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Autore: NemesyBlack    11/04/2011    3 recensioni
La luce che filtrava dalla finestra illuminò quello che, agli occhi di un estraneo, poteva sembrare il letto di due amanti. Ma Alexis e Fucsia non erano niente di tutto ciò. Erano conoscenti, compagni di sventura, niente di più.
Lui aveva salvato la vita a lei, e lei adesso teneva a bada, per quanto fosse difficile, il caratteraccio di lui. {il personaggio maschile NON è di mia invenzione per ritrovarlo cercate qui --> http://gobeyondwonderland.blogspot.com/ }
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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alexis fucsia 3
{ Il personaggio maschile NON è di mia invenzione. La sua creatrice è Lady Scarlatta e potete trovarlo anche qui }

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Fare colazione con Alexis era come fare colazione con un muro. Non parlava, si limitava ad annuire se gli si diceva qualcosa.
Fucsia si versò altro tea nell'elegante tazza di ceramica e ne bevve qualche sorso mentre osservava il giardino della casa. Quando c'erano il sole sembrava ancora più bello.
"Oggi andremo in città" esordì all'improvviso Alexis, riemergendo dai suoi pensieri. La ragazza inarcò un sopracciglio "Come scusa?" poggiò lentamente la tazzina sul tavolo. Il biondi si pulì la bocca con il tovagliolo "Tu e io oggi andiamo in città. Non riesco più a guardarti avvolta in quella specie di abiti" disse senza nascondere un'espressione di disgusto. Fucsia sorrise "Quanta generosità d'animo signor Penko" asserì con un lieve tono ironico "Immagino che dovrò dar fondo ai miei risparmi, so quanto tu sia esigente su certe cose". Si alzò dirigendosi verso la porta "Non dire idiozie donna!" esclamò Alexis "È ovvio che pagherò io!" aggiunse quasi offeso dalle parole di lei. Fucsia sorrise mentalmente e si voltò verso di lui. Lo guardò negli occhi con aria sorniona "Grazie, te ne sarò riconoscente". Alexis rise piano "Verrò a presentarti il conto" asserì alzandosi per andarle vicino. Fucsia si scostò ridendo " Ricordati di bussare!" lo provocò uscendo dalla sala. Il biondo la osservò sparire in un lieve fruscio di gonne.

La città era molto affollata. Anche troppo per i suoi gusti. Troppa umanità che si accalcava in quelle stradine, spesso urtando lui o Fucsia.
Fu proprio lei che, ancora una volta, lo stupì. Per le sue precedenti esperienze, le donne si accalcavano davanti ad ogni vetrina per vedere la merce esposta. Fucsia invece restava quieta al suo fianco, nemmeno cercava di scostarsi. Alexis strinse un poco la prese sul suo fianco, attirandola a se. Sembrava quasi una bambola nelle sue mani.
La osservò dall'alto, mentre lei guardava la strada.
La massa di boccoli castani era stata rassettata, raccolta sulla nuca e fissata con un fermaglio. La figura snella era avvolta in un essenziale vestito da passeggio, bianco e dalle rifiniture azzurre. Non esattamente il genere preferito da Alexis, ma era comunque passabile. Lo sguardo si soffermò sul petto della ragazza, stretto nel bustino.
Ricordò che la notte prima, mentre lei dormiva, era rimasto a lungo ad osservare quel seno proporzionato alzarsi ed abbassarsi, al ritmo del suo respito.
Si chinò sul volto della giovane "Entriamo li" le disse all'orecchio. Fucsia si voltò appena, incontrando gli ochi freddi di lui "Hai intenzione di agghindarmi come l'ultima volta?" soffiò sul suo viso. Alexis sorrise in modo quasi felino "No, o meglio, non solo".

