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Autore: Eireen    12/04/2011    0 recensioni
Dopo la lunga e dolorosa separazione dei genitori e la fine della storia che durava ormai da due anni col suo ragazzo Jerome, Roxane giovane ventenne si ritrova sconvolta. Viene lentamente risucchiata in un vortice di alcol, droga e sesso e suo padre sentendo di non poter più contenere la situazione decide di spedire la figlia in Irlanda a vivere con la nonna prima che sia troppo tardi.
Ed è proprio in Irlanda che Roxane scopre di non essere una ragazza come le altre, qualcosa nel suo sangue e nel suo lignaggio la rende una giovane donna a dir poco fuori dal comune.
(Vorrei precisare che questa storia è di genere Urban Fantasy ma dato che non c'era quella sezione ho trovato più adatto meterla in quella Fantasy. Inoltre ho deciso che publicherò i capitoli dividendoli in vari pezzi perchè altrimenti sarebbero troppo lunghi, inoltre avrete notato che ho aggiunto al titolo la dicitura prima versione. Questo perchè sto scrivendo una seconda versione di questa storia che publicherò a breve. Buona lettura a tutti!)
Genere: Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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enchanted cap 1 pt 5 Non passarono neanche cinque minuti che il cellulare di Roxane tornò a squillare. Pensando che fosse di nuovo Jerome si preparò a spegnere il cellulare. E invece era suo padre.
-Oh merda!- esclamò
Josie si voltò a guardarla.- Chi è?-
-E' mio padre cazzo! Pronto?- si posò l'inidice sulle labbra per far segno a Josie di chiudere la boccaccia.
-Dove sei Roxane?- dalla voce si capiva che era esasperato. Forse questa volta aveva esagerato.
Provò comunque a mentire.- Sono a lavorare Pà.Dimmi che sono di fretta.-Questa fu la goccia che fece trabboccare il vaso. Suo padre esplose. -Devi smetterla di racontarmi cazzate e di trattarmi come un fesso! Vieni subito a casa!-
Senza sapere bene perchè Roxane sentì che era meglio dargli retta gli disse che sarebbe arrivata in un quarto d'ora e mise il cellulare in tasca.
Scusa Josie ma devo volare a casa prima che il mio vecchio mi linci.-
-Te l'avevo detto io che questa volta si sarebbe incazzato sul serio.-
Le mostrò il dito medio e se ne andò.
Arrivò a casa in dieci minuti. Come entrò in sala notò che suo padre aveva tirato fuori le valigie e a quanto pare erano piene...oh cazzo!
-Pà?- lo chiamò.
-Sono in cucina.-
Lo raggiunse e lo trovò che leggeva il giornale proprio come quella mattina.
Non la guardò, non si degnò neanche di lanciarle un 'occhiata fugace semplicemente continuando a fissare la pagina dello sport le disse. - Te ne devi andare.-
Si sentii sbiancare le vennero levertiggini e proabilmente stava per svenire. Solo allora il padre la guardò e le andò vicino.- Senti non lo faccio perchè non ti voglio più o perchè voglio liberarmi di te. E' che è più che evidente che io non riesco a gestire questa situazione hai bisogno di qualcuno che sappia realmente prendersi cura di te.-
Roxy sbuffò e si sforzò per non far scendere le lacrime.- Lo sai cos'ha detto la mamma per quanto la riguarda non ha più una figlia...-
Le strinse una spalla.- Non ti sto mandando da tua madre infatti.-
La ragazza guardò suo padre confusa.- Ma allora dove mi spedisci?-
-Ti mando da tua nonna.-
Sua nonna? Non sapeva neanche di averla una nonna.- Ho una nonna?-
Gli sfuggi un sorrisetto.- Certo è in Irlanda.-
Sgranò gli occhi.- In Irlanda? Fin là? E poi io non so neanche parlare l'inglese come pretendi che possa vivere là?-
-Non cercare scuse. Tua nonna parla francese ti aiuterà ad inserirti vedrai.-
-Ma come puoi pensarmi che mandarmi da lei risolva tutto? Non mi conosce neanche credi davvero che lei possa raddrizzarmi?-
-Oh vedrai che tua nonna ti farà mettere la testa a posto.-
Laragazza incrociò le braccia sul pettò e puntò i piedi. Non aveva nessuna intenzione di andarsene. Voleva restare con suo padre, coi suoi amici nella sua casa.
Suo padre sospirò. -Senti tesoro, tu andrai che ti piaccia o meno. Il treno parte fra un'ora e mezza.Vieni che ti accompagno in stazione.-
Roxane era talemnte demoralizzata che non ebbe la forza di dire niente.Lei che di solito era combattiva si lasciò portare in stazione.Avrebbe preso un treno fino a Parigi e poi da lì un volo diretto per Dublino. Si sentiva abbandonata e sola. Per tutto il tragitto da casa alla stazione non disse una parola.
Ogni tanto Richard cercava di drile qualcosa ma lei non rispondeva.
La aiutò a scaricare le valige e la accompagnò sul treno fino a Parigi. Forse non si fidava aveva paura che la figlia scappasse da qualche altra parte.
Fecero il check-in e la accompagnò fino al terminale.
-Mi mancherai Roxane. Mi raccomando comportati bene dalla nonna non farla impazzire.-
La ragazza non gli rispose.
-Mi dispiace.- le sussurrò.
Poi la lasciò andare.
   
 
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