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Autore: nenya85    31/01/2006    7 recensioni
Un Seto tredicenne e un Mokuba di otto anni sono spediti nella Domino del presente dove incontrano, ovviamente, le loro controparti. AU. Yami x Kaiba. Tieniti forte Kaiba, Yugi non è l'unico duplicato a Domino!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao

Ciao ^^ Sono Aleen, e sono la traduttrice di questa storia. Sono abbastanza nuova dell’ambiente, ma leggo fic dall’alba dei tempi ^_^. Come prima traduzione, ho deciso di proporre “It’s Déjà Vu all over again”, di Nenya85. Si tratta di una fic di Yu-Gi-Oh! e come coppia principale (e quasi unica) presenta Seto Kaiba e Yami Yuugi. L’attenzione è incentrata soprattutto su Seto, e il personaggio è sviluppato davvero in maniera fantastica ^____^. La fic conterà più di quaranta capitoli… e io spero di essere all’altezza! Per cui… Bando alle ciance, ed ecco a voi...

 


 

 

It's Déjà Vu all over again

By Nenya85

Tradotto da Aleen (e Kim della B’n’R)

Beta read by Gekkeiju

 

 

Per favore, leggete e recensite. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di come parte la storia, ma, soprattutto all’inizio, mi accontento di sapere che qualcuno la sta leggendo.

 

AMBIENTAZIONE: la storia è ambientata dopo l’arco di Battle City e l’arco di Dartz.. Non include l’arco dell’Antico Egitto del manga, perché allora non ci sarebbe più niente da scrivere. Ne ho preso piuttosto alcuni elementi per creare la mia cronologia personale. In breve: Akunadin, (che è il padre del Gran Sacerdote Seth), e Zork Necropolis, che è l’incarnazione del male, cercano di conquistare il mondo al tempo del faraone. Quando falliscono, gli Oggetti del Millennio in loro possesso, l’Ascia e l’Occhio si sdoppiano, con una versione che resta in loro controllo, e l’altro paio che continua nella cronologia corrente fin nella Domino odierna.

 

RICONOSCIMENTI: Un po’ di tempo fa ho letto una storia intitolata “The Ties That Bind” di George Takahashi. Portava un Seto di 10 anni e un Mokuba di 5 a Domino. Mi ha fatto iniziare a pensare sul perché Kaiba dovrebbe provare a scappare, quanti anni dovrebbe avere, e cosa avrebbero da dirsi l’un l’altro le due versioni dei fratelli. Anche se questa è (se tutto va bene) originale, volevo riconoscere che l’ispirazione viene da “The Ties That Bind”.

 

NOTE SUL MANGA: quando possibile, uso la versione del manga degli eventi, con in mezzo accenni degli episodi sul Mondo Virtuale e l’Arco di Noa, semplicemente perché vi appaiono un sacco i fratelli Kaiba e loro mi piacciono. Quando necessario, metterò una Nota sull’Anime o sul Manga che spieghi le differenze di trama e personaggi dalla versione ufficiale.

 

DEATH-T: La storia si basa anche sulla versione del manga della storia di Yami Yugi e Seto Kaiba. Dopo che Yugi sconfigge Kaiba, al loro primo duello, questi è portato a creare il torneo di Death-T, e a costringere Yugi e i suoi amici a partecipare ad una competizione che può ucciderli veramente. Mokuba insiste nell’essere uno degli sfidanti di Yugi, e quando Yugi lo sconfigge, Kaiba costringe Mokuba a entrane nella “camera per la simulazione della morte” che aveva preparato per Yugi, finché Mokuba non è salvato da Yami.

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CAPITOLO 1: PRIMA DELL’INIZIO

Il ragazzo non stava correndo. Con un piano adeguato, non c’era bisogno di correre. E il ragazzo aveva pianificato tutto molto attentamente. Non c’era nessun segno che qualcuno li stesse cercando. Con un po’ di fortuna, la caccia non sarebbe mai iniziata.

 

Il ragazzo era consapevole che non avrebbero potuto limitarsi a correre. Sarebbe stata una sfida, e lui non si sarebbe mai fermato fino a che lui non li avesse battuti. Ma cosa sarebbe successo se invece lui avesse pensato che loro avessero preso un’altra via di fuga? Se avesse pensato che il premio fosse definitivamente fuori dalla sua portata?

 

Era l’unica soluzione logica. Il ragazzo non aveva lasciato dietro di sé una lettera di suicidio. Sarebbe stato troppo finto. La cosa più dura era stata lasciare indietro i loro medaglioni, perché si rovinassero contro le rocce frastagliate, e affondassero nelle acque turbinose del fiume del loro terreno.

 

“Non possiamo abbandonarli! Sono tutto quello che ci è rimasto,” aveva protestato suo fratello.

 

“No. Non lo sono.” Aveva risposto il ragazzo. “Non finché abbiamo l’un l’altro. Guarda. È tutto a posto. Le foto sono solo copie. Ho ancora gli originali. Mi procurerò dei medaglioni più belli - dei medaglioni con immagini di Duel Monster – non appena saremo liberi. Te lo prometto.”

 

Un’altra infrangibile, impossibile promessa.

 

Si fermò per un momento, esitando, dando a suo fratello il tempo di adeguarsi alle sue più ampie falcate. Si chiese se stava facendo la cosa giusta, portando via il suo fratellino dal benessere e dalla sicurezza della casa più ricca di Domino.

 

Non era abituato a porre se stesso per primo. Non erano stati i pestaggi, le infinite notti insonni. Si era preparato per quello. Non avrebbe mai disturbato la vita di suo fratello per qualcosa di così insignificante. Ma si era accorto che se la residenza era ancora confortevole – non era più sicura. Non per suo fratello. Peggio, la minaccia più grande non era quella più evidente … quella che fumava il sigaro. Il vero pericolo giaceva nel suo stesso cuore, nell’oscurità che stava iniziando a insinuarsi nelle sue crepe. Tutto girava intorno al denaro che avrebbe sovvenzionato la loro fuga… e al modo in cui se lo era procurato.

 

Poteva anche avere solo 13 anni, ma non era stupido. Di fatto, era un genio. Questo era il problema. Questo era sempre stato il problema. Sapeva che non potevano vivere da soli. Quella sarebbe stata una maniera sicura per farsi catturare ed essere rispediti indietro. Ma se avessero avuto abbastanza soldi, avrebbero potuto assoldare qualcuno per far finta di essere un parente. Se avessero avuto abbastanza soldi, avrebbero potuto ottenere una nuova identità. Un terzo cognome, pensò il ragazzo con un sorriso. Dopo tutto, l’unico nome di cui gli era sempre importato era quello di Mokuba.

 

Ottenere il denaro era stato difficile, ma non impossibile. Se i soldi fossero semplicemente scomparsi, Gozaburo avrebbe capito che loro non erano morti, ma in fuga. Così lui aveva fornito una spiegazione, e un capro espiatorio.

 

Nessuno sapeva quanto bravo lui fosse con i computer. Questo era il segreto che aveva custodito più gelosamente. Nessuno sapeva che lui poteva infiltrarsi nella rete della Kaiba Corporation, trasferire denaro, far sì che il ladro sembrasse qualcun altro.

 

La scelta della sua vittima si era rivelata semplice. Kaeru era il braccio destro del suo padre adottivo. La persona di cui Gozaburo si fidava tanto quanto si fidava di chiunque altro – cioè per niente.

Kaeru era quello con l’incarico di assicurarsi che lui non dormisse fino a quando non avesse finito un incarico, quello che lo svegliava con uno schiaffo sulla bocca, quello che si era accorto della potente presa che suo fratello aveva su di lui, quello che lo teneva separato da Mokuba.

 

Sorrise al pensiero di Kaeru nei guai, un sorriso freddo e senza rimorsi. Gozaburo l’avrebbe certamente fatto punire, forse anche uccidere. Sogghignò, come avrebbe fatto un vero Kaiba – e fu questo che lo convinse finalmente a correre. Non voleva essere un Kaiba, ma cominciava a non vedere altra scelta. Cominciava a credere che l’unica soluzione rimastagli fosse diventare il più possibile simile a Gozaburo, e sconfiggerlo al suo stesso gioco. Era stato abbastanza da spaventarlo fino a farlo correre.

 

Aveva pianificato la loro fuga attentamente – pianificato tutto tranne la figura in vesti fluttuanti che gli stava bloccando la strada, chiamando il suo nome.

 

“Mi dispiace, Seto. Era un buon piano. Avrebbe potuto funzionare.” disse tristemente l’uomo.

 

Seto sapeva che l’uomo era veramente dispiaciuto. Era bravo a interpretare le persone. Ma capiva anche che quest’uomo voleva fermarlo. Il suo scarto a sinistra fu veloce, come erano veloci tutte le sue reazioni, ma non funzionò. Invece una luce accecante inghiottì sia il ragazzo sia suo fratello.

 

“C’è in gioco più di quanto tu ti renda conto. Più della tua stessa vita, o anche di quella di tuo fratello. Hai un compito da svolgere prima di ritornare nel tuo tempo. Cerca Yugi Motou e il suo … yami al Turtle Game Shop. Questo non sarà il nostro ultimo incontro.”

 

“Come se volessi incontrare questo pazzo in turbante di nuovo,” fu l’ultimo pensiero di Seto.

 

Sia il ragazzo che l’uomo erano così concentrati nel loro scontro che nessuno dei due aveva notato la figura che li stava osservando dall’ombra del vicolo. Una figura che imprecò come vide il lampo di luce e il ragazzo che spariva… poi si fece pensierosa. Aveva speso gli ultimi 3,000 anni ai piedi del suo padrone, Zork Necropolis. All’epoca del faraone, avevano tentato di avvolgere il mondo nelle Tenebre. Aveva fallito. Peggio, gli oggetti in cui aveva riposto tanta fede avevano perso i loro poteri.

 

Oh, l’Occhio dorato luccicava ancora freddamente al posto del suo originale, e l'Ascia era ancora nascosta nelle sue vesti. Ma quando lui era stato sconfitto, erano apparsi dei duplicati – solo per essere subito presi e controllati dai sacerdoti del faraone. E il loro potere era stato disperso – diviso tra le due rispettive copie, che non sarebbero dovute esistere nello stesso tempo e luogo. Per gli scopi del suo padrone, i preziosi oggetti sarebbero stati inutili fino a che non fossero stati riuniti. Questa era la sua missione.

 

E così, aveva osservato dalle tenebre per 3,000 anni, aspettando in un luogo dove il tempo non significava nulla. Un vantaggio, pensò, di un eternità nel limbo, era che gli aveva dato lo stesso potere del suo antico rivale, Shadi – il potere di viaggiare nel tempo. Si era trovato pronto quando gli oggetti erano finalmente riapparsi - insieme alla reincarnazione del figlio che lo aveva tradito. E lui lo sapeva – questa versione era perfetta. Lo strumento perfetto per correggere il suo errore.

 

La prima volta, aveva venduto la sua anima per fare di suo figlio il faraone. Aveva voluto che il ragazzo fosse allevato come un orfano, incorrotto dall’amore familiare. Ma aveva anche voluto un’occasione per crescere il figlio che lui stesso aveva ripudiato. Così la soluzione era stata il sacerdozio. Aveva addestrato suo figlio ad essere freddo, a desiderare il potere. Ma si era affezionato al ragazzo, a dispetto delle sue intenzioni; e aveva educato il bambino con un codice d’onore; un’integrità che, alla fine, suo figlio non avrebbe tradito. E questo era stato il suo errore fatale, un errore di padre. Perché affezionandosi al ragazzo, inconsapevolmente lo aveva reso capace di affezionarsi agli altri. E così Seto aveva dato la sua tenace fedeltà, forse anche il suo amore, al suo faraone. E Akunadin aveva fallito.

 

Quella volta.

 

Ma questa era una diversa epoca, e quello che camminava così risolutamente lungo le strade era un diverso ragazzo. Aveva un maestro migliore, molto più crudele.

 

Era strano, Akunadin rifletté. Lui aveva venduto la sua anima alla personificazione del male. Eppure anche in quest’epoca, suo figlio aveva trovato – no, aveva scelto – un mentore ancora più demoniaco.

 

E Gozaburo era riuscito dove Akunadin aveva fallito. Aveva rotto ogni legame con l’umanità che Seto possedeva. Akunadin aveva gioito quando il ragazzo aveva costruito Death-T. C’era un’oscurità in lui, un’oscurità che sarebbe cresciuta – fino a che il faraone non l’avesse estinta definitivamente. Fino a che il ragazzo stesso non fosse stato spedito nel Regno delle Ombre.

 

Akunadin non s’illudeva che il giovane uomo che era ritornato sarebbe potuto essere uno strumento adatto. Era troppo indurito; non avrebbe perseguito alcuno scopo tranne che il proprio.

 

Ma questa versione leggermente più giovane; questa che stava correndo verso la propria dannazione; questo ragazzo era perfetto. Era selvaggio; non riconosceva altra legge che il proprio volere. Sarebbe stato disposto a rischiare la propria anima – o ancora meglio, credeva che non esistesse. Ed era pronto a tutto pur di fuggire dalla trappola che lui stesso aveva disegnato. Zork Necropolis era riuscito a vedere almeno questo prima che la sua visione si offuscasse; nascondendo il futuro alla loro vista; indirizzando il corso delle loro azioni.

 

Egli considerò il bambino più piccolo, incollato alle gambe del fratello maggiore. Era inaspettato; non era esistito nel passato. Ma Akunadin aveva indagato molto attentamente questa linea temporale. Aveva visto la sua preda quasi uccidere suo fratello, casualmente, per un gioco. Seto l’aveva lasciato a morire in una stanza piena di mostri evocati dalla sua tecnologia - la sua magia di epoca moderna. Alla fine, Mokuba era stato salvato dalla nemesi di Akunadin – il faraone. Ma Seto l’aveva abbandonato. Così il bambino più piccolo doveva essere un peso irrilevante; il legame tra i fratelli debole; di nessun ostacolo ai suoi piani.

 

Stava per rivelare la propria presenza quando vide un nemico – Shadi. Poi vide il lampo di luce, e quando riaprì gli occhi, si ritrovò solo nel vicolo.

 

Ma Akunadin ci pensò su e sorrise. Poteva far volgere le cose a proprio favore. Sapeva che Shadi stava cercando di prevenire le sue mosse. Il che significava che Seto doveva essere riportato indietro. Ma cosa non avrebbe fatto Seto per l’uomo che poteva ora promettergli una fuga così totale?

 

 


 

NOTE DELL’AUTRICE: Kaeru significa “rospo”, che sembra essere un buon modo per descriverlo.

 

NOTA DELLE TRADUTTRICI: Anche noi aspettiamo commenti sul nostro lavoro di traduzione ^_^. Fateci sapere che ne pensate, e se avete consigli da darci. I vostri commenti verranno tradotti e spediti all’autrice ^^’’’.

Aleen (e Kim)

  
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