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Autore: CherryBomb_    10/04/2011    2 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 37

Natale (POV Ila) 

È davvero strano come a volte il mondo è piccolo.
E anche quel giorno di Natale fu così.
Quando presentai mia mamma ai genitori di Simo, rimasi sorpresa che Ale la conoscesse già.
Parlando scoprirono come facevano a conoscersi.
Era lui l’avvocato che aveva assistito mia mamma durante il divorzio da mio papà. Non lo sapevo e non avrei mai potuto immaginarlo.
In un certo senso fui felice di vedere che il mondo fosse così piccolo, dall’altro mi ritrovai a pensare che forse avrei potuto conoscere prima Simo, ma non avrei mai potuto saperlo.
Ed ero lì, in quell’immensa tavolata circondata da due uomini: uno, ovviamente, era Simo, l’altro era quel rompi scatole di Davide, anche se lo trovavo simpaticissimo.
La moglie davanti a me, mi guardava in modo dolce e simpatico, come se non mi odiasse per il fatto di averle tolto il marito, anche se comunque io non avevo fatto niente.
Era Davide che si era attaccato a me come una cozza, provocando così la gelosia di Simo, ma era geloso anche del suo fratello acquisito? Non potevo crederci, eppure mi sembrava più che ovvio che lo amassi con tutta me stessa.
Eravamo a quasi metà del pranzo ormai e non ce la facevo più dal ridere.
Davide in parte a me, non faceva che raccontare battute e farmi ridere. Non ce la facevo più, facevo fatica a mangiare.
-Senti, Davide. Smettila. Vorrei mangiare.- cercai di dirgli tra le risa.
Lui mi guardò e rise.
Improvvisamente prese la sedia ed andò a sedersi vicino alla moglie.
Così ebbi il tempo di pensare. La mattina la Ary mi aveva chiesto se io facevo mai il bilancio a fine anno ed io le avevo risposto che lo facevo per qualsiasi cosa. Stranamente, quell’anno, non l’avevo ancora fatto.
Non era il momento migliore per farlo, durante la cena di Natale, ma avevo bisogno di pensare, di pensarci e l’unico momento che trovai era quello.
C’era una pausa tra una portata e l’altra e decisi di andare a prendere una boccata d’aria.
-Vado un attimo fuori a fare un giro. – dissi alzandomi dalla sedia.
Simo si stava già alzando per seguirmi.
-Vado da sola se non ti dispiace.- gli sussurrai all’orecchio per poi lasciargli un bacio.
Uscii nel parcheggio, incamminandomi verso il giardino del ristorante.
Ero circondata da pace e tranquillità ed in quell’atmosfera i miei pensieri mi assalirono.
Pensai all’anno appena passato, a quante cose erano cambiate in solo 12 mesi. Troppe cose erano cambiate, ma erano pur sempre cambiate in meglio.
Non avrei mai immaginato che mi sarei innamorata di un uomo come Simo, anzi non avrei mai immaginato di incontrare uno come lui.
Qualche settimana prima di incontrare lui, immaginavo il mio futuro con Mattia, mi immaginavo di stare con lui, di baciare lui, ma dopo che Simo entrò nella mia vita, tutto cambiò.
Dopo quei pochi momenti passati insieme quella sera, era cambiato tutto.
Lui mi aveva completamente stravolto la vita senza avvertirmi, senza che io lo volessi. Perché io non volevo che mi travolgesse la vita, non volevo che la sconvolgesse totalmente.
In quel periodo non volevo che uno stronzo come lui entrasse nella mia vita per rovinarla, ma non potevo immaginare che non l’avrebbe mai rovinata.
Be, forse all’inizio la rovinò, entrò prepotentemente nel mio cuore senza chiedermi il permesso, senza che io lo volessi, per poi spezzarmelo andando a letto con un’altra.
Per i mesi successivi, lo odiai con tutta me stessa, ma ogni fibra del mio corpo reclamava la sua presenza, un suo tocco, una sua carezza, il mio cuore reclamava lui, nonostante fossi insieme a Mattia, il ragazzo che mi amava e che amavo prima di incontrare Simo.
 Non so perché non lo cercai in quel periodo, forse ero ancora troppo cieca per capire che avevo bisogno di lui, che ogni cellula del mio corpo avesse bisogno di lui, ma quando seppi del suo incidente mi sentii morire.
Pensai che avessi perso la mia occasione, che lo stessi perdendo e che non avrei più potuto dirgli che volevo lui, che l’avevo sempre voluto, ma quando si risvegliò capii che non tutto era perduto, che il mio amore nei suoi confronti aveva la possibilità di crescere.
Passare quei giorni con lui in ospedale, era per me la cosa più bella e poi capire che fossi ricambiata.
Capii in quei tre giorni che lui fosse realmente interessato a me.
Lo capii dai suoi sguardi, dai suoi atteggiamenti, dal suo cambio d’umore quando io gli rispondevo male.
Fu lì che capii tutto, ogni cosa. Che capii cose che non avevo mai capito.
Gli ero sempre interessata e lui era cambiato…per me…per noi…per un nostro possibile futuro insieme.
I mesi successivi furono i più belli. Tutto era perfetto, anzi perfetto no, il perfetto dopo un po’ storpia.
Era tutto bello per quello che era: per le nostre provocazioni, per le nostre discussioni, per le nostre gelosie, per i nostri scherzi.
Andava tutto bene, per com’era.
Quando la sera prima del matrimonio lo stavamo quasi per fare e venni sopraffatta da quei pensieri strani, non seppi nemmeno io per quale motivo venni presa da quella paura.
Non dovevo avere paura, lui aveva scelto me, voleva stare con me, non mi avrebbe mai lasciato. Non avrebbe mai fatto l’amore con me per poi non farsi trovare la mattina.
Ma quella sera pensai lo stesso a quelle brutte paranoie.
Tutto poi passò, finendo con la confessione del nostro amore. Di amarci. Di volerci.
Poi arrivò il mio compleanno, il regalo.
Tutto sembrava bellissimo, ma se in quel periodo la mia vita sentimentale andava a gonfie vele, non potevo dire lo stesso per la Ary.
Dovevo combattere tra la mia relazione e la mia migliore amica, cercare di non farle pesare il fatto che io avessi il ragazzo e lei no.
Vederla piangere, soffrire, chiudersi in se stessa, mi faceva chiudere lo stomaco.
Non potevo vederla soffrire così. Non potevo proprio. Ma per fortuna poi tutto si risolse.
Ricordo ancora la prima volta con Simo, era stato favoloso, magnifico e non avevo mai immaginato di poterlo fare in modo migliore e con una persona migliore.
Lui era la cosa più bella che potessi avere, la persona più bella che potessi conoscere ed amare.
Non mi accorsi delle lacrime che mi solcavano il viso, non mi accorsi nemmeno di aver cominciato a piangere.
Ma non erano lacrime di dolore, erano di gioia immensa nel ricordare quei momenti, che sicuramente non sarebbero mancati anche nel futuro.
-Stai bene?- mi chiese Simo preoccupato.
Alzai lo sguardo verso di lui ed incontrai i suoi occhi neri.
Era preoccupato. Vedevo sul suo viso l’indecisione se avvicinarsi o guardarmi da lontano. Gli sorrisi.
-Sto benissimo.- ammisi sorridendo, ma piangendo ancora.
-Perché piangi?- mi chiese avvicinandosi e sedendosi sulla panchina dove mi ero seduta qualche minuto prima.
-Perché sono felice.- gli dissi guardandolo e ricominciando a piangere.
-Per me dovrebbero rinchiuderti, lo sai?- mi disse asciugandomi una lacrima con il pollice.
Risi.
-L’ho sempre detto che dovevano farlo, ma ancora nessuno l’ha fatto.- gli dissi guardandolo negli occhi.
-Questo vorrà dire che ti farò rinchiudere io, ma con me però.- disse prima di baciarmi.
Il mio primo bacio misto a lacrime.
Era dolce e salato allo stesso tempo.
Dischiusi le labbra per accogliere la lingua di Simo.
Quando ci staccammo appoggiai la fronte su quella di Simo.
-Lo sai che ti amo, vero?- gli chiesi con gli occhi chiusi.
-Come io amo te.- mi rispose accarezzandomi una guancia.
Cercai di contenermi e di non piangere.
Restammo ancora qualche minuto seduti sulla panchina a guardarci, a baciarci e, soprattutto, a tranquillizzarmi.
In quell’anno non potevo volere di meglio.
Ero insieme ad un ragazzo favoloso che mi amava, cosa potevo volere di più dalla vita?
La mia vita andava benissimo così com’era.
 

