-Oh merda!- esclamò
Josie si voltò a guardarla.- Chi è?-
-E' mio padre cazzo! Pronto?- si posò l'inidice sulle labbra per far segno a Josie di chiudere la boccaccia.
-Dove sei Roxane?- dalla voce si capiva che era esasperato. Forse questa volta aveva esagerato.
Provò comunque a mentire.- Sono a lavorare Pà.Dimmi che sono di fretta.-Questa fu la goccia che fece trabboccare il vaso. Suo padre esplose. -Devi smetterla di racontarmi cazzate e di trattarmi come un fesso! Vieni subito a casa!-
Senza sapere bene perchè Roxane sentì che era meglio dargli retta gli disse che sarebbe arrivata in un quarto d'ora e mise il cellulare in tasca.
Scusa Josie ma devo volare a casa prima che il mio vecchio mi linci.-
-Te l'avevo detto io che questa volta si sarebbe incazzato sul serio.-
Le mostrò il dito medio e se ne andò.
Arrivò a casa in dieci minuti. Come entrò in sala notò che suo padre aveva tirato fuori le valigie e a quanto pare erano piene...oh cazzo!
-Pà?- lo chiamò.
-Sono in cucina.-
Lo raggiunse e lo trovò che leggeva il giornale proprio come quella mattina.
Non la guardò, non si degnò neanche di lanciarle un 'occhiata fugace semplicemente continuando a fissare la pagina dello sport le disse. - Te ne devi andare.-
Si sentii sbiancare le vennero levertiggini e proabilmente stava per svenire. Solo allora il padre la guardò e le andò vicino.- Senti non lo faccio perchè non ti voglio più o perchè voglio liberarmi di te. E' che è più che evidente che io non riesco a gestire questa situazione hai bisogno di qualcuno che sappia realmente prendersi cura di te.-
Roxy sbuffò e si sforzò per non far scendere le lacrime.- Lo sai cos'ha detto la mamma per quanto la riguarda non ha più una figlia...-
Le strinse una spalla.- Non ti sto mandando da tua madre infatti.-
La ragazza guardò suo padre confusa.- Ma allora dove mi spedisci?-
-Ti mando da tua nonna.-
Sua nonna? Non sapeva neanche di averla una nonna.- Ho una nonna?-
Gli sfuggi un sorrisetto.- Certo è in Irlanda.-
Sgranò gli occhi.- In Irlanda? Fin là? E poi io non so neanche parlare l'inglese come pretendi che possa vivere là?-
-Non cercare scuse. Tua nonna parla francese ti aiuterà ad inserirti vedrai.-
-Ma come puoi pensarmi che mandarmi da lei risolva tutto? Non mi conosce neanche credi davvero che lei possa raddrizzarmi?-
-Oh vedrai che tua nonna ti farà mettere la testa a posto.-
Laragazza incrociò le braccia sul pettò e puntò i piedi. Non aveva nessuna intenzione di andarsene. Voleva restare con suo padre, coi suoi amici nella sua casa.
Suo padre sospirò. -Senti tesoro, tu andrai che ti piaccia o meno. Il treno parte fra un'ora e mezza.Vieni che ti accompagno in stazione.-
Roxane era talemnte demoralizzata che non ebbe la forza di dire niente.Lei che di solito era combattiva si lasciò portare in stazione.Avrebbe preso un treno fino a Parigi e poi da lì un volo diretto per Dublino. Si sentiva abbandonata e sola. Per tutto il tragitto da casa alla stazione non disse una parola.
Ogni tanto Richard cercava di drile qualcosa ma lei non rispondeva.
La aiutò a scaricare le valige e la accompagnò sul treno fino a Parigi. Forse non si fidava aveva paura che la figlia scappasse da qualche altra parte.
Fecero il check-in e la accompagnò fino al terminale.
-Mi mancherai Roxane. Mi raccomando comportati bene dalla nonna non farla impazzire.-
La ragazza non gli rispose.
-Mi dispiace.- le sussurrò.
Poi la lasciò andare.