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Autore: valli    09/04/2011    9 recensioni
Edward è un soldato americano (di grado Capitano) d'istanza a Baghdad. Bella, una dottoressa della Croce Rossa, anche lei a Baghdad.
S'incontreranno, forse s'innamoreranno... Ma se lui fosse sposato? [in revisione]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buon pomeriggio, ragazze!
Ma quanto caldo fa?!?
Che bello, però! Finalmente, è arrivato il sole, anche qui al nord!!
Comunque, rieccomi qui, dopo due mesi abbondanti!
Vi lascio subito al capitolo..
Per sicurezza, magari, rileggete lo scorso!
Un bacione!

..Buona lettura!




capitolo 26: l'incontro


Rosalie's POV.
Respiro profondamente, arrovellandomi il cervello come faccio da ieri pomeriggio, cercando un bel modo per dire alla mia famiglia che abbiamo un nipote.
Hn, simpatica situazione.
-Rosalie, -mi interrompe Jasper, -hai qualcosa da dirci? Non so... Qualche novità.. sul lavoro?- Getta l'amo per la prossima, dura conversazione.
Quanto voglio bene al mio gemello, l'ho mai detto?
Naturalmente gli avevo già riferito tutto questa mattina, e sapeva che questa sera ci sarebbe stata la grande rivelazione.
Annuisco, posando la forchetta sul piatto.
Tutti  mi guardano.
Prendo un altro respiro profondo. -Si.. Allora... Beh.. è un pò complicato da spiegare.. è il motivo per cui da qualche giorno sono un pò.. Distratta.- Spiego, guardando Emmet, mio marito, che più volte mi ha chiesto cosa avevo. - Uhm... Non volevo dirvelo finché non sapevo qualcosa di certo e ora... Dato che riguarda tutti voi...-
-Salta i preamboli, che è successo?- chiede diretta Alice.
-Si, hai ragione... Ecco.. è un pò delicata e difficile la cosa quindi mi ci vorrà un pò, scusate... Prima di tutto vi dico che più tardi.. La persona interessata verrà qui, l'ho invitata io, credo sia giusto così. Allora, appena iniziato il lavoro a Forks, mi aveva molto stupito un bambino, uno dei miei alunni. Si chiamava.. si chiama, Thomas Swan. Questo nome vi dice nulla?- chiedo a mia madre.
Lei ci pensa un pò, poi scuote la testa -Dovrebbe?-
-No, no. Non credo...- Nego, incuriosendo tutti ancora di più.- Questo piccolo non ha nulla di particolare, per gli altri. La sua storia, purtroppo, non è e non sarà l'unica.. La madre è un'infermiera all'ospedale lì e il padre purtroppo è morto in guerra. -
-Oh, povero...- Sussurra Esme. Così dolce da preoccuparsi per tutti, comunque.
Questo sarà un duro colpo per lei. E per Carlisle.. Alice, Emmet... Dio...
-Dicevo, nulla di particolare.. Per tutti, ma non per me. Quel bambino mi ha incuriosito da subito perchè.. Mi sembrava di conoscerlo.. Cioè, aveva dei lineamenti conosciuti. Così ho incontrato la madre, eppure proprio non mi diceva nulla. Sono curiosa lo sapete, e quel bambino, la sua storia mi incuriosiva troppo. Ecco, se guardate questa foto capirete, forse....- Aggiungo, prendendo la foto prestatami da Isabella dalla tasca e passandola a mia madre.
-Che carino che è!- esclama Alice, sorridendo.
Carlisle non dice nulla, mentre Esme aggrotta le sopracciglia, rimanendo però in silenzio.
-è.. No, nulla...- mormora invece Emmett, scuotendo la testa.
Si, amore invece.
-Beh, mi avevano colpito quegli occhi.. Poi osservandolo bene anche i lineamenti... Ma mi sono data della sciocca. Poi ho scoperto la sua storia.