 

 

 

 

 

Buon pomeriggio a tutte! Eccomi qua nuovamente con un nuovo capitolo. Lo so, è abbastanza corto, ma diciamo che Ila non aveva molto da dire. xD
La storia tra lei e Simo l’abbiamo quasi sempre vista attraverso i suoi occhi, quindi mi sembrava inutile ripercorrere troppo la storia da capo. =)
Piccolo dettaglio: Ale, il papà di Simo, ha assistito la mamma di Ila per il divorzio. xD Pensate a cosa sarebbe potuto succedere se i nostri due amati protagonisti si fossero conosciuti prima. Probabilmente si sarebbero uccisi o forse Ila avrebbe avuto il cuore spezzato. Sinceramente, penso che sia stato meglio che non si siano conosciuti allora, non era il caso, Ila era troppo piccola e immatura ancora per capire come comportarsi con Simo e avrebbe rischiato di soffrire solo e basta. Simo, invece, non sarebbe stato ancora pronto a fare questo grandissimo salto. Non si sarebbe mai innamorato di Ila perché non era ancora il momento giusto.
Quindi, è stato meglio così. =)
Questo capitolo era decisamente corto e vi dico che per compensare, posterò il prossimo capitolo in settimana, va bene?
Ormai siamo in dirittura d’arrivo, ragazze. -3 capitoli e questa storia sarà finita.
Ringrazio con tutto il cuore le persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordate e a quelle persone che mi hanno aggiunto come autore preferito *_* Davvero grazie, per tutto *_*
Ah sì, avviso che ho cambiato la mia presentazione nella pagina dell’autore, se volete passare a darci un’occhiata fate pure.
Scusate se non rispondo alle recensioni, ma sono stanca e volevo almeno postare =) 
Alla prossima ^_^
 
   
 
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