul pavimento; scostò la manica, portò il polso alla bocca e lo morse con forza, succhiando avidamente. Non sapeva di nulla, trattandosi del suo stesso sangue era come bere dell’acqua…

Zero, nel frattempo, che se ne stava poco lontano, appoggiato al muro, si lasciava scivolare sulla lingua qualche pallina bianca…senza che gli facesse alcun tipo di effetto.
Aveva così sete, desiderava del sangue come mai aveva desiderato altro, in vita sua…a un tratto, un odore famigliare s’insinuò nei suoi polmoni: guardò di scatto in direzione della porta del bagno…quel sangue…la testa prese a vorticare pericolosamente, si accovacciò per terra, con la gola in fiamme.

Guardò il suo braccio: le vene sembravano sul punto di scoppiare…stava talmente male che senza accorgersene aveva già affondato i denti nella sua stessa carne, sul polso, e aveva iniziato a succhiare.

Non riusciva a fermarsi…anche se non lo soddisfaceva, era pur sempre sangue.

Yuuki, dentro il bagno, era immobile: quell’odore…levò il polso dalla bocca e si avvicinò alla porta; il sangue si sentiva tantissimo, quasi come se i due fossero stati nella stessa stanza.
L’istinto la portava ad andare verso “la fonte”, ma la testa le intimava di restare dov’era, con una toppa chiusa e mezzo corridoio a dividerli. Si sdraiò accanto alla doccia, stringendosi il capo con le mani insanguinate.

Qual’era, con esattezza, la natura dei suoi sentimenti per Zero? Era una domanda alla quale non aveva mai voluto dare risposta. Sapeva quello che il suo “io vampiro” desiderava ardentemente…e anche ciò che questo significava…ma ammetterlo a se stessa non avrebbe portato a niente, se non ad altro dolore. Il sangue di Kaname non le era mai stato sufficiente e, in cuor suo, faceva sempre più fatica a continuare a respingere la domanda che a chiunque sarebbe venuto spontaneo farsi: “Visto che desideri il suo sangue…potrebbe darsi che berlo ti faccia sentire finalmente soddisfatta, no?” La risposta a questo quesito…la terrorizzava; perché? Perché quando sai una cosa, non puoi smettere di saperla e acquisita la consapevolezza non avrebbe più potuto fare finta di nulla.
Aveva promesso la sua fedeltà a Kaname, non poteva rimangiarsi la parola, anche se lui si era rimangiato la propria.

Era possibile…provare gli stessi sentimenti, per due persone diverse, allo stesso tempo?

Zero, letteralmente spalmato al suolo, vide due piedi, quando riaprì gli occhi.
Erano quelli di Aidoh…l’hunter si mise a pancia in su, con ancora la bocca e il mento sporchi di sangue, per guardarlo in faccia.

Il nobile si abbassò, per potergli parlare:
“Quindi…questo è quanto?”

Sospirò, sollevato.

“Credevo, quand’ho sentito l’odore di due sangue diversi…” si fermò.

L’hunter si pulì, di scatto, con il braccio, imbarazzato, e si mise seduto, il viso più colorito del solito. L’aveva beccato in flagrante…che irritazione!

“Lei è in bagno?” chiese il vampiro.

L’altro annuì. Come vide Aidoh andare in quella direzione, gli uscì, spontaneamente:
“Io non so come tu faccia…”

Il nobile rallentò, fino a fermarsi, poco distante dalla porta in questione.

“Non riesco ad avercela con lei, visto che non ha colpe. Ha asciugato le mie lacrime, quando ne ho avuto bisogno; non sto dalla sua parte per lealtà nei confronti di Kaname-sama…non mi preoccupo della sua incolumità in quanto Yuuki Kuran, ma in quanto Yuuki Cross”

Detto questo, bussò.

Zero si alzò, con la testa che faceva ancora un po’ di giravolte…e lo superò, diretto alle scale, per scendere.
Non poteva tornare in camera, in quella stanza…non avrebbe trovato pace neanche per un secondo.

  
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