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Autore: Night Julia Holly    08/04/2011    1 recensioni
1891: Patricia Butler Ross è l'amata sorella adottiva di Robert Ross,il noto amante di Oscar Wilde. Attraverso conferenze sull'Estetismo,Patricia conoscerà lo spirito che risiede dentro l'animo del noto scrittore e filosofo irlandese.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante la conferenza fosse finita,una folta schiera di donnicciole notabili accerchiò il giovane professore,come un branco di avvoltoi si accinge a cibarsi della loro preda.

Il povero Wilde,non poteva  dileguarsi fisicamente. Sperava di scappare da loro,poco dopo aver detto qualche frase sgradevole,che non erano difficili a dire,dato che quelle donne non erano affatto brillanti.

Tra di loro vi era Lady Ray,la signora che ingenuamente si mise a contraddirlo nel bel mezzo della conferenza. In vita sua,non l’aveva mai sopportata.

Poi vi era Lady Martin,la quale cercava di fare amicizie con gente celebre attraverso regali.

E Lady Clark. L’opposto di suo marito,il brillante Jacob. Se Jack era intelligentissimo,lei era ignorantissima.   

 Quest’ultima chiese ad Oscar di raccontare alle sue amiche l’episodio della dogana americana,del lontano 1882.

-….e alla fine mi chiese: “Qualcosa da dichiarare?” Io gli risposi “Non ho nulla da dichiarare,a parte il mio genio”. Ma questo ormai,signore,è un mio vecchio aneddoto -

-La sua vita è così ricca di aneddoti! Ma come fa?- chiese Lady Clark.

-Semplice: vivo-

-Ma anche io vivo!-

-Intensamente?-

-Certo che sì!- rispose,alquanto infastidita da quella domanda.

-Allora,forse è troppo legata alle apparenze-

Le donne aprirono la bocca,emettendo un grido sconcertato,mentre Oscar fece spallucce.

-Non si riesce mai a capirla- controbatté Lady Ray.

Oscar volle sbuffare,ma si trattenne,dicendo: -Suvvia,signore,un po’ di sforzo: dite sempre che la logica di un uomo è pari a zero,e poi non capite quando vi parla apertamente?-

-Ma lei è un uomo che sorprende: che ha di diverso dagli altri?- chiese Lady Martin,con un tono alquanto sensuale,ma poco attraente.

Oscar sorrise,mentre si accese una sigaretta.

-Molti dicono che ho dello “spirito”,altri perché sono laureato ad Oxford-

La folta schiera si espresse con una sonora risata.

-Dunque,signor Wilde…gli aneddoti non sono altro che stralci di vita vissuti intensamente?- chiese la signora Ray,cercando di trattenere l’uomo ancora un po’,mentre lui voleva invece uscire all’aria aperta per assaporare da solo e al sole la Pall Mall appena accesa.

-Sì,ma a volte gli aneddoti sono così banali che vengono denominati pettegolezzi!-

-Un buon sano pettegolezzo non fa mai male,però!-

-A volte mi chiedo se le donne,oltre ad essere definite dai maschilisti “il sesso debole”,siano differenti dagli uomini non soltanto per la corporatura,ma anche per la lingua più lunga-

-Alle donne piace parlare-

Oscar guardò di sfida Lady Ray.

-C’è differenza tra il parlare senza intrattenimento e l’intrattenimento attraverso le parole-

E fu così che Oscar riuscì ad evadere dalla mediocrità delle donne.

-Oh,che scandalo- disse Lady Ray,mentre vide Oscar allontanarsi ed avvicinarsi ad un giovane.

-Mio marito non avrebbe mai detto queste cose,neanche davanti a me!- aggiunse Lady Martin.

-Sarà per questo che ti vediamo sempre sola?- disse Lady Clark.

Oscar sorrise a Robert,mentre gli diede una dolce pacca sulle spalle.

-Robert,mia salvezza!- disse a voce bassa.

-A volte il più esperto interlocutore incappa in un branco di inesperti!- disse Robert,ridendo.

-Gli inesperti hanno una virtù: sanno rendere più forti gli esperti-

-Che altruismo amorevole!-

Oscar si fece più serio: -Dov’è il tuo ospite?-

-no,è una donna,Oscar- lo corresse,con un tono dolce.

-Allora non ho da preoccuparmi!- disse,sospirando.

Ma Oscar non sapeva il segreto di Robert: quello di amare la sua ospite,nonostante fosse una donna.

Patricia si era allontanata da Robert per chiacchierare con John,il quale si faceva sempre più interessante.

Si erano avvicinati al buffet,allestito a fine conferenza. Tutti e due si accorsero di avere una cosa in comune: preferire a volte più i rinfreschi che le conferenze.

Robert accompagnò Oscar verso Patricia,che sorseggiava del vino bianco assieme a John.

-Oscar,lei è la mia ospite: mia sorella Patricia-

-Incantato-

Oscar prese la piccola,pallida e fredda mano della ragazza,cercando di sfiorarla con le labbra. Mentre la baciava,cercò di sentire il dolce profumo che proveniva dal polso.

