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Autore: FightForYourLife    11/04/2011    2 recensioni
Ho immaginato il primo incotrno tra il nostro lupetto preferito e la sua dolce metamorfomagus... ma in un modo un po' inaspettato ^^ Spero che vi piaccia :*
[AGGIORNAMENTO] Poiché dalla mia mente malata stanno nascendo nuove ideuzze per questa coppietta, ho deciso di fare una raccolta. A presto le prossime shot. Godetene e recensitene tutti u.u
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Una bambina con i capelli turchesi trottava in direzione della statua. Era un bronzo che raffigurava un ragazzo, aveva in mano qualcosa che sembrava un flauto, e guardava verso di lei, come invitandola. La bambina sapeva chi era: era Peter Pan.Suo padre le raccontava sempre la storia babbana di quel bambino che poteva volare senza scopa, e lei puntualmente si perdeva nell'immagine di sè stessa fluttuante nella notte, senza limiti. Stimolata da questi sogni, cominciò a correre attorno  alla statua, senza meta e controllo, e come spesso fanno i bambini quando inseguono le loro fantasie, senza considerazione. Cadde. Per un secondo rimase  perfettamente immobile, in silenzio.
Poi un grido riscosse l'aria dal suo torpore autunnale e la bimba riempì il silenzio attonito che il suo urlo aveva lasciato con un pianto disperato. All'improvviso sentì due mani forti, seppur dal tocco delicato, tirarla su senza sforzo. La bimba piangeva ancora, ma tra i singhiozzi trovò la forza di guardare l'uomo davanti a lei. Era giovane, avrà avuto poco più di vent'anni. Stava esaminando con preoccupazione le ginocchia della bambina: le spolverò e si assicurò che non si fosse fatta male, poi alzò gli occhi su di lei e sorrise gentilmente. La bambina guardò i suoi occhi: le ricordavano le castagne, erano marroni e dolci, incredibilmente caldi. Si sentì avvampare, ma ad arrossarsi non furono le sue guance, bensì i capelli. L'uomo per un attimo parve sorpreso da questa cosa. Guardò la bambina ancora. Ancora le concesse il suo sorriso dolce, questa volta anche divertito, e, con stupore della piccola, tirò fuori dal vecchio cappotto che indossava un oggetto che lei riconobbe come una  bacchetta. Si guardò intorno, poi sussurò qualcosa che la bambina non comprese. Immediatamente si sentì sollevare, questa volta senza che l'uomo la sfiorasse. Spaventata lo guardò supplichevole, ma l'urlo le morì in gola a ritrovare quel sorriso rassicurante accompagnato da un occhiolino. Tenendole la bacchetta puntata addosso, l'uomo la fece girare e girare attorno a sè, una parodia fantastica della corsa della bambina, come se le avesse letto nel pensiero: volava. E rideva, rideva da spaccarsi i polmoni, un impeto di gioia vittoriosa la squassava fino alle lacrime. Delicatamente l'uomo la fece atterrare sui suoi piccoli piedini.
-Ancora!-
Il volto della bambina era ancora rigato dalle lacrime, sulla pelle la gioia e il dolore si confondevano. L'uomo tirò fuori un fazzoletto di stoffa bianca, glielo porse, le diede un buffetto sulla guancia e andò via.
-Ancora!-
L'uomo si voltò con no sguardo malinconico che alla bimba fece tremare il cuore.
-Devo andarmene. Un'altra volta.- ma sapeva che un'altra volta non ci sarebbe stata.
La bambina corse verso di lui e tirò il cappotto per farlo chinare. Rossissima, gli schioccò un bacio rapido sulla guancia, ruvida di barba non curata, e corse via da dov'era venuta. L'uomo sorrise ancora, scuotendo la testa divertito. Girò su sè stesso e sparì.


              **************


La vecchia, cupa casa di Grimmauld Place fu scossa dalle urla della signora Black. Il primo a intevenire fu Lupin, che trovò all'ingresso una donna completamente spalmata a terra. Sembrava non avesse intenzione di muoversi. I suoi cpaelli color rosa cicca divennero rossi. Sentiva che piagnucolava delle scuse. La aiutò ad alzarsi. Si guardarono negli occhi un istante.
-Tutto bene?-
Quell'uomo dai capelli ingirgiti aveva un voce fresca, delicata come un balsamo.
-Non volevo... di nuovo... perchè sta sempre qui questo stupido portaombrelli?!-
Lupin accennò un sorriso, che però non si aprì in una risata. Sembrava molto stanco. Alzò la zampa di troll e si avvicinò al ritratto della signora Black, con il quale il legittimo proprietario stava già lottando.
-Remus, quando vuoi, vecchio mio!- gli gridò, sfinito, con sarcasmo.
-Arrivo Sirius!-
Con uno sforzo immane, le tendine tarlate vennero chiuse e le urla tacquero. Piombò giù dalle scale una corpulenta donna con capelli rossi, schiantando i ritratti svegliati dal brusco ingresso della donna.
-Tonks... di nuovo! Ma come si fa ad essere così imbranati?-
Sirius filò via ridacchiando: Molly era uno spettacolo, ma era pericoloso essere in giro quando era arrabbiata. Però era di conforto vedere che sbraitava con qualcuno che non fosse lui, per una volta.
Lupin rimase.
-No Molly, è stata è colpa mia-
La signora Weasley lo guardò basita. Balbettò qualcosa come -fare attenzione... non fa niente- e tornò di sopra. Lupin fece un occhiolino alla nuova arrivata e lei sentì le guance imporporarsi piacevolmente. Il suo salvatore aveva seguito Black in una stanza arredata con vecchie poltrone e un divano altrettanto malconcio, ma con un'aura di passata nobiltà.
-L'ammazza troll lì è mio cugina Nymphadora- disse Sirius divertito.
-Tonks!- sbottò lei impaziente -Chiamami Tonks- Questa frase fu detta con dolcezza, porgendo la mano al suo salvatore, che la strinse, con un tocco morbido e caldo che le piegò le ginocchia e le portò alla mente ricordi sfocati, come immagini di sogni o fiabe.
-Remus, Remus Lupin. Piacere.-
  
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