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Autore: jillien    08/04/2011    4 recensioni
Una Raccolta di poche Flash sul rapporto tra Silente e Severus.
Questa raccolta si è classificata VII al "Le Petit Prince" Contest indetto da Only_Me.
Introduzione: Albus aveva un piccolo vizio quando convocava Severus nel suo ufficio: dava molti incarichi ma poche spiegazioni.
-Capitolo 1, Primo Anno, Pedinamento.
“Sai bene che non potrei avvicinarmi senza insospettirlo”.
“Quell’idiota balbuziente non si insospettirebbe nemmeno se lo legassi alla sedia e lo costringessi ad ingoiare una fiala di Veritaserum”.
-Capitolo 2, Quinto anno, Insegnamento
“Credo di aver intuito il motivo della mia convocazione e ti assicuro che la tua è una pessima idea”
-Capitolo 3, Sesto Anno, Omicidio
“Trascorri molto tempo con Potter”.
“Perché abbiamo molto di cui parlare, Severus”.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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ca 4 pp

 

Settimo anno, Ritrovamento.

[“E ancora non mi vuoi dire perché è così importante dare la spada a Potter?”

Harry Potter e i Doni della Morte, Cap XXXIII]

 

Severus Piton sedeva nel suo ufficio; no, non il suo, quello di Albus. Non importava l’appellativo che usavano, né la carica che il Signore Oscuro gli aveva generosamente concesso; di Preside ce n’era uno solo, e non era lui.

Continuava a compilare scartoffie, la scrivania ingombra di pergamene, piume d’oca e moduli di richiesta per le punizioni degli alunni. Inutili e ignorati moduli. Nonostante Piton non si degnasse nemmeno di leggerli –e men che mai di firmarli– i Carrow avevano deciso che i motivi per cui mettevano in punizione i ragazzi erano troppo importanti per poter aspettare la firma del Preside. Così i moduli erano puntualmente compilati e abbandonati in un angolo del legno scuro, a sfregio del buon nome di Hogwarts.

“Severus…”.

“Albus, sarei impegnato ad evitare a quei ragazzi danni permanenti. Questo non è il momento di parlare”.

“Temo che questo sia esattamente il momento, Severus”.

Il mago sospirò e si passò una mano sugli occhi stanchi, chiedendosi per quanto ancora sarebbe dovuta continuare quella recita, e se il piano così ben congeniato di Albus non iniziasse ad avere qualche falla.

Tirò fuori  la spada di Grifondoro dal suo nascondiglio e si preparò a fare ciò che aveva promesso ad Albus. Conosceva il luogo in cui si erano accampati i due ragazzi – Weasley era già crollato - , ora doveva solo riuscire a trovare un modo per consegnare il cimelio facendo in modo che sembrasse una specie di passo obbligato dettato dal destino.

“Credo che dovrò scomodare il mio Patronus” mormorò “vorresti spiegarmi il motivo per cui sono necessari tutti questi sotterfugi? Potrei semplicemente lasciare la spada davanti alla loro tenda e nemmeno si accorgerebbero della mia presenza”.

Il ritratto lo guardò con gli occhi azzurri che scintillavano, così simili a quelli della persona che rappresentava che quasi Severus ebbe l’impressione di trovarsi davanti il vecchio Preside in carne ed ossa.

La magia che fa apparire i ritratti è davvero molto potente.

“Avresti almeno potuto rinforzare le scorte di Whiskey”.

Mormorò. Si mise il mantello e si costrinse a pensare al ricordo più bello che possedeva, conservato gelosamente in un angolo ben custodito della sua mente impenetrabile. Ancora una volta aveva agito basandosi sulla fiducia per Silente, magari un giorno avrebbe scoperto la sottile tela di macchinazioni che il Preside aveva tessuto durante la sua vita; fino ad allora si sarebbe limitato ad eseguire.

Il mio amico non mi dava mai delle spiegazioni.

Mon ami ne m'a jamais donné aucune explication.

 

   
 
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