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Autore: NemesyBlack    10/04/2011    1 recensioni
La luce che filtrava dalla finestra illuminò quello che, agli occhi di un estraneo, poteva sembrare il letto di due amanti. Ma Alexis e Fucsia non erano niente di tutto ciò. Erano conoscenti, compagni di sventura, niente di più.
Lui aveva salvato la vita a lei, e lei adesso teneva a bada, per quanto fosse difficile, il caratteraccio di lui. {il personaggio maschile NON è di mia invenzione per ritrovarlo cercate qui --> http://gobeyondwonderland.blogspot.com/ }
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Alexis e Fucsia -2
{ Il personaggio maschile NON è di mia invenzione. La sua creatrice è Lady Scarlatta e potete ritrovarlo anche qui }

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La luce che filtrava dalla finestra illuminò quello che, agli occhi di un estraneo, poteva sembrare il letto di due amanti. Ma Alexis e Fucsia non erano niente di tutto ciò. Erano conoscenti, compagni di sventura, niente di più.
Lui aveva salvato la vita a lei, e lei adesso teneva a bada, per quanto fosse difficile, il caratteraccio di lui.

Fucsia si voltò piano nel letto. Aprì pigramente gli occhi e si ritrovò il viso di Alexis davanti al suo. Lui ancora dormiva, o almeno così pareva. Sorrise appena osservandolo. Così freddo e così bello. Non lo conosceva molto, ma sapeva che infondo era una brava persona. Almeno, con lei lo era stato. Più o meno.
Si ritrovò a pensare alla prima volta che si erano incontrati.
Era stato di notte. Si erano incrociati per strada e lui, in un modo poco galante, l'aveva portata via per sottrarla dalle grinfie di un altro Mangiamorte, suo fratello Yvel, che voleva ucciderla. Ricordò il modo in cui l'aveva trattata. Il modo in cui l'aveva vestita... sembrava una sgualdrina! Ricordò che le disse "Mi chiamo Alexis Penko, e per il tuo bene ti conviene restarmi accanto". Sorrisa fra se, ripensando a quanto quelle finte attenzioni le fossero piaciute. Stupida ragazzina. Le tornò alla mente Yvel, il loro combattimento. Il modo in cui l'aveva difesa. Le aveva salvato la vita. Gli era debitrice. Ma non sarebbe andata a letto con lui, nemmeno in quel caso.
Cercò di scostarsi, ma il braccio che lui le aveva avvolto attorno la costrinse a restargli attaccata. Sentiva il fiato caldo sul volto e avrebbe tanto voluto che la lasciasse andare.
Nemmeno lei sapeva bene che sentimenti provava per lui. Lo trovava un bell'uomo e delle volte le piaceva anche il suo modo i pensare e di agire. Le piaceva anche il modo in cui cercava di zittirla. Amava fargli perdere la pazienza. Però non era certa di amare lui... Cercò nuovamente di scostarsi e questa volta ci riuscì. Si mise a sedere. Era mattino, doveva vestirsi e scendere a far colazione.
Si alzò e si vestì in silenzio. Si avvicinò alla porta e dopo averlo guardato un'ultima volta, uscì.

Nello stesso istante in cui la porta si chiuse, Alexis aprì gli occhi.
Era già sveglio da un po', aveva sentito gli occhi di lei sul suo volto, ed era quasi sicuro che lei si sarebbe lasciata andare, credendolo addormentato. Invece niente, si era sbagliato anche quella volta. Quella ragazzina insignificante, quella piccola babbana continuava ad opporre resistenza.
Allungò una mano sulla parte del materasso lasciata vuota da lei. Non che gli mancasse il calore. Sorrise fra se, ammettendo in silenzio quanto fosse buono il suo profumo. Nello stesso modo in cui, la sera stessa in cui la conobbe, ammise che aveva un bel sorriso. Ed anche un corpo niente male. Sorrise ancora fra se. Ovviamente non aveva un corpo niente male, altrimenti non si sarebbe preso nemmeno il disturbo di andare da lei. Chiuse gli occhi.
Le assomigliava, fisicamente. Assomigliava ad Elinor. Capelli castani e mossi. Figura longilinea e aggraziata. Si, Fucsia assomigliava molto ad Elinor. Ma il carattere, no, quello no. Fucsia era decisamente più volitiva ed imprevedibile di Elinor. Scosse la testa mentre vecchi ricordi gli tornavano alla mente.

Elinor. L'amore della sua vita. Un amore mai pienamente vissuto. La prima donna che fosse riuscita a scalfire il suo cuore.
Lei era tutto il suo mondo. Ma dato che sapeva che anche suo fratello la voleva, lui non si era mai esposto. Ma la amava, la amava ancora nonostante fosse morta.
La sua morte. Alexis strinse le mani a pugno.
Quella notte lui era nel suo letto, con una sgualdrina, come al solito. E lei... Elinor.. era entrata in camera di sorpresa. Qualcuno le aveva scritto una lettera, pensava che fosse stato lui. E lui non ebbe tempo di fermarla. Non ci riuscì. Lei fu più veloce.
Alexis si passò una mano sul volto con fare frenetico.
La vide cadere giù da quella stramaledetta finestra. Non riuscì ad impedirlo. E adesso lei non c'era più.
Lei fu la prima donna che scalfì il suo cuore, e sarebbe stata l'unica. Sempre.
Da quando lei era morta, Alexis era diventato ancora più freddo, cinico e insensibile.

Si mise a sedere sul letto, fermo a guardare il paesaggio fuori dalla finestra. Rimase in quel modo per molto tempo, finchè la porta alle sue spalle non si aprì. Non si voltò quando una voce di donna lo chiamò. Si scosse solo quando questa, dopo essersi seduta sul letto accanto a lui, gli toccò il braccio.
"Cosa c'è?" chiese secco guardandola. Fucsia sorrise appena "Niente, ero solo venuta per dirti che la colazione è pronta." fece per alzarsi quando lui le bloccò il braccio. La ragazza sussultò "Alexis... smettila di strattonarmi così! Se ti piace posso dartelo il braccio!". Alexis la osservò serio "Fa portare qui la colazione, e resta qui." Fucsia lo guardò perplessa "Perchè? Perchè dovrei restare?". A quelle parole lui sorrise beffardo "Naturale, dovrai portare giù il vassoio dopo". La ragazza liberò con uno strattone il braccio "Smettila di fare il buffone, non ti riesce! Adesso alzati e vieni giù." alzò gli occhi al cielo mentre si allontanava. Quando chiuse la porta, sentì la risata di Alexis ed una qual sorta di ilarità prese anche lei.
Forse, dopotutto... sarebbero diventati amici... Forse.
   
 
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