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Autore: JustALittleLie    09/04/2011    12 recensioni
Li avevamo lasciati lì.
Lui era tornato a Los Angeles, lei era su un aereo per Madrid.
Lontani per sempre, divisi da un destino che li ha fatti incontrare, li ha fatti innamorare e poi, li ha separati.
E se ora il destino volesse ripagarli di tutto questo?
Ronnie verrà ricatapultata improvvisamente nella sua vecchia vita a Los Angeles, dove la aspettano le sue amiche e lui, dove potrebbe riavere la sua vita.
Ma, si sa, nella vita nulla è così semplice.
Sequel "Let me under your skin"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'There's a fine line between love and hate'
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Confusion
is nothing new




Gli addii non erano mai stati il suo forte.

Dire addio ad una persona è sempre triste, soprattutto quando dietro di te lasci tutto quello che hai costruito con sacrificio e devozione per gettarti nel bel mezzo del più assoluto e desolato, nulla.

-Andrà tutto bene- Angel sorrise cercando di rassicurarla, ma non fece altro che innervosirla

Veronica si passò nervosa una mano tra i capelli mentre guardava attorno a lei persone felici che saltellavano, in fila per il check in.

Gruppi di amici, coppiette sdolcinate, tutti erano così felici di un nuovo viaggio, dopotutto un viaggio a Los Angeles non era affatto una cosa da poco.

Sospirò pesantemente, se solo anche lei fosse stata una semplice turista.

-Bichita così ti strapperai la maglietta- sorrise ancora il ragazzo

Veronica si immobilizzò abbassando lo sguardo; solo in quel momento si rese conto che stava tirando nervosamente la manica della t-shirt leggera che indossava quel giorno.

-odio quando mi chiami con quello stupido nomignolo- ringhiò la ragazza smettendo di torturare la povera manica ormai slabbrata

Angel strinse di più a se la borsa di Veronica che portava in mano.

-non importa, sarai sempre la mia sciocca Bichita-

La ragazza sbuffò pesantemente – smettila con queste frasi da addio, ci rivedremo tra qualche mese, tu verrai a Los Angeles- affermò convinta

Certo che sarebbe andato a Los Angeles! Glielo aveva promesso, per le vacanze estive, ora non poteva tirarsi indietro.

Angel portò gli occhi al cielo passandosi la mano libera sotto il mento, dove c’era il solito filo di barba.

-e tu smettila di agitarti, non stai andando mica al patibolo-

Certo, per lui era semplice.

Lui era come quegli stupidi turisti che la circondavano; un bel viaggio in California, cosa c’è di meglio?

Per lei invece, era il peggio che potesse accadere e, come se non bastasse, doveva affrontare tutto da sola.

Tutto.Non ce l’avrebbe mai fatta.

Angel diede uno sguardo all’orologio e Veronica strinse forte i pugni fino a farsi male; sapeva cosa stava per dirle, ed era l’ultima cosa che voleva sentirsi dire in quel momento.

-devi andare- disse con un tono che non la incoraggiò per niente ad allontanarsi

Fece un passo verso di lui alzando lo sguardo, facendo incrociare i loro sguardi e si sforzò di sorridere, almeno per qualche istante.

-grazie di tutto- sussurrò

Angel la guardò confuso, non c’era più nemmeno l’ombra del sorriso di poco prima sul suo viso –e di cosa?-

Veronica lo spintonò sorridendo, cercando di rendere l’atmosfera più leggera.

-non fare il modesto, sai benissimo che senza di te ora probabilmente sarei ancora in giro a cercare un tetto sotto cui dormire-

Angel capì il suo intento di alleggerire la situazione e sorrise appena per poi sospirare teatralmente.

-ed ora chi spaventerà a morte le mie “coinquiline”?- chiese con aria affranta

Veronica lo guardò per un istante alzando un sopracciglio, poi scoppiò a ridere.

Improvvisamente si sentì avvolgere da due braccia calde e capì che era arrivato il momento.

Poggiò la guancia sul petto del ragazzo cercando di concentrarsi sul battito accelerato del suo cuore per estraniarsi dal mondo per qualche ultimo istante.

-mi mancherai- sussurrò il ragazzo affondando il viso tra i suoi capelli

-anche tu, non sai quanto- sussurrò la ragazza stringendolo più forte per un attimo, per poi allontanarsi

Angel continuava a guardarla con uno sguardo pieno di sottintesi, pieno di cose mai dette, cose che in quel momento sembravano voler uscire ad ogni costo fuori, ma non poteva, non poteva fare più niente ormai, doveva lasciarla andare.