La madre, Isabella Swan era infermiera a Baghdad, durante la guerra. Lì ha incontrato il padre del bambino, un soldato. è rimasta incinta, e poco prima della fine della gravidanza sono tornati a casa. Purtroppo quando il bambino aveva solo pochi mesi, il padre è stato richiamato a servizio e... Mancavano pochi giorni al suo rientro a casa che..... Un attentato l'ha ucciso.- rivelo. -Come ricordo lei ha messo al bambino anche il nome del padre.. Infatti il piccolo è.. Thomas Edward Swan.- Mi fermo nuovamente respirando piano, quasi a non voler spezzare col mio respiro il silenzio di ghiaccio formatosi in sala.
Alice ha gli occhi sbarrati.
-Le credevo tutte coincidenze ma..Non capivo perchè il bambino avesse il cognome della madre.. Perchè lei non volesse mai parlarmi e starmi vicina, mentre con le altre donne era tutto ok.. Non capivo perchè la sua storia mi ricordasse tanto quella di qualcun altro.. Ne avevo parlato a Jasper ma lui concordava nel dire che erano solo coincidenze... Così mi sono messa da sola e.. Non mi pento di quello che ho fatto.-
-..Cosa?- sussurra roca Esme.
-Ho cercato indizi... Nella camera di Edward, qui.. Poi.. Non trovando nulla, ho preso il suo diario. E lì ho scoperto la verità, almeno..- Ammetto, a testa bassa.
-E cosa..? Non è vero, no?- Chiede mio marito.
Lo guardo con gli occhi lucidi e dispiaciuti, e poi abbasso la testa, mente rispondo -è... No, mi spiace...è.. Tutto vero. Edward ha un figlio di quattro anni.-
Alice scoppia in una risata isterica. -No! No! Non è vero!! Sei.. Non è vero!-
Jasper le prende la mano, sussurrandole di calmarsi.
-Lo speravo anch'io....- Mormoro, voltando la testa verso Esme, che piange.
Lei si gira verso di me, con uno sguardo quasi consapevole -La.. La madre.. Ha i capelli lunghi e scuri?- chiede.
-Si.. Si, come fai a saperlo? Lo-Lo sapevi?!- chiedo sconvolta.
-No.. No, ma l'ho vista ieri, in cimitero...- Spiega, asciugandosi gli occhi con un fazzolettino.
-E Jessica, allora?!- Chiede Alice, ancora incredula, stretta a Jasper.
-Lei lo sa da ancora più tempo di noi.. Dall'inizio credo. Spesso va a trovarli.. Un giorno è venuta anche a prendere il piccolo all'asilo.- rispondo, pronta.
-Però.. Non capisco, nulla.. - Dice sconvolta Esme.
-Bè...- inizio a rispondere, fermandomi però, sentendo la mia mano venire stretta da quella di Emmet.
Che stupida che sono.
Lo guardo e lo stringo a me.
-Mi dispiace non avertelo detto prima.. Ma non sapevo e...- Balbetto.
-Non preoccuparti.. Però.... La persona che deve venire qui dopo è... Lei?- Domanda.
-Si.. Si Verrà per le 20.00. Non.. Non è una cattiva persona, è solo molto fragile e...-
-Ci ha nascosto nostro nipote!- Mi interrompe con rabbia Alice.
-Si, è vero. Ma prova ad immedesimarti in lei, Aly. Non ha fatto la scelta giusta, ok. Però.. Poi ti racconterà le sue ragioni, forse sono deboli e non riuscirai a capirle subito ma.. Lei era anche in un brutto momento. Si è trovata sola, con un figlio.. E non ci conosceva, come avresti fatto, tu, a venire qui e dire ad una famiglia a pezzi che il loro caro aveva un figlio illegittimo?- chiedo.
Anch'io all'inizio non capivo tutto ciò, ma c'ho riflettuto, e sono riuscita a capire un poco le sue ragioni.
Effettivamente è stata coraggiosa a prendersi le sue responsabilità. Anche se non è venuta da noi.
-Poi sentirai la storia anche secondo lei... Lei... Non posso raccontarti esattamente cosa è successo tra lei e Ed, ma era qualcosa di forte.. è qualcosa di forte.. Lei lo ama ancora, e sono certa che lui la amava tantissimo.-
L'espressione di Alice, durante tutto il mio discorso non varia molto, solo si rilassa leggermente.
