Una specie di gigante, che Deborah riconobbe quale Rebeus Hagrid, stava chiamando a sé i primini.
La ragazzina si avvicinò e seguì i compagni prima su delle barchette, che magicamente si mossero da sole, poi su un terreno fangoso dove Rebeus domandò se avevano tutto.
Fu aperta loro la via solo quando gli risposero di sì.
Hogwartz non era neanche minimante simile a l’idea che si era fatta Deborah: sì,c’erano quadri che si spostavano, scale che si divertivano a cambiare il loro corso ma c’erano anche armature che ricreavano il paesaggio, statue che ti sorridevano chiedendoti di presentarti, insomma tutto quello che Harry si era dimenticato di descriverle troppo preso com’era a ricordare i suoi momenti di gloria.
Quando finalmente Deborah e gli altri primini arrivarono in Sala Grande la ragazza si distrasse ad osservare gli studenti più grandi,che erano seduti ai quattro tavoli.
Tanto da non accorgersi che il cappello aveva iniziato a cantare.
“Tu sei qui,
giovane sei,
capir dovrai,
in testa mi metterai
alle Case ti posizionarò,
se tu vorrai.- iniziò il cappello con voce allegra.
Poi continuò, più serio- Sei forse di Grifondoro?
Grande di cuore, coraggioso e leale sarai.
O Corvonero,sarà meglio per te,
se intellettuale ed intelligente sei.
Ma Tassorosso,
leale, e, di buon impegno
il cui lavoro schifo non fa
forse ti aiuterà!
Se Serpeverde vorrai diventare,
forte,astuto dovrai essere.
Mettimi in testa per capire
Chi sei perché io un cappello parlante sono
e posizionarti potrò,
non cercare di scappare
perché non potrai!*-
Quando anche questo si spense la professoressa McGranitt, che li aveva accompagnati lì dentro, iniziò a chiamare i nomi degli studenti per lo smistamento.
Dopo i primi dieci nomi che si erano uniti chi a Serpeverde,chi a Grifondoro e chei nelle altre due ase fu chiamato il nome di…
-Deborah Durell!- disse la McGranitt.
Deborah si sentì morire e, prima di poter far qualcosa di stupido avanzò fino a sedersi sullo sgabello per lo Smistamento.
“Non credo di voler essere Smistata!- pensò, desolata un attimo prima che il Cappello le cadesse sugli occhi.
Si sorprese molto che quell’oggetto sapesse non solo parlare ma anche leggere nella mente e “parlare attraverso la mente altrui”.
“Ehm…bel caso il tuo!” mormorò perplesso prima di borbottare “Ed ora…Che farò?”
“Che cosa succede?” si domandò Deborah sperando che il Cappello le rispondesse ma quello parve non averla nemmeno sentita quando continuò con un “ Allora… l’altra volta come ho fatto? Ah, sì! Ho seguito i suoi desideri ma questa pare non averne!...Oh, e io come faccio?!?”
Deborah che si stava davvero innervosendo si mise a pensare: “OH, MA VUOI STARE ZITTO?!? DIMMI CHE DIAMINE SUCCEDE!!!” Il Cappello ci pensò un po’ su poi, con voce lamentosa disse “i-io non ti so Smistare! Ti prego non arrabbiarti! Non avevo mai avuto un caso come il tuo sei troppo strega! Insomma sei un Unità!”
“Una cosa?”
“Un Unità! Hai il venticinque per cento di possibilità di andare in ogni Casa! Ti troveresti bene in tutte ma questo cambierebbe ogni cosa, soprattutto negli altri!”
“ Allora che cosa possiamo fare, oltre che restare qui per tutta l’eternità, si intende?”
“Non sei molto d’aiuto ma comunque credo proprio che sono costretto a lasciartelo scegliere!”
“Come lo dovrei scegliere io?”
“Precisamente!”
“Ok!...Allora…Sì!...direi proprio che la mia Casa perfetta sia…Sì!…Allora…Grifondoro!...Sì! Grifondoro!”
“Ne sei proprio sicura?”
“Sì,sì! Ovvio! Comunque dove potrei fare più bene se non a Grifondoro?”
“Che vada per…GRIFONDORO!!!” Questa ultima parte la gridò a tutta la Sala.
Deborah poté, infine, alzarsi e andarsi a sedere tra i Grifoni dove fece la conoscenza degli altri Wearsley.
Un uomo, dal tavolo degli insegnanti osservò Deborah per tutta la sera pensando a chissà cosa.
* La canzone l’ho inventata dato che, anche questo la Row non ne aveva parlato spero davvero tanto che non faccia schifo! XD