La scortò fin dentro il negozio. Fucsia iniziò a curiosare fra i modelli esposti, mentre lui spiegava alla commessa che tipo di abiti voleva che confezzionasse. Ordinò abiti di vario genere: da sera, per il pomeriggio, da passeggio e così via. Ordinò anche sottoffe diverse e di diverso colore. Nel frattempo la ragazza si era soffermata davanti ad un abito blu scuro. Dalla fattezza si vedeva bene che era un abito da sera. Lo scollo a -V- non era troppo profondo ed era decorato sui bordi da sottili fili argentati. Il bustino era riccamente decorato da ricami in seta e la lunga gonna drappeggiata dava al tutto un'aria di leggerezza.
"Indossalo" la voce di Alexis le arrivò all'orecchio quasi in un sussurro. Fucsia si concesse il lusso di appoggiarsi appena al petto di lui "Credi che una come me possa indossare un vestito come questo? Che occasione avrei di metterlo? Non mi porti mai da nessuna parte!" Alexis rise piano "Voglio che tu lo indossi. Per me. Per mio semplice divertimento". La fece voltare "E poi, ammettilo, tu lo vuoi questo vestito". Fucsia si arrese e dopo essersi fatta portare l'abito nel camerino lo indossò. Rimase per un po' ad ammirarsi allo specchio. Si sciolse i capelli lasciando che ricadessero sulle spalle. Alexis aveva ragione, voleva quel vestito. Era stupendo, perfetto. Ma c'era anche dell'altro che ancora non riusciva a spiegarsi.
Uscì dal camerino con l'abito addosso, attirando l'attenzione anche di altri clienti maschi, che si soffermarono a guardare la bambola dai boccoli castani.
Alexis si alzò dalla poltrona "Sì. Lo prendiamo." si accostò a lei, facendola voltare verso lo specchio. Fu in quel momento che lui si rese conto dei ragazzi che la guardavano. Qualcosa di inusuale di animò in lui. Strinse la presa sui polsi della ragazza "Cambiati, ce ne andiamo" asserì secco. Fucsia lo osservò perplessa "Ma... io credevo che..." lui la bloccò con un gesto della mano "Andiamo".

Quando furono fuori dal negozio, la ragazza lo tirò in disparte "Si può sapere che ti è preso?" chiese brusca. Alexis si lisciò la camicia "Niente. Niente di importante" doveva calmarsi. Possibile che si sentisse in quel modo solo perchè quei ragazzi si erano fermati a guardare lei? Fucsia scosse la testa sorridendogli "Sei geloso?" chiese piano. Il mago la afferrò per me spalle sbattendola quasi contro il muro "Non osare mai più dire una cosa del genere. Geloso di te! Ma chi ti credi di essere?!". Fucsia non si scompose "Il motivo che ti ha scatenato questo attacco di gelosia" asserì tranquillamente. Alexis rise forte, una risata senza allegria "Non hai capito un bel niente!" disse convinto "Tu... non è gelosia! È che tu sei mia" esclamò poi. Fucsia alzò un sopracciglio "Cose scusa?" chiese incredula. Il mago le alzò il volto prendendole il mento fra due dita "Tu sei mia. Io ti ho salvato la vita. Io ti curo. Io ti ospito nella mia casa. Potrai non essere venuta a letto con me ieri notte, ma lo farai. Tu mi appartieni già." non le diede il tempo di rispondere. La bloccò contro il muro e con la violenza che gli era propria la baciò, bloccandole le braccia sopra la testa. Quando si staccò, ripendendo a respirare, la osservò negli occhi. Fucsia non aveva parola per descrivere quello che provava. Aveva solo tanta voglia di tagliargli la gola. "Io non ti appartengo" disse piano "Non sono tua. Non lo sarò mai. Non sarò mai la tua puttana!" esclamò infine, sfuggendo dalla sua presa e sparendo fra la folla della città.
Alexis poggiò le fronte contro il muro. Rise fra i baffi. Missione compiuta. Questo pensò mentre tornava fischiettando verso casa. Missione compiuta.
   
 
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