-Beh, se viene per le otto, non manca molto...- Nota Carlisle guardando l'orologio che segna le 19.45.
Annuisco, alzandomi per sparecchiare.
Esme si alza a sua volta, un pò barcollante. -No, tu stai seduta, facciamo noi... Va in salotto, dai...- Cerco di convincerla.
Dopo pochi minuti con l'aiuto dei tre uomini sparecchio la tavola e pulisco veracemente piatti e cucina.
Pochi minuti dopo le otto, aspettiamo tutti in salotto, con una moka di caffè che aspetta solo di essere accesa, pronta in cucina.
-Rosalie hai qui il diario?- chiede Esme.
-Si, te lo prendo...- rispondo, alzandomi e prendendo in entrata la borsa.
-Attenta che ci sono anche delle foto...- la avverto, passandoglielo.
Piano lo apre e ne sfoglia le pagine, senza leggere. Solo, ne sfiora le pagine, vergate dalla scrittura a volte più curata, altre meno, di Edward.
La prima foto che trova è quella di Ed e Russell, che la fa sorridere.
-Guarda..- dice passandola al marito.
Lui le passa un braccio sulle spalle. -Non ci ha mai fato vedere foto di quando era là...- Mormora lui.
è vero.
Quando gliele chiedevamo diceva sempre che ne facevano pochissime o che non ne aveva in quel momento e che più tardi ce ne avrebbe date. Per poi non darcene mai.
Lo vedevamo solo in video veloci fatti assieme ai suoi compagni o con la web cam.
Anche Emm, Alice e Jazz guardano la foto, di quell'Edward felice, nonostante la divisa e il suo fucile buttato a terra.
Esme la riprende, rimettendola al suo posto.
La seconda rappresenta un neonato, avvolto in una copertina azzurra.
Dietro un'iscrizione: 4/08/2010, Thomas Cullen.
Il silenzio viene interrotto da uno scampanellio.
Mi alzo e vado ad aprire la porta, trovandomi Isabella, che tiene per mano il bambino, mentre si guarda in giro, un pò impaurita.
-Scusa il ritardo...- Mormora.
-Nah, tranquilla, sono solo pochi minuti!- la tranquillizzo.
-Ciao!- esclama la vocina di Tom.
Ricambio, facendoli entrare e prendendo i loro giubbotti.
Bella riprende la manina del figlio, mentre si guardano attorno.
-Che bella casa...- Mormora.
-Grazie.. è stata completamente arredata da Esme...- Le spiego orgogliosa, accompagnandola in salotto.
-Eccoci qui... Ho spiegato tutto a grandi linee, tranquilla...- Aggiungo in un sussurro.
In salotto tutti sono già voltati verso l'entrata, e appena se ne accorge, si irrigidisce ancora di più. -Buona sera....- Saluta tutti.
-Isabella, Tom.. Lei è Esme.. Carlisle..-Inizio le presentazioni. - Mio marito Emmet.. Mio fratello Jasper.. E Alice.-
-Piacere.. Come già saprete, io sono Isabella, e questo è Thomas...- Si presenta, inutilmente, quasi.
Il bambino spunta da dietro le sue gambe, facendola traballare leggermente e salutando tutti timidamente.
-Vieni.. Sedetevi...- Dice Esme, indicando il divano davanti al loro, vuoto.
I due si siedono. -Volete qualcosa da bere?-
Isabella scuote la testa mentre il piccolo, felice esclama di volere della Coca-Cola.
-Solo per oggi, furbastro! Se ne avete....- Acconsente Isabella.
-Certo che ce n è! Come si vive senza Coca-Cola?! La prendo subito!- Scherza Jasper.
Il bambino sorride felice, sedendosi più vicino alla madre.
Poco dopo mio fratello torna con un vassoio di bicchieri e la famosa bottiglia dalle scritte rosse e bianche
Appena serviti gli ospiti ringraziano, e il silenzio ricade.
-Credo che.... Possiamo parlare, ora....- inizia Carlisle.
Isabella annuisce, seria. -Certo, chiedete quello che volete.-
-Thomas, vuoi giocare un pò con me?- chiede Jasper al bambino che annuisce, sotto il consenso della madre.