La mano della ragazza iniziò a tremare. Nessuno prima d’ora le aveva fatto un baciamano così dolce e piacevole.

-Per me è un onore incontrare il lettore di mio fratello. Lei è l’esempio di una corretta educazione alla difficile arte della dialettica-

-Apprezzo i complimenti,dolce signorina,ma sappiate una cosa: non ho mai sognato di essere ideale. Prima,ho sognato di essere me stesso-

-è dalle piccole cose che si diventa grandi-

-Sì,bisogna sempre partire dalle piccole cose,ma bisogna tendere verso qualcosa di immenso-

-Evadere,dunque,come ha fatto prima?- disse la signora Ray,ridacchiando assieme alle sue allegre comari.
Nuovamente le donnicciole assediarono il giovane lettore.
-Evadere è divino- disse Patricia,cercando di dare una buona risposta alla cattiva domanda.
-Oggi giorno solo i peccatori vogliono tendere verso Dio-
-D’altronde,signor Wilde,chi è puro,oggigiorno?-

Oscar si voltò nuovamente verso la giovane ragazza. La guardò dritta in quegli occhi castani,i quali persino un uomo che odiava le donne poteva perdersi dentro.
Si riaccese una Pall Mall,e la aspirò lievemente,come se stesse assaporando la pelle del suo amante.
-Sai  qual è la cosa per cui vale la pena vivere?-
-La purezza?-
-Sì,ma non intesa come pudicizia,ma come bellezza-
-Io la cerco da sempre-
-Anche io-
-La cerchiamo tutti forse.Magari anche in un fiore-
-Ottima risposta,signora Ray!Lei mi pare più brillante,rispetto a poco fa-
Oscar osservò il mazzo di fiori variopinti che portava la donna,prendendone alcuni ed annusandoli.
Osservò il garofano rosso che aveva in mano. Sfiorò i petali. Petali che ben presto si sarebbero staccati dalla corolla. In pochi giorni la bellezza sarebbe svanita,come la giovinezza. Come la sua giovinezza,che poco a poco lo stava abbandonando. Un uomo di 37 anni poteva ancora essere ritenuto giovane,ma non ragazzo,bensì adulto. Oscar pose il fiore rosso sull’occhiello del passionale John. Le labbra carnose del ragazzo parevano due rossi petali. John sentì il profumo dell’uomo,un profumo che aveva già percepito in precedenza. Un profumo che,per sinestesia,poteva essere percepito in tutti sensi.
Robert osservò la scena con uno sguardo attonito,uno sguardo che nascondeva un’amara gelosia.
Patricia seguiva con gli occhi tutti gli sguardi degli astanti presenti,e sentiva le voci gioiose delle donne,che facevano complimenti a John. Nonostante la gioia,l’aria le diventò sempre più pesante,dopo che vide lo sguardo del fratello e lo sguardo di intesa degli altri due uomini. Capì che c’era qualcosa che non andava.
-Robert,andiamo.Penso che Fred oramai ci stia aspettando. Tra poco servirà la cena. A presto,signor Wilde,a presto,signor Gray. Signore- e fece un inchino.
-Pattie,non stai bene?- chiese Robert.
-è meglio che ce ne andiamo,Robbie-
-Va bene,vorrei andarmene anche io- disse Robert,iniziando a sospirare e ad innervosirsi.
-Avrò l’onore di rivedervi un’altra volta,signorina?- chiese Oscar.
-Presto…sì-  disse con un’aria malinconica.
-Ricordati di domenica- aggiunse John.
-Non mancherò al nostro appuntamento al parco-
Dopo un ennesimo saluto,i due fratelli abbandonarono la casa,e si diressero a casa loro a piedi.
-Sai,ho visto che non stavi bene. E così,senza capirlo,sono stata male anche io. Spero di rimettermi al più presto-
-Patricia,tu non devi mai stare male per me- disse,cingendo il braccio attorno alla sua spalla .
-Sì invece. Perchè sei la persona più importante della mia vita-
Patricia osservò gli occhi di  Robert,che divennero più luminosi che mai.
-Anche tu,Pattie- disse,cercando di sforzarsi per sorridere.
E dopo essersi abbracciati intensamente,continuarono la loro strada,mentre Robert sperava con tutto il cuore che quello che aveva visto fosse stato solo un malinteso.

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Note: bene,finalmente sono riuscita a pubblicare la seconda parte in meno di due giorni! Ottimo,così non dimenticavo nessuno minimo particolare che ho "scolpito" all'interno della mia mente! Mi sono accorta che questo capitolo non è molto ricco di azione,però sicuramente vi sarete accorti che ho cercato di puntare più sul dialogo,soprattutto per presentare al meglio la personalità di Oscar. Presto ho intenzione di scrivere capitoli con più azione!
Grazie mille alle mie due care amiche,Zaz e Thieffina,che mi recensiscono sempre! :) ps: il personaggio del dandy malato non si chiama più Alfred,ma Arthur. Mea culpa,quando ho trascritto il capitolo secondo sicuramente ero fuori dalle nuvole (dato che da quanto è stato concepito si chiamava Arthur,non so perchè mi sia "uscito" Alfred -.-" !)
 

  
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