Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: leliby    12/04/2011    3 recensioni
Questa è la storia di Liz, un personaggio nato dalla mia fantasia, l'ho creata principalmente per un GdR, ma più ne concepivo il Background, più mi appassionavo al personaggio, così ho deciso di descrivere la sua vita per intero, in ogni singolo e drammatico evento, tralasciando la parte "fantastica" del gioco di ruolo e lasciandola semplicemente una ragazza come tante, con i suoi pregi ed i suoi difetti...
Gli eventi che l'hanno portata ad essere il personaggio che è e che io amo...
Spero che la mia Liz piaccia anche a voi... buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao  memy881, grazie per la tua splendida recensione... sai sinceramente non m'aspettavo che qualcuno leggesse la mia storia, quindi ti puoi immagnare quanto mi hai resa felice!
Al momento sono particolarmente ispirata, quindi scriverò spesso... spero che il mio racconto continui ad interessarti e ad esser degno della tua attenzione... grazie!



(14 anni dopo)

 

Elizabeth non aveva avuto la fortuna di trovare una famiglia che si prendesse cura di lei, a soli due anni era già considerata troppo grande dai benestanti genitori che vagavano per tutta l'Ungheria alla ricerca di un figlio ancora in fasce.

All'orfanotrofio però era stata bene, aveva un tetto sotto cui ripararsi, mangiava tutti i giorni e giocava e studiava con gli altri bambini.

Prevalentemente passava il suo tempo a rotolarsi nel fango con i bambini che facevano i bulli e di conseguenza il resto della giornata in punizione, ma la cosa non le dispiaceva, era quando si trovava da sola che stava meglio...

Sognava di posti lontani e di principi oscuri... non era esattamente il tipo di ragazzina invasata dalle fiabe, lei lo sapeva che la vita era sofferenza, ma ciò non le impediva di desiderare l'amore, sotto qualunque spoglia esso si sarebbe presentato.

Elizabeth si impegnava negli studi, le piaceva leggere ma non scrivere, questo perché era smaniosa d'imparare, ma non si sentiva all'altezza di poter dire la sua.

Difficilmente apriva il suo cuore a qualcuno e questo purtroppo l'aveva imparato a sue spese... l'amica del cuore, quella che aveva considerato come una sorella per cinque lunghi anni in orfanotrofio, giunte nell'adolescenza, l'aveva tradita e snobbata solo per fare bella figura con un ragazzo.

Liz era sempre andata più d'accordo con i maschi piuttosto che con le altre bambine, questo semplicemente perché preferiva divertirsi come loro piuttosto che passare ore a pettinare i capelli alle bambole, e la cosa era reciproca, i ragazzi la consideravano appieno una di loro... ma le cose cambiano...

A quindici anni tutti gli amici con cui era cresciuta la mettevano da parte, le ragazze perché invidiose ed i ragazzi perché, beh si sa, a quell'età vogliono fare i galletti ed una femmina in mezzo al gruppo indebolisce...

Solo i più piccoli le erano affezionati, ma per loro fortuna spesso venivano adottati così lei si trovava nuovamente sola... e triste...

 

A sedici anni le venne chiesto se voleva continuare a vivere in orfanotrofio eseguendo delle mansioni in cucina o preferiva abbandonare il nido, Liz aveva conosciuto molti inservienti cresciuti li e sapeva che quella era la strada migliore da seguire, ma in realtà voleva provare a conoscere il mondo al di fuori del cancello e desiderava disperatamente scoprire qualcosa del suo passato, dei suoi genitori...

Aveva fatto richiesta di una copia del suo modulo d'iscrizione, ma era stato praticamente inutile, non riportava altro che il suo nome e la fotografia scattata il primo giorno li dentro... nessuna firma, nessun nominativo... niente di niente.

Aveva solo un piccolo indizio, il timbro del reparto di pediatria del Budapest Hospital,  decise quindi di fare qualche tentativo.. prese i suoi pochi vestiti, le carte che la rendevano una cittadina ungherese ed abbandonò la sua casa avviandosi verso l'ignoto...

 

La vita fuori dall'orfanotrofio era molto dura, non aveva un posto dove andare e nessuno da contattare, la prima settimana l'aveva trascorsa quasi tutta in ospedale cercando qualcuno che si ricordasse di lei... sapeva che era una fantasia impossibile la sua, ma non voleva mollare, era sempre stata piuttosto testarda, mostrava la sua foto da bambina a chiunque e chiedeva i nominativi dello staff medico di quindici anni prima. Ovviamente le segretarie non erano autorizzate a rilasciare tali informazioni, così si era limitata a chiedere in giro se qualcuno conosceva gente che lavorava all'ospedale da molto tempo.

Dopo una lunga serie di buchi nell'acqua aveva deciso di provare anche negli altri ospedali della capitale ungherese, magari qualche trasferimento o chissà, la fortuna...

Ma la vita era difficile, dormiva ogni notte in un posto diverso, su una panchina del parco, nascosta dietro ad un cassonetto o in qualche rudere di macchina abbandonata... e aveva fame, mangiava così raramente che il suo corpo iniziava a deperire pericolosamente.

 

Una notte incontrò un uomo, generalmente stava alla larga da chi se ne andava in giro a quell'ora, ma non le sembrava un malintenzionato, aveva il volto gentile e curato, e la fame la faceva singiozzare così forte che non sarebbe riuscita a nascondersi in silenzio per evitarlo.

Questi la portò in una tavola calda aperta ventiquattr'ore su ventiquattro e le ordinò da mangiare un sacco di cose buone, non parlava, si limitava a guardarla da dietro i suoi occhialetti rotondi.

Elizabeth ne era un po' intimidita, ma d'altra parte non era certa di poter sopravvivere un altro giorno senza sfamarsi, quindi accettò di buon grado la generosità di quello strano uomo silenzioso, e se avesse fatto qualcosa di poco convincente se la sarebbe data a gambe.

Ma il tizio restò sempre zitto, allora fu lei a provare a parlarci quand'ebbe finito di mangiare, lo ringraziò, gli chiese il suo nome, si presentò ma... nulla.

Infine si rassegnò, si lasciò scivolare sulla sedia ed iniziò a guardarlo a sua volta... finchè lui non emise un sospiro e le sorrise sicuro di se

"Tu lavorerai per me..." disse senza aggiungere altro.

Un lavoro? Elizabeth non avrebbe mai sperato in tanta fortuna....

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: leliby