***
 

Esme’s POV.
-Uhm.. Beh....-
Siamo tutti così imbarazzati e anche sconvolti che non abbiamo la più pallida idea di cosa dire o fare.
Cosa posso chiedere a questa ragazza che sembra così... è davvero fragile, come diceva Rosalie, o almeno appare così.
Ma credo sia invece molto forte per aver sopportato così tante sventure.
Non sono arrabbiata con lei.
Da madre, riesco un pò a capire, anche se non condivido la sua scelta.
Ma chi può giudicare? Magari lo avrei fatto anch'io!
-Ma.. Quello è il diario di Edward?- chiede indicandolo, sopra al tavolino che ci divide.- Potrei..?-
Annuisco, passandoglielo.
Lei lo apre, e come ho fatto io poco fa, ne sfiora le pagine.
Guarda le foto con sguardo pieno di ricordi.
Poi lo rimette giù, sorridendo, con gli occhi animati da una nuova forza.
-Non so esattamente cosa vi ha raccontato Rosalie... Comunque qualsiasi cosa che volete approfondire o.. Capire, beh... Chiedetela.- Dice, a testa alta, ma senza guadare qualcuno di noi negli occhi.
Inizia carlisle. -Io.. vorrei sapere perchè non ci hai detto nula. E poi, se lo sai, perchè Edward non l'ha mai fatto...- Va dritto al punto.
-Beh... Edward non vi disse niente perchè... Inizialmente la scusa era quella dell'aspettare il divorzio. Ma.. In verità aveva paura, tanta paura, del vostro giudizio... delle vostre reazioni. Della vostra delusione. Era questo che lo spaventava, terrorizzava, anzi, davvero tanto. E io non sono mai riuscita a impormi così tanto da... Da costringerlo a dirvelo.. Ho sempre aspettato. Non.. Avrei mai immaginato che con quella maledetta lettera di richiamo... E lui si era appena deciso a dirvelo...- Risponde con voce tremante. -Io.. io non... Anch'io ho avuto paura. L'ho capito. Non vi conosco, non sapevo cosa fare.. Cosa dire...- Conclude.
Le sorrido rassicurante, cercando di farle capire che, dopotutto, non siamo poi così arrabbiati come pensa.
-Quanti anni hai, cara?- Domando, curiosa.
Lei mi guarda sorpresa, forse non si aspettava una domanda simile.
-Quasi trenta.-
Due meno di Edward, rifletto, come Jessica.
-Posso chiederti una cosa, io?- Inizia Emmet. -Quando è nato il bambino?-
-Il 4 Agosto 2010.- Risponde subito.
-.. Ed Edward c'era?- Chiede Alice.
-Arrivò giusto in tempo.- Risponde.
-Mamma, mamma!! Guarda!- Ci interrompe Thomas, arrivando di corsa in salotto con una cornice in mano.
-Non correre per casa!- Lo rimprovera, prendendo l'oggetto dalle sue mani. -Rischi di rompere qualcosa!-
-Scusa! Ma guarda! è il papà!!- esclama il piccolo indicandole la foto.
è così strano sentire chiamare mio figlio "Papà", quando fino a poche ore fa.. Beh, non sapevo di.. Che esistesse un figlio.. Mio nipote.
Riconosco la foto che il bambino ha portato qui.
è quella presente all'entrata, fatta al matrimonio di Emm e Rose, con tutta la famiglia riunita.
Isabella gli scompiglia i capelli. -Te l'ho detto, amore, che questa è la famiglia del papà.. Ora su, va a rimetterla a posto!- Gli dice dolcemente.
Lui sorride, facendomi stringere il cuore.
è così simile ad Edward da piccolino!
Dopo che il bambino se ne è andato accompagnato da Jasper, ricominciamo a parlare, iniziando da Alice.
-Adesso ti chiedo io una cosa...- mormora seria.
Isabella annuisce, attenta.
-..Ti piace fare shopping?-
Oh.
-Ehm.. Io.. Non so....- Risponde la donna, presa in contropiede.
Rimprovero con lo sguardo mia figlia, mentre Emmet si copre il viso con le mani ridendo, e Alice, quasi offesa, ribatte. -Come fai a non sapere se ti piace o meno? O è si o è no, cosa già impossibile di suo!-
L'interpellata ci lancia uno sguardo veloce. -Io... A dir la verità non vado molto in giro per negozi... Cioè.. Se mi occorre vado, altrimenti faccio altro...- Risponde diplomatica.
Alice si porta le mani ai capelli.
-Non.. Va bene? Cosa...?- Chiede Isabella, sorpresa dalla reazione di quella pazza di mia figlia.
-No, tranquilla, Isabella, è che Alice.. è stilista e ama i vestiti come se fossero parte di lei. Le..-
La calma Carlisle.
-Beh, effettivamente i vestiti FANNO parte di lei...- Mormora Emmet, facendoci sorridere.
-Dicevo, Alice va matta per quelle cose... Ma è lei.. Va tutto bene...- Continua Carlisle.
-Oh, non lo sapevo... Capisco.. Ehm.. Scusami...- Aggiunge l'ospite.
-No tranquilla. Abbiamo del tempo per sistemare tutto. Vedrai che fra poche settimane AMERAI lo shopping!- risponde Alice con una risatina.





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Nel mio Blog, posto sempre avvisi ma sopratutto spoiler, a metà settimana

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