Il ragazzo fece scorrere la sua mano sul collo di Veronica, che lo guardava incapace di fare alcunché.

Veronica sapeva cosa stava per accadere e sentiva il bisogno, voleva, fare qualcosa per impedirlo, ma in quel momento lo stupore era più grande di qualsiasi altra cosa al punto che quando Angel si avvicinò sempre di più fino a posare le sue labbra su quelle di lei, la ragazza non riuscì a muovere nemmeno un muscolo.

Rimase immobile, non poteva credere a quello che lui aveva fatto, come non poteva credere che lei lo stesse ricambiando in pieno, incoraggiando il ragazzo a tal punto da permettergli di posare le mani sui suoi fianchi ed attirarla a lui.

Non sapeva cosa stesse facendo, ma si ritrovò ad allacciargli le braccia al collo e sciogliersi contro il suo petto, mentre uno strano rumore, come di un martello pneumatico, le invadeva i timpani.

Che fosse il suo cuore? No, lei non ne possedeva più uno, era impossibile che stesse battendo così euforico.

Eppure lo sentiva così chiaramente che era impossibile sbagliarsi, forse era un po’ arrugginito, ma era il suo cuore che tornava a battere.

Le labbra del ragazzo erano così morbide, e si muovevano così gentili e delicate sulle sue, che anche se avesse voluto farlo, era impossibile staccarsi da lui.

Fu lui infatti, dopo un tempo indeterminato, a porre fine a quel bacio allontanandosi da lei.

Veronica rimase immobile a fissarlo, non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto fare ora.

Non sapeva nemmeno perchè l'avesse baciata ma, sopratutto, non sapeva perchè lei avesse ricambiato il bacio con tanta disinvoltura!

Angel, d'altro canto, non pareva minimamente in imbarazzo o confuso, come invece era lei; semplicemente le rivolgeva un sorriso rilassato.

Senza dire nulla il ragazzo porse la borsa a Veronica, che l'afferrò titubante.

-ora devi andare davvero-

La ragazza annuì senza proferire parola.

Angel sorrise socchiudendo gli occhi verdi ed avvicinandosi al suo orecchio.

-questo non era un bacio d'addio- sussurrò prima di voltarsi per poi sparire tra la folla.

I'm not leaving, not going
I'm not kissing you goodbye

(kissing you goodbye - the used)


Quello Starbucks era affollato come tutte le mattine.

D'altronde Downtown era il cuore della città, ed era normale che a quell'ora del mattino ci fosse tanta gente in giro, tra l'altro per lui non era affatto un problema, quando c'era tanta gente era più difficile che i paparazzi riuscissero a scovarlo.

Lanciò un'occhiata nervosa all'orologio che portava al polso poi al ragazzo che sedeva di fronte a lui.

-allora, vuoi dirmi di che si tratta? Devo essere in studio tra un'ora-

Tyler prese un altro sorso del suo frappuccino con la più totale calma e con un sorrisetto sulle labbra, come se il ragazzo che lo fissava impaziente non avesse mai parlato.

- quanta fretta Nicholas - sorrise Tyler consapevole di innervosire l'amico -ci sono delle cose che non si possono dire frettolosamente, si deve creare prima l'atmosfera giusta ed io non la sento ancora-

-te la faccio sentire io tra poco l'atmosfera, se non la pianti di dire cazzate- rispose a tono l'altro

Tyler ridacchiò ed alzò le mani in segno di resa, col tempo aveva capito quando era il caso di piantarla con Nick.

- bene, la cosa che sto per dirti- cominciò diventando serio -è davvero importante-

Nick annuì unendo le mani.

-ebbene?- chiese sporgendosi verso Tyler

Il ragazzo prese un respiro profondo poi si aprì in un sorriso -ho chiesto a Jamie di sposarmi-

Nick spalancò gli occhi restando per qualche istante paralizzato dalla sorpresa, poi esplose.

-Tyler ma è fantastico!- urlò facendo girare mezza sala -auguri amico- aggiunse poi abbracciandolo

-Hei, non è mica finita qui- disse Tyler sciogliendo l'abbraccio

Nick lo guardò con aria confusa, tornando a sedersi al suo posto.

Tyler sospirò unendo le mani, doveva trovare le parole giuste per dire quello che doveva

- beh, sai che sono figlio unico e tu sei diventato un fratello per me, e nel giorno delle mie nozze voglio che tu mi stia vicino più di chiunque altro e che abbia un ruolo speciale- il ragazzo si grattò dietro la testa imbarazzato - mi faresti da testimone?- chiese con tono gentile

Nick lo guardò negli occhi ascoltando con attenzione le sue parole, ed appena il ragazzo ebbe finito di parlare, lui, scoppiò a ridere.

-cavolo!- riuscì a dire tra una risata e l'altra -sembrava una dichiarazione d'amore!-

Tyler lo guardò alzando un sopraciglio -ti sembra il momento?- chiese retorico trattenendo suo malgrado qualche risata

-hai ragione- commentò l'altro calmandosi -ne sarei onorato Tyler- aggiunse poi sorridendo all'amico che sorrise a sua volta.

-ma non mi hai detto la cosa più importante- gli fece notare Nick -quando sarà il grande giorno?- chiese prendendo un sorso del suo frappuccino

- 21 febbraio- rispose con naturalezza

Nick per poco non si strozzò -21 febbraio?! ma mancano solo quattro mesi!-

-lo so- rispose Tyler -ma è il giorno in cui ci siamo conosciuti e ci tenevamo tanto a sposarci proprio quel giorno-

-e come pensi di organizzare tutto in così poco tempo?-

-con tanto impegno e tanto aiuto da parte delle testimoni- sorrise il ragazzo

Nick abbassò lo sguardo cercando di riuscire a fare un sorriso sforzato -e così le matte saranno di nuovo assieme...- commentò

-già- rispose Tyler -Kate è arrivata ieri sera da New York, ha preso un aereo subito dopo la presentazione della sua ultima collezione e Lexus arriverà nel
pomeriggio da Miami, lavorare per il papi ha i suoi vantaggi, è riuscita a convincerlo che lo studio non avrà bisogno di un brillante avvocato come lei per un po’ -


Nick sorrise.

Lexus avvocato, non se lo sarebbe mai aspettato, eppure in pochi anni era diventata una dei più ricercati avvocati della Florida, dove si era trasferita con i genitori dopo il diploma.

Certo, aveva dovuto rinunciare ai suoi amati capelli fucsia, ed ai suoi piercing, ma ne aveva fatta di strada la ragazza.

-Jamie dev'essere su di giri- commentò Nick

-non immagini nemmeno- rispose Tyler alzando gli occhi al cielo -sai che si sono un po’ allontanate da quando...- lasciò la frase in sospeso, meglio non
toccare quell'argomento


Da quando...

Già, da quando Ronnie era partita per l'Europa senza nemmeno dire una parola.

L'avevano scoperto proprio come lui: erano andate a casa della loro amica scoprendo che lei era partita per la Spagna, per non tornare più.

Avevano trovato una sua e-mail dove spiegava, o almeno ci provava, il perchè della sua partenza improvvisa.

A nulla erano servite le chiamate, le e-mail, i messaggi.

Ronnie era sparita nel nulla.

-lei non ci sarà, vero?- sospirò Nick conoscendo già la risposta

-no- sussurrò triste Tyler -è introvabile, lo sai e Jamie non fa altro che parlare di lei e del fatto che non possa perdersi il suo matrimonio-

Nick annuì tacendo.

Ricordava ancora le notti in cui era rimasto sveglio a mandargli mail, a chiamarla.

Nulla.

Solo da un anno si era ormai convinto a rassegnarsi all'idea che lei non sarebbe tornata, non l'avrebbe rivista mai più.

Allora si era convinto a dimenticarla, per continuare a vivere.

Avrebbe dovutodimenticarla.


hour by hour, day by day, your memory will fade away.
every sunrise, every sunset, will help me to forget
your name, your smile, your eyes, medusa


(medusa - Bring Me The Horizon)


*    *   *



Vabe, ormai non parlo più, sapete già cosa penso dei miei capitoli -.- quiiiiiindi
Alloooooora cosa ne pensate?
A parte il fatto che sicuramente vorreste uccidermi per il bacio tra Angel e Ronnie, vi è piaciuto?!
Spero di si *O*
Al prossimo chap!
Vi amo <3
   
 
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