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Autore: Nevermindk    12/04/2011    2 recensioni
Ecco la mia prima ff, su una delle mie serie preferite, Bakuman, dei sensei Ohba e Obata!Avverto che ci sono contenuti shonen-ai tra i due protagonisti, quindi se il genere non vi piace, poi non dite che non lo avevo detto :)
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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 Ricordo l’imbarazzo che provai quel giorno, quando eravamo stesi per terra, con le camice della divisa scolastica appiccicate alle nostre schiene a causa del sudore, mentre lui posava le sue labbra sulle mie.
Non volevo, avevo opposto resistenza, mi faceva schifo. Esattamente. Mi faceva schifo.

Fino  a pochi minuti prima eravamo con le gambe incrociate sotto il tavolino posizionato tra i due divani, che pensavamo a come strutturare due tavole di Trap  contenenti troppe scene d’azione. Le uniche cose che si toccavano erano i nostri avambracci.
Ho voltato un attimo le spalle verso la mia cartellina, per prendere   i name che Shujin mi aveva passato qualche giorno prima, e ho sentito le sue braccia che mi avvolgevano, e il suo fiato sul lobo del mio orecchio.
“C-c-cosa diamine stai facendo?” Dissi arrossendo.
Sentivo il mio viso in fiamme, molto probabilmente ero diventato rosso quanto un semaforo, come quando Miho mi sorrise, quella volta, prima del diploma.
“Davvero, credimi, non lo so.” Disse Shujin, continuando a stringermi a sé. Sentivo il suo cuore che batteva più forte del mio, i battiti attraversavano la sua gabbia toracica, passavano alla mia colonna vertebrale, e seguendo  un percorso, quasi come per un groviglio di cavi elettrici, si univano ai miei, formando un dolce ritmo discontinuo.
“Mi piace così tanto la tua pelle, Saiko.” Disse mentre passava la punta del suo naso sul mio collo.
Cercando di trattenere le risate nervose, cercavo di divincolarmi, riuscendo finalmente a liberarmi dalla morsa di quella piovra bionda e alzandomi in piedi, sulle mie gambe tremolanti.
“Ma tu sei proprio scemo!!” Già, urlai proprio questo dandogli le spalle e fissando un qualche punto indefinito della stanza.  Lui invece si butto sul divano, passandosi una mano sul viso, strofinandoselo, quasi come per mandare via l’imbarazzo.
Giacché non riuscivo più a stare in piedi a causa delle mie gambine( solo per questo eh) andai a sedermi di fianco a lui sul divano, cercando di tenermi a distanza, quasi come il mio migliore amico fosse un appestato.
A ripensarci mi sento davvero tanto stupido. Ero lì nell’angolo del divano, e avevo scritto sulla fronte “Fai di nuovo quello che ti ho appena impedito di fare”.

Shujin forse l’aveva capito. Sì, l’aveva capito. Altrimenti non mi sarei mai spiegato perché si fosse riavvicinato, e senza incontrare resistenze questa volta, mi avesse preso il viso tra le mani e esitando qualche secondo mi avesse baciato.
Quel tocco leggero mi mandò in tilt il cervello. Non sapevo davvero che cosa pensare. Sapevo di essere arrossito di nuovo, e sapevo che quello era il mio primo bacio.
Il mio primo bacio… con un ragazzo!?!
Rilassai un po’ tutti i muscoli, e lasciai che cominciasse a far scendere le mani lentamente sul mio petto, sbottonando man mano la camicia.
Ero in lotta con me stesso. Una parte di me diceva di fermarlo. L’altra parte urlava su questo pensiero, incitandomi a rimanere lì fermo e immobile, con le mani sulle ginocchia.
A quel punto staccò le sue labbra dalle mie. Che cosa orrenda. Mi sentivo così vuoto ora.
 Aprii gli occhi per un istante e vidi che si stava togliendo gli occhiali.
Davvero non so per quale motivo, ma trovai la forza di sollevarmi sulle ginocchia e raggiungere di nuovo il suo viso. Questa volta fui io a baciarlo, stendendomi su di lui.
Mentre avevo le labbra posate sulle sue, le sentii aprirsi, tipico di Shujin, non sapeva aspettare!
Le nostre lingue si incontrarono, e da quel momento persi completamente la ragione.
Ricordo che finimmo sul pavimento, e che lui sbatté la mano contro il tavolino, gettando per terra alcune tavole.
La mia schiena poggiata sul parquet, lui sopra di me che divorava le mie labbra. Posai una mano sulla sua nuca, e la sentii già sudata.
Ricordo che  finì di sbottonarmi la camicia e cominciò a scendere giù, sempre sempre più giù.
E  proprio in quell’istante, una sensazione di paura mista al terrore più assoluto mi assalì. Immaginai il volto di Miho, e immaginai i suoi occhi che mi guardavano dietro le sbarre del cancello di casa sua, la sera in cui la mia vita cambiò.

“S-Shuj-Shujin…!!” Sussurrai “Fermati ti prego…”
Non fui costretto a ripetermi. Si staccò subito da me, cercando di guardarmi negli occhi. Ma io avevo il viso rivolto verso le gambe del tavolino, ero pieno d’imbarazzo, e non avevo la minima intenzione di guardarlo.
“P…promettimi…promettimi che… non lo farai mai più… e che… e che dimenticherai tutto…”
Lui si alzò, dandomi le spalle. Abbottonò di nuovo la sua camicia, pulì le lenti degli occhiali, e li rimise sul naso.
“Te lo prometto amico mio.” Disse a bassa voce, guardando per terra. Era evidentemente imbarazzato anche lui.
Quel pomeriggio continuò come tanti altri, continuammo a controllare le tavole come se nulla fosse, e dopo, per svagarci un po’, facemmo anche una partita ad un video game. Poi alle 2 di notte, uscimmo dallo studio esausti come al solito, e tornammo a casa, salutandoci, come se nulla fosse.

Ecco cosa mi aveva promesso.
Il nostro giuramento.
Ma ora era di nuovo sopra di me, esattamente nella stessa posizione di quella volta.
E mi guardava negli occhi. E io lo guardavo negli occhi.
“Tu mi vuoi, Saiko.”
Hmpf, come sei presuntuoso amico mio.
“Stà zitto, e alzati!” Dico, mentre cerco disperatamente di fare peso sul suo petto per farlo sollevare.
“Io non ci riesco, non so proprio perché hai questo effetto su di me, davvero. Spiegamelo dannazione, Saiko. Cosa mi hai fatto?”
“Sei completamente fuori di testa!” Perché, perché non vai via dal mio corpo!? Non deve succedere! Ti prego, ti prego alzati!
Shujin poggia l’indice sulle mie labbra, e lentamente ne traccia il contorno, come faccio io sul foglio con la mia matita. Poi passa ad accarezzare la mia guancia; dopo avervi tracciato una specie di spirale con il polpastrello la bacia, senza far rumore, senza schiudere le labbra.
Sposto il viso verso il suo.
Sono davvero uno scemo.
Cosa sto facendo?!

Lo bacio.
E rimaniamo lì incollati per un’eternità, o forse per pochi secondi, tempo necessario a spazzare via dalla mia mente qualsiasi critica negativa verso questo atto frettoloso compiuto dal mio cuore.
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Ok ecco il secondo capitolo >_> ho fatto tipo un casino con i tempi verbali, davvero non sapevo come cacchio aggiustare xD poi ho scritto di getto, dunque nevermind =3=. Che noia, è ancora una volta troppo lungo, lo so.
Alla prossima!

  
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