Epilogo
Si
allontanò dal letto, affacciandosi dall’ampia
vetrata dell’enorme grattacelo.
Vedeva Cambridge risplendere davanti ai suoi occhi e ancora non
riusciva a
crederci di essere davvero lì. Come era accaduto?
<<
Questo è un sogno che si avvera >>
sussurrò, continuando a fissare il
panorama
<<
Qui l’unico sogno che vedo sei tu, splendore >>
disse una voce maschile
alle sue spalle. Il ragazzo si avvicinò a lei, facendo
scivolare le sue braccia
in torno all’esile corpo della fanciulla. La
sovrastò in un caldo abbraccio,
facendo aderire perfettamente il suo petto alla schiena della giovane
<<
cosa guardi? >> chiese dolce, appoggiando il mento sulla
sua spalla
sinistra.
<<
Guardavo il panorama di questa fantastica città
>> rispose Bella <<
prima che arrivassi tu ovviamente. Adesso non c’è
più confronto >> e così
dicendo si voltò. Venne rapita immediatamente
dall’intenso verde degli occhi di
quel ragazzo e dalla sua bellezza incredibile. I capelli bronzei,
completamente
indomabili, gli ornavano il viso.
<<
Addirittura? >> rispose Edward, staccandosi da lei per
sedersi sul letto.
Bello lo fissava attenta. Non si era ancora abituata a quella
situazione, a
vederlo umano. Ed erano già passati più di sei
mesi da quando
<<
Sai che un po’ mi manca? >> disse la ragazza,
affiancando il giovane sul
letto.
<<
Cosa? Forks? >> chiese Edward
<<
No, quella no. Bhè un po’ si, ma solo per i miei
genitori. No mi mancano le tue
fattezze bestiali >> disse guardandolo sorridente.
<<
Ti piacevo di più quando ero una Bestia? >>
chiese lui
<<
A volte si >> a quelle parole il ragazzo
sgranò gli occhi. Ma stava
dicendo sul serio? << Non voglio dire che non mi piaci
così, però…
>>
<<
Però…? >> la incitò a
continuare Edward
<<
Insomma anche da Bestia eri carino. Quel musone! O quelle narici enormi
che
facevano quello strano giochetto quando sbuffavi! O le zampe! Dai eri
adorabile! >>.
Edward
scoppiò a ridere di gusto, stendendosi sull’enorme
letto. Bella arrossì,
imbarazzata. Doveva ammetterlo, come ragazza era strana.
<<
Bella tu mi farai morire! >> disse il giovane,
continuando a ridere
<< davvero! Vedi che quando dico che sei speciale non
mento? >> le
afferrò una mano, trascinandola verso di sé,
così che potesse appoggiare la
testa sul suo petto.
<<
Un giorno potresti travestirti da Bestia però
>> insistette lei. Edward
sospirò, baciandole una tempie e sorrise. La amava davvero
tantissimo. Non
c’era nulla che non avrebbe fatto per renderla felice. Nulla.
Se avesse voluto
<<
E va bene! >> disse poco dopo << a Natale
invece di Babbo Natale,
riceverai i doni da una mostruosa Bestia! >> concluse la
frase, iniziando
a farle il solletico.
<<
No… Dai! Ed… Edward! Oddio no, dai fermati!
>> urlava Bella tra le
risate, ma Edward non si fermava. Gli piaceva vederla ridere. Gli piace
vederla
fare qualsiasi cosa.
<<
Se vuoi che smetta dì le paroline magiche! >>
le disse Edward
<<
Ok ,ok! Ma rallenta un po’ o muoio! Dai… ahahah
Edward! >>
<<
No, no. Dimmi le paroline magiche e ti libero! >>
<<
Ti… ti amo sig… signor Cullen! >>
urlò Bella tra le risate. Dopo pochi
secondi le mani di Edward si fermarono. Era completamente addosso a
lei. Le
accarezzò la guancia liscia, spostandogli una ciocca di
capelli dietro
l’orecchio. Avvicinò le labbra alle sue…
<<
Ti amo anche io, signora Cullen >> disse, travolgendo i
due in un
passionale bacio.
<<
Bella? >> chiamò Edward << sei
pronta? Non vorremo arrivare tardi
il primo giorno >> l’università
stava cominciando e con essa la loro
nuova vita.
<<
Ho fatto! Ho fatto, arrivo! >> disse Bella, uscendo dal
bagno con una
scarpa in mano. A quella visione Edward sorrise e si
avvicinò.
<<
Vuoi una mano? >> chiese
<<
No, no. Ho fatto >> si mise le ballerine blu scure, diede
una ravvivata
ai capelli e afferrò la borsa << ok, andiamo!
>>
<<
Non ti stai dimenticando qualcosa? >> domandò
malizioso Edward. Bella
sorrise, avvicinando a lui e posò le sue labbra su quelle
del ragazzo, il quale
l’attirò a sé per prolungare quel
momento.
<<
Dobbiamo uscire… >> sussurrò Bella,
con fiato corto.
<<
Hai ragione… >> rispose Edward, con la stessa
tonalità di voce <<
prendo le chiavi dell’auto, tu prendi quelle
dell’appartamento >>
<<
Già fatto, sono in borsa >> gli occhi della
ragazza finirono sulla rosa
rossa a stelo lungo che si ergeva sul tavolino dell’ingresso
<< Edward,
hai notato che quando sei tornato umano la rosa è tornata a
splendere e non è
mai appassita? >>
<<
Si, l’ho notato >>
<<
E non è strano? >> domandò lei
<<
Amore, mi hai conosciuto quando ero una Bestia, poi mi hanno sparato e
dopo un
tuo bacio sono tornato umano e, misteriosamente, senza un graffio. Non
credi
che non ci sia nulla di normale nella nostra storia? >>
chiese e le
sorrise.
<<
Hai ragione tu, bestione >> rispose Bella, scoppiando a
ridere ed Edward
con lei.
Uscirono
dal palazzo e davanti all’auto di Edward, rannicchiato,
c’era un piccolo
gattino nero. Non avrà avuto più di 40 giorni.
<<
Ma chi può averlo lasciato qui? >>
domandò Bella, prendendolo in braccio.
<<
Non saprei. Credo che il fatto che sia nato nero sia stata la sua
condanna
>> sentenziò Edward, guardandosi in giro.
<<
Perché? >> chiese ingenuamente Bella.
<<
I gatti neri sono messaggeri di sventura >> rispose
Edward, scrollando la
testa.
<<
Ma è assurdo! >> urlò la ragazza,
facendo voltare mezza città << la
gente è senza speranza! È ridicolo! Guarda
quant’è bello! Ha anche gli occhi
azzurrissimi >> [ Micio (Guardatelo
è un amore *-*) ]
<<
Assomiglia a Alice >> disse Edward, mentre accarezzava il
mento della
piccola palla di pelo << che dici se la prendiamo noi? Se
la lasciamo per
strada morirà di fame >>
<<
Dici davvero? >> domandò Bella
<<
Davvero >> rispose Edward, dandole un veloce bacio sulle
labbra <<
dai portala su a casa e mettile un po’ di latte. Io ti
aspetto qui, faccio
riscaldare la macchina >>.
Bella
diede un bacio sulla guancia a suo marito, si mise meglio in braccio la
gattina
e sfrecciò di sopra. Edward, nel frattempo aspettava e
pensava. Era cambiato
davvero e tutto grazie a sua moglie. Se fosse stato il vecchio Edward,
probabilmente, lo avrebbe lasciato lì quel povero micio, a
morire di fame. Ora
invece… Sorrise. Si sentiva bene. Si sentiva diverso,
migliore. Si voltò quando
sentì Bella aprire la portiera e prendere il posto di fianco
al suo.
<<
Andiamo? >> chiese la ragazza.
<<
Si >> sorrise il ragazzo << andiamo
>>.
Erano
felice, Edward e Bella, ma soprattutto innamorati. Avrebbero affrontato
tutte
le difficoltà che la vita gli avrebbe messo davanti
perché credevano l’uno
nell’altra. Perché sapevano, che nonostante tutto
e tutti, loro erano destinati
a stare insieme. Per sempre.
.
Occhi rinnegatelo, perchè non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora.