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Autore: ChristineJ    12/04/2011    1 recensioni
Angie ama Justin Bieber, e riesce ad andare oltre le prese in giro della gente. Lei è convinta che Justin sia quello giusto, ma lo è davvero?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono ancora qui, con un nuovo capitolo di questa storia.*-*



Io e mia madre ridevamo come due matte, Sam era l’unica che aveva una faccia seria. Appena smettemmo, Sam prese la parola.
-Signora, lei sa quanto è importante Justin Bieber per sua figlia. Vorrebbe forse farla andare al concerto senza un vestito nuovo?- disse Sam. Mia madre annuì.
-Allora, Samantha, io ti do dei soldi, ma poi non chiederne altri. Ti do 1000 dollari, ok?- disse mia madre. Wow, Sam era magica. Sam annuì felice di avere in mano quella cifra.
-Ora tu vieni a casa mia, e ti converrebbe portare con te l’MP4 e gli auricolari- disse la mia migliore amica.
-Sarà lunga.. Non vorrei essere al tuo posto, tesoro.- disse mamma ridendo di gusto. Che madre. Non sapevo mai se amarla o odiarla. Salii in camera mia, presi tutti i trucchi che possedevo e il mio MP4, li misi in una borsa di Justin –che avevo fatto fare apposta dal fotografo-  e andai da Sam. Salimmo in camera sua, lei aveva tutte le foto che le avevo fatto con il mio reflex in bianco e nero e la foto-gigante di noi con il piercing. Mi sedetti sulla sua sedia e chiusi gli occhi.
-Ok, ti mostro la mia idea. Ti farò tanti trucchi diversi e ti scatterò una foto per ognuno. Poi le passeremo al computer e scarteremo quelle che non mi pia… ehm, che non ci piacciono. Che ne dici?- chiese sorridente. Alzai le spalle.
-Mettiti gli auricolari, và.-  disse arrabbiata. Come prima canzone, misi ‘One Time’, la mia preferita.
-And my world, it’s your world.. And- iniziai ad urlare, quando Sam mi tolse un auricolare.
-Non so se sei peggio tu o lui.- disse. Ovviamente intendeva dire: ‘Sta zitta, devo concentrarmi’. Annuii, e ascoltai almeno un’ora di canzoni con gli occhi chiusi, sentendo ogni tanto una leggera pressione qui o lì. Ogni 10 minuti circa, poi, mi faceva aprire gli occhi e mi scattava una foto. Era ridicola, ogni tanto mi veniva da ridere. Dopo un’ora, mi tolse le cuffiette. La guardai perplessa.
-Cosa c’è adesso?- le chiesi quasi preoccupata. Mi guardò arrabbiata.
-Che ne dici di parlare come fanno le persone normali?- chiese a sua volta.
-Mhm.. Credi davvero che le persone normali costringano le loro amica ad un trattamento di bellezza?- chiesi ancora.
-No di certo, perché le loro amiche accetterebbero sicuramente un trattamento di bellezza, non sono mica come te- si decise a rispondere. Scossi la testa.
-Ok, parliamo come le persone normali.- dissi sbuffando, aveva vinto lei.
-Secondo te piaccio a Josh?- disse lei. Josh era un ragazzo davvero carino: capelli biondi e occhi verdi.. E un corpo da urlo, come tutti i giocatori di rugby della scuola.
-Ti ho detto 30 mila volte che ti ama più di quanto ama se stesso!- le dissi alzando gli occhi al cielo. Sam era una di quelle ragazze bellissime che non lo ammettono, ma che nel loro cuore lo sanno perfettamente. Non mi ascoltò, era assorta nei suoi pensieri.
-A cosa pensi esattamente, Sam?- le chiesi.
-Alla tua pettinatura. Dobbiamo cambiare il tuo taglio, ma non so come ti starebbe meglio- rispose. I miei occhi erano quasi fuori dalle orbite.
-Che cosa? Stai per caso scherzando?- dissi toccando i miei capelli, manco volessi proteggerli.
-No, affatto. Non scherzo. Domani pomeriggio andremo dalla parrucchiera, ho già parlato con lei. Ti farà provare delle parrucche, quella che ti sta meglio sarà il tuo nuovo taglio. – disse molto convinta di sé. Risi.
-La parrucchiera ti ha permesso di..- iniziai a dire.
-La parrucchiera è mia zia, e mi ama perché ha due figli maschi. – disse lei e rise. Poi continuò a truccarmi, mi fece un’ultima fotografia e mi fece segno di alzarmi.
-Non toglierlo, sei bellissima- disse. Mi guardai allo specchio, mi prese un colpo. Avevo un rossetto rosso scuro, una striscia di matita di quasi un centimetro e l’ombretto era verde scuro. Presi una salvietta, e iniziai a togliermi dal viso ogni segno di trucco. Poi guardai Sam e scossi la testa. Quella ragazza stava proprio male.
-Ah, ancora una cosa. Tra una settimana, sabato mattina, andremo a comprare il tuo abito. Poi sceglieremo il trucco coordinato. Tu farai tutto il resto- disse Sam.
-Cosa sarebbe esattamente tutto il resto?- chiesi preoccupata.
-Bho, contare quanti giorni mancano, essere in ansia..- disse. Alzai gli occhi al cielo, anche se probabilmente avrei fatto tutto quello che Sam aveva appena elencato. Dopo aver detto questo, Sam accese il PC e cantò con il karaoke tutte le canzoni di Justin Bieber, sbagliando tutte le note. Ri-scossi la testa e ri-alzai gli occhi al cielo.
-Non capisco come facciate ad odiarlo. Lui è così..- dissi, cercando una parola.
-Stupido. Un bambino con la voce da femminuccia.- disse lei. Poi mi accompagnò a casa che era già tardi. Dopo un paio di minuti che entrai in casa, Mattew mi chiamò.
-Dimmi Mattew- gli dissi senza nemmeno salutarlo.
-Ehm.. No, nulla. Ti ho solo chiamato perché ho saputo che andrai al concerto di Bieber- disse lui. Che dolce, mi aveva chiamato anche se il giorno dopo ci saremmo incontrati a scuola.
-Sei davvero carino- risposi io.
-Ehm… Adesso devo scappare, ciao dolcezza- disse. Non ebbi neanche il tempo di salutarlo. Mi aveva chiamato dolcezza. Chiamai urgentemente Sam, raccontandogli parola per parola della nostra conversazione. Parlammo a telefono fino a mezzanotte, analizzando per lo più il significato di ‘dolcezza’. A mezzanotte io e Sam eravamo così stanche che attaccammo senza nemmeno salutarci. Mi addormentai cantando ‘Baby’, la prima canzone di Justin.
 
Mi svegliai con un problema. No, non era il problema che mancavano solo 39 giorni, che era ancora e già allo stesso tempo l’uno Marzo. Non volevo che Justin cantasse ‘One Less Lonely Girl’.
-Perché? – mi chiese Christine quando arrivai in classe. Lezione di chimica, Sam non faceva parte di quel corso. Christine era molto simpatica, lei non prendeva in giro Justin Bieber. Mi ascoltava e annuiva, e alle volte mi confortava. Chris è molto bella: capelli biondi, occhi verdi e un fisico da urlo. Ogni volta che le dicevo che aveva un fisico bellissimo lei rispondeva che io non ero certo grassa.
-Quando ai concerti canta quella canzone porta una ragazza sul palco. Mi sentirei malissimo se non fossi io- le spiegai. Ci avevo pensato nella notte, quando avevo sognato che portava sul palco una ragazza che era vicino a me. Chris annuì.
-Capisco. Sai cosa devi fare? Non devi pensarci. Devi soltanto stare lì e divertirti. Poi quando canta quella canzone ci pensi. Magari porta te sul palco.- disse lei sorridente. Era sempre molto gentile con me.
-Vorrei, ma è un po’ difficile che io ci riesca-risposi.
-Ti capisco benissimo. Ma quando sei lì è qualcosa di speciale, dimenticherai tutto.- disse lei con aria sognante.
-Anche tu sei andata ad un concerto?- le chiesi curiosa. Annuì.
-Sono andata a due concerti dei Muse. Io li adoro. Il primo concerto fu bellissimo, anche se non riuscii ad avere il loro autografo. Al secondo ero più tranquilla, ma fu fantastico soprattutto perché li incontrai tutti. Feci persino una foto con loro. – spiegò lei. Ora ero curiosissima. L’ora era appena finita, avevamo tempo per parlare.
-Raccontami cosa si prova- le chiesi.
-Con piacere, ma non cambierà le cose. È qualcosa di speciale, e credo che ognuno lo prova a modo suo. Io, prima di andare, non ero in ansia. Quando arrivai lì fu davvero un colpo. I Muse non erano ancora arrivati, ma per essere ai primi posti ero lì due ore prima. Le gambe tremavano. Caddi persino a terra. Il cuore mi batteva e avevo le farfalle allo stomaco. Quando poi iniziarono a cantare fu ancora più emozionante. Non so spiegartelo… Fu come se lì, tra più di 30 mila persone, ci fossimo solo io e i Muse, con le loro fantastiche canzoni- disse lei.
E con queste parole, quasi mi passò la paura per quella canzone. Sarebbe stato fantastico, anche se io non fossi salita su quel palco. 